Gravidanza, la depressione è più comune dopo il parto, che dopo l’aborto

Desiderare un bambino e restare incinta, cosa c’è di più bello? Purtroppo però non tutte le gravidanze vanno a buon fine e anche quando non ci sono danni fisici, quelli psicologici possono essere davvero importanti. Perdere un bambino è una situazione di dolore, che ti svuota completamente. Spesso capita che a seguito di un aborto, ci sia un periodo di depressione. Un recente studio ha però dimostrato che è molto più frequente la depressione post partum che quella dopo un aborto.

A sostenerlo sono i ricercatori provenienti dall’Università di Aarhus, in Danimarca, che hanno esaminato oltre 365 mila donne tra l’anno 1995 e il 2007. Tra queste più di 280 mila hanno avuto un figlio, e solo 84 mila un aborto. Secondo le analisi la donna cada in uno stato depressivo, ansioso o di disturbi mentali, molte più di frequente dopo un parto che dopo un aborto. Ora la domanda che ci facciamo tutti è: perché?

Costumi di Carnevale fai da te: Arlecchino

Il Carnevale, con i colori, le maschere, i coriandoli e gli addobbi, è una delle feste pi ù attese dai bambini. Ogni anno in vista del Carnevale tutte le mamme si danno da fare per comprare o realizzare un costume adatto per il proprio bambino. Per dare una spinta alla fantasia di molte mamme, oggi ho pensato di proporvi un modo semplice e veloce per realizzare un simpatico costume da Arlecchino. Quella dei costumi di Carnevale fai da te è un’idea molto utile che vi permetterà di realizzare dei simpatici costumi in modo veloce ed economico e di trascorrere del tempo con i vostri bambini.

Arlecchino è un costume che non tramonta mai perchè appartiene alla tradizione classica del Carnevale ed è adatto sia per i maschietti che per le femminucce. E’ un costume di Carnevale molto semplice da realizzare: non è necessario essere delle brave sarte, basta un po’ di pazienza ed un pizzico di creatività ed il gioco è fatto!

La manovra di Heimlich contro l’ostruzione delle vie respiratorie nel bambino

Tutti i genitori, gli educatori e in fondo gli adulti in generale dovrebbero essere preparati a prevenire gli eventuali e più comuni incidenti domestici. Non solo, nei casi di pericolo immediato, dovrebbero essere pronti ad attuare le principali manovre di emergenza per sopperire ai possibili e più comuni incidenti del bambino.

La manovra di Heimlich è una delle più famose tecniche di primo soccorso per impedire il soffocamento ed è stata messa a punto per far espellere in modo relativamente non invasivo un corpo estraneo dalla trachea del soggetto in questione. Va ricordato però  che essa è utilizzabile solo con i bambini al di sopra di due anni, mentre per i neonati si procede alla risoluzione del problema in maniera differente.

Nutella, una mamma americana denuncia la pubblicità

Secondo una donna californiana, madre di un bambino di quattro anni, i piccoli americani ingrassano perchè mangiano troppa nutella. Per questo motivo la donna ha denunciato la Ferrero, l’azienda che produce la famosissima crema spalmabile, ritenendola responsabile di fare “pubblicità ingannevole e concorrenza sleale” promuovendo come sano e nutriente un prodotto che invece, a suo avviso, non lo è affatto.

Infatti, Athena Honenberg, questo il nome dell’agguerrita mamma di oltreoceano, afferma che

La Nutella contiene troppi grassi saturi e zuccheri trattati. Due ingredienti che contribuiscono significativamente all’allarmante aumento dell’obesità infantile in America e che possono produrre problemi di salute per tutta la vita.

Bambini plusdotati, piccoli geni incompresi

Sono dei bambini molti speciali, hanno capacità superiori ai loro compagni, spesso però non vengono capiti e di conseguenza non vengono aiutati. Sono i  bambini plusdotati (o gifted) e rappresentano una grande fetta della popolazione studentesca italiana (8-10%). Per loro è nata una rete internazionale che, chiamata Ulisse e presentata in questi giorni all’Università Bocconi di Milano, ha come obiettivo la sensibilizzazione sulle tematiche del talento e della plusdotazione.

Questo argomento non deve interessare solo i genitori, ma anche i medici, gli insegnanti, gli educatori e tutti coloro che in qualche modo fanno parte della vita dei bambini. A questa rete hanno preso parte sei partner internazionali, tra cui l’Università olandese di Nijmegen, l’Università spagnola di Laguna e l’Aistap (Associazione italiana per lo sviluppo del talento e della plusdotazione).

Filastrocche di Carnevale

Il Carnevale, festa amatissima da tutti i bambini, ha ispirato moltissime poesie e filastrocche. Sono numerosi, infatti, gli autori italiani e non che hanno dedicato alcune opere al Carnevale. Oggi, care mamme, ho pensato di farvi conoscere un paio di filastrocche molto carine sul Carnevale che potrete recitare insieme ai vostri bambini!

Carnevale vecchio e pazzo

di Gabriele D’Annunzio

Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.

Iperattività, riduzione dei sintomi da una dieta ferrea

Sembra che la dieta abbia un ruolo nella manifestazione dei sintomi della sindrome da deficit dell’attenzione e dell’iperattività. A sostenerlo è un gruppo di studiosi olandesi, la cui ricerca è stata pubblicata su Lancet. Il team di ricerca ha messo a dieta stretta un campione di cinquanta bambini di età compresa fra quattro e otto anni tutti affetti da sindrome di iperattività, quindi ha confrontato gli effetti di tale regime alimentare sui sintomi confrontandoli con quelli di una dieta normale seguita da un altro gruppo di bambini con lo stesso disturbo.

La dieta prescritta si basava di fatto sull’eliminazione di tutti i cibi potenzialmente allergizzanti e comprendeva soprattutto il consumo di alcuni tipi di carne, riso, alcuni vegetali e frutta. I piccoli hanno seguito la dieta per cinque settimane al termine delle quali gli studiosi hanno notato una riduzione dei sintomi tipici della sindrome. In una fase successiva sono stati reintrodotti alcuni alimenti allo scopo di valutare quali causassero una eventuale riacutizzazione di questi.

Le ricette di Cotto e Mangiato per bambini, spezzatino di pesce spada

Il pesce spada è uno dei pesci più apprezzati dai bambini. Bisogna solo trovare la ricetta giusta per convincerli a provare questa delicata pietanza. Sono tante le proposte di Benedetta Parodi, durante la sua rubrica Cotto e Mangiato, in onda su Italia1. Vi propongo così due piatti, facili e veloci. Il primo è lo spezzatino di spada, il secondo gli involti, tipici della tradizione siciliana.

Spezzatino di pesce spada, alloro e olive taggiasche di Cotto e Mangiato

Ingredienti:

  • 800 gr di pesce spada (tagliato a fette abbastanza spesse)
  • farina bianca
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • sale e pepe
  • 2 o 3 manciate di olive taggiasche denocciolate
  • 4 foglie di alloro
  • 3 cipollotti
  • 1 testa d’aglio fresca

Preparazione:

Tagliare lo spada a dadini, infarinarlo e farlo rosolare a fuoco vivace con olio, aglio e cipollotti. Al termine aggiustare con sale e pepe e aggiungere le olive e l’alloro.  Versare poi un bicchiere di vino bianco nel pesce e far sfumare. Far cuocere coperti per circa cinque minuti, affinché il vino crea una piacevole cremina. Et voilà, il piatto è pronto e i vostri bambini saranno conquistati. Viva Cotto e Mangiato.

Il piede equino

Tutte le mamme lo sanno: i piedi sani sono il presupposto fondamentale per un corretto sviluppo psico-motorio dei bambini. Purtroppo però, ci sono dei disturbi che colpiscono i piedi dei bimbi e che suscitano ansie e preoccupazioni nei genitori. E’ il caso, ad esempio, del cosiddetto piede equino.

Cos’è il piede equino?

Il piede equino (o talipes equinovarus) è una malformazione congenita o acquisita in cui il piede è rivolto verso il basso e piegato all’interno. Il piede equino appare ruotato verso l’interno e, nei casi più seri, le dita arrivano a toccare il tallone. Generalmente, il piede affetto da tale patologia appare più piccolo rispetto a quello sano. Studi scientifici hanno evidenziato che il piede equino colpisce circa un bambino su mille e può riguardare uno solo o entrambi i piedi.

Amore e affetto per i figli sono più importanti dei beni materiali

Gli scienziati hanno testato, attraverso ricerche trasversali, condotte sui bambini e addirittura su alcuni animali, quanto siano importanti le cure parentali, le carezze e la dedizione per un piccolo.

Già uno studio presso la University of Wisconsin-Madison da Leslie Seltzer aveva affermato che per i piccoli stressati il rimedio migliore sono le coccole della mamma.

Sylvia Brody e Sydney Axelrad, una psicologa ed un educatore, hanno provato nel loro Broady Longitudinal Study poi quanto, sullo sviluppo della personalità e salute mentale del futuro adulto, influiscano il tipo di cura materna durante l’infanzia, le esperienze familiari della fanciullezza e le esperienze traumatiche prima dei diciott’anni.

Influenza H1N1, il rischio di contagio è maggiore tra bambini dello stesso sesso

Secondo uno studio condotto negli Stati uniti, è più facile che i bambini prendano l’influenza da amici e compagni dello stesso sesso piuttosto che da coetanei del sesso opposto. La ricerca, pubblicata sulla rivista PNAS, è stata coordinata dal Centro per il controllo delle malattie di Atlanta e dalle autorità sanitarie dello stato della Pennsylvania ed ha preso in considerazione un campione di 370 bambini della stessa scuola durante l’epidemia di influenza H1N1.

Come accennato, dall’analisi dei dati è emerso che la probabilità di contagio influenzale è tre volte superiore tra bambini dello stesso sesso di quanto non accada tra maschi e femmine. Inoltre, lo studio ha evidenziato che anche se il rischio di contagio è cinque volte superiore tra bambini della stessa classe, la percentuale di rischio non aumenta se ad essere ammalato è il compagnetto di banco.

Voli “child free”, per viaggiatori che non sopportano i bambini

Genitori vs coppie o single senza figli. Esiste un movimento chiamato No kids che sta riscuotendo molto successo un po’ in tutto il mondo e vuole affermare il diritto, di coloro che scelgono di non aver bambini, a non subire la fastidiosa presenza  dei piccoli altrui. L’ultima polemica è scoppiata dopo il sondaggio condotto su 1000 viaggiatori in business class in occasione del Business Travel and Meetings, che apre settimana prossima a Londra.

I bambini durante i voli, soprattutto se piccoli, sono molto rumorosi, perché hanno terribili dolori alle orecchie e piangono ripetutamente. Sono stati considerati fastidiosi e disturbanti dal 74% dei passeggeri intervistati, inoltre, il 18% non sopporta l’upgrade gratuito dall’economy alle classi superiori e il 15% vorrebbe una maggiore privacy. Insomma, c’è un po’ di snobismo. Ma la cosa che più ha colpito è il suggerimento alle compagnie aeree di creare voli child free, ovvero senza bambini a bordo.

La balanite

Accade di frequente che i maschietti lamentino dei piccoli fastidi al pisellino che spesso si presenta arrossato, gonfio e dolente. E’ il caso, ad esempio, della balanite.

Che cos’è la balanite?

La balanite è un’infiammazione del glande (la parte terminale del pene) causata, generalmente, da batteri, funghi o scarsa igiene. Nei bambini piccoli, il processo infiammatorio può essere scatenato anche dall’eritema da pannolino mentre nei  bambini più grandicelli la balanite può dipendere dal fatto che il bimbo non asciughi bene il pisellino dopo aver fatto pipì.

Mamme più felici quando il bambino ha sei mesi di vita

Sapevate che noi mamme raggiungiamo l’apice della felicità quando il nostro bambino ha sei mesi di vita? A dirlo è uno studio condotto presso il Norwegian Institute of Public Health su un campione di sessantamila madri che avevano preso parte al MoBa (Norwegian Mother and Child Cohort Study), uno studio longitudinale che, a propria volta, si basava su un campione di centomila donne che avevano avuto figli nel periodo compreso fra il 1998 e il 2008.

La ricerca, coordinata dal dottor Ragnhild Bang Nes, ha analizzato il grado di soddisfazione espresso da queste donne verso la vita e verso il partner durante due fasi cruciali della loro esistenza: nel corso della gravidanza e nei primi tre anni di vita dei loro figli. Dai risultati è emerso che il periodo d’oro per le mamme si colloca a metà del primo anno di vita del bambino mentre il livello di soddisfazione decresce trascorso questo periodo. In particolare, è la soglia dei tre anni di vita che rappresenta il momento vissuto come più oscuro, soprattutto se la gravidanza è stata vissuta poco serenamente.