parto

L’asfissia perinatale

Il termine asfissia significa assenza di polso, perinatale invece, nel linguaggio medico e statistico, è detto del periodo che precede e segue immediatamente la nascita.

L’asfissia perinatale ha un’incidenza di circa 3-4 bambini per mille nati vivi. Ha inizio con una diminuzione del contenuto di ossigeno (O2) nel sangue, per questo è chiamata anche ipossiemia, ed è dovuta ad un insufficiente apporto di esso attraverso la placenta (prima o durante il parto) o all’assenza o insufficienza della respirazione (dopo la nascita).

Può coinvolgere numerosi organi e apparati, come conseguenza dell’alterazione del sangue, ma è l’interessamento del sistema nervoso centrale, ovvero l’encefalopatia ipossico ischemica, a minacciare in misura maggiore la salute del piccolo.

Gravidanza, la depressione è più comune dopo il parto, che dopo l’aborto

Desiderare un bambino e restare incinta, cosa c’è di più bello? Purtroppo però non tutte le gravidanze vanno a buon fine e anche quando non ci sono danni fisici, quelli psicologici possono essere davvero importanti. Perdere un bambino è una situazione di dolore, che ti svuota completamente. Spesso capita che a seguito di un aborto, ci sia un periodo di depressione. Un recente studio ha però dimostrato che è molto più frequente la depressione post partum che quella dopo un aborto.

A sostenerlo sono i ricercatori provenienti dall’Università di Aarhus, in Danimarca, che hanno esaminato oltre 365 mila donne tra l’anno 1995 e il 2007. Tra queste più di 280 mila hanno avuto un figlio, e solo 84 mila un aborto. Secondo le analisi la donna cada in uno stato depressivo, ansioso o di disturbi mentali, molte più di frequente dopo un parto che dopo un aborto. Ora la domanda che ci facciamo tutti è: perché?

Parto sicuro, le nuove linee guida del Ministero

Partorire in sicurezza in Italia, nonostante i fatti di cronaca, è ancora possibile, anzi vantiamo un eccellente servizio sanitario, tra i migliori al Mondo. Per continuare però a migliorare la qualità, Ministero della Salute ha articolato dieci indirizzi d’azione, che vanno a completare le linee guida per la gravidanza che abbiamo presentato qualche giorno fa.  Queste nuove “regole” saranno avviate congiuntamente a livello nazionale, regionale e locale.

Il documento contiene indicazioni sui principali aspetti della gestazione allattamento, screening ed esami diagnostici – e il tipo di assistenza da offrire.  Ecco i 10 indirizzi per il parto sicuro:

  • Misure di politica sanitaria e di accreditamento:  l’obiettivo è quello di ridurre in tre anni i punti nascita con parti inferiore ai mille l’anno.
  • Carta dei servizi per il percorso nascita: le aziende sanitarie in cui è attivo un punto nascita devono sviluppare una carta dei servizi specifica per il percorso nascita, in cui siano contenute le informazioni generali sulla operatività dei servizi.

Gravidanza: ultimo mese

Sono passati già otto mesi: solo quattro settimane e il bambino verrà al mondo, per la gioia di mamma e papà. L’ultimo mese di gravidanza è ricco di aspettative e di gioie ma anche di preoccupazioni e di ansie per l’avvicinarsi del parto. Durante le ultime settimane, infatti, tutti i dubbi e le paure della futura mamma vengono a galla e può accadere che molte donne, soprattutto se alla prima esperienza, si sentano terrorizzate da quello che sta per succedere loro. Alla naturale e comprensibile paura del parto, spesso, si accompagnano i timori derivanti dai racconti di amiche e parenti che hanno già vissuto la gravidanza. Per trascorrere l’attesa serenamente, è importante che la donna non presti troppo ascolto a coloro che vogliono raccontarle la propria esperienza del parto e si circondi di persone che la fanno stare bene e con cui è in sintonia.

Nell’ultimo mese di gravidanza, inoltre, scatta, per le donne lavoratrici, l’astensione obbligatoria dal lavoro che permetterà loro di allontanarsi da eventuali colleghe curiose ed impiccione!

Il metodo Zilgrei per un parto più sereno

La paura del parto, e in particolare del dolore, è una sensazione comune a tutte le donne in dolce attesa. Le future mamme, infatti, sanno bene che il dolore durante il parto è inevitabile: i muscoli ed i tessuti della zona pelvica sono sottoposti ad un grande sforzo. E’ comprensibile, quindi, che le gestanti abbiano timore di affrontare il parto. Prendere, però, piena coscienza di quello che sta accadendo al proprio corpo e di quello a cui si va incontro, può aiutare le donne ad affrontare al meglio il parto. Un aiuto naturale e privo di rischi per mamme e nascituro per affrontare serenamente e senza troppa paura il parto, riducendo anche il dolore, arriva dal metodo Zilgrei.

Che cos’è il metodo Zilgrei?

Il metodo Zilgrei, dai nomi del chiropratico Hans Greissing e della sua paziente Adriana Zillo che lo idearono, è un sistema di autoterapia che combina le tecniche della respirazione a posture e movimenti specifici del corpo.

Parto, alleviare il dolore con iniezioni d’acqua

Avere paura del parto e soprattutto del dolore è una sensazione che accomuna tutte le donne, sia le primipare che quelle che hanno avuto già dei bambini. E’ del tutto normale e comprensibile, infatti, per una gestante essere preoccupata e ansiosa per la delicata situazione che deve affrontare. Molto spesso, però, la paura del dolore interferisce negativamente sulla serena e corretta riuscita del parto. La paura, infatti, può portare la donna durante il parto ad essere tesa e a contrarre i muscoli causando dolore e lacerazioni. E’ importante, quindi, che la donna sia il più serena e tranquilla possibile e preparata per affrontare al meglio il dolore e il parto. Per alleviare i dolori del parto molte donne scelgono di subire un cesareo o di ricorrere all’epidurale. Una soluzione alternativa a questi metodi e ai farmaci per contrastare il dolore nelle partorienti arriva dall’ospedale Mater Mothers di Brisbane nel Queensland, in Australia. Si tratta di semplici iniezioni di acqua sterile da somministrare durante il parto e che sono in grado di calmere il dolore immediatamente.

Come è nato mio figlio

racconti del parto

Ad essere sincera io i racconti di parto non li ho mai amati più di tanto; nè prima, nè dopo la nascita del mio bambino. Ho sempre trovato infatti piuttosto sgradevole che le neomamme raccontassero con toni apocalittici la propria esperienza di parto davanti a chiunque e ho sempre creduto che fosse poco delicato nei confronti delle donne in gravidanza eventualmente presenti, così come nei riguardi di quelle che non hanno ancora figli.

Non che io abbia cambiato idea. Ma questo non è un soggiorno pieno di uomini, donne e bambini e nessuno è obbligato a leggermi; inoltre, dopo tanto tempo, sono giunta alla conclusione che il mio è stato un parto felice e che quindi  raccontarlo potrebbe essere d’aiuto a tutte quelle donne in attesa che temono questo momento perchè pensano che si tratti di un’esperienza cruenta che le farà soffrire in maniera indicibile.

Non che io non abbia provato dolore, però…

Erano circa le due del mattino quando svegliandomi di colpo ho capito che stavo entrando in travaglio. Saltai immediatamente giù dal letto e dirigendomi verso il bagno chiamai il padre di mio figlio: “Alzati. Il bambino sta nascendo”“Come sta nascendo?” mi rispose “Forse perchè sono alla trentanovesima settimana di gravidanza?” gli risposi a mia volta. 

Perineo: l’importanza di preservarlo prima e durante il parto

perineo

Il pavimento pelvico, detto anche perineo o diaframma pelvico, è lo strato muscolare che circonda l’uretra, la vagina e l’ano. E’ un muscolo a tre strati, a forma di imbuto, situato nel bacino. Il perineo è indispensabile per tenere nella giusta posizione i muscoli addominali, per sostenere gli organi interni e per controllare la fuoriuscita di urina e feci. Durante la gravidanza, inoltre, il pavimento pelvico contiene il feto e rimane chiuso per permettere la crescita del bambino. Al momento del parto, il perineo si distende per orientare e dirigere la testa del bambino fino ad aprirsi al momento della nascita. E’ opinione diffusa che durante il parto il pavimento pelvico si laceri inevitabilmente, tant’è che in moltissimi ospedali viene praticato un taglio al perineo (episiotomia) che eviterebbe danni peggiori. Quello che molte donne non sanno, spesso a causa di una cattiva informazione, è che è possibile partorire mantenendo il proprio perineo integro e che la causa più comune di lesioni perineali è proprio l’episiotomia.

La perdita di capelli dopo il parto

alopecia

In gravidanza, la salute e la bellezza dei capelli della futura mamma sono invidiabili. Durante i nove mesi di gestazione, infatti, il nuovo assetto ormonale determina un prolungamento della fase di crescita del capello e un rallentamento della fase di caduta. I capelli appaiano folti, resistenti e brillanti. Subito dopo la nascita del bambino, invece, la neomamma può notare una perdita di capelli a volte anche consistente. Questo perchè dopo il parto, i livelli ormonali si modificano ancora una volta e i bulbi piliferi, che contengono le radici dei capelli, non sono più stimolati dagli estrogeni e dal progesterone e entrano in una fase di riposo, determinando la caduta dei capelli.

Le contrazioni: come e perché

monitoraggio-fetaleOggi voglio parlarti delle contrazioni, la manifestazione più concreta del fatto che stai per raggiungere il momento del parto. Molte donne non riescono durante la gravidanza a capire veramente come si presentino le contrazioni, infatti alcune lamentano degli indurimenti momentanei della pancia, altre non capiscono se è il loro utero che si contrae oppure se i disagi che sentono sono dovuti ai movimenti troppo bruschi del bambino. In realtà non esiste una regola vera e propria per capire se si tratta di contrazioni ma vediamo di cercare di capire meglio di cosa parliamo, innanzi tutto dobbiamo distinguere tra le contrazioni da travaglio e le cosiddette contrazioni di Braxton Hicks, quest’ultime iniziano di solito nell’ultimo trimestre di gravidanza, appunto si verificano con degli indurimenti della pancia, e servono per prepare l’utero al lavoro del parto, non sono dolorose ne regolari.

I racconti del parto: Enrica e la nascita di Fabio

racconti-partoCiao a tutte le mamme e le neomamme!
mi chiamo Enrica, ho 22 anni e da 4 mesi sono mamma di Fabio. Non ho perso tempo a scrivervi perchè l’esperienza del parto è una cosa che rivivo con immenso piacere ogni volta che mi è possibile. Ho partorito con parto spontaneo il 09/09/09 alle ore 17:55 di 38 settimane. L’ 08/09 alle 20 circa compaiono le prime contrazioni, che si fanno più intense e ravvicinate attorno alle 24. Alle 2:00 di notte, le contrazioni dolorose compaiono ogni 6-8 minuti e così sveglio mio marito per avere un po’
di sostegno morale.

I racconti del parto: inviateci le vostre storie

racconti-partoOgni giorno qui su Tuttomamma cerchiamo di farvi conoscere un pò meglio il meraviglioso viaggio della gravidanza, un mondo complesso e un pò magico, proviamo a farvi sentire meno sole con le vostre paure e anche a darvi la possibilità di avere qualcuno a cui rivolgervi se avete dei dubbi.

Da oggi però ci piacerebbe sentire anche la vostra “voce” con la nuova rubrica I Racconti del Parto.

Condividete con noi i vostri racconti del parto, vogliamo sapere come sono nati Camilla, Marco, Ludovica, Alessandro, Filippo,  Andrea e i tutti i  loro piccoli amici. Raccontateci come è andata, le paure, le soprese e gli imprevisti che vi sono accaduti, se avete rimpianti o se tutto è andato come volevate. Sarà bello per conoscervi meglio ma sarà altrettanto importante per tutte le nostre amiche che ancora non hanno partorito e voglio sapere di più sul mondo del parto.

Inviateci il vostro racconto del parto all’indirizzo email [email protected], lo pubblicheremo sul nostro sito.

La lunanuova: un servizio di ostetriche per le donne in gravidanza

la lunanuovaSpulciando nel web ho trovato un servizio che sembra essere particolarmente utile; si tratta di un’Associazione chiamata la lunanuova ideata per far arrivare la donna al momento del parto il più serena e tranquilla possibile e che viva il post parto nel modo corretto.

La lunanuova durante il periodo della gravidanza organizza incontri di gruppo (ai quali possono partecipare anche i papà) di preparazione alla nascita in cui vengono trattati diversi temi legati alla gravidanza, visite e consulenze ostetriche. Inoltre, per le donne che non possono partecipare agli incontri di gruppo per gravidanza a rischio o difficile vengono organizzati incontri individuali a domicilio.

Il papà in sala parto è (forse) una presenza inutile

gravidanza e papà in sala partoPapà in sala parto sì oppure no? Come si sa accanto a uomini coraggiosi che decidono di restare con la compagna anche in sala parto ci sono altri che preferiscono non entrare. E  spesso si è discusso in merito alle eventuali conseguenze di questa presenza maschile in sala parto. Qualche mese fa il ginecologo francese Michael Odent ha dichiarato che la presenza in sala parto del proprio compagno potrebbe allungare tutta l’operazione e far aumentare il ricorso a taglio cesareo. C’è di più: secondo lui l’ambiente perfetto per dare alla luce un figlio dovrebbe essere privo di figure maschili.

Ora però è arrivata una nuova ricerca che mette un po’ tutto in discussione. Infatti, secondo i medici dell’Associazione tedesca di ginecologia e aiuto alla nascita (Dggg) la presenza del papà in sala parto non sarebbe né positiva né negativa: è “semplicemente” inutile. La sua presenza insomma non incide sul bisogno di dover somministrare alla mamma farmaci anti-dolorifici, sul rischio di eventuali complicazioni o sulla durata del parto.