Plagiocefalia nel neonato

E’ molto comune che il neonato durante i primi mesi di vita abbia la testa un po’ “strana”; allungata ad esempio, o appiattita da un alto o dall’altro. Questo fenomeno prende il nome di plagiocefalia e nella stragrande maggioranza dei casi non deve rappresentare un motivo di preoccupazione per mamma e papà. Vediamo di conoscerlo meglio.

Cos’è la plagiocefalia

Con il termine plagiocefalia si indica la deformazione delle ossa del cranio del neonato, normale nei primi mesi di vita.

Perchè il cranio del bambino è deformato durante i primi mesi di vita?

Le ossa craniche del bambino sono ancora morbide e si irrigidirranno solo con il passare del tempo; questo determina una leggera modificazione della loro forma causata dalla postura e/o da traumi eventualmente occorsi durante il parto (estrazione con ventosa, travaglio lungo e difficile, parto gemellare). Sembra inoltre che l’indicazione data dai pediatri di non far dormire il bambino in posizione supina per evitare il rischio di morte in culla abbia di fatto generato un aumento dei casi di plagiocefalia posturale.

papilloma virus, vaccino

Papilloma virus, vaccinata solo la metà delle bambine

La lotta al tumore all’utero ha preso il via da un paio d’anni con un nuovo vaccino, quello per contrastare il papilloma virus umano. Il 59% delle ragazze italiane nate nel 97 ha completato il ciclo vaccinale (per loro è gratuito). Questo secondo i dati dall’Istituto Superiore di Sanità, resi noti durante il convegno “La vaccinazione tra diritto e dovere”. Come possiamo notare solo la metà delle bambine è attualmente coperta e si dovranno ancora compiere numerosi passi prima di arrivare alla totalità della popolazione con meno di 13 anni.

L’Italia però, per una volta, ha un primato di cui vantarsi perché è il primo Paese europeo ad aver adottato, già dal 2007 in alcune Regioni, una strategia vaccinale pubblica contro l’Hpv. Il vaccino ha un’efficacia massima in chi non ha ancora avuto rapporti sessuali e quindi non può essere entrato in contatto con il virus.

Paura del buio, come aiutare i bambini a sconfiggerla

Tutti i genitori lo sanno: prima o poi tutti i bambini sviluppano delle paure come il buio, i tuoni, i mostri, etc.. Non bisogna allarmarsi poiché le paure appartengono all’universo dei bambini proprio come la magia. Attraverso le paure, i bambini imparano a crescere e una volta sconfitte a diventare più sicuri di se stessi. La paura del buio è una delle paure più frequenti  tra i bambini e anche una delle più difficili da gestire e da sconfiggere.

Nel buio –spiega la dottoressa Paola Marchionne tra le pagine di mammaepapà.it–  i bimbi catalizzano e concentrano tutte le loro paure, di essere aggrediti e non potere essere all’altezza, il bisogno di essere protetti e riconfermati dall’affetto dei grandi, ma anche di sentirsi forti e invincibili, e anche abbastanza… cattivi! Perciò in realtà le paure hanno un ruolo positivo. Tutto sta ad elaborarle e riuscire a tradurle in un modo di essere e in uno stile di azione rispetto ai pericoli.

Alimentazione in gravidanza: come evitare obesità e diabete al bambino

Evidenze scientifiche mostrano che numerose e frequenti patologie nei bambini (ma anche disturbi nelle mamme e negli adulti) come obesità, diabete e ipertensione, possono essere attribuiti a squilibri avvenuti durante la gravidanza.

Nell’inverno scorso, ad esempio, i laboratori della Rockfeller University hanno reso pubblico uno studio sul fatto che un’alimentazione grassa in gravidanza predispone i bambini all’obesità.

È preferibile, pertanto, scegliere un’alimentazione magra, per evitare che, a causa degli alimenti grassi, si scatenino cambiamenti cerebrali nel feto, alterando la riproduzione di determinate proteine (chiamate peptidi oressigenici, stimolatori dell’appetito) e predisponendo il bambino a seri disturbi dell’alimentazione, come appunto l’obesità.

Allo stesso modo, un eccessivo aumento di peso durante la gestazione provoca pericoli anche per le mamme, in quanto amplifica il pericolo di andare incontro a diabete gestazionale o preeclampsia.

Osteopatia, è utile in età pediatrica?

Cos’è l’osteopatia

Come forse già sapete, l’osteopatia è una medicina complementare che cura i disturbi scheletrici e muscolari del corpo umano. Si tratta di una modalità di trattamento non invasiva e priva di effetti collaterali dal momento che non si avvale di farmaci ma consiste in manipolazioni molto delicate del corpo eseguite da un professionista, l’osteopata appunto.

L’osteopatia è adatta ai bambini?

Data la delicatezza del metodo e l’assenza di effetti collaterali, l’osteopatia si addice ai piccoli pazienti e questo sin dai primi mesi di vita.

Genitori, a volte i figli vanno mantenuti anche da sposati

I genitori devono sempre farsi carico di tutto. Quando nasce un bambino sono responsabile della vita del loro piccolo anche una volta diventato adulto, tanto che la Cassazione, in una recente sentenza ha sottolineato che i genitori devono mantenere il figlio anche dopo il matrimonio, se non è autonomo economicamente. È un argomento questo che tocca da molto vicino tutte le famiglie, soprattutto quelle di coppie separate.

La disputa nasce dal ricorso di una mamma separata ferrarese che si è opposta a un giudizio sfavorevole nel quale  i giudici del Tribunale di Ferrara prima e della Corte d’appello di Bologna, successivamente, avevano esonerato l’ex marito dal continuare a mantenere la figlia con 436 euro al mese sulla base del fatto che si era laureata e poi sposata.

Giornata della Memoria: poesie dei bambini della Shoah per non dimenticare

Oggi, 27 gennaio, è la Giornata della Memoria per non dimenticare gli orrori della Shoah. In occasione di questa importante giornata, ho scelto di proporvi una raccolta di poesie per raccontare la tragedia della Shoah attraverso gli occhi dei bambini.

La farfalla
L´ultima, proprio l´ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
– così gialla, così gialla! –
l´ultima,
volava in alto leggera
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà la mia settima settimana
di ghetto…
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell´altra volta fu l´ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
Pavel Friedmann, da Vedem, 4.6.1942

I bambini che frequentano il nido si ammalano meno alle elementari

“Vedrai che adesso che lo porti all’asilo nido sarà sempre ammalato”. Quante di noi si sono sentite ripetere questa frase? E quante hanno dovuto constatare che questa affermazione è veritiera? Eh si perchè ammalarsi i bambini che vanno al nido si ammalano e più spesso di quelli che non lo frequentano. Tuttavia…non è detto che questo sia un danno. Anzi!

Infatti, secondo una ricerca condotta in Canada e pubblicata sulla rivista scientifica Archives of Pediatrics and Adolescent Medecine, i bambini che frequentano l’asilo nido e quindi stanno a stretto contatto con i coetanei sin da prima dei due anni e mezzo di vita si ammalano di più ma questo li rende più resistenti alle infezioni alle scuole elementari.

Bambini e Internet, un rapporto molto sereno

Internet fa un po’ paura ai genitori che, giustamente, sono preoccupati che i bambini non sappiano usarlo correttamente. Spesso si parla di protezione della privacy dei minori e dei rischi in cui possono incorrere i piccoli di casa. Una nuova ricerca finanziata dall’Unione Europea e condotta da EU Kids Online dimostra però che solo una piccola minoranza di giovanissimi ha problemi su Internet.

Lo studio è stato finanziato nell’ambito del Programma Safer Internet che promuove un uso più sicuro della Rete per bambini e giovani e la lotta contro i contenuti e i comportamenti illegali o nocivi. Per realizzare quest’indagine è stata coinvolta una rete di ricerche, formata da esperti di settore, in 25 nazioni europee e hanno partecipato più di 25 mila utenti tra i 9 e i 16 anni.

Influenza, il 60% dei bambini italiani è a letto

Oltre il 60% dei bambini italiani è a letto con l’influenza. A lanciare l’allarme è la Federazione italiana dei medici pediatri (FIMP) che ha messo l’accento sulle cause di questa epidemia influenzale. Secondo Giuseppe Mele presidente della FIMP la principale causa della diffusione dell’influenza è la scarsa prevenzione ed in particolare lo scarso ricorso alle vaccinazioni.

Siamo al picco massimo -ha dichiarato Mele-ormai il 60% dei bambini è a letto. Complice anche il freddo di questi giorni, quindi la scarsa circolazione dell’aria, lo smog aggrava le infezioni respiratorie nei bimbi. Quest’anno la vaccinazione anti-influenza non ha avuto l’effetto sperato perché il ricorso all’immunizzazione fra i bambini italiani si è ulteriormente ridotto. I vaccini sono un dono di Dio -continua Mele– e chi li denigra rischia di vanificare una forma di prevenzione che invece è assolutamente necessario perseguire.

Tosse nei bambini: attenzione all’abuso di sciroppi

La tosse è uno dei principali segnali di pericolo, in quanto avverte di riguardarci, perché qualcosa nel nostro corpo potrebbe compromettersi. Con la tosse l’organismo cerca di liberare la trachea o i bronchi dalla presenza di una sostanza che tende ad ostruirli o ad irritarli. È un meccanismo fisiologico di difesa: ad esempio con la tosse “grassa” o “produttiva”, al contrario che con quella “secca” si eliminano il muco in eccesso, cioè il catarro e le sostanze estranee inalate come polvere, batteri, pollini.
La tosse non è quindi sempre una malattia, a volte può essere un allarme, una reazione del corpo ad agenti irritanti di vario tipo.

Trombofilia in gravidanza

Cos’è la trombofilia

Con il nome di trombofilia si indica un gruppo di patologie caratterizzate dalla tendenza alla formazione di trombi, ovvero coaguli di sangue all’interno di un vaso sanguigno. Il sangue coagulato all’interno del vaso (vena o arteria) forma una ostruzione che impedisce al sangue di fluire normalmente. La trombofilia può essere congenita o acquisita.

Trombofilia e gravidanza

In gravidanza è normale che il sangue coaguli più facilmente e se la futura mamma è trombofilica questo fenomeno può presentarsi in maniera ancora più accentuata con ripercussioni sulla sua salute e di quella del bambino che porta in grembo. In questo caso infatti è facile che si creino dei trombi a livello della placenta che compromettono l’afflusso di sangue al feto e possono avere come conseguenza morte intrauterina, insufficienza placentare cronica con ritardo di crescita fetale, gestosi, distacco della placenta.

Utero in affitto, i primi casi anche in Italia

Avere un figlio a tutti i costi e non riuscire a concepire. Un dramma per tante coppie che in Italia può essere risolto solo con l’adozione. In questi giorni abbiamo tanto sentito parlare di utero in affitto, ovvero quella prassi che permette a una donna di portare in grembo (a pagamento) il bambino di altri. Nicole Kidman diventerà mamma così un’altra volta e anche celebri coppie gay, da Elton John a Ricky Martin, hanno scelto questa opzione, che in Italia non è consentita.

Sono circa 100 le connazionali che si sono rivolte a gestanti a pagamento all’estero perché, malate, altrimenti non avrebbero potuto avere un bambino. Ovviamente sono mamme fuori legge, ma lo hanno fatto solo per il desiderio di stringere tra le loro braccia quel figlio tanto desiderato.

Ipertiroidismo in gravidanza

La gravidanza porta con se numerosi cambiamenti all’interno dell’organismo della futura mamma. Alcuni di essi interessano  la tiroide, ed in particolare la concentrazione degli ormoni tiroidei, anche in donne che non hanno mai avuto problemi al riguardo. E’ molto importante tenere sotto controllo la tiroide durante la gravidanza per monitorarne le modificazioni e per scongiurare i rischi per la salute del feto e della mamma. Le principali malattie della tiroide sono l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo. Entrambe queste disfunzioni sono maggiormente diffuse tra le donne e possono essere riscontrate anche in gravidanza.

Che cos’è l’ipertiroidismo?

L’ipertiroidismo è una disfunzione della tiroide caratterizzata da una produzione eccessiva di ormoni tiroidei. (Tiroxina e Triiodotironina).

Ipertiroidismo in gravidanza

Molte donne si accorgono di soffrire di ipertiroidismo o iniziano a soffrirne in gravidanza. Non sempre è facile riconoscere il disturbo poiché i sintomi dell’ipertiroidismo possono essere confusi con quelli tipici della gravidanza.