L’orsacchiotto: l’oggetto transizionale per eccellenza

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orsacchiotto

Nei primi otto mesi di vita, il bambino non ha sviluppato ancora la consapevolezza della sua individualità. Il neonato, infatti, non riesce a percepire se stesso come un essere a parte ma si crede un tutt’uno con la madre. Pensa, ad esempio, che le braccia della mamma che lo prendono, lo cambiano e lo nutrono siano una semplice estensione del suo corpicino. Solo dopo gli otto mesi, il bambino inizia a modificare la propria percezione del mondo e a capire che lui e la madre sono due individui distinti. Questo è un momento molto delicato nella vita del bambino poiché con la consapevolezza dell’individualità possono emergere anche paure ed angosce. La mamma, infatti, vista ora come un essere distinto può allontanarsi e questo crea nel bambino il timore di rimanere da solo. E’ proprio in questo periodo che l’orsacchiotto può assumere un ruolo importante nella vita del bambino.

L’orsetto diventa una specie di mamma surrogata che il bimbo può portare sempre con se.  Si tratta del cosiddetto oggetto transizionale: il bambino investe emotivamente l’orsacchiotto che acquista, quindi, un elevato valore affettivo. Il bimbo trova nell’orsetto di pezza protezione, fiducia e sicurezza ed è per questo che ha difficoltà a staccarsene. Può succedere che il bambino perdi  l’orsetto o che la madre lo dimentichi a casa quando si esce. Questo può causare crisi di pianto, urla e momenti di panico. E’ necessario non perdere la calma e provare a tranquillizzare il bambino che ha bisogno di sentirsi capito e incoraggiato.

Il genitore, in questa situazione, può provare, a seconda dell’età del bimbo, a fargli rinunciare all’orsacchiotto ma senza forzature. Per evitare drammi dovuti dall’assenza dell’orsetto, il genitore può premunirsi di diversi esemplari dell’oggetto scelto dal bambino in modo da alternarli per poterli lavare ed avere sempre a disposizione.

Quando il bambino, crescendo, si sentirà emotivamente sicuro e pronto ad affrontare “da solo” nuovi stimoli e nuove relazioni abbandonerà spontaneamente il suo oggetto transizionale.  Normalmente, l’attaccamento all’orsacchiotto dura fino ai 6 anni. In questa fase il bambino resterà ugualmente affezionato all’orsetto: non lo porterà più sempre in giro ma potrebbe abbracciarlo la sera prima di dormire o quando ne sentirà il bisogno. Se l’attaccamento dura in maniera morbosa anche dopo gli 8 anni, è bene consultare uno specialista per vedere se sussiste un problema oppure no.

Non bisogna assolutamente forzare il proprio bambino ad abbandonare l’orsacchiotto o qualsiasi altro oggetto transazionale (copertina, sciarpa, ciuccio, ecc..) ma aspettare che il distacco avvenga spontaneamente, magari incoraggiando il bimbo a fare questo passo.

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