Giochi per bambini, ad ogni età il gioco giusto

giochi per bambini

Vostro figlio è appena nato e avete già ricevuto in regalo tantissimi giocattoli. Attenzione però, non tutti forse sono adatti a lui sin dai primi mesi di vita. Dal primo al terzo mese infatti i giochi hanno soprattutto la funzione di stimolare i sensi: vista, udito, tatto e olfatto; giochi tipici di questa età sono infatti i sonaglini colorati e piccoli morbidi peluches o pupazzini di consistenza gommosa. Mentre dal quarto mese in poi, quando molti bambini imparano a stare seduti, si può provare a far giocare il piccolo nelle palestrine e proporgli, man mano che cresce, giochi sempre più complessi, sempre colorati e della misura giusta, ossia abbastanza piccoli da poter essere maneggiati con facilità, ma non tanto da rappresentare un pericolo.

Quando il piccolo comincia a gattonare, in genere intorno ai dieci mesi, i giochi dovranno stimolare il movimento e l’esplorazione: piccoli palloni, cubi, macchinine, trenini e giochi ad incastro possono quindi iniziare a fare la propria comparsa nel raggio d’azione del piccolo. Verso l’anno per il bambino diventa sempre più importante giocare in compagnia di altri bimbi anche se in apparenza non sono ancora in grado di interagire gli uni con gli altri.

La Toxoplasmosi in gravidanza

toxoplasmosi-gravidanzaLa Toxoplasmosi, come la Rosolia e il Citomegalovirus, è una malattia pericolosa se contratta in gravidanza. L’animale più temibile per la diffusione dell’infezione è il gatto che eliminando il parassita con le feci, contamina il terreno. Questa malattia viene trasmessa all’uomo con l’ingestione di carni poco cotte o crude, ingerendo verdura o frutta non lavata, venendo a contatto con terreno contaminato dal parassita.

L’infezione da Toxoplasmosi negli individui sani passa solitamente inosservata per la quasi totale mancanza di sintomi, a volte la si può scambiare per una banale influenza. I sintomi più comuni sono mal di testa, astenia, ingrossamento dei linfonodi. Più raramente si possono avere manifestazioni febbrili con interessamento epatico, polmonare, miocardico. Di regola, guarisce spontaneamente.

Diagnosi diabete in gravidanza: in arrivo novità

mamma in dolce attesaGrandi novità in arrivo per le mamme che si sottoporanno all’esame per la diagnosi del diabete in gravidanza. Infatti, se fino ad oggi sono necessari 5 prelievi di sangue e 2 test, a partire da gennaio 2010 i prelievi diventaranno 3 e basterà un solo test. La sicurezza di questo test è stata provata grazie ad uno studio internazionale che ha coinvolto ben 25000 mamme ed è emerso nel corso del Congresso della Società italiana di diabetologia a Riccione.

Si tratta di un bel passo in avanti se si considera che attualmente sono molte le mamme che pur di evitare di aspettare molte ore in ospedale decidono di non eseguire il test.

Sarà maschio o femmina? Come provare a capirlo

maschio o femmina

Ora ci sono le ecografie, ma un tempo per capire se il nascituro sarebbe stato maschio o femmina, si osservava il pancione della futura mamma, utilizzando il principio popolare che prevedeva una femmina nel caso di pancia a punta, e un maschio in quello di pancia arrotondata. Oggi le ecografie svelano il sesso del bambino in modo quasi sicuro, e sono molte le coppie che decidono di saperlo subito, in modo da prepararsi per decidere il nome del bambino e il corredino.

Il sesso del bambino è determinato in fase di concepimento dagli spermatozoi, i quali contengono sia cromosomi femminili che maschili, mentre le cellule uova della madre contengono solo cromosomi sessuali femminili, quindi se uno spermatozoo che feconda la cellula uovo possiede un cromosoma X nascerà una femmina, se invece ha quello Y nascerà un maschio.

Conservazione del cordone ombelicale: poca informazione

conservazione cellule cordone ombelicaleAll’interno di questo articolo sono stati illustrati gli step da compiere per chi desidera conservare le cellule staminali del cordone ombelicale. Ora vogliamo invece parlarvi della situazione italiana che non è affatto al passo con i tempi.

Parliamo ad esempio della Sardegna che è una delle 8 regioni italiane a non avere una banca del sangue cordonale. Le neomamme quindi al momento del parto sono costrette a cestinare il cordone oppure a rivolgersi ad una banca estera privata (ricordiamo infatti che in Italia non si può conservare il sangue cordonale a scopo privato). In questo secondo caso la mamma dovrà sborsare circa 2000 euro più altre spese.

Passiamo ad esaminare la regione Sicilia. Regione dove la banca del cordone di Sciacca era riuscita a raccogliere 15000 unità di sangue cordonale in tre anni di attività. Questo fino ad  uno stop imposto da una vicenda giudiziaria. La raccolta è poi ripresa nel luglio del 2008; putroppo però ci sono numerosi ospedali che addirittura ignorano che ci sia stata questa riapertura. La domanda è: “Come è possibile?“.

La gravidanza extrauterina: cause e sintomi

extrauterinaLa gravidanza extrauterina, definita anche gravidanza ectopica, è una condizione in cui l’embrione si annida al di fuori dell’utero, generalmente nella tuba ma anche nelle ovaie, nel collo uterino e più raramente nella cavità addominale. Si tratta di una patologia che si manifesta nello 0,5-0,9% delle gravidanze. La forma più frequente di gravidanza extrauterina è quella tubarica che colpisce maggiormente le donne che hanno già avuto delle altre gravidanze. Le cause della gravidanza extrauterina sono determinate solitamente da lesioni infiammatorie che impediscono all’ovulo di raggiungere la cavità uterina.

Non è facile accorgersi di una gravidanza extrauterina soprattutto nella fase iniziale in cui potrebbero non esserci sintomi che possano destare sospetto, in genere invece quando i giorni passano e si arriva alla settima/ottava settimana di gestazione i sintomi si possono manifestare con dolore intenso e improvviso alla zona pelvica accompagnato da perdite di sangue.

Il citomegalovirus in gravidanza

citomegalovirusIl citomegalovirus (CMV) è un virus che provoca una malattia normalmente non grave. Nella grande maggioranza dei casi non si presentano neppure i sintomi, in un 10% dei casi invece si manifesta in modo simile all’influenza o alla mononucleosi. Chi ha già avuto la malattia non è immune, quindi può nuovamente contrarla. L’infezione da CMV può essere pericolosa se contratta durante la gravidanza, perché il virus può superare la placenta e contagiare il feto.

Non sempre però questo succede. Il rischio di trasmissione infatti varia a seconda che si tratti di una prima infezione, cioè se è la prima volta che la madre contrae la malattia, oppure di una re-infezione. Nel primo caso il rischio di trasmissione al bambino corrisponde a 3-4 casi ogni 10 gravidanze, mentre nel secondo caso la trasmissione è molto più rara e si verifica al massimo in 2 casi ogni 100 gravidanze. Quindi per chi ha contratto l’infezione prima della gravidanza il rischio è molto basso.

La guida della gravidanza: 4a settimana

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LA QUARTA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

Finalmente ci siamo! Questi sette giorni sono quelli decisivi, alla fine di questa settimana avrai la certezza di essere incinta, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per fare il test di gravidanza, pensa se vuoi farlo da sola per poi comunicare in modo carino la notizia al tuo compagno oppure se hai bisogno di averlo vicino per condividere subito l’ansia e l’emozione del momento.

Ora la domanda nasce spontanea, vuoi sbandierare ai quattro venti la bella notizia oppure desideri aspettare i classici tre mesi e poi comunicare ad amici e parenti che una nuova vita vedrà la luce? Questo primo periodo della gravidanza è molto delicato sia per te che per il tuo bambino perciò prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno, stai serena e buona fortuna!

La ginnastica postnatale

ginnastica postnatale

Lo sport prima e dopo il parto è una garanzia per il pieno recupero fisico, ed è un aiuto anche sul piano psicologico, perché elimina le apprensioni per le conseguenze della maternità: se i muscoli tendono a riacquistare l’elasticità e le dimensioni primitive, infatti, il ritorno spontaneo alla normalità avviene solo in parte soprattutto, specie nelle gravidanze successive alla prima, o in presenza di fattori particolari, come l’età avanzata della mamma.

Fin da subito dopo il parto è indicato seguire un programma di ginnastica postnatale che faciliti il recupero della muscolatura che per nove mesi è stata sottoposta ad un grande stress, iniziando con esercizi che stimolino la circolazione e la respirazione.

Quando cominciare con il vasino?

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A che età è opportuno che i bambini comincino a usare il vasino? Secondo i più già intorno ai 18-24 mesi si può  provare a mettere il bambino sul vasino a patto che non viva questa nuova esperienza come negativa. Ciascun bambino ha i propri tempi e se il vostro non accetta di buon grado la novità evidentemente non è ancora pronto per affrontare questa tappa dello sviluppo.

In genere i primi segnali che indicano un progresso in questa direzione sono rappresentati dalla consapevolezza espressa dal piccolo di essere sporco e dall’espressione del bisogno di fare pipì, spesso preceduta dall’informarvi mentre la stanno già facendo.

Il momento dell’anno migliore per cominciare l’allenamento al vasino è senza dubbio l’estate quandol’abbigliamento è ridotto al minimo ed è più facile cambiare il piccolo. Di solito è più facile che i bambini riescano a controllare l’evacuazione prima della minzione durante il giorno, mentre il controllo notturno degli sfinteri è una conquista che si fa attendere un pò di più, di solito fra i tre e i cinque anni.

Test di gravidanza, quello che c’è da sapere

testgravidanzaPensi di essere incinta e devi comprare il test di gravidanza. I moderni test di gravidanza sono piuttosto efficaci e riescono ad indicare che sei incinta già dal primo giorno di ritardo del ciclo mestruale. In ogni caso bisogna considerare che se un test risulta positivo sei sicuramente incinta, ma nel caso in cui sia negativo non è detto che non tu non abbia concepito, infatti può accadere che l’impianto dell’embrione sia avvenuto con leggero ritardo e che l’ormone beta-HCG sia ancora a livelli troppo bassi per essere individuato.

Gli ultimi test di gravidanza possono essere fatti in qualunque momento del giorno anche se sarebbe preferibile farli alla mattina quando la concentrazione delle urine è maggiore, in ogni caso prima di fare il test non bere troppo altrimenti potrebbe uscire un risultato falso negativo (l’ormone viene diluto nell’acqua) e leggi attentamente le indicazioni del foglietto illustrativo, per esperienza personale posso dirti che quando l’ho fatto per mio figlio ero talmente nervosa che non riuscivo neppure a leggere il risultato.

La guida della gravidanza: 3a settimana

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LA TERZA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

Ti stai velocemente avvicinando al traguardo, sai che fra poco tempo saprai se sei è avvenuto il concepimento e ti chiedi se potrai ripensare a queste giornate come le prime della vita del tuo piccolo. La luce sul tuo viso è già diversa e sembra presagire quello che sta avvenendo dentro di te, in molti ti troveranno diversa, solare, allegra.

Ti starai chiedendo se c’è qualche sintomo in particolare che ti possa far capire se ce l’hai fatta oppure no. In molti dicono che alcuni dei primi sintomi di gravidanza si possano sentire già dai primi giorni dopo il concepimento, proprio in questo momento perciò. Il consiglio migliore però è quello di essere paziente e di lasciare che passino questi giorni che ti separano dal momento in cui dovrebbe arrivare il ciclo mestruale e saprai con certezza come è andata.

La composizione del latte materno

composizione latte materno

Tutti conoscono i benefici dell’allattamento per il neonato, ma forse non tutti sanno di cosa è composto. Innanzitutto d’acqua, che rappresenta l’87% del volume; il neonato, quindi, non ha bisogno di bere altro: in un giorno beve talmente tanto latte che non può avere sete. Poi ci sono i grassi; la loro presenza è variabile, a seconda della dieta materna e del momento della giornata: ad esempio sono maggiori al mattino. I grassi del latte materno sono molto importanti, perché svolgono un ruolo essenziale nella maturazione e nello sviluppo cerebrale del neonato.

Le proteine contenute nel latte materno sono l’1% contro il 3,5% del latte di mucca, ma il primo contiene solo 2,4 g. di sali minerali, e quindi limita il carico renale del neonato, fatto importante visto l’ancora scarsa funzionalità del suo sistema renale. Per quanto riguarda il calcio e il fosforo, il latte materno ne contiene la quantità ideale; il ferro è sufficiente fino al quinto mese, ma è molto assimilabile, come del resto il selenio, il rame e lo zinco, quest’ultimo molto presente nel colostro.

Le vitamine, si sa, sono sostanze indispensabili alla crescita, e sono presenti nel latte materno in forma perfettamente assimilabile. Le vitamine A e C sono sintetizzate nella mammella in modo da rispondere del tutto alle necessità del bambino, anche se la loro concentrazione nel latte può variare con l’alimentazione materna. Il complesso vitaminico B è costituito da varie vitamine, ognuna con una sua specifica funzione, e di solito è presente nel latte in quantità sufficiente e assolutamente assimilabile.