Colazione bambini, due ricette sfiziose

Una sana e buona colazione è fondamentale per rifornire l’organismo del bambino dopo il riposo della notte. Il bimbo, infatti, dopo il lungo digiuno notturno ha bisogno di una buona dose di energia per poter affrontare al meglio la sua giornata. Può succedere, però, che il bambino appena sveglio non abbia voglia di mangiare e che distratto dai preparativi per la scuola salti la colazione, ritrovandosi, poi, con un buco allo stomaco a metà mattina. E’ importante, quindi, che le mamme giochino d’astuzia stuzzicando l’appetito e la golosità dei proprio bambini preparando loro alimenti sani e gustosi.

Per dare una spinta alla fantasia delle mamme, oggi vi proponiamo due facili ricette per una colazione sana, genuina, golosa e stuzzicante.

Disturbo di espressione e ricezione del linguaggio

Disturbo misto dell’espressione e della ricezione del linguaggio

Nel disturbo misto dell’espressione e della ricezione del linguaggio ad essere compromesse sono sia le capacità di espressione che quelle di comprensione del linguaggio. Le manifestazioni sono quindi le medesime che abbiamo già visto a proposito del disturbo dell’espressione del linguaggio (difficoltà nell’usare le parole, nella coniugazione dei verbi, nella formulazione di frasi complesse, vocabolario abbastanza limitato, difficoltà ad imparare parole nuove, collocazione delle parole in ordine insolito all’interno della frase, difficoltà nella comunicazione gestuale) cui si aggiungono la difficoltà a comprendere termini spaziali, frasi ipotetiche o, nei casi più gravi, difficoltà ad associare uoni e simboli o a discriminare suoni in assenza di deficit uditivo.

Quando il termine è scaduto

Il termine è scaduto, la data presunta del parto è ormai passata e il bimbo non vuole saperne di venire al mondo. Questo suscita spesso nelle future mamme, soprattutto se alla prima gravidanza, molte ansie e preoccupazioni. Un ritardo del parto, però, non indica per forza che qualcosa non va e non dovrebbe, quindi, agitare la donna in dolce attesa. Innanzitutto, la data del parto, stabilita dal ginecologo, è solo presunta ed indica approssimativamente lo scadere del termine. Non sempre, infatti, è possibile stabilire con esattezza quando sia avvenuta l’ovulazione, soprattutto in presenza di cicli lunghi ed irregolari. Se la gestante, inoltre, ha avuto in famiglia casi di gravidanza oltre il termine è più probabile che segua anche lei lo stesso percorso a causa del fattore familiarità.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che la mente riveste un ruolo primario sull’andamento ormonale e il condizionamento psicologico può influire sulla gravidanza, ritardando anche il parto.

Il disturbo dell’espressione del linguaggio

Il Disturbo dell’espressione del linguaggio

Il disturbo dell’espressione del linguaggio è un disturbo del linguaggio caratterizzato da un livello di sviluppo delle capacità espressive del bambino inferiore a quelle che ci si aspetta in base alla sua età. Il bambino, pur in presenza di un’intelligenza nella norma, presenta cioè delle difficoltà nell’usare le parole, nella coniugazione dei verbi e nella formulazione di frasi complesse, cui si aggiunge un vocabolario abbastanza limitato, la difficoltà ad imparare parole nuove, la loro collocazione in ordine insolito all’interno della frase. Il piccolo potrebbe inoltre presentare difficoltà nella comunicazione gestuale. Secondo alcune stime, il disturbo dell’espressione del linguaggio interessa una percentuale compresa fra il 3 e il 5% dei bambini in età scolare ed è più frequente tra i maschi che tra le femmine. Il disturbo incide negativamente sul rendimento scolastico e sulle abilità di comunicazione sociale e non deve essere confuso con un ritardo semplice (dislalia semplice).

Cyber baby, neonati online prima di nascere

Internet ha contagiato anche i più piccoli. In realtà sono i genitori che non riescono a trattenere la gioia di aspettare un bambino. Il metodo più facile per urlarlo al mondo è ovviamente la Rete. Da un nuovo studio dalla società di AVG Internet Security realizzato nei più importanti paesi del mondo (Stati Uniti, Canada, Australia Nuova Zelanda, Giappone, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Spagna) è emerso infatti che 2 bimbi su 10 (il 23%) ancora prima di nascere hanno le proprie foto pre-parto on line. Ma c’è molto di più: almeno 3 neonati su 10 hanno un book fotografico delle prime ore di vita e il 7% ha già un indirizzo di posta elettronica personale.

Connessi prima di venire al mondo, figuriamoci dopo. A due anni d’età 8 bambini su 10 possiede una sorta di impronta digitale. Oltre il 70% delle madri ha dichiarato di aver ‘postato’ le immagini del piccolo on-line per condividere le foto con amici e parenti, un modo considerato più moderno dai genitori di oggi rispetto ai tradizionali album fotografici, che con gli anni finiscono, pieni di polvere, sotto il letto o in fondo all’armadio.

Il respiro rumoroso nei neonati

Molti genitori, soprattutto se alla prima esperienza, si preoccupano nel sentire il respiro del proprio bambino rumoroso e veloce. In realtà, la rumorosità del respiro del neonato è una condizione fisiologica dovuta alla conformazione delle fosse nasali che, al passaggio dell’aria, crea una sorta di turbolenza. Le mucose nasali del lattante, inoltre, reagiscono molto facilmente agli stimoli che provengono dall’ambiente esterno come umidità, sbalzi di temperatura, fumo, etc. Questo favorisce la produzione di secrezioni nasali che aumentano la resistenza all’aria e la conseguente rumorosità. Il bambino, soprattutto nei primi mesi di vita, non è ancora in grado di espettorare da solo i muchi prodotti e l’aria che nel naso passa attraverso queste secrezioni crea un rimbombo nella cassa toracica.

Il respiro del neonato, inoltre, si presenta, generalmente, molto veloce. Questo perchè la capacità dei polmoni del lattante di immagazzinare aria è minore rispetto a quella di un adulto.

I disturbi del linguaggio, cause e trattamento

Come abbiamo già visto, i disturbi del linguaggio nel bambino possono manifestarsi isolati o associati ad altri disturbi quali disturbo da deficit di attenzione-iperattività, disturbi dell’apprendimento, deficit cognitivi e così via. Essi riguardano le competenze linguistiche in tutte le loro forme e possono comprendere difficoltà di comprensione e/o espressione del linguaggio. Queste ultime in particolare, possono riguardare la produzione corretta delle parole o il fluire e la cadenza della voce, come nel caso della balbuzie.

A meno che non si tratti di disturbi secondari del linguaggio, dovuti cioè a patologie preesistenti (ad esempio neuromotorie, deficit uditivo, autismo ecc.) o associati ad alcuni dei disturbi su menzionati, i disturbi specifici del linguaggio non sono sempre riconducibili ad una causa certa ed esplicita. Tuttavia, in alcuni casi, essi hanno origini psicologiche, la già citata balbuzie, ad esempio, può insorgere in seguito a situazioni avvertite dal bambino come traumatiche (traslochi, arrivo di un fratellino, inserimento scolastico) o francamente traumatiche (malattie, lunghe permanenze in ospedali, gravi lutti).

Screening audiologico per tutti i neonati del Gemelli

Il deficit uditivo non deve essere sottovalutato perché può comportare gravi problemi cognitivi e di linguaggio.  In Italia, però, da circa un anno abbiamo un altro fiore all’occhiello.  Il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma effettua lo screening audiologico neonatale a tutti i nuovi nati anziché solo ai bambini che presentano sintomi di  sordità. L’accesso universale a questo esame permette di scoprire anche i casi meno evidenti, che se trattati tempestivamente non lasciano gravi conseguenze. Tra marzo 2009 e marzo 2010 sono stati circa 3.150 i bambini analizzati e grazie a questo protocollo è stato possibile scoprire precocemente il deficit uditivo di 10 bimbi.

L’intervento di diagnosi precoce ha portato alla scoperta di 4 casi di ipoacusia monolaterale (pari all’1,27‰ degli esaminati) e di 6 casi di ipoacusia bilaterale nei rimanenti (pari al 1,91‰). E quattro di questi bambini, affetti da ipoacusia da medio-grave a profonda, sono stati immediatamente avviati a un intervento riabilitativo. Questo è il bilancio del primo anno di ”Screening audiologico universale neonatale” condotto dal team multidisciplinare dei Dipartimenti di Scienze Pediatriche Medico-Chirurgiche e Scienze Oftalmologiche e Otorinolaringoiatriche del Policlinico Gemelli.

Disoccupazione alle mamme che si dimettono entro l’anno di vita del figlio

Sono molte le donne lavoratrici che dopo l’arrivo di un figlio scelgono di abbandonare il posto di lavoro. I motivi alla base di questa decisione possono essere numerosi: la volontà della donna di stare con il figlio, la mancanza di aiuto e l’impossibilità di permettersi una babysitter, l’incompatibilità del lavoro con la nuova condizione della donna, etc.. Non tutti sanno, però, che, per queste donne, esiste la possibilità di ricevere dall’INPS l’indennità di disoccupazione. In base all’articolo 55, comma 1 del Dlgs 151/2001 (Testo Unico Maternità e Paternità), infatti, una mamma lavoratrice che si licenzia entro il primo anno di vita del figlio ha il diritto di richiedere all’INPS l’indennità di disoccupazione. Le disposizioni del decreto legislativo si applicano anche in caso di adozione o di affidamento, sempre entro un anno dall’ingresso del minore nella nuova famiglia.

Le paure dei bambini, come gestirle

Le paure sono degli amici alquanto ingombranti quando si è bambini. Si è terrorizzati da tutto, dalle cose che non si conoscono, dalla solitudine, dal buio e in alcune occasioni diventano davvero delle paranoie che i genitori faticano a gestire. Sono tante le mamme e i papà che si chiedono come fare ad aiutare il proprio piccolo ad affrontare lo scoglio. Di base bisogna seguire alcune piccole regole, facendo attenzione a non chiedere troppo, perché sono una tappa di maturazione psichica e di sviluppo della personalità. È quindi molto importante rispettare i tempi del bimbo.

Prima di tutto individuiamo le paure. Ce ne sono alcune normali, che non devono spaventare il genitore. Di solito sono quelle che si identificano con i classici stereotipi, dal buio alle streghe, dall’acqua all’uomo nero. Sono fobie passeggere, che a volte nascono da una storia un pochino “dura” o violenta.  È però un terrore momentaneo e il più delle volte gestibile. Nel caso del buio o dell’uomo nero, basta un lumino o un orsacchiotto in camera da letto e gli incubi scompariranno.

I disturbi del linguaggio

Con l’espressione disturbi del linguaggio si indica un gruppo eterogeneo di difficoltà nell’espressione, nella fonazione, nell’articolazione e/o nella comprensione del linguaggio che fanno la propria comparsa in età prescolare e possono manifestarsi da sole o in associazione ad altre patologie (deficit cognitivi o sensoriali, malattie neuromotorie, disturbi dell’apprendimento, disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività). Quando si associano ad latri disturbi o patologie si parla di disturbi del linguaggio secondari, nel primo caso invece si parla di disturbi specifici del linguaggio. Ed è proprio di questi ultimi che noi ci occuperemo.

Premesso che lo sviluppo del linguaggio non avviene allo stesso identico modo in tutti i bambini e che viene influenzato da fattori ambientali quali l’età di inserimento a scuola, la presenza di fratelli e sorelle, il grado di stimolazione che il bambino riceve in famiglia e così via, in genere verso i 24 mesi il bambino possiede un vocabolario di circa 100 parole e comincia a formulare le prime brevi frasi o meglio ad associare due parole.

Deodoranti: quali scegliere in gravidanza

La gravidanza rappresenta una fase molto delicata nella vita di una donna. I cambiamenti fisici e gli sbalzi ormonali che interessano la futura mamma nel corso della gravidanza spingono la donna a prestare particolare attenzione anche a cose che fino ad allora erano normali e scontate. È questo il caso, ad esempio, della scelta e dell’utilizzo dei deodoranti. Durante i nove mesi di gestazione, infatti, la pelle della donna può diventare più sensibile a causa dei nuovi equilibri ormonali e questo può renderla più soggetta ad irritazioni. Alcuni tipi di deodoranti, ed in particolare quelli antibatterici e antitraspiranti e quelli che contengono elevate quantità di alcol etilico, possono irritare la pelle della donna e scatenare delle allergie ed il loro utilizzo è, quindi, sconsigliato in gravidanza.

Pancia dura in gravidanza

La gravidanza è un evento straordinario che porta con se numerose modificazioni a carico dell’organismo della donna.  Durante i nove mesi di gestazione, la pancia è quella che subisce i più numerosi e visibili cambiamenti dovuti alla crescita del feto. Può succedere, fin dalle prime settimane di gestazione, di avvertire, ad esempio, delle particolari sensazioni come di pancia gonfia e dura. Queste sensazioni non devono preoccupare perchè riflettono i cambiamenti a cui va incontro il corpo femminile per favorire lo sviluppo del feto. Generalmente, gli indurimenti di pancia tipici delle ultime settimane di gravidanza, possono manifestarsi con diversa intensità anche durante tutti i mesi di gestazione e sono dovuti alle contrazioni uterine.

Fecondazione in vitro, il caffè riduce le complicanze

Sono sempre più numerose le coppie che scelgono la fecondazione in vitro per avere un bambino. Certo, non sempre questo trattamento funziona: possono esserci, infatti, numerose complicanze.  Sembrerebbe che la caffeina possa ridurre eventuali rischi che possono mettere anche in pericolo la vita della donna.  Quali? Uno di questi è la dilatazione dei vasi sanguigni con una possibile conseguente fuoriuscita del sangue nei tessuti. Tutto ciò sarebbe causato dai farmaci utilizzati per stimolare le ovaie.  In gergo tecnico, questo disturbo si chiama sindrome da iperstimolazione ovarica o OHSS e ne sono soggette circa il 30% delle signore che scelgono la fecondazione, quasi una paziente su tre.

Questa sindrome si manifesta con alcuni dolori addominali o un po’ di gonfiore, alcune donne non avvertono neanche il medico con urgenza, ma è davvero gravi perché comporta problemi di coagulazione del sangue e anche danni renali e alle ovaie.