Giocattoli per bambini, i criteri di sicurezza

I bambini sono già tutti emozionati per il Natale. Stanno attendendo Babbo Natale o Santa Lucia, per ricevere qualche dono e realizzare qualche desiderio. Bisogna stare attenti però agli acquisti. L’entusiasmo dei piccoli è contagioso, ma scegliere scrupolosamente i loro giocattoli, significa fare attenzione alla loro salute. Prima cosa bisogna comprare solo prodotti che rispettino i criteri di sicurezza (dal punto di vista chimico, meccanico e fisico) previsti dalle normative europee e che siano certificati dal marchio “CE”.

Non è sempre una cosa semplice perché a volte possono riportare marchi “tarocchi”. E allora come muoversi? Prima di tutto acquistando giocattoli di produttori affidabili, ispirandosi al criterio poco ma di qualità. E poi è necessario fare attenzione anche ad alcuni dettagli, come evitare i prodotti composti da piccoli pezzi non adatti all’età, verificare che non contengano coloranti tossici ed evitare quelli con le “pile a bottone”.

Riabilitazione bambini, il polo Bosisio Parini di Lecco

Un ospedale, un centro di ricovero e di post-ricovero, una struttura di riabilitazione e un istituto di ricerca internazionale. Questo e molto altro ancora è il polo di Bosisio Parini, in provincia di Lecco. Si tratta di un polo di eccellenza per la cura e la riabilitazione dei bambini e delle loro famiglie. Il polo Bosisio Parini, offre numerose possibilità di cura e riabilitazione, in base alle esigenze di ogni singolo bambino. Generalmente, i bambini vengono ospitati  nella struttura per ricoveri brevi, per effettuare screening ed analisi approfonditi ed individuare la giusta terapia da poter continuare anche nella regione di residenza del bambino. I bambini, inoltre, possono arrivare da altri ospedali per riabilitazioni intensive. Sono previsti programmi in day-hospital o a frequenza settimanali e bi-settimanali.

I bambini  vengono seguiti anche nel reinserimento scolastico in seguito alla riabilitazione e per questo nel polo Bosisio Parini è presente un internato con scuole di diverso grado.

Una fiaba africana: la giraffa vanitosa

L’Africa è un mondo ricco di storia, miti, leggende e racconti che, nel corso dei secoli, si sono tramandati di generazione in generazione. Nelle fiabe africane si ritrovano i caratteri e le tradizioni di terre e popoli forti e allo stesso tempo colorati e gioiosi. Oggi vogliamo proporvi una fiaba etnica del continente nero dal titolo La giraffa vanitosa.

Ai confini di un’enorme foresta, in Africa, viveva insieme altri animali una bellissima giraffa, magra, scattante e più alta di tutte le altre. Sapendo di essere ammirata da tutte le sue compagne e da tutti gli altri animali era diventata molto vanitosa, non aveva più rispetto per nessuno e rifiutava di dare una mano a chi glielo chiedeva. Anzi, se ne andava a spasso tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza a tutti gli altri animali della foresta, dicendo: «Guardatemi, io sono la più bella».

Gli altri animali, stanchi di ascoltare tutte le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa era troppo vanitosa e troppo impegnata a rimirarsi per dar loro retta. Un giorno una scimmia decise di darle una lezione.

Empathy Belly, il pancione finto per far provare agli uomini i sintomi della gravidanza

Cosa provano le donne in gravidanza? Gli uomini sbuffano pensando ai disturbini delle loro mogli o compagne. Alzano le spalle, come dire “tutte scene”. Noi ragazze però sappiamo bene che non esiste alcuna scena, anzi. Il nostro corpo viene messo a dura prova. C’è però anche l’altra faccia della medaglia: non sentono i dolori e i fastidi, ma non provano neanche le gioie, come quel battito di ali di farfalle la prima volta che il piccolo o la piccolina si muove. Ora c’è una soluzione. Si chiama “Empathy Belly” (letteralmente “Pancia Empatica”). E’ una sorta di giubbotto con un seno e un pancione finti, del peso complessivo di 13,6 chili (quelli che si prendono in media in gravidanza).

Esteticamente non è molto carino, ricorda un po’ un busto però l’idea è geniale. Tramite questa “innovazione”, prodotta in America, anche l’uomo, anzi il papà, può provare su di sé i movimenti del bambino, percepirne il respiro e il battito. Ma anche avere nausea, senso di debolezza, irritazione.

Aspirina e paracetamolo in gravidanza: rischio infertilità per il nascituro

Come tutti sanno, durante i nove mesi di gravidanza, la donna dovrebbe evitare di assumere farmaci, facendone uso solo se strettamente necessario e sempre sotto prescrizione medica. Questo perché, assumendo determinati farmaci si corre il rischio di arrecare possibili danni al feto, che assorbe i principi attivi dei medicinali attraverso la placenta. Può succedere, però, che per alleviare determinati disturbi il medico prescriva alla donna in gravidanza dei farmaci da banco, antinfiammatori e antidolorifici, contenenti per lo più paracetamolo e acido acetilsalicilico (aspirina). Pare, però, che anche questi farmaci abbiano degli effetti collaterali dannosi per il feto.

L’allarme arriva da uno studio condotto dal Rigshospitalet di Copenhagen. La ricerca danese, pubblicata  European journal Human Reproduction, evidenzia i rischi di infertilità per il nascituro derivanti da un eccessivo consumo di antidolorifici e antinfiammatori a base di aspirina e paracetamolo.

Test genetici in gravidanza, troppi errori di interpretazione

Non è passato molto tempo da quando, care mamme, vi ho raccontato del nuovo test per conoscere il sesso del bambino alla settima settimana di gravidanza. Non ha alcuna controindicazione, ma alcuni esperti hanno sollevato una questione interessante: sapere se il pupo è maschio o femmina potrebbe indurre alcune coppie ad abortire. Questo vale soprattutto per alcune culture che considerano la donna meno importante dell’uomo. Questa tesi ora è stata avvallata da un nuovo allarme durante il congresso nazionale dell’ordine dei Biologi che si è appena concluso a Roma. L’argomento però è stato esteso anche ad un altro problema.

Quella dei test genetici, soprattutto prima di una gravidanza, è ormai una pericolosa moda: spesso i risultati sono interpretati male e spingono i pazienti ad azioni come l’interruzione di gravidanza anche quando non ce ne sarebbe bisogno

Meningite: presto un nuovo vaccino più efficace e per tutti i bimbi

La meningite è un’infezione acuta delle meningi, le membrane che proteggono il cervello ed il midollo spinale. Data l’importanza di queste membrane ed il rapido sviluppo dell’infezione, la meningite è considerata una malattia pericolosa, che suscita molte preoccupazioni nei genitori. La meningite può essere virale, causata dall’herpes virus ed enterovirus e batterica, provocata da meningococco, pneumococco ed haemophilus influentiae di tipo B.

La vaccinazione è l’arma migliore esistente attualmente per proteggere i bambini dalla meningite che si trasmette principalmente per via aerea, veicolata da tosse, starnuti, saliva, etc.. In Italia, è disponibile il vaccino contro il pneumococco, il meningococco C (uno dei 5 ceppi del batterio che causano la meningite) e l’haemophilus influentia di tipo B. Oggi, però, solo quest’ultimo è presente nel vaccino esavalente obbligatorio per tutti i bambini che oltre dalla meningite protegge da difterite, epatite B, pertosse, poliomelite e tetano.

Melanoma infantile, secondo i dermatologi c’è troppo allarmismo

Secondo i dati della META (MElanoma TAsk force), l’incidenza del melanoma nel nostro paese è cresciuta in questi ultimi anni a un ritmo superiore a qualsiasi altro tipo di cancro. Incredibile, se si pensa che fino a qualche anno fa era considerato un tumore raro. Per fortuna però anche i tassi di guarigione sono piuttosto alti grazie alle campagne di prevenzione e alla diagnosi precoce. Precoce si, ma non troppo!

Infatti, secondo i dati presentati nei giorni scorsi al Congresso nazionale dell’Intergruppo Melanoma Italiano, la richiesta  di controlli sui bambini è spropositata, dal momento che, confermano i dermatologi, il melanoma rimane una patologia molto rara in età pediatrica, mentre, a meno che non ci siano lesioni sospette sulla pelle del bambino, si potrebbe benissimo attendere i 25 anni per i primi controlli. 

Le ricette di Cotto e Mangiato: cucinare pizza e panzerotti con i bambini

Eccoci con due semplici ricette di Cotto e Mangiato, la rubrica di cucina firmata da Benedetta Parodi che insegna a preparare manicaretti buonissimi anche a chi non è esperto o ha poco tempo. Oggi ci occupiamo della pizza e dei panzerotti. Sono due piatti che piacciono moltissimo ai bambini e tra l’altro sono anche un modo per stimolare loro lappetito, quando non hanno tanta fame. Come? Facile,  preparandoli insieme a loro. Cucinare è un gioco che stimola moltissimo la fantasia e le capacità manuali, come il Didò. La ricetta dei panzerotti tra l’altro si presta benissimo. Vediamola insieme.

Panzerotti con pomodoro e mozzarella di Cotto e Mangiato

Ingredienti

  • 500 gr di pasta per la pizza
  • 2 mozzarelle
  • 2 pomodori
  • Basilico
  • Sale q.b
  • Olio di semi

Procedimento

Non c’è bisogno che facciate la pasta, vi basterà comprarla al supermercato o dal panettiere già pronta. Una volta a casa, aiutandovi con un po’ di farina, la dovete stendere sottile (2 o 3 millimetri) e tagliarla a quadratini. A questo punto potete farvi aiutare dai bambini. La ricetta di Cotto e Mangiato prevede che in ogni quadratino mettiate un cubetto di mozzarella, qualche pezzetto di pomodoro, un pizzico di sale e una foglia di basilico. Poi lo chiudete con le mani a triangolino. Quando sono tutti pronti, scaldate l’olio di semi e una volta caldo, inserite i panzerotti. Quando si gonfiano e diventano ben dorati, sono pronti. Scolateli e asciugateli bene con la carta.

Le costruzioni in amido di mais

Tutti i genitori lo sanno: le costruzioni sono da sempre uno dei giochi preferiti di tutti i bambini. Ai bimbi, sia grandi che piccoli, infatti, piace giocare con i mattoni, costruire, impilare, incastrare e distruggere! Le costruzioni, inoltre, stimolano la manualità, la fantasia, la creatività, il senso di logica, la spazialità dei bambini e la loro capacità di risolvere i problemi. Oggi, accanto alle tradizionali costruzioni in legno o in plastica, esistono delle nuovissime costruzioni naturali al 100%.

Si tratta di piccoli mattoncini realizzati in amido di mais e colorati con colori alimentari. Sono un gioco divertente, innovativo, ecologico e del tutto biodegradabile. Con i mattoncini in amido di mais, i bambini potranno divertirsi a costruire, colorare e decorare senza l’utilizzo di colla o coloranti artificiali. I mattoncini sono sicuri e atossici, sono, infatti, morbidi e colorati con colori alimentari e non sono pericolosi anche se ingeriti.

Bambine a rischio allergie se usano troppo make up

Le bambine vogliono imitare la mamma. Quante volte avete sentito le vostre piccoline chiedervi di mettersi le vostre scarpe o magari di provare il rossetto. Le fa sentire grandi, femminili e soprattutto più simili a voi. Sono diverse però le signore che iniziano un po’ troppo presto a fare certe concessioni alla bambine, forse anche sul modello educativo di alcune baby-vip e di centri benessere nati proprio per coccolare le piccole donne di casa. Pensiamo a Suri Cruise, figlia di Tom Cruise e Kate Holmes, che già un paio di anni fa era stata fotografata in tacchi e con una trousse piena di cosmetici.

È ovvio che il gioco diverte grandi e piccini, ma può essere rischioso. Le malattie cutanee allergiche sono in aumento a un tasso preoccupante tra i bambine a causa dell’uso indiscriminato di prodotti di make-up. A causa di lozioni, creme idratanti, deodoranti e trucchi che spesso contengono allergeni come profumi o conservanti, la frequenza con cui i piccoli manifestano disturbi come la dermatite da contatto è raddoppiata negli ultimi anni.

Bere latte aiuta i bambini a mantenere il peso forma

Ricco di proteine, vitamine, Sali minerali ed amminoacidi essenziali, il latte è un alimento completo e nutriente indispensabile per una corretta alimentazione dei bambini, grandi e piccini. Tutti sanno, infatti, che il latte fa bene ai bambini. Quello che non tutti sanno, però, è che il latte aiuta anche a mantenere un peso forma.  Studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che i bambini che consumano regolarmente il latte hanno un peso corporeo inferiore rispetto al loro coetanei che non ne bevono. Una recente ricerca italiana, ad esempio, condotta dall’Istituto di scienze dell’alimentazione del CNR ha dimostrato che i bambini che bevono il latte sono generalmente più magri di coloro che non lo bevono. Nello specifico, lo studio, pubblicato sul British Journal of Nutrition, ha preso in esame le abitudini alimentari di circa 1.000 bambini in età scolare, soffermandosi principalmente sul consumo di latte.  I ricercatori, inoltre, hanno analizzato l’indice di massa corporea dei bambini in relazione alle abitudini alimentari e ad altri fattori come la pratica di attività fisica.

Adottare un bambino a distanza

Vi siete mai chieste come si fa ad adottare un bambino a distanza? Io l’ho fatto appena ieri. Non ci avevo mai pensato prima e questa mattina, appena davanti al computer, mi sono subito messa alla ricerca di informazioni in proposito. Informazioni che vorrei condividere qui su Tuttomamma nel caso che anche qualcuna di voi sia interessata all’argomento.

Cos’è l’adozione a distanza?

L’adozione a distanza rappresenta un “atto di solidarietà” che permette ai bambini che vivono nei paesi più svantaggiati del mondo non solo di godere di beni di prima necessità, ma anche di avere accesso alle cure mediche e all’istruzione.

Cosa prevede l’adozione a distanza?

L’adozione a distanza prevede il versamento di un contributo mensile (per noi del tutto irrisorio) destinato al pagamento di cure mediche e rette scolastiche, all’acquisto di cibo, farmaci, materiale didattico, vestiti, giocattoli e tutto ciò di cui un bimbo ha bisogno (e al quale ha diritto!).

Sonno bambini, il 30% non riposa bene

Sono molti i bambini che fanno fatica a dormire. Per una volta non ci preoccupiamo dei neonati e del loro bioritmo, da dei cuccioli un po’ più grandicelli, che magari già vanno a scuola. E’ consigliabile che il riposo notturno sia di circa 8 ore, mentre sono molti i piccoli, quasi un terzo, che ne dormono meno di 6 o 7. La situazione ovviamente si complica con l’adolescenza, quando tra discoteche e passione per il computer, si finisce per andare a letto molto tardi.  Questo cosa provoca? Prima di tutto cali dell’attenzione e poi l’alterazione dei cicli di sonno-veglio.

Il problema è stato messo in luce da Maria Pia Villa, direttore del centro del sonno dell’ospedale Sant’Andrea di Roma e coordinatrice del gruppo di studio di medicina del sonno della Società italiana di pediatria. Secondo quanto riporta l’esperta, l’insonnia colpisce il 20-30% dei bambini, il 10-15% fino a 3 anni, mentre i problemi di russamento e apnee notturne interessano dal 3 al 27% dei piccoli in età prescolare.