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Il parto si avvicina: a cosa potresti pensare?

il parto si sta avvicinandoLa data presunta del parto si sta avvicinando e nella vostra mente cominceranno a susseguirsi dubbi, domande, preoccupazioni e perplessità. Quali?

Ad esempio potrete chiedervi quanto durerà il vostro parto e comincerete a tampinare le vostre amiche; parlare con qualcuno che ha già vissuto la meravigliosa esperienza del parto vi potrà essere di grande aiuto ma ricordatevi sempre che ogni gravidanza è diversa dall’altra. Anche la stessa durata del parto varia da donna a donna; in linea generale si può dire che l’intero processo di nascita dura circa 10 ore per le donne primipare. La durata diminuisce quando si parla del secondo figlio.

La guida della gravidanza: 26esima settimana

26-settimane-gravidanzaLA VENTISEIESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

Quante persone incontri tutti i giorni che ti chiedono, ma che sei arrivata? E tu indispettita rispondi, veramente mancano ancora tre mesi! Non ti devi preoccupare, la pancia in certe donne cresce in modo vorticoso nei primi due trimestri di gravidanza e poi invece si assesta nell’ultimo. La pancia inizia davvero a pesare, segui questo consiglio, prova a mettere una pancera sentirai un immediato sollievo infatti la fascia elastica sostiene l’addome dandoti una notevole sensazione di benessere.

Ora è il momento giusto per iniziare a curare il tuo seno in vista dell’allattamento, in commercio ci sono delle creme alla lanolina che puoi mettere sui capezzoli per prepararli alla forza provocata dalla suzione del tuo piccolo. Probabilmente dovrai anche comprare qualche nuovo reggiseno visto che ormai nei tuoi non ci entri più!

La guida della gravidanza: 25esima settimana

25-settimane-gravidanzaLA VENTICINQUESIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

In questo periodo è bene che tu prenoti la visita anestesiologica presso l’ospedale in cui deciderai di partorire, è essenziale nel caso tu decida per l’analgesia epidurale. Prenota anche la serie di monitoraggi che effettuerai dalla trentaseiesima settimana, questi saranno fondamentali per valutare il benessere fetale e per capire se sei in prossimità del parto.

In queste settimane puoi iniziare a frequentare le classi pre-parto, incontri in cui avrai la possibilità di confrontarti settimanalmente con ostetriche, ginecologi, pediatri e psicologi che ti parleranno del travaglio, di come affrontarlo, delle tecniche di respirazione, di come accudire tuo figlio, degli esami che gli eseguiranno alla nascita e di molte altre informazioni importanti.

Il diabete gestazionale: cos’è e come si cura

diabete gestazionaleIntorno alla 26° settimana di gravidanza nel caso in cui si dovesse presentare un elevato valore di glicemia potreste essere sottoposte al Test di Carpenter (chiamato anche Mini-Curva da carico di glucosio): questo per valutare se avete sviluppato o meno il diabete gestazionale.

In caso di risposta affermativa immagino che la vostra reazione sarà, comprensibilmente, di panico: se nei 9 mesi di gravidanza accade, come in questo caso, qualcosa di non preventivato comincerete a preoccuparvi in misura maggiore sia della salute vostra che di quella della creatura che portate in grembo.

E’ pericoloso il diabete gestazionale?

Quello che posso dirvi è che il diabete gestazionale diagnosticato prevententivamente non dovrebbe dare luogo a conseguenze particolari, alle volte può accadere che il feto possa soffrire di macrosomia e cioè che sia più pesante del normale; bisogna inoltre ricordare che si tratta di una patologia molto frequente nelle donne in gravidanza.

Sei in travaglio? Ecco cosa fare

travaglioCon l’avvicinarsi del termine del parto probabilmente (e anche comprensibilmente) la vostra ansia aumenterà. Anzitutto bisogna ricordare che non è possibile stilare una “tabella di marcia” universalmente valida per tutte le donne; il travaglio può infatti iniziare anche due settimana prima della data presunta di parto e/o ritardare di dieci giorni. Quali sono i segnali che possono farvi capire che il momento si sta avvicinando? La perdita del tappo mucoso (che non è dolorosa) e che ha delle striature di sangue ma anche vomito e doloretti che coinvolgono la parte bassa della schiena.

A molte donne, all’inizio del travaglio viene suggerito di restare in casa; questo perché si spera che la futura mamma riesca a rilassarsi un po’. Oramai siete in dirittura d’arrivo e quindi immagino i vostri pensieri saranno tutti proiettati a quando finalmente potrete stringere a voi il vostro bambino; idee, riflessioni e domande cominceranno a susseguirsi in maniera sempre più rapida. Mai come in questi momenti dovrete cercare di restare calme.

Il monitoraggio fetale

monitoraggio-fetaleSei quasi arrivata al termine della gravidanza e il ginecologo ti ha prescritto una serie di monitoraggi da eseguire ogni sette giorni a partire dalla 36esima settimana. Il monitoraggio è uno strumento importante per valutare il benessere del tuo bambino, è semplice da fare e non ha nessun tipo di controindicazione. Anche chiamato cardiotocografia, il monitoraggio controlla attraverso gli ultrasuoni il battito fetale e le sue variazioni in corrispondenza di eventuali contrazioni uterine.

Quando andrai ad eseguirlo ti faranno sedere in poltrona oppure ti faranno sdraiare su di un lettino e ti collegheranno al macchinario che è composto da due fasce elastiche e due trasduttori, uno serve a rilevare il battito cardiaco, e verrà collocato nel punto dove troveranno la migliore percezione del battito del feto: registrerà le variazioni delle pulsazioni e le trasmetterà all’apparecchio, che le riporterà su una striscia di carta. Il secondo strumento è un misuratore meccanico delle contrazioni uterine, che ti verrà posizionato in corrispondenza del fondo dell’utero: quando questo si contrarrà, effettuerà una pressione sul rilevatore, che la trasmetterà all’apparecchio quindi sulla striscia di carta.

Il parto, cos’è e come avviene

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Il parto, cioè l’estrazione del feto e degli annessi fetali dal corpo della madre ha inizio nel momento in cui la produzione di progesterone placentare che frena l’attività dell’ossitocina si riduce. L’ossitocina accelera le contrazioni uterine rimaste in tutta la gravidanza lievi e sensibili, e quando il livello di quest’ormone diventa elevato, ha inizio il travaglio di parto, quell’insieme di fenomeni che precedono e accompagnano la nascita.

La loro durata varia a seconda di vari fattori, come la validità delle contrazioni dell’utero, il rapporto tra l’ampiezza del bacino della madre e la testa del bambino, l’età della mamma, e soprattutto, il fatto che si tratti del primo parto o no. Il parto può durare da 2 a 24 ore, il primo in media dura 18 ore, i successivi dalle 6 alle 8 ore.

Nella prima fase, quella dilatante, le contrazioni si susseguono a ritmo crescente: la testa del feto viene spinta contro la cervice che si dilata fino a formare la bocca uterina; per l’aumento della pressione si verifica la rottura delle acque, cioè del sacco amniotico, con fuoriuscita del liquido; questa fase dura in media 14-16 ore nel primo parto e 6-12 ore in quelli successivi.

L’Agenda Gravidanza della Regione Piemonte

agenda gravidanzaInteressante ed utile iniziativa quella messa in atto dalla Regione Piemonte e destinata a tutte le mamme in dolce attesa che potranno ricevere gratuitamente, recandosi presso i 200 consultori della Regione, l’Agenda di Gravidanza.

Realizzata dall’Assessorato alla tutela della salute e sanità, in collaborazione con l’Assessorato al welfare, l’Aress (Agenzia regionale per i servizi sanitari), la Consigliera di parità, il coordinamento dei consultori e con gli operatori sanitari del territorio e degli ospedali si tratta di una vera e propria risorsa utile dovere poter reperire tutte le informazioni relative a: gravidanza, parto, puerperio, gli stili di vita consigliati, le azioni di protezione e prevenzione e i diritti legati alla maternità e alla paternità. Per aiutare anche le donne straniere è stata realizzata anche una guida alla lettura in inglese, francese, tedesco, arabo e rumeno.

Parto record in Indonesia

indonesia01Quando nasce un figlio la gioia che si prova è grandissima ma in questo caso la gioia è stata davvero enorme. Il 21 settembre scorso l’ostetrica dell’ospedale indonesiano di Medan, nel nord dell’isola di Sumatra non poteva credere hai propri occhi quando ha pesato sulla bilancia un neonato di ben 8,7 chilogrammi. Il personale della struttura ospedaliera che ha ospitato il lieto evento non ha esitato ad affermare che quello fosse il neonato più grande mai registrato nel paese. Infatti prima di questo parto, il ”record” indonesiano apparteneva ad un bambino nato nel 2007 alla periferia della capitale Jakarta, che pesava 6,9 Kg.

Prepararsi al parto con l’aiuto delle erbe

prepararsi al parto con le erbe

Il parto necessita la messa in opera di tutte le forze dell’organismo, è quindi opportuno arrivarci in buona forma fisica con un corpo riposato e disintossicato. A questo scopo adottate alcuni accorgimenti; innanzi tutto sul finire della gravidanza, dovete cercare di ridurre al minimo il consumo di sale: un regime aclorurato rende quasi indolori le prime contrazioni, accelera la dilatazione del collo dell’utero e abbrevia la durata del travaglio.

Nell’ultimo trimestre provate a sostituire tutte le bevande con tisane di salvia (20 g. di foglie di salvia in un’infusione per litro d’acqua bollente); se siete già al secondo figlio è sufficiente berla l’ultimo mese. La salvia si può usare anche nella preparazione dei cibi, nei ripieni, nelle focacce, nelle zuppe, inoltre, le sue foglie sono ottime impanate e fritte.

Un’altra pianta aromatica che ha un’influenza positiva sul parto sono i chiodi di garofano: questa spezia ha la proprietà di dar forza ai tessuti dell’utero. Si possono cuocere nella minestra, oppure spezzatati o polverizzati in diverse preparazioni culinarie.

Lo sport in gravidanza

yoga

Se siete donne abituate a muovervi e a fare sport potete continuare tranquillamente con l’attività fisica anche nel periodo della gravidanza prestando ovviamente maggiore attenzione. Anzitutto è bene ricordare che esistono determinate situazioni in cui viene sconsigliata la pratica di qualsiasi attività sportiva. Quali sono queste situazioni?

– Quelle che impongono il riposo a letto
– Precedenti situazioni di parto prematuro
– Eventuali stati di sofferenza fetale

Il nuoto, che è una ginnastica dolce, è probabilmente l’attività più indicata per le future mamme. L’acqua infatti aiuta a limitare i classici disturbi alle gambe cui le mamme in gravidanza possono andare incontro come problemi circolatori e vene varicose. Inoltre permette un potenziamento di tutti quei muscoli interessati al parto. Molte piscine organizzano dei corsi per gestanti. Non dimentichiamoci poi che gli esercizi di respirazione che solitamente vengono svolti in acqua rappresentano un valido aiuto anche per il feto: fanno sì che gli arrivi più ossigeno. Frequentare una piscina può rivelarsi estremamente salutare anche da un punto di vista piscologico.