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Keira Knightley contro Kate Middleton, immagine distorta del parto

L’attrice Keira Knightley spara a zero sulla Duchessa di Cambridge Kate Middleton: in una lunga intervista rilasciata al Guardian, l’attrice ha parlato non solo del movimento #metoo assolvendo in qualche modo il superproduttore hollywoodiano Harvey Weinstein, ha anche affrontato il ricordo del suo esaurimmo nervoso a 22 anni, quando era stata definita anoressica e con poco talento, ma non ha affatto avuto parole gentili nei confronti dell’amatissima Kate Middleton. 

Sotto accusa finisce l’immagine tremendamente distorta che Kate offre alle donne sul parto: dopo la nascita dei tre figli, la Duchessa è sempre appara poche ore dopo (solo sette) fuori dalla clinica, sorridente e in forma, semplicemente perfetta. 

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Parto positivo, le nuove guide linea dell’Oms – parte prima –

Il parto? Deve essere un’esperienza positiva positiva per la madre e per il bambino: questo l’obiettivo delle nuove raccomandazioni sul parto che arrivano dall’Organizzazione mondiale della sanità e pubblicate nel febbraio 2018 a distanza di anni dalle precedenti.

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Si tratta di indicazioni relative a gravidanze fisiologiche, a basso rischio che puntano a evitare l’eccessiva medicalizzazione assicurando il massimo rispetto della neomamma.

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Mangiare placenta dopo il parto, una moda inutile

Spopola già da qualche tempo a questa parte all’estero, ma sembra proprio che mangiare la placenta dopo il parto non sia affatto benefico quanto si possa credere.

La tendenza, tanto da trasformarsi in una moda, nasce nei paesi industriali, come Stati Uniti, ma anche Australia e in Europa, Regno Unito, Francia, Germania lanciata da vip e celebrities che hanno sempre gridato al miracolo parlando dei magnifici effetti della placenta.

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Assunta sotto forma di pillola dopo il parto, avrebbe in realtà un effetto veramente minimo o nullo sull’umore postpartum, sul legame materno o sull’affaticamento.

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Osservatorio sulla violenza Ostetrica Italia, i dati choc sul parto

Circa 1 milione: questo il numero delle donne che affermano di essere state vittima di qualche forma di violenza ostetrica o fisica o psicologica al momento del primo parto. Un’esperienza così traumatica per il 21% delle donne che il 6% di loro avrebbero deciso di non affrontare una eventuale seconda gravidanza il che avete avuto ripercussioni notevoli con una perdita di circa 20.000 bambini stimata nel corso degli ultimi 14 anni.

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La prima indagine nazionale sul tema “Le donne e il parto” mostra dati inquietanti che rivelano un fenomeno poco conosciuto come quello della cosiddetta “violenza ostetrica” rivelato nel corso della ricerca nata su iniziativa dell’Osservatorio sulla violenza Ostetrica Italia condotta dalla Doxa.

Parto in casa: le regole che garantiscono la sicurezza

Lotus birth, rischi e controindicazioni

Si chiama lotus birth e si sta trasformando rapidamente nella moda del momento. Ma in che cosa consiste esattamente? In pratica si tratta del parto senza il taglio del cordone, una procedura sempre più richiesta e sempre più diffusa in diverse strutture sanitarie. Il nome deriva dal nome dell’infermiera statunitense che nel 1974 scelse questo tipo di procedura per il suo parto.

Parto in casa: le regole che garantiscono la sicurezza

Nel Lotus birth infatti il cordone non viene reciso subito e la placenta resta attaccata al neonato anche dopo la seconda fase del parto. Ma attenzione perché la Società Italiana di Neonatologia è nettamente contraria a questa procedura rischiosa e poco sicura. 

Parto in casa: le regole che garantiscono la sicurezza

Parto in casa: le regole che garantiscono la sicurezza

Il parto in casa rappresenta secondo molti la pratica capace di fare vivere alla donna l’esperienza più bella del mondo nella maniera più naturale possibile. Il ricorso a tale tipologia di parto è in crescita, nonostante siano ancora veramente poche le future mamme che scelgano di dare alla luce il proprio bimbo tra le mura domestiche. Sono parecchie le regioni italiane che prevedono vi sia un rimborso spese ed un’assistenza medica adeguata per chi opti per tale tipo di parto.

Parto in casa: le regole che garantiscono la sicurezza

Lotus birth: cos'è, benefici e controindicazioni

Lotus birth: cos’è, benefici e controindicazioni

Il Lotus Birth è un particolare tipo di parto, definito integrale, che prevede che il bambino appena venuto al mondo rimanga attaccato alla propria placenta attraverso il cordone ombelicale che non viene reciso subito, come da prassi, ma lasciato attaccato fino al distacco autonomo. Si tratta, in sostanza, di attendere pazientemente che la placenta si stacchi naturalmente: ciò può avvenire in un minimo di tre giorni fino ad un massimo di 10. Chi decida di affidarsi a tale metodo sostiene di voler attendere che il distacco tra il bebè e la placenta avvenga solo quando entrambi siano pronti, nel totale rispetto dei tempi.

Lotus birth: cos'è, benefici e controindicazioni

Quando il bambino si mette in posizione cefalica?

Quando il bambino si mette in posizione cefalica?

La posizione cefalica è, senza dubbio, quella più adatta alla nascita. Avviene così che il bambino si presenti con la testa verso il basso ed in piedini in alto in modo da poter attraversare senza difficoltà il canale dell’utero. Non tutti i bambini, però, al momento del parto o in prossimità dello stesso, assumono tale posizione. Nel 5% delle gravidanze, infatti, il piccolo può presentarsi in posizione podalica o di spalla, sicuramente meno consone. Quando il bambino, di norma, si mette in posizione cefalica?

Quando il bambino si mette in posizione cefalica?

Contro i dolori del parto in arrivo uno spray nasale

Spaventate dai dolori del parto? C’è una novità. È stato inventato uno spray nasale. Il nebulizzatore, a base di fentanil, un analgesico, avrebbe anche meno effetti collaterali rispetto alle iniezioni di petidina comunemente usate in questi casi. Lo spray di fentanil oggi è usato soprattutto per ridurre il dolore durante gli spostamenti in ambulanza, ma visti i risultati positivi della sperimentazione, entro quest’anno potrebbe essere disponibile anche per le mamme negli ospedali del Sud dell’Australia, riporta il ‘Guardian’.

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Conoscere giorno parto test lo rende possibile

Conoscere il giorno del parto? Un test lo rende possibile

Conoscere la data del parto, insieme al sesso del nascituro, rappresenta una delle notizie intorno alle quali ruota la curiosità dei futuri genitori. Fino ad ora si è ritenuto impossbile poterlo scoprire anzitempo, ma oggi arriva la notizia che, misurando la lunghezza della cervice uterina si possa riuscire ad individuare la data in cui il proprio bambino verrà dato alla luce.

Conoscere giorno parto test lo rende possibile

Episiotomia sempre necessaria

Episiotomia: è sempre necessaria?

Se non conoscete tale parola probabilmente dormirete sonni tranquilli, ma si tratta di uno dei termini che più spaventi le future mamme. L’episiotomia, per chi non sappia di cosa si tratti, è l’incisione del perineo di circa 2-3 cm, che ha come scopo quello di aumentare il diametro a disposizione del bambino per poterne facilitare il passaggio al momento del parto. Non solo, è utile anche per evitare il crearsi di lacerazioni che potrebbero comportare effetti anche gravi.

Episiotomia sempre necessaria

 

Cosa mettere beauty case ospedale

Cosa mettere nel beauty case per l’ospedale

Nelle ultime settimane prima del parto una delle priorità sta nel preparare la borsa per l’ospedale. Trattandosi di un’operazione particolarmente importante si inizia, solitamente, parecchio tempo prima la data presunta del parto per essere sicure di avere preso tutto il necessario per se e per il bambino. Una volta chiusa quella, arriva il momento di pensare al beauty case: non vi sto suggerendo di truccarvi tra una doglia e l’altra ma ci sono alcuni prodotti che vi torneranno senz’altro utili prima e dopo il parto, per non avere un aspetto più sbattuto del necessario: in fondo siamo sempre donne!

Cosa mettere beauty case ospedale

Parto indotto: quali sono i rischi

Si ricorre al parto indotto principalmente in due casi: qualora si siano superate due settimane dopo la data presunta del parto o quando vi siano seri rischi per la salute della mamma, del bambino o di entrambi. Il parto può essere indotto, nel primo caso, con un massaggio manuale effettuato dalle ostetriche, che mira a stimolare la membrana uterina e che provoca un aumento dell’ormone prostaglandina. Nel caso in cui tale pratica non abbia prodotto gli effetti desiderati si passa all’iniezione, tramite siringa, di un gel di prostaglandine sintetiche somministrato direttamente in fondo alla vagina. Ma quali sono i rischi del parto indotto?

Parto indotto rischi