I neonati sanno fare ragionamenti complessi già a 9 mesi

I bambini fanno ragionamenti complessi in tenera età. Può essere sorprendente, soprattutto per noi, genitori, che li vediamo piccoli e indifesi, ma i cuccioli di casa già a 9 mesi sono in grado di fare astrazioni e collegamenti logici abbastanza impegnativi. La vita di un neonato non è solo poppata e nanna, come potremmo pensare noi. Ci sono tante cose da imparare e soprattutto tante cosa da scoprire. A dimostrazione di questa tesi c’è uno studio pubblicato su Psychiological Science dai ricercatori dell’University of British Columbia di Vancouver (Canada), in collaborazione con gli studiosi dell’University of California di Berkeley (Usa), da cui emerge che la capacità di astrarre, tipica del pensiero induttivo, è presente già prima di aver compiuto il primo anno di età.

Storia di Natale: l’ultimo sogno della vecchia quercia

Il mio meraviglioso viaggio in Danimarca mi ha portato a visitare Odense, la città natale del noto scrittore di fiabe Hans Christian Andersen. E’ una cittadina molto graziosa ed impregnata della magia che caratterizza le favole per bambini. Girando tra i vicoli colorati di Odense e tra i suoi innumerevoli musei, ho conosciuto una fiaba molto particolare di Andersen che non avevo mai sentito prima : L’ultimo sogno della vecchia quercia. Ho pensato di riproporvela in quanto ben si addice a questi giorni in cui ci avviciniamo al Natale. Buona lettura!

In un bel bosco, in cima ad una collina, viveva una quercia molto vecchia. Si dice che avesse ben trecentosessantacinque anni di vita. Tutti questi anni, però, non erano poi molti per la quercia visto che un anno corrispondeva pressappoco ad un giorno degli essere umani. Gli uomini si svegliano la mattina, dormono durante la notte e fanno tanti sogni; gli alberi, invece, restano svegli per tre lunghe stagioni e solo durante l’inverno riposano.

Il vomito ciclico nel bambino

La sindrome del vomito ciclico (SVC) è una malattia rara che fa la propria comparsa fra i 3 mesi e i 7 anni di vita. A descriverla per la prima volta, nel 1882, fu il medico londinese Samuel Gee.

La sindrome del vomito ciclico

La sindrome del vomito ciclico viene considerara una malattia rara caratterizzata da episodi di vomito ricorrenti e prolungati, quasi sempre durante la notte o al risveglio, cui si accompagnano nausea e prostrazione. Gli episodi compaiono all’improvviso, senza alcuna causa apparente e durano da alcune ore a diversi giorni risolvendosi spesso spontaneamente. Il disturbo si presenta da qualche volta l’anno a diverse volta la mese. Il bambino è perfettamente sano e, tra un episodio e l’altro, non presenta disturbi di alcun tipo.

Quali sono le cause della sindrome del vomito ciclico?

Attualmente le cause della sindrome del vomito ciclico non sono note. Spesso i bambini che ne sono affetti hanno parenti prossimi che soffrono di emicrania oppure essi stessi sono affetti anche da asma e soffrono il mal d’auto o il mal di mare. talvolta il disturbo tende a risolversi spontaneamente durante l’adolescenza o in età adulta.

Diabete gestazionale, un nuovo test rende più facile la diagnosi

Come tutelarsi dal diabete gestazionale? Durante il V Congresso Nazionale Centro Studi e Ricerche – Fondazione AMD (Associazione Medici Diabetologi) è stato presentato un nuovo metodo diagnostico: con una semplice misurazione della glicemia durante la prima visita ginecologica si potrebbe prevedere con largo anticipo l’insorgere della malattia, ovvero una forma di diabete che interessa il 10% delle donne in gravidanza e, per fortuna, si risolve subito dopo il parto, nella maggior parte dei casi.

A raccontare di questo esame, apparentemente noto, è Antonino Di Benedetto, coordinatore del “Gruppo di studio Diabete e gravidanza“. Il medico sostiene che l’adozione di nuovi criteri di diagnosi potrebbero incrementare il numero di pazienti dal 10% attuale a quasi il 20%. Ecco quindi che è fondamentale sottoporre le signore in dolce attesa il prima possibile, senza aspettare l’attuale sesto mese.  Un diabete gestazionale, mal curato o non preso per tempo, può trasformarsi in un classico diabete di tipo 2.

Nuove carte antropometriche italiane per misurare i neonati

3,425 chilogrammi di peso, 50,5 centimetri di lunghezza e 34,7 centimetri di circonferenza cranica. Sono queste le misure medie di un neonato italiano, di sesso maschile e nato alla quarantesima settimana, stilate in base alle nuove carte tricolori italiane.  Fino ad oggi, per verificare le dimensioni di un neonato i medici hanno utilizzato delle specifiche carte dette antropomorfiche in grado di indicare il peso, la lunghezza e la circonferenza cranica in base ad una popolazione di riferimento che non era, però, quella italiana.

Come tutti sanno, le dimensioni di un neonato dipendono da molteplici fattori sia biologici che ambientali. Per questo, Enrico Bertino, direttore del reparto di neonatologia del Sant’Anna di Torino, ha deciso di condurre uno studio che ha portato alla realizzazione di nuove carte antropometriche italiane.

Il vomito nel bambino

Il vomito nel bambino rappresenta il sintomo di uno stato di malessere o malattia. Per questo motivo si rende fondamentale indagarne, insieme al pediatra, la cause. I fattori da tenere in considerazione sono l’età del bambino, la durata, la quantità e il tipo di vomito e le circostanze nelle quali questo si verifica.

Se ad esempio il vomito compare di frequente nel neonato è il caso di parlarne con il proprio medico anche se, nel lattante, il vomito vero e proprio va distinto dal rigurgito che si verifica dopo la poppata senza alcuno sforzo da parte del piccolo e che consiste nell’emissione di piccole quantità di latte.

Diverso è invece se il vomito si presenta in maniera ricorrente, si parla in questo caso di vomito ciclico, e dura per tre o quattro giorni per poi ripresentarsi dopo un po’; questo disturbo, definito anche acetone, è di solito associato a mal di testa, mal di pancia e febbre e spesso è proprio quest’ultima a causarlo anche se può insorgere senza cause evidenti. Il disturbo interessa soprattutto i bamini fra i due e i quattro anni di età e tende a risolversi con la crescita.

cancro ovaie

Tumore all’utero, diagnosi sempre più precoci e tecniche chirurgiche risolutive

Il tumore all’utero colpisce 8 mila donne l’anno. Un dato allarmante per la salute delle signore, nonostante il tasso di sopravvivenza, grazie a cure di nuova generazione e a diagnosi sempre più veloci, sia  in netto miglioramento.  A influenzare la frequenza di questo cancro è sicuramente l’invecchiamento della popolazione e lo stile di vita: purtroppo il sovrappeso e la sedentarietà pare siano tra i principali nemici e aumentano la possibilità di ammalarsi da 3 a 10 volte.

Questo è il quadro realizzato dagli esperti durante il Congresso della Società italiana di ginecologia e ostetricia (SIGO) in occasione di un incontro promosso dalla Società italiana di chirurgia ginecologica con il supporto di colleghi della Mayo Clinic del Minnesota. Il tumore all’utero è tipico dell’età post-menopausale (più del 90 per cento dei casi) e si verifica quando le cellule dell’endometrio cominciano a moltiplicarsi in modo incontrollato. Questa situazione può essere  causata da squilibri ormonali (troppi estrogeni e poco progesterone).

La storia di Babbo Natale

Il Natale è, sicuramente, la festività maggiormente attesa e sentita dai più piccoli. Tutti i bambini, infatti, aspettano con ansia l’arrivo di Babbo Natale che porterà loro i regali. Come da tradizione,  nel mese di dicembre i bimbi scrivono una letterina a Babbo Natale per elencargli tutto ciò che vorrebbero ricevere.

Babbo Natale, però, non è sempre stato così come lo conosciamo noi oggi. In origine, il personaggio che portava i doni ai bambini era un vescovo cristiano noto come San Nicola di Mira, città dell’attuale Turchia. La storia narra che il vescovo, per avvicinare i bambini alla Chiesa e alla religione, ordinò ai sacerdoti di recarsi nelle case per portare un regalo ai bambini e spiegare loro chi fosse Gesù e cosa avesse fatto. I preti e San Nicola, quindi, durante il periodo natalizio, indossavano pesanti mantelli rosso scuro e con un sacco pieno di regali raggiungevano su una slitta trainata da cani, i bambini nelle loro case.

Save The Children presenta il primo Atlante dell’infanzia in Italia

Save The Children ha realizzato il primo Atlante dedicato all’infanzia in Italia. Nel nostro paese ci sono 10 milioni i bambini, di cui 1.756.000 vivono in estrema povertà. Può sembrare impossibile che Italia esista una situazione simile, ma è tutto vero. L’associazione, impegnata da anni nella tutela dei diritti dell’infanzia, ha scattato una drammatica fotografia, completa di ben 70 mappe e uno speciale abbecedario che contiene le principali informazioni sui minori italiani: dalle città più giovani ai nomi più diffusi, dai bambini soli e a rischio sfruttamenti alle città più inquinate, dalla scuola o l’asilo all’abbandono scolastico.

Roma, Napoli, Milano e Torino sono le città più giovani d’Italia, quelle in cui sono presenti i tesori più numerosi: a Roma vivono 697.387 minori, a Napoli quasi 671.000, a Milano 636.610 e a Torino 351.566. Le province più giovani – quelle cioè con le percentuali più elevate di minori – sono prevalentemente al Sud, dove storicamente si fanno più figli: Napoli è in pole position con quasi il 22 per cento di minori sul totale della sua popolazione.

Riscaldamenti, i pediatri invitano a non esagerare

Per proteggere il bambino da raffreddori e influenze non serve riscaldare troppo la casa; anzi questa cattiva abitudine può nuocere alla loro salute più di un fresco venticello. A dirlo sono pediatri milanesi che hanno lanciato, dal Congresso Milanopediatria 2010, un appello non solo ai genitori, ma anche al Comune del capoluogo lombardo che invitano a combattere l’inquinamento anche entro le mura domestiche, con particolare attenzione ai riscaldamenti proprio perchè questo tipo di inquinamento ambientale ha ricadute negative sulla salute dei più piccoli, ancor più che sugli adulti.

Marcello Giovannini, presidente del summit di pediatria invita quindi a:

controllare la temperatura in modo da non splafonare verso valori troppo alti. Superare i 24 gradi fa bene solo a chi vende gasolio

A spiegare il perchè è Marco Sala, della Clinica pediatrica dell’ospedale San Paolo di Milano

Il sonno dei neonati attiva le funzioni neuronali e l’abilità mentale

Quando i bambini sono piccoli è molto faticoso riuscire ad avere una notte di sonno tranquilla, a parte per qualche genitore fortunato. Un po’ di tempo fa abbiamo detto che i piccolini iniziano a dormire in modo abbastanza regolare solo dopo il quinto mese. È importante però fare di tutto per mettere il proprio cucciolo nella situazione migliore per riposare, anche quando diventa più grandicello. A sostenerlo è uno studio condotto dalle Università di Monteral e del Minnesota, che ha scoperto che i bambini che dormono tutta la notte, da 1 anno a 1 anno e mezzo, diventano molto più abili di chi ha frequenti risvegli notturni.

Il sonno dei neonati è importante per attivare le funzioni neuronali e l’abilità mentale. La ricerca ha preso in esame 60 bambini da 1 a 2 anni. Gli esperti hanno analizzato il funzionamento esecutivo, ovvero la capacità di controllare impulsi, ricordare situazioni e azioni e flessibilità mentale.  I medici sanno che il funzionamento esecutivo si sviluppa nella fascia di età che varia dal primo anno di vita al sesto, ma non hanno idea del motivo per cui in alcuni casi si sviluppi meglio.

Se il bambino piange di notte, la mamma si sveglia più del papà

Il vostro bambino chiama nel cuore della notte, chi si alza? In quasi tutte le famiglie, la mamma. I primi mesi perché c’è la poppata e poi perché diventa un’abitudine. Uno studio dell’University of Michigan (Usa) – in attesa di pubblicazione sulla rivista Social Forces – ha calcolato che le madri si svegliano due volte e mezzo più dei papà. La ricerca mette in evidenza la differenza di genere tra la donna e l’uomo nel rispondere al proprio figlio piangente. E anche quando i papà sono collaborativi e partecipano alle alzatacce notturne, interrompono il loro sonno per frazioni di tempo inferiori: 44 minuti per le signore contro i 30 dei signori.

Quest’abitudine ovviamente si ripercuote sulla salute della mamma e anche sulla differenza nei successi lavorativi e negli avanzamenti di carriera. La fatica della maternità di fatti un ostacolo anche per il proprio lavoro. Fatica che  le mamme fanno volentieri, ma che potrebbe risultare un po’ leggera con una collaborazione maggiore del padre.

Regali di natale per bambini, le costruzioni

Le costruzioni per bambini, che siano in plastica o in legno, rappresentano uno di quei giochi per l’infanzia che nessuno, credo, esiterebbe a definire intramontabili. Ci abbiamo giocato praticamente tutti e ci si dilettano ancora, magari negli interminabili pomeriggi d’inverno, i nostri figli che non la smettono mai di montare e smontare torri, case, aerei, macchinine e tunnel sotto i quali far passare le macchinine magari con la nostra partecipazione entusiasta.

D’altra parte, oltra ad essere divertenti, le costruzioni stimolano la fantasia e la creatività e danno una mano ai più piccoli nell’esplorazione dei rapporti spaziali, favorendo lo sviluppo della manualità e delle capacità logiche; credo sia anche per questo che la maggior parte delle mamme è felice di vederne arrivare in casa una confezione pur sapendo che nella cameretta del suo cucciolo ce ne stanno già altre tre!

Le ricette di Cotto e Mangiato per bambini, cheesecake e biscotti al cioccolato

I dolci al cioccolato sono sempre i preferiti dei bambini, per questo motivo oggi abbiamo sbirciato nel ricettario di Cotto e Mangiato, la rubrica televisiva di cucina di Benedetta Parodi, trovando i consigli per cucinare una torta e dei biscotti al cioccolato. Come sempre, la filosofia della giornalista, è realizzare piatti gustosi, in modo facile e veloce. Potrete farvi aiutare dai vostri piccoli, soprattutto per i biscotti che potrebbero assumere divertenti forme, magari con l’ausilio di stampini natalizi.  Che ne dite di realizzare palline o alberelli? Poi vi propongo la cheesecake al cioccolato, un vero classico per golosi e soprattutto perfetta per la merenda dei vostri bambino.

Cheesecake al cioccolato di Cotto e Mangiato

Ingredienti

  • 250gr di biscotti secchi tipo digestive
  • 100 gr di burro
  • 150 gr di cioccolato fondente
  • 125 gr di zucchero
  • 2 uova
  • 1 bustina di vanillina
  • 500 gr di ricotta
  • 1 cucchiaio di caffè
  • Zucchero a velo per guarnire

Procedimento

Prima di tutto tritate a pezzetti piccoli i vostri biscotti poi uniteli al burro fuso in una ciotola. Fateli ammorbidire. A questo punto stendete della carta da forno sul fondo di una teglia e la rivestire con il composto. Dovete schiacciare bene i biscotti con le mani per ottenere un disco compatto che sarà la base della torta. La ricetta di Cotto e Mangiato vi consiglia, a parte, di far sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria, mentre in una ciotola sbattete i tuorli con lo zucchero (i bianchi li terremo a parte). Unite poi la ricotta e mescolate bene. Aggiungete ora anche la vanillina e il cioccolato fuso. Mescolare ancora e aggiungere i bianchi, che avrete montato a neve. Ora versate il composto sulla base e fate cuocere per 40 minuti a 180°