Educazione, fuori casa con mamma e papà

I bambini, si sa, sono sempre molto allegri e vivaci ma questo non vuol dire che hanno il diritto di fare tutto quello che vogliono. E’ molto importante, infatti, che i genitori insegnino ai propri figli il rispetto di determinate regole sociali che li aiutino a comportarsi educatamente in tutti i contesti, sia pubblici che privati.

Capita sovente di vedere al ristorante, sugli autobus, nei negozi o per strada genitori stremati e arresi di fronte ai capricci e alle marachelle dei propri bambini. Per evitare queste situazioni, spesso imbarazzanti, è fondamentale che i genitori diano ai propri figli delle indicazioni chiare e precise e delle regole ferme e coerenti per indicare loro cosa è giusto fare e cosa no. In questo modo i bambini vengono educati a stare correttamente in pubblico evitando ai genitori di rinunciare ad uscire o di concedersi una cena fuori o un cinema.

L’ictus infantile è collegato alla pillola, all’anemia e al fumo

L’ictus può colpire anche i bambini. Ma quali sono i fattori scatenanti? Si sono interrogati un gruppo di ricercatori svedesi che hanno poi pubblicato uno studio sulle pagine di Acta Paediatrica. L’ictus infantile è così definito quando colpisce un soggetto tra i ventotto giorni e il diciottesimo anno di età. E nella maggioranza dei casi (l’85%) chi ne è vittima, e ne sopravvive, mostra delle disfunzioni neurologiche e delle gravi limitazioni. Stiamo parlando quindi di conseguenze gravissime.

Secondo la ricerca i fattori scatenanti possono essere pillola contraccettiva, anemia e fumo.  I ricercatori,  guidati dal dottor Sten Christerson,  hanno evidenziato come in Europa e negli Usa l’ictus infantile colpisce da 2,1 a 13 bambini all’anno ogni 100mila, con un’incidenza dell’1,8%.  Sono stati analizzati 51 casi, di cui 23 maschi e 28 femmine. Di questi, 46 dei 47 sopravvissuti all’attacco sono stati seguiti per un lungo periodo dopo la malattia (in media 4 anni) per verificare i rischi a lungo termine.

Al supermercato con mamma e papà

Capita spesso di vedere in giro, al bar, al ristorante o al supermercato, bambini capricciosi che mettono a dura prova la pazienza ed i nervi dei genitori e di chi sta loro intorno. E’ importante che i bambini imparino fin da piccoli a rispettare delle regole e a capire che non sempre è possibili fare tutto ciò che si vuole. I genitori, quindi, dovrebbero imporre dei  limiti ai propri  figli, senza esagerare ma, allo stesso tempo, senza temere di far loro del male, reprimendoli. I no dei genitori sono indispensabili per il corretto sviluppo psico-fisico dei bambini che impareranno, cosi, a muoversi in determinati confini e a comprendere il lecito dall’illecito ed il giusto dal sbagliato.

Queste regole che i genitori devono imporre ai propri figli è importante che vengano applicate in tutti i contesti anche in quelli più banali e comuni come l’andare a fare la spesa. Non è difficile, infatti, assistere nei supermercati a bambini che piangono disperati perché vogliono questo o quello, che corrono tra gli scaffali, che giocano con gli alimenti, etc.. Per tenere sotto controllo la situazione è importante stabilire subito ed in anticipo delle regole da rispettare, chiare e precise. Ai bambini più piccoli, ad esempio, si può dire che devono stare seduti nell’apposito sediolino del carrello per la spesa in modo da non poter correre in giro e da non aver tutto a portata di mano.

Un test predice l’arrivo della pubertà nei maschietti con un anno di anticipo

Il nostro bambino sta crescendo bene? Ormai è già un ometto, ma le preoccupazioni sono sempre le stesse. Diventerà un adulto sano e forte, sarà alto e starà bene di salute? Sono le classiche preoccupazioni di mamme e forse un nuovo test potrà togliere qualche ansia.  Sono infatti stati individuati i marker nel sangue in grado di predire la pubertà degli uomini con un anno di anticipo rispetto alla comparsa dei segnali clinici noti, come l’aumento del volume testicolare e la crescita in altezza dei ragazzi, conseguente l’attivazione delle ghiandole ipotalamica, pituitaria e gonadica.

A fare questa scoperta sono stati gli esperti del Dipartimento di fisiopatologia medica dell’università di Roma ‘La Sapienza’ e hanno ricordato che esistono alcuni segnali ormonali a scandire con largo anticipo la crescita: il testosterone cresce parallelamente all’altezza e le gonadotropine aumentano due semestri prima dell’aumento del volume dei testicoli.  Conoscere il momento dello sviluppo non è solo un capriccio di mamma, ha implicazioni importanti sulla salute.

Noccioline in gravidanza: rischio asma ed allergie per il feto

L’alimentazione della futura mamma, durante i nove mesi di gravidanza, influenza notevolmente la salute ed il benessere del bambino, non solo nel grembo materno ma anche nella vita extrauterina. Il cibo e le bevande che la donna assume durante la gestazione e che condivide con il feto sono, infatti, determinanti per il corretto sviluppo del feto e per la sua salute. E’ importante, quindi, che la futura mamma presti attenzione alla propria dieta durante tutti i nove mesi al fine di evitare problemi, a volte anche seri, al bambino.

Ad essere messa sotto accusa, questa volta, è la frutta a guscio. Studi scientifici, infatti, hanno messo in guardia dai possibili rischi per il bambino che derivano da un consumo eccessivo in gravidanza di noccioline, arachidi, noci e simili. Nello specifico, un recente studio americano della Mount Sinai School of Medicine (New York, USA) pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, ha evidenziato come consumare molta frutta a guscio in gravidanza aumenti il rischio nel bambino di sviluppare allergie alimentari e asma.

Bimba nata a ventidue settimane, adesso sta bene

Angelica, una bimba nata a sole ventidue settimane di gestazione al Policlinico Umberto I di Roma, sta bene e presto tornerà a casa. La piccola pesava alla nascita, avvenuta lo scorso maggio, solo 550 grammi e ho dovuto affrontare molte traversie prima di poter essere stretta fra le braccia della sua mamma: assistenza respiratoria per due mesi, nutrizione parentale totale, numerose infezioni e somministrazione di farmaci per la chiusura del dotto di Botallo. Oggi pesa oltre tre chili e si alimenta da sola con il biberon.

Una splendida notizia che noi di Tuttomamma non potevamo non darvi. La piccola non presenta inoltre alcuna lesione neurologica visibile attraverso accertamenti strumentali, anche se bisognerà attendere qualche anno prima di capire se la nascita prematura non ha cuasato disabilità neurologiche.

Nuovo esame rivela il sesso del nascituro alla settima settimana di gravidanza

Conoscere il sesso del nascituro prima che venga al mondo. Ci sono coppie che preferiscono avere la sorpresa e aspettano il parto per scoprire se il loro bambino è un maschietto o una femminuccia, mentre ci sono genitori che non vedono l’ora di avere la notizia. Vogliono organizzare il corredino, preparare la cameretta e forse sognare come sarà con qualche certezza in più. Per loro esiste un nuovo e semplice test del sangue che può stabilire il sesso del nascituro già alla settima settimana di gravidanza. La notizia arriva dalle pagine del Daily Telegraph, secondo cui l’analisi è già disponibile in alcune cliniche private nel mondo.

L’esame è stato messo a punto da Esther Guetta dello Sheba Medical Centre di Tel Aviv e cerca nel sangue della mamma delle tracce di Dna del nascituro. Una volta trovato, il genoma viene analizzato alla ricerca di un eventuale cromosoma y, che predice la nascita di un maschietto. La cifra è abbastanza elevata, perché a seconda della clinica varia tra i 350 e i 450 euro.

I dolci per bambini di Cotto e Mangiato

Buon pomeriggio care amiche! Visto il grande successo della trasmissione televisiva Cotto e Mangiato, condotta da Benedetta Parodi, abbiamo pensato di pubblicare sul nostro sito le ricette proposte dalla giornalista. Le ricette di Cotto e Mangiato, infatti, sono semplici e facili da preparare e possono essere di grande aiuto per tutte le mamme e le mogli che combattono contro il tempo per preparare il pranzo. In particolare, oggi, vogliamo proporvi  due ricette di Cotto e Mangiato per preparare dei  dolci gustosi e genuini adatti a grandi e piccini ed ideali per la colazione o la merenda.

La torta caprese di Cotto e Mangiato

Ingredienti

  • 300 gr di mandorle pelate
  • 250 gr di cioccolato fondente
  • 250 gr di burro
  • 200 gr di zucchero
  • 5 uova
  • zucchero a velo per guarnire

Procedimento

Sistemare le mandorle pelate sulla placca del forno precedentemente foderata con della carta forno e lasciarle tostare nel forno ventilato a 200° per circa dieci minuti, fino a quando non diventano brune e profumate. Una volta pronte, tritare le mandorle nel mixer. Nel frattempo, in un pentolino, scaldare il cioccolato fondente aggiungendo un paio di cucchiai di acqua. Aggiungere al cioccolato fuso, il burro e lo zucchero e amalgamare fino ad ottenere un composto omogeneo.

Troppo zucchero nelle tisane per bambini

Facili da preparare e dal gusto gradevole, le tisane e gli infusi per bambini rappresentano spesso un alleato prezioso nella lotta ai piccoli fastidi del bebè (disturbi del sonno, coliche gassose, mal di pancia, disturbi intestinali, etc..) che troppe volte mettono a dura prova i nervi di mamma e papà. Bisogna, però, fare attenzione: queste tanto apprezzate tisane contengono, infatti, troppi zuccheri che nel lungo termine possono causare nel bambino problemi di carie ed obesità. Il monito arriva dal noto settimanale Il Salvagente che nel numero in edicola questa settimana ha preso in esame ben 13 prodotti delle principali aziende del settore. Nello specifico, il settimanale ha interpellato medici e pediatri che hanno analizzato e confrontato infusi e tisane granulari istantanei alla camomilla, al finocchio, alle erbe, alla frutta e al tè deteinato di Mellin, Milupa, Humana e Plasmon.

Dall’analisi dei dati raccolti, è emerso che tisane ed infusi, facilissimi da preparare (basta infatti dell’ acqua calda e uno o più cucchiaini di prodotto), contengono elevate quantità di zucchero (95%) sotto forma di saccarosio, destrosio, lattosio, glucosio e maltodestrine a fronte di una minima percentuale si estratti vegetali.

I gemelli comunicano già nell’utero materno

I gemelli sviluppano fin da subito uno speciale modo di comunicare, ecco perché spesso imparano a parlare un po’ più tardi  rispetto agli altri bambini. Pensate però che i primi contatti, chiamiamole “chiacchierate”, iniziano proprio dentro il pancione, nell’utero materno. Lo sostiene uno studio condotto da ricercatori delle Università di Padova, Torino e Parma e pubblicato sulla rivista “PLoS ONE”.  La ricerca ha analizzato i movimenti fetali in cinque coppie di bimbi gemelli utilizzando l’ecografia quadridimensionale, una tecnica che permette di visualizzare i movimenti dei feti nel tempo.

Una scoperta davvero eclatante: a 14 settimane di gestazione si osservano movimenti specificamente diretti verso il gemello. Insomma, interagiscono. Questa capacità di comunicare, chiamata dagli esperti precoce socialità, potrebbe diventare materia di studio per valutare lo sviluppo dei bambini.

La piccola fiammiferaia di Andersen

C’era una volta una piccola e povera bambina che camminava a piedi nudi per la città. Erano gli ultimi giorni dell’anno e fuori faceva molto freddo. La mamma aveva dato alla bimba un paio di pantofole ma erano troppo grandi e la piccola le aveva perse per strada ed un bambino un po’ monello ne rubò una. La piccola bambina aveva nelle tasche del vecchio grembiule che indossava tantissimi fiammiferi che doveva vendere. In giro, però, c’era poca gente perchè tutti erano impegnati con i preparativi delle feste e la piccola bambina non aveva guadagnato nemmeno uno spicciolo. Stanca e infreddolita la bambina si sedette per terra nella neve: non voleva tornare a casa perchè aveva paura che il papà la pichiasse vedendola tornare senza un soldo. La piccola fiammiferaia aveva molto freddo e le sue mani erano congelate. Per questo pensò di scaldarsi con i fiammiferi che aveva: ne prese uno dalla tasca e lo sfregò contro il  muro. Una piccola fiamma si accese e la bambina immaginò di essere seduta accanto ad una stufa. Le mani ed i piedi della bimba iniziarono a scaldarsi ma presto la fiamma si spense e la stufa scomparve.

Una sorella rende i bambini più felici

Avere una sorella rende i figli, sia maschi che femmine, più felici e sereni. Ad affermarlo è un recente studio inglese condotto dai ricercatori dell’Ulster University, secondo cui avere una sorella rende tutti più disposti e bravi a comunicare le proprie emozioni. Nello specifico, i ricercatori hanno svolto un’indagine su 571 persone dai 17 ai 25 anni di età a cui hanno sottoposto un questionario psicologico. Dallo studio è emerso che la presenza di una sorella in famiglia crea maggiore coesione e serenità tra tutti i membri rispetto a quella che si crea se in famiglia ci sono solo figli maschi.

Ad affermare che avere una sorella rende grandi e piccini più felici c’è anche Deborah Tannen, una famosa linguista americana della Georgetown University, che ha intervistato più di 100 donne, sia figlie uniche che con fratelli e sorelle. La Tannen, nel suo saggio Tu eri la preferita della mamma! pubblicato sul New York Times, ha analizzato accuratamente i rapporti tra le donne intervistate e i famigliari e le loro conversazioni.

La dieta della mamma in gravidanza condiziona i gusti del bambino

I gusti culinari del bambino si definiscono già nel pancione. Lo avreste mai detto?  Sembrerebbe proprio che l’alimentazione della mamma non solo ha delle influenze sulla salute del piccolo, ma anche sulle sue preferenze alimentari in futuro. Non stiamo parlando di voglie, ma dell’alimentazione che seguite quotidianamente. Sull’argomento è stato scritto un libro intitolato ”How The Nine Months Before Birth Shape The Rest Of Our Lives” (Come i nove mesi prima della nascita possono formare il resto della tua vita) e raccoglie gli studi di Annie Murphy Paul.

Le ricerche rivelano che i nove mesi passati nel grembo materno influenzano profondamente la salute del bambino e il suo benessere, anche nell’età adulta. Può sembrare pazzesco, ma il cibo e le bevande che consuma, le emozioni e le tensioni che percepisce, l’esercizio che eventualmente svolge e anche il lavoro che fa  lo condivide con il piccolo che porta nella pancia.

I movimenti fetali

Quando una donna è in dolce attesa aspetta con ansia ed impazienza il momento in cui avvertirà i primi, emozionanti movimenti fetali. Questo perchè, oltre ad essere entusiasmanti, i movimenti del feto rassicurano la futura mamma sul benessere del bambino. In linea di massima, la mamma potrà iniziare ad avvertire i primi movimenti fetali dalla ventesima settimana di gestazione. Ogni donna ed ogni gravidanza, però, è diversa dalle altre e per questo i movimenti possono essere percepiti anche prima o dopo. Se non si è alla prima gravidanza, ad esempio, i movimenti del feto possono essere avvertiti già dalla quattordicesima settimana. In realtà, il feto inizia a muoversi molto prima, verso la settima settimana: durante un’ecografia, infatti, è possibile vedere il bambino nuotare nel liquido amniotico ma il feto ed i suoi movimenti sono cosi leggeri da non essere percepiti dalla mamma.

Inizialmente, le sensazioni che la donna avverte ai primi movimenti fetali sono varie e difficili da distinguere chiaramente. I primi movimenti del bambino vengono percepiti come borbottii intestinalifarfalle nello stomaco, piccoli fremiti, etc..