Adolescenti malati di tumore, poche cure e pochi medici specializzati

Non sono adulti e non sono neppure bambini. Gli adolescenti attraversano una fase della vita complessa, un momento in cui si ha il desiderio e in parte anche il corpo di una persona grande, ma i bisogni e la maturità di un cucciolo. Situazione che diventa ancora più complessa in caso di una malattia grave. Gli adolescenti ammalati di tumore troppo spesso non ricevano le terapie opportune perché non vengono curati né dall’oncologo pediatra né dall’oncologo dell’adulto.

Sono circa 1000 i ragazzi che tra i 15 e i 19 anni cui ogni anno viene diagnosticata una neoplasia, ma solo il 10% riesce a raggiungere un centro di eccellenza e a ricevere le migliori cure disponibili. A lanciare l’allarme è uno studio dall’Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (AIEOP) e pubblicato su European Journal of Cancer.

Wrapping, fasciare il neonato per rassicurarlo

Il neonato, dopo la nascita, è catapultato in un mondo del tutto nuovo, quello extrauterino, ricco di stimoli sensoriali. Il bambino dovrà iniziare ad adattarsi alla vita fuori dall’utero materno e questo processo non è sempre facile. Il neonato, infatti, può sentirsi spaesato e spaventato da tutto, anche dai suoi stessi movimenti. Il bambino non conosce ancora il suo corpo: non sa di avere delle braccia e delle gambe, non sa gestirle e i movimenti bruschi che egli compie lo spaventano. L’incapacità di raccogliere il proprio corpo in posizione fetale, inoltre, rende il bambino agitato ed insicuro.  Un aiuto, in questi casi, per tranquillizzare il bambino, arriva dal wrapping.

Che cos’è il wrapping?

Il wrapping è una tecnica molto semplice che consiste nell’avvolgere completamente il bambino con un lenzuolo o una copertina. Praticato fin dall’antichità e comprovato da studi scientifici, il wrapping, come il massaggio infantile, calma il bambino, lo rassicura e gli da sollievo in caso di coliche o di malessere generale.

Ipoacusia, patologia congenita dell’orecchio

I disturbi dell’udito sono tanti e colpiscono un po’ a tutta l’età. È vero che con il passare degli anni, si può dare la colpa alla vecchiaia e sono meno invalidanti. È da bambini che diventano dei duri compagni con cui dividere la vita. Per fortuna esistono diversi esami diagnostici e bravissimi logopedisti che aiutano il piccolo a convivere con questi problemi, soprattutto in caso d’ipoacusia.

Che cos’è l’ipoacusia?

È una patologia congenita nell’80% dei casi ed è determinata da una lesione della coclea, l’organo sensoriale dell’udito. Può causare difficoltà comunicative e relazionali, se non è curata nel modo opportuno. Per questo motivo è fondamentale una diagnosi precoce e una tempestiva riabilitazione. Si manifesta con una riduzione dell’udito e con acufeni (sensazione di ronzio, fischio o altro rumore), vertigini e/o disturbi dell’equilibrio, sensazione di ovattamento auricolare o di orecchio “pieno”.

Il ricovero pianificato

Molti bambini devono recarsi in ospedale per sottoporsi a piccoli e grandi interventi chirurgici. Si parla in questo caso di ricovero pianificato. Il pediatra, dopo aver valutato attentamente lo stato di salute del bambino e constatata la necessità dell’intervento, fa esplicita richiesta di ricovero in ospedale per il bambino. Il ricovero, sia esso breve o lungo, è sempre un momento molto delicato per il bambino. Per questo, se vostro figlio ha bisogno di un ricovero in ospedale ed è abbastanza grande da capire, è importante prepararlo in anticipo a quello a cui va incontro. Il vostro bambino si sentirà così più sicuro e meno spaventato.

Un elemento molto importante, in vista di un ricovero pianificato, è la borsa da portare con voi in ospedale. Si tratta dell’oggetto che consentirà al bambino di sentirsi in qualche modo a casa. La borsa ospedaliera dovrà contenere tutto l’occorrente per il ricovero in ospedale del vostro bambino e nello specifico, abbigliamento per il giorno e la notte, pannolini, biancheria intima, asciugamani, prodotti per l’igiene, oggetti personali del bimbo (tazze, posate, bicchieri, ecc…).

Bambini e ragazzi, il 23% di essi beve alcolici

Giovani che bevono alcol, e gli adulti?

L’educazione al consumo di sostanze di vario tipo è cruciale per una serie di fattori che condizionano la salute e in generale la qualità della vita di ragazzi e non. Con sostanze si intendono sia quelle riferite all’alimentazione sia di altro genere, alcol, droghe e bevande eccitanti come tè e caffè.

La necessità di tale educazione è evidenziata specialmente dalla pubblicazione di una serie di documenti da cui si evince che 8,5 milioni di cittadini bevono oltre la soglia di rischio e che ciò riguarda il 15,8% di chi ha più di undici anni (risultato della relazione sugli interventi realizzati da ministero e Regioni legge quadro 125/2001 – in “materia di alcol e problemi alcolcorrelati”).

Carnival 2011, la collezione Prènatal

Sapete già come travestire il vostro bimbo per carnevale? Se è grandicello (grandicella se è una femmina) di sicuro avrà già fatto delle richieste precise, magari mettendo a dura prova la vostra pazienza, mentre se è sotto i tre anni di età dovrete essere voi a scervellarvi per trovare l’idea giusta.

Per fortuna però, il carnevale è una di quelle feste in cui la tradizione regge ancora, soprattutto per quanto riguarda i costumi per bambini: animaletti e vegetali per i piccolissimi, personaggi fantastici delle fiabe e dei cartoni per i più cresciuti la fanno, e forse la faranno sempre, da padroni. Proprio a queste immutabili tendenze sembra rispondere la collezione di abiti da carnevale per bambini di Prènatal; Carnival 2011.

Il latte artificiale stimola meno di quello materno il gusto del bambino

Non è facile abituare i bambini a nuovi sapori. Il momento dello svezzamento è complesso e come tutte le mamme sanno bene, quando sono po’ più grandicelli, quella con frutta e verdura diventa una lotta quotidiana. Pensate che tutto potrebbe dipendere da quello che avete mangiato durante la gravidanza: sembrerebbe, infatti, che il latte materno acquisti il sapore dei cibi assunti dalla mamma.

Questa tesi è stata elaborata da uno studio dell’Università di Philadelphia. E per giungere a tale conclusione, i ricercatori hanno dato a dei neonati un latte artificiale arricchito che aveva un sapore amarognolo e acido. Questi bimbi diventati adolescenti hanno dimostrato di avere proprio per questo gusto una predilezione.

Quando portare il bambino in ospedale

Tutti i genitori sperano sempre che i propri bambini non si facciano mai male e che non abbiano bisogno di cure. Può succedere, però, che a causa di una malattia o di un piccolo incidente, il bambino debba essere portato in ospedale. Anche quando le cause sono banali e per nulla gravi, il ricovero in ospedale rappresenta un momento molto delicato sia per il bambino sia per i genitori. Il bambino, infatti, si sente strano, impaurito e indifeso mentre i genitori sono preoccupati e in apprensione. E’ importante, però, in queste situazioni, mantenere la calma per evitare che il bambino percepisca l’ansia dei genitori e si agiti a sua volta. Bisogna, quindi, aiutare il bambino a stare tranquillo e ad affrontare il ricovero al meglio.

Quando portare il bambino all’ospedale?

In caso d’incidenti o malattie: Può succedere che il bambino si senta male improvvisamente o che si ferisca in seguito ad una caduta o a un piccolo incidente, magari mentre sta giocando e abbia bisogno di adeguate cure mediche.

Bambini e convulsioni, che fare?

Il bambino ha avuto le convulsioni e noi genitori ne siamo terrorizzati. E’ questa una reazione del tutto comprensibile ma che non deve condurci a saltare a conclusioni affrettate. A suggerire come comportarsi ai genitori che hanno vissuto e vivono questa brutta esperienza è il dottor Massimo Mastrangelo, responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia Pediatrica all’Ospedale Buzzi di Milano, in una interessante video intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Anzitutto, precisa Mastrangelo, con il termine convulsioni si indicano manifestazioni che insorgono improvvisamente e che hanno un inizio e una fine bruschi e una durata variabile da pochi attimi a giorni, alla cui base possono esserci diversi fattori scatenanti. Inoltre, aggiunge l’esperto, comunemente la convulsione è una crisi caratterizzata da un irrigidimento iniziale seguito da un tremore di tutto il corpo o di una parte di esso.

Prematuri, il latte della mamma è povero di antiossidanti

Il latte delle mamme è l’alimento più importante per i primi mesi del bambino, perché ricco di tutte quelle sostanze nutritive fondamentali per la sua crescita. Non è così per piccoli nati pretermine. Purtroppo il latte di queste mamme non contiene quantità sufficienti di Q10, un antiossidante utile al trasporto di elettroni.

La salute dei bambini nati prematuri è già molto fragile, il fatto di non poter contare anche sul latte materno rende tutto più complicato. A sostenere questa tesi è uno studio condotto dall’ Università di Granada e l’ospedale universitario di San Cecilio (Spagna), durante cui sono state coinvolte 30 mamme durante l’allattamento, di cui la metà con bambini nati prima del termine.

Ruolo del dialetto nello sviluppo del linguaggio nel bambino

Iniziare a parlare è una tappa fondamentale della vita di ogni persona.

Quando un bambino comincia a parlare, dopo i suoi primi “balbettii“, qualcosa di più profondo di lui viene allo scoperto, con molta più nitidezza la sua personalità prende forma. Le prime parole e le prime espressioni sono stampate nella testa di ogni genitore, che attende con impazienza sin dai primi mesi di sentire la sua voce.

E ogni giorno i genitori si rendono conto (specie quando a volte capita di sentirgli ripetere parolacce) di quanto sia importante adottare davanti e con lui un linguaggio opportuno, in modo da non creargli problemi di adattamento, che valgono come qualsiasi altro disturbo dell’espressione del linguaggio, una volta inserito in qualsivoglia contesto sociale.

Il massaggi pediatrico contro otite e congiuntivite

Massaggiare il proprio bambino è una pratica molto importante che ha numerosi effetti benefici sulla salute psico-fisica del bimbo. Il massaggio pediatrico, infatti, favorisce la crescita fisica e comportamentale del bambino e rafforza il legame genitori-figli. Con il massaggio, inoltre, potete calmare il vostro bambino, rilassarlo e alleviarne i sintomi dei principali malanni invernali e non.

Vediamo insieme delle tecniche di massaggio infantile che potete eseguire sul vostro bambino per combattere i disturbi più comuni che colpiscono i bimbi in questo periodo.

Un massaggio contro l’otite

L’otite è un’infezione molto comune che interessa l’orecchio medio del bambino. Per alleviare il mal d’orecchio causato dall’otite potete massaggiare accuratamente la testa ed il collo del vostro bambino.

Le ricette di Cotto e Mangiato, le sfogliette alla frutta per bambini

La merenda per i bambini è un momento importante, di crescita e gioco. Ecco perché è bene curare la loro alimentazione anche in questo caso. Oggi vi propongo una simpatica ricetta di Cotto e Mangiato, la rubrica gastronomica di Benedetta Parodi. Il piatto sono le sfogliette alla frutta. Sono davvero veloci da realizzare e si possono cucinare assecondando i gusti del vostro bambino. Mi permetto di suggerire una variante, quella con il cioccolato al posto della marmellata o frutta. Un po’ più calorica, ma decisamente deliziosa. Seguite con attenzione i consigli di Benedetta Parodi e i vostri bambini diranno addio alle merendine preconfezionate.

Sfogliette alla frutta di Cotto e Mangiato

Ingredienti

  • 1 confezione di pasta sfoglia pronta
  • 1 pera grande e non troppo morbida
  • zucchero

Preparazione

La ricetta di Cotto e Mangiato suggerisce di tagliare a quadrotti di circa quattro dita per lato (potete farli in realtà della forma e della dimensione che desiderate).  Appoggiare i pezzetti di sfoglia su una teglia foderata da carta da forno. A parte pulite e tagliare a pezzetti la pera. Devono essere fettine sottili, se volete lasciando anche la buccia. Ora posizionatele nel centro della quadrotti di sfoglia. Non vanno chiusi, fate attenzione che la pera sia solo nella parte centrale affinchè i bordi si possano gonfiare incorniciandola.

Allergie alimentari possono causare problemi depressivi nei bambini

Riconoscere le allergie alimentari nei bambini, stando attenti ai sintomi generali, com pruritieritemi, oltre che diarrea e problemi intestinali, riniti allergiche e asma, è molto importante.

Non bisogna essere indotti ad associare però a questi sintomi, la presenza sicura di un’allergia alimentare, in quanto in molti casi secondo i pediatri le allergie sono sovrastimate. Solo dopo un’attenta analisi e una diagnosi accurata si devono eliminare gli eventuali cibi allergizzanti.

Anche perché, come dimostra una ricerca condotta su allergici “minorenni” che sarà presentata al Food allergy and anaphylaxis meeting dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology, in corso a Venezia fino a sabato, le allergie alimentari, specie quelle più gravi (quelle cioè che comportano l’esclusione di cibi basilari per la dieta) potrebbero essere causa di depressione e di problemi psicologici nei bambini.