SmarTest: la nuova tecnica non invasiva per sapere se il bambino sarà sano

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SmarTest

Sapere se il proprio bambino nascerà sano è il desiderio legittimo di tutti genitori; oggi la scienza dispone di tecniche che, pur offrendo un responso sicuro, possono mettere a rischio la gravidanza, in quanto sono considerati test invasivi. Per rimediare ai limiti di questo tipo di tecniche, alcuni ricercatori di Catania hanno messo a punto un test sicuro ed affidabile che si effettua su un campione di sangue prelevato alla mamma; questo test è stato brevettato con il nome di SmarTest, ovvero Simple, maternal, antenatal, rapid test.

I test che permettono di sapere lo stato di salute del feto si dividono in due categorie: quelli cosiddetti invasivi e quello di screening; al primo gruppo appartengono l’amniocentesi e la villocentesi, che vengono effettuati prelevando con un ago delle sostanze contenute nell’ambiente uterino.

Alla categoria dei test di screening fanno parte gli esami diagnostici che si effettuano prelevando del sangue venoso dalla mamma, per individuare particolari sostanze che in caso di malattie cromosomiche si presentano in quantità elevate. Questi esami hanno il pregio di non comportare nessun rischio per la gravidanza, ma non sono in grado di garantire risultati sicuri al 100%.

Il nuovo SmarTest si basa sul fatto che nel sangue della mamma sono presenti alcune cellule del feto, quindi basta separare in laboratorio quelle della gestante da quelle del bambino per avere dei risultati con una percentuale molto bassa di errori in un tempo molto contenuto: solo due giorni.

I ricercatori di Catania hanno appurato che in caso di malattie cromosomiche il numero di cellule del feto presenti nel sangue materno è di circa 6 volte maggiore rispetto alle gravidanze con bambini sani. Il nuovo test, pur essendo stato brevettato, è ancora in attesa di essere adottato ufficialmente dalle strutture e dai centri ospedalieri, ma è certo che, se venisse impiegato, aprirebbe nuovi orizzonti sull’individuazione di malattie cromosomiche nel feto senza comportare rischi per la gravidanza.

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