Keira Knightley contro Kate Middleton, immagine distorta del parto

L’attrice Keira Knightley spara a zero sulla Duchessa di Cambridge Kate Middleton: in una lunga intervista rilasciata al Guardian, l’attrice ha parlato non solo del movimento #metoo assolvendo in qualche modo il superproduttore hollywoodiano Harvey Weinstein, ha anche affrontato il ricordo del suo esaurimmo nervoso a 22 anni, quando era stata definita anoressica e con poco talento, ma non ha affatto avuto parole gentili nei confronti dell’amatissima Kate Middleton. 

Sotto accusa finisce l’immagine tremendamente distorta che Kate offre alle donne sul parto: dopo la nascita dei tre figli, la Duchessa è sempre appara poche ore dopo (solo sette) fuori dalla clinica, sorridente e in forma, semplicemente perfetta. 

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Papà, a rischio depressione come le mamme

I neopapà? Possono soffrire di depressione post parto esattamente come le mamme, in problema psicologico spesso poco affrontato e di cui si parla poco, ma che interessa gran parte dei nei genitori.

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La conferma che mamme e papà siano praticamente  uguali nel momento in cui abbiano la stessa possibilità di soffrire di depressine post parto, arriva da uno studio pubblicato da Jama Pediatrics della Indiana University che mette in evidenza un fenomeno fino a questo momento quasi sommerso. 

Parto in casa: le regole che garantiscono la sicurezza

Nascite, è boom al Sant’Anna di Torino

È boom di nascite al Sant’Anna di Torino: nel 2017 l’ospedale torinese ha fatto nasce la bellezza di ben 7.052 bambini come confermano i dati arrivati da doveecomemicuro.it, il portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane con tanto di dati del Programma Nazionale Esiti 2017.

Parto in casa: le regole che garantiscono la sicurezza

Al secondo posto della top ten, dietro il Sant’Anna di Torino, spunta ll’ospedale Maggiore Policlinico di Milano con 5.906 parti, seguito dall’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma che che conta 4.441 nascite e si piazza al terzo posto.

depresse post partum

Depressione post partum, al via la campagna social #lamiamaternità

Se ne parla ancora poco forse, ma della depressione post partum soffre circa il 15% delle neomamme italiane nel corso dei primi tre mesi della nascita del neonato.

Solo la metà di loro però tende a chiedere aiuto mostrando la loro situazione di disagio come confermano i dati che arrivano dall’Associazione Kairos Donna.

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A sostegno delle donne, arriva l’iniziativa dell’Associazione che lancia anche la campagna social #lamiamaternità: la depressione post pattume è un problema di salute pubblica che spesso viene sottovalutato, ma l’informazione è la prima arma di sostegno per cercare di aiutare le neo mamme. 

oms, Istat: calo delle nascite. In italia nascono sempre meno bambini

Oms, la campagna Nursing Now per aumentare il numero di infermieri e ostetriche

Si chiama Nursing Now ed è la nuova campagna triennale lanciata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) con l’obiettivo di potenziare a livello mondiale la forza lavoro rappresentata da infermieri e ostetriche. 

oms, Istat: calo delle nascite. In italia nascono sempre meno bambini

Infermieri e ostetriche svolgono un ruolo prioritario per la salute dei pazienti, ma sono ancora troppo pochi nel mondo: i dati dell’Oms confermano che nel 50% degli Stati, ce ne sono meno di 3 ogni 1000 abitanti, il 25% degli Stati ne ha meno di 1 su 1000 abitanti. Troppo pochi davvero: il programma Nursing Now intende cambiare qualcosa nelle politiche sanitarie, ottenere maggiori investimenti condividere le pratiche migliori.

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Parto positivo, le nuove guide linea dell’Oms – parte seconda –

Le ultime erano state pubblicate negli anni ottanta, ma adesso arrivano le nuove raccomandazioni sul parto da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità: pubblicate nel febbraio 2018 prendono in considerazione tutti gli aspetti relativi alle gravidanze fisiologiche, a basso rischio, puntando a ridurre l’eccessiva medicalizzazione, ma sempre assicurando il massimo rispetto della neomamma.

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Dopo le linee sulla durata del travaglio e sulla velocità di dilatazione, vediamo le linee relative ai controlli, alla fase di espulsione e al post parto. 

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Parto positivo, le nuove guide linea dell’Oms – parte prima –

Il parto? Deve essere un’esperienza positiva positiva per la madre e per il bambino: questo l’obiettivo delle nuove raccomandazioni sul parto che arrivano dall’Organizzazione mondiale della sanità e pubblicate nel febbraio 2018 a distanza di anni dalle precedenti.

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Si tratta di indicazioni relative a gravidanze fisiologiche, a basso rischio che puntano a evitare l’eccessiva medicalizzazione assicurando il massimo rispetto della neomamma.

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Mangiare placenta dopo il parto, una moda inutile

Spopola già da qualche tempo a questa parte all’estero, ma sembra proprio che mangiare la placenta dopo il parto non sia affatto benefico quanto si possa credere.

La tendenza, tanto da trasformarsi in una moda, nasce nei paesi industriali, come Stati Uniti, ma anche Australia e in Europa, Regno Unito, Francia, Germania lanciata da vip e celebrities che hanno sempre gridato al miracolo parlando dei magnifici effetti della placenta.

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Assunta sotto forma di pillola dopo il parto, avrebbe in realtà un effetto veramente minimo o nullo sull’umore postpartum, sul legame materno o sull’affaticamento.

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Depressione post partum, svelate le cause?

La depressione post partum? Potrebbe essere influenzata anche da una serie di fattori, dal mese del parto alla durata della gravidanza alla somministrazione dell’anestesia.

 

depressine post par, mamma, Poesie sui bambini appena natiLo suggerisce uno studio condotto dal Brigham & Women’s Hospital di Boston e presentato al Congresso in corso della Società americana di anestesiologia: i ricercatori sono partiti dalla volontà di capire se potessero esserci alcuni fattori che potessero influire sul rischio di sviluppare la depressione post partum e magari di prevenirli.

Quando l’allattamento al seno è sconsigliato?

Allattare al seno un bimbo appena nato e fino ai sei mesi di vita è senza dubbio la soluzione migliore sia per lui che per la neomamma. Tuttavia in alcuni casi è davvero sconsigliabile e per nutrire il neonato si rende necessario ricorrere al latte artificiale. Questo capita quando la mamma è affetta da alcuni problemi di salute. Quali sono?

Quando l'allattamento al seno è sconsigliato?

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Allattamento: i cibi sì e i cibi no per la mamma

Se ormai è comprovata l’importanza dell’allattamento materno visti i considerevoli benefici per la mamma e il bambino, è anche vero che nel periodo dell’allattamento va prestata particolare attenzione ai cibi da consumare che finiscono direttamente nel latte.

E se nel corso dell’allattamento tende a rimanere del grasso accumulato sui fianchi anche dopo la gravidanza, è fortemente sconsigliato seguire diete dimagranti perché potrebbero compromettere proprio la formazione del latte.