Una donna affetta da fibrosi cistica può avere un figlio?

Fino agli anni ’80 una donna con la fibrosi cistica si sentiva rispondere dai medici di non potere assolutamente avere una gravidanza. Infatti in base ai dati raccolti si diceva che al di sotto di una certo indice di funzionalità polmonare (FEV1 ovvero Volume di Flusso Espiratorio, espresso in percentuale rispetto al valore normale atteso) e di un certo livello di situazione nutrizionale (indicato dal rapporto peso/ altezza), la gravidanza comportava grossi rischi.

Altri studi sono stati fatti poi nei decenni successivi e hanno coinvolto un ingente numero di donne con fibrosi cistica e non. Uno dei più importanti è stato The Effect of Pregnancy on Survival in Women with Cystic Fibrosis condotto da Goss CH, Rubenfeld GD, Otto K, Aitken ML dalla Division of Pulmonary and Critical Care Medicine, (Department of Medicine, Università di Washington Medical Center).

Ipotermia terapeutica per limitare i danni al parto

Sappiamo tutte molto bene che la carenza di ossigeno o la mancanza di afflusso di sangue al cervello, al momento del parto, possono generare sofferenza cerebrale nel neonato con gravi ricadute sulla sua salute. Nei casi meno gravi il danno può essere arginato con la rianimazione ma cosa possono fare i medici quando le condizioni del piccolo si rivelano più serie?

Una nuova speranza arriva “dal freddo” e gli esperti la chiamano ipotermia terapeutica o cooling. Il trattamento, già introdotto in diversi ospedali dell’Italia del nord e adesso praticato anche all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, consiste infatti nel porre il neonato su un materassino refrigerante collegato a una macchina che mantiene la temperatura costantemente sui 33°C circa. Tutto per circa 72 ore, durante le quali i parametri vitali e l’attività cerebrale del piccolo vengono costantemente monitorati.

Gli occhi del bambino, quando lacrimano per il freddo

Gli occhi dei bambini, oltre ad essere estremamente belli, sono molto delicati. Soprattutto d’inverno. Vento, freddo ed umidità, infatti, possono irritare gli occhi dei bambini e provocare arrossamenti, bruciori e lacrimazione. Con il freddo la cornea riduce la propria capacità di reagire agli stimoli esterni ed è maggiormente soggetta allo stress e agli agenti atmosferici. Durante l’inverno, gli occhi cercano di proteggersi dal freddo e dal vento attraverso una maggiore produzione di liquido lacrimale.

Le lacrime creano una sorta di barriera protettiva che difende gli occhi da tutti gli agenti esterni. Quindi, care mammine, è del tutto normale se i vostri bambini lacrimano con il freddo e non dovete allarmarvi.

I test per la fibrosi cistica in gravidanza

E’ la più comune delle malattie genetiche gravi e circa 70 mila persone nel mondo ne sono affette. La fibrosi cistica è dovuta ad un gene difettoso, il gene CFTR sul cromosoma 7 e provoca gravi danni ai polmoni e rilevanti carenze nutrizionali. Essa determina la produzione di secrezioni dense e poco scorrevoli nei canali corporei (il cosiddetto “muco viscido”, da cui il nome in passato di “mucoviscidosi“).

Nel pancreas le secrezioni stagnanti possono formare delle specie di cisti e il tessuto circostante tende ad infiammarsi, indurirsi, diventare fibrotico, provocando difficoltà digestive: di qui il nome di fibrosi cistica (il nome originale è in realtà “fibrosi cistica del pancreas”, anche se il pancreas è solo uno degli organi colpiti). Colpisce le cellule che producono il muco, il sudore, la saliva e i succhi gastrici.

Oli essenziali per il bambino

Gli oli essenziali, oltre ad essere molto utili in gravidanza, sono eccellenti per la salute in generale e in particolare per la pelle del vostro bambino. Essi infatti vi possono aiutare a prendersi cura di lui naturalmente e a prevenire i generali problemi e le irritazioni della pelle, come le eruzioni cutanee, dovute allo sfregamento del pannolino o al contatto con la pipì, la sudamina, il freddo, l’uso del ciuccio, l’abitudine di succhiarsi le dita, le punture d’insetto e così via.

Massaggiare il bambino spesso con oli essenziali vi aiuterà non solo con questi problemi pratici, ma in più i loro aromi saranno utili anche a infondergli la calma, migliorare il suo appetito e aiutarlo a dormire.
Gli oli essenziali, se usati regolarmente ogni giorno, aiuteranno quindi il vostro bambino ad essere sano e più sereno.

Il piede equino

Tutte le mamme lo sanno: i piedi sani sono il presupposto fondamentale per un corretto sviluppo psico-motorio dei bambini. Purtroppo però, ci sono dei disturbi che colpiscono i piedi dei bimbi e che suscitano ansie e preoccupazioni nei genitori. E’ il caso, ad esempio, del cosiddetto piede equino.

Cos’è il piede equino?

Il piede equino (o talipes equinovarus) è una malformazione congenita o acquisita in cui il piede è rivolto verso il basso e piegato all’interno. Il piede equino appare ruotato verso l’interno e, nei casi più seri, le dita arrivano a toccare il tallone. Generalmente, il piede affetto da tale patologia appare più piccolo rispetto a quello sano. Studi scientifici hanno evidenziato che il piede equino colpisce circa un bambino su mille e può riguardare uno solo o entrambi i piedi.

Amore e affetto per i figli sono più importanti dei beni materiali

Gli scienziati hanno testato, attraverso ricerche trasversali, condotte sui bambini e addirittura su alcuni animali, quanto siano importanti le cure parentali, le carezze e la dedizione per un piccolo.

Già uno studio presso la University of Wisconsin-Madison da Leslie Seltzer aveva affermato che per i piccoli stressati il rimedio migliore sono le coccole della mamma.

Sylvia Brody e Sydney Axelrad, una psicologa ed un educatore, hanno provato nel loro Broady Longitudinal Study poi quanto, sullo sviluppo della personalità e salute mentale del futuro adulto, influiscano il tipo di cura materna durante l’infanzia, le esperienze familiari della fanciullezza e le esperienze traumatiche prima dei diciott’anni.

La balanite

Accade di frequente che i maschietti lamentino dei piccoli fastidi al pisellino che spesso si presenta arrossato, gonfio e dolente. E’ il caso, ad esempio, della balanite.

Che cos’è la balanite?

La balanite è un’infiammazione del glande (la parte terminale del pene) causata, generalmente, da batteri, funghi o scarsa igiene. Nei bambini piccoli, il processo infiammatorio può essere scatenato anche dall’eritema da pannolino mentre nei  bambini più grandicelli la balanite può dipendere dal fatto che il bimbo non asciughi bene il pisellino dopo aver fatto pipì.

Bambini e animali domestici possono vivere insieme?

Gli uomini amano vivere in compagnia di animali domestici. Per capire se questa sia o meno una buona abitudine, quando a casa con noi sta crescendo un neonato o un bambino piccolo, è bene fare chiarezza su opinioni e notizie contrastanti che circolano in merito.

Si è spesso affermato che la presenza di un animale domestico rappresenti uno stimolo importante per la crescita affettiva e psicologica di un bambino.

Effetti collaterali del paracetamolo: diminuire il dosaggio nei bambini?

L’uso del paracetamolo nei bambini, principali assuntori di questa sostanza, per curare la febbre e alleviare dolori di vario tipo, è una pratica che da decenni è sotto ricerca dagli enti che se occupano, come l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) e l’ISS (Istituto Superiore di Sanità).

Meno di un anno fa era stata pubblicata una ricerca neozelandese, che fa capo all’Otago University di Wellington (Nz) e che ha messo in evidenza che asma e allergie nei bambini potrebbero dipendere dall’assunzione di farmaci a base di paracetamolo nei primi mesi di vita.

Il tema è tornato nuovamente alla ribalta perchè l’ente americano per il controllo sui farmaci, la Food and drug Administration (Fda) ha invitato le aziende farmaceutiche a limitare il dosaggio del paracetamolo,  dopo alcune segnalazioni di danni al fegato.

Plagiocefalia nel neonato

E’ molto comune che il neonato durante i primi mesi di vita abbia la testa un po’ “strana”; allungata ad esempio, o appiattita da un alto o dall’altro. Questo fenomeno prende il nome di plagiocefalia e nella stragrande maggioranza dei casi non deve rappresentare un motivo di preoccupazione per mamma e papà. Vediamo di conoscerlo meglio.

Cos’è la plagiocefalia

Con il termine plagiocefalia si indica la deformazione delle ossa del cranio del neonato, normale nei primi mesi di vita.

Perchè il cranio del bambino è deformato durante i primi mesi di vita?

Le ossa craniche del bambino sono ancora morbide e si irrigidirranno solo con il passare del tempo; questo determina una leggera modificazione della loro forma causata dalla postura e/o da traumi eventualmente occorsi durante il parto (estrazione con ventosa, travaglio lungo e difficile, parto gemellare). Sembra inoltre che l’indicazione data dai pediatri di non far dormire il bambino in posizione supina per evitare il rischio di morte in culla abbia di fatto generato un aumento dei casi di plagiocefalia posturale.

La sindrome di Potter

Cos’è la sindrome di Potter

Con il termine sindrome di Potter (agenesia renale bilaterale) si indica una rara malformazione neonatale, caratterizzata dalla mancata formazione di entrambi i reni, o da una loro conformazione anomala, nel feto.

Come si manifesta la sindrome di Potter

L’anomalia a carico dei reni comporta la mancata formazione di liquido amniotico (oligoidramnios) da cui derivano le particolari caratteristiche somatiche di questi bambini, cui ci si riferisce con l’espressione fenotipo Potter: occhi distanti, orecchie basse, epicanto (piega cutanea sulla palpebra), ponte nasale ampio, malformazioni a carico degli arti. Questo accade perchè in assenza di liquido amniotico il feto non è protetto dalla pressione delle pareti uterine. La sindrome di Potter implica anche un arresto dello sviluppo polmonare per cui il bambino presenta, una volta venuto al mondo, anche difficoltà respiratorie.

La spina bifida

La spina bifida

La spina bifida è una malformazione neonatale a carico del sistema nervoso centrale dovuta alla chiusura incompleta di una o più vertebre che si verifica nelle primissime fasi della gravidanza, già intorno al ventottesimo giorno dopo il concepimento, e causa la fuoriuscita di tessuti, nervi e liquido cerebrospinale con conseguenti danni a livello del midollo spinale.

Forme di spina bifida

La spina bifida può presentarsi in due forme differenti: spina bifida occulta e spina bifida cistica. La prima forma è la meno grave e raramente risulta invalidante al punto che le persone che ne sono affette spesso non sanno neppure di esserlo.

La stenosi pilorica

Il mal di pancia è uno dei disturbi più comuni che colpiscono i bambini, anche i più piccoli. Il pancino, infatti, è fin dai primi mesi di vita una nota dolente per mamme e bambini. Tra le patologie che possono colpire l’apparato digerente del vostro bambino c’è la stenosi pilorica.

Che cos’è la stenosi pilorica?

La stenosi pilorica è una malattia gastrointestinale caratterizzata da un inspessimento del muscolo pilorico (il pirolo è la valvola che collega lo stomaco dal primo tratto dell’intestino, il duodeno) e dal conseguente restringimento del normale passaggio tra stomaco e intestino. Si crea, in questo modo, un blocco per cui, quando il bambino mangia, il latte non riesce ad andare nell’intestino, lo stomaco si tende e il bimbo vomita.