La cardiotocografia

Cos’è la cardiotocografia?

La cardiotocografia (CTG) o analisi della frequenza cardiaca fetale è un esame che si esegue nel corso del terzo trimestre di gravidanza. E’ un’analisi attualmente diffusa a macchia d’olio negli ospedali e nelle cliniche del nostro paese dove fu introdotta negli anni ‘settanta allo scopo di ridurre la mortalità perinatale.

In cosa consiste la cardiotocografia?

La cardiotocografia è un’analisi non invasiva e indolore e consiste nella misurazione, effettuata attraverso un misuratore a ultrasuoni che viene appoggiato sull’addome materno, il cardiotocografo, del battito cardiaco del feto. Più precisamente, serve a rilevare le variazioni del battito fetale nell’arco di trenta minuti.

Toxoplasmosi, una proteina previene la malattia

Eccoci di nuovo a parlare di Toxoplasmosi. Tempo fa, noi di Tuttomamma vi avevamo aggiornato con una nuova terapia prenatale per proteggere il bambino dai rischi di questo pericoloso parassita. In questo campo però c’è una novità molto interessante. Uno studio, finanziato dal National Institutes of Health e dal Veteran’s Administration, dimostra come le modifiche apportate a un solo gene, denominato ROP18 e responsabile della malattia, permettono di risolvere i rischi della toxoplasmosi.

Queste modifiche, infatti, sono in grado di disattivare delle proteine della cellula ospite che altrimenti  fornirebbero al parassita la possibilità di formare una sorta di bolla, in grado di proteggerlo una volta dentro la cellula ospite.

Quando dare il prosciutto crudo al bambino

Il prosciutto crudo, oltre a risultare altamente digeribile, è uno dei salumi più magri ed è ricco di ferro, proteine e vitamine del gruppo B. Non c’è dubbio quindi che, consumato con moderazione (contiene infatti una discreta quantità di sale) è un alimento ottimo per grandi e piccini. Ma quando il prosciutto crudo può essere introdotto nella dieta del bambino?

Il prosciutto crudo non dovrebbe essere dato al bambino prima dei diciotto mesi di età; questo perchè è un alimento molto filamentoso che può essere mangiato agevolmente solo quando il piccolo ha acquisito buone capacità di masticazione. Anche dopo i diciotto mesi va comunque tritato, mentre solo dopo i due anni può essere dato in pezzi più grossi dopo averlo privato del grasso.

Cyber-bullismo, la violenza viaggia online

I bulli sono sempre esistiti, ma oggi la violenza tra i ragazzi e tra i bambini sta davvero dilagando. Forse il problema si è aggravato perché la maleducazione viaggia su più canali, come la televisione e soprattutto la Rete, che da un lato è un meraviglioso strumento, dall’altro  può diventare anche pericoloso. Da qualche anno ormai ha preso piede quello che in gergo è stato definito cyber bullismo e le principali vittime sono proprio le regazzine.

A darne notizia sono un paio di sondaggi che, effettuati in Norvegia dall’agenzia di ricerche di mercato TNS Gallup e dalla compagnia telefonica Telenor, dimostrano che due adolescenti su tre sono femmine.  Il cyber-bullismo può avvenire sia attraverso immagini che attraverso il testo: fotografie private che viaggiano online senza autorizzazione, ma anche frasi offensive postate su bacheche virtuali (da Facebook a Twitter).

Poesia sulla befana di Guido Gozzano

Buongiorno care mamme! Natale è passato ormai da una settimana ma i vostri bambini sono ancora ansiosi ed elettrizzati per l’arrivo di un’altra festività a loro molto cara: l’Epifania. Tra qualche giorno, infatti, nelle vostre case farà visita la Befana che riempirà le calze dei vostri bambini di tanti dolci deliziosi. Ma solo se avranno fatto i bravi! Altrimenti porterà loro solo tanto carbone, agli e cipolle!! La figura della Befana è, ormai, radicata nella tradizione classica e molti artisti italiani e non ne hanno narrato le gesta.

Oggi, care amiche, voglio farvi conoscere una bella poesia di Guido Gozzano, poeta italiano di fine ‘800, dedicata proprio alla buffa vecchietta. E’ una poesia simpatica che i vostri bambini potranno imparare a memoria o leggere per allietare la serata e spronare la Befana a portar loro tanti bei dolcetti!

La Befana

Discesi dal lettino
son là presso il camino,
grandi occhi estasiati,
i bimbi affaccendati

L’indigestione nel bambino

Il bambino appare pallido, dice di avere male al pancino, vomita ed ha la diarrea. Quelli appena descritti potrebbero essere tutti sintomi di una “bella” indigestione, disturbo in agguato per grandi e piccini in questi giorni di stravizi festivi. Ma come capire se si tratta di un’indigestione o di un’intossicazione prima di chiamare il pediatra?

Come capire se il bambino ha un’indigestione

Anzitutto cerchiamo di tornare indietro con la memoria, con l’aiuto del piccolo se è già abbastanza cresciuto, per capire se il giorno precedente o nelle ore precedenti all’insorgenza del disturbo ha mangiato troppo o a ingerito alimenti non proprio salutari: salumi, fritti, dolci, bevande gassate e zuccherate, soprattutto se mischiati in unico pasto, non sono certamente il massimo per la salute dei bambini.

Le ricette di Cotto e Mangiato, lenticchie per i bambini

Care mamme, siete già pronte a preparare il Cenone dell’Ultimo dell’anno. In molte case è già scoccato il conto alla rovescia. Il problema di queste ricorrenze sono i bambini: non sempre in tavola ci sono dei piatti adatti a loro o con dei sapori equilibrati. Per questo motivo vi passo due ricette di Cotto e Mangiato, la famosa rubrica di cucina di Benedetta Parodi. Entrambe sono a base di lenticchie, perché come sapete sono un alimento portafortuna e poi le proteine di origine vegetali sono ideali per la dieta dei bambini.

Riso e lenticchie di Cotto e Mangiato

Ingredienti

  • 1 cipolla
  • 500ml di cipolla
  • 700ml di brodo
  • Sale grosso qb
  • 200 gr di riso
  • 130 gr di lenticchie (in scatola)

Preparazione

Benedetta Parodi propone delle ricette facili e questa è perfetta per i bambini, perché molto gustosa. Tagliate fine una cipolla e poi fatela rosolare con un po’ d’olio e la passata. Aggiungete poi 700 ml di brodo caldo (va benissimo quello fatto con il dado), del sale grosso e il riso. Mescolate bene, affinché non si attacchi e fate cuocere per circa 10 minuti. A questo punto potete mettere le vostre lenticchie (mi raccomando quelle in scatola vanno scolate). Dopo cinque minuti la vostra zuppa sarà pronta: non vi resta di aggiungere un po’ di prezzemolo e servirla in tavola.

Bambini e fiori di Bach

I cosiddetti fiori di Bach sono dei rimedi floreali estratti per la quasi totalità (37 su 38) da fiori selvatici o germogli, impiegati per la risoluzione, più che per la cura o il trattamento, di stati emozionali negativi che non permettono di vivere in maniera serena la propria vita. Secondo gli esperti della materia sono efficaci sia per gli adulti che per i bambini ai quali possono essere somministrati sin dalla nascita per aiutarli a superare cambiamenti come l’arrivo di un fratellino o di una sorellina, un trasloco, il passaggio da una scuola ad un’altra, distacchi, problemi di sonno, paure e disagi legati alla dentizione.

I piccoli anzi non solo beneficierebbero come gli adulti di questo particolare ausilio fitoterapico ma addirittura risponderebbero al trattamento ancora meglio di mamma e papà. Bach, colui che li ha messi a punto, consiglia quindi la verbena per i bambini iperattivi, il mimolo per i bambini troppo timidi, un miscuglio di fiori noto come rescue remedy, disponibile anche in crema, per le emergenze di ogni tipo dalle crisi di pianto alle punture di insetti. Effetti collaterali nessuno, fatta salva l’avvertenza che il rimedio fitoterapico è di solito diluito con brandy (ma anche con aceto di mele).

I bambini prendono più peso con il latte in polvere

State ancora allattando al seno o siete passate al latte artificiale? Oggi per voi mamme, e soprattutto per i vostri piccoli, c’è una notizia abbastanza interessante: i bambini nutriti con latte di mucca formulato (il classico latte in polvere) aumentano di peso più dei coetanei alimentati con quello idrolizzato, usato di solito da chi è intollerante (possiamo anche chiamarlo latte ipoallergenico). Il motivo? Il latte di mucca sembra essere più facile da digerire perché le proteine vengono frazionate in piccoli frammenti grazie al processo di idrolisi. Questa teoria si applica solo ai piccoli tra i 2 e gli 8 mesi. La prima cosa quindi su cui riflettere è questa: il latte in polvere non è tutto uguale.

A fare questa scoperta sono stati i ricercatori, guidati da Julie Mennella, del Philadelphia Monell Chemical Senses Center. Per giungere a tale tesi sono stati esaminati ben 64 bambini sani che hanno seguito un’alimentazione o a base di latte di mucca o di quello idrolizzato. Non c’è stata una logica precisa nell’assegnazione: è stato tutto causale.

Poesia sulla Befana di Giovanni Pascoli

Buongiorno mammine! Natale è ormai passato e tra qualche giorno sarà la volta dell’Epifania, la festa della Befana. Nell’immaginario collettivo di grandi e piccini la Befana è una vecchietta vestita di stracci che, la notte tra il 5 e il 6 gennaio, porta dolcetti ai bambini che sono stati buoni e il carbone a quelli più monelli.

Giovanni Pascoli, poeta italiano dell’Ottocento, ha dedicato alla Befana una bella poesia che ho oggi ho scelto di farvi conoscere.

La Befana

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.

Le irritazioni della pelle nel bambino

Al momento della nascita e fino all’età di tre anni la pelle del bambino è molto delicata e può irritarsi facilmente. Le irritazioni possono presentarsi in più punti del corpo: nel contorno bocca, a livello delle pieghe cutanee (ascelle, collo, inguine, ano), sulle mani, sulle dita, dietro le orecchie e risultare decisamente fastidiose.

Ma perchè la pelle del bambino si irrita subito? Le cause di questo tanto sgradevole quanto frequente problema possono essere molteplici: la sudorazione eccessiva, il freddo, l’uso del ciuccio, l’abitudine di succhiarsi le dita, le punture d’insetto, il contatto con la pipì nel pannolino e così via; tutti fattori di per se stessi innocui che diventano causa di irritazione per via della immaturità della pelle del neonato, non ancora pronta ad affrontare questi “eccessi”.

Un ph tendente alla neutralità (mentre quello degli adulti è acido), un film idrolipidico (una sorta di pellicola idratante e protettiva che ricopre interamente la pelle) troppo sottile, uno strato corneo troppo fragile a fronte di una maggiore estensione della pelle del neonato rispetto al peso corporeo sono infatti i tratti distintivi dell’epidermide del bambino piccolo che la rendono più fragile di quella dell’adulto e quindi maggiormente bisognosa di attenzioni e protezione.

Le Ecomamme conquistano l’Italia

Essere ecomamme, ovvero delle donne che lottano per dare ai loro bambini un futuro migliore. Non è un concetto aleatorio, ma un vero e proprio movimento che si è prima concretizzato all’estero e che ora ha conquistato anche l’Italia, con un sito internet molto attivo e un gruppo su Facebook. Le ecomamme non sprecano, riciclano e preparano tutto in casa, in questo modo curano la salute del loro piccolo, ma anche quel mondo in cui viviamo.

È una filosofia, è un modo di vivere, ma è anche un metodo educativo: insegnare ai figli ad aver rispetto dell’ambiente e a fare la raccolta differenziata. Claudia Rittore, responsabile di Ecomamme nonché presidente dell’Ises 2008, Istituto per il sostegno all’educazione sociale, ha dichiarato a Kataweb:

Con la maternità si acquista un sentimento di protezione nei confronti di tutti i bimbi, non solo i propri. Noi i bambini dobbiamo responsabilizzarli, coinvolgerli nelle scelte e informarli. Essere attenti all’ambiente in fondo è solo una questione di educazione.

Gambe gonfie in gravidanza, esercizi per combatterle

In gravidanza è facile ritrovarsi con gambe e caviglie gonfie e pesanti. Durante i nove mesi, infatti, la microcircolazione può rivelarsi problematica anche per chi non ha mai avuto problemi prima della gravidanza. Il senso di pesantezza e di gonfiore alle gambe è dovuto principalmente ad una perdita di elasticità delle pareti venose che determina un rallentamento del ritorno venoso e linfatico. Nello specifico, la stasi venosa, durante la gestazione, è favorita dagli ormoni, dalla sedentarietà e dalla compressione che il pancione esercita sulle vene delle pelvi e dell’addome.

Fare del movimento regolarmente aiuta a riattivare la circolazione delle gambe e a combattere e prevenire il gonfiore e la pesantezza. Una semplice passeggiata, una nuotata o degli esercizi mirati, infatti, stimolano la cosiddetta pompa muscolare e facilitano la risalita del flusso sanguigno dal basso verso l’alto.