I primi movimenti del neonato

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Il neonato inizia a fare i primi movimenti utili per il percorso di crescita, dai 4 ai 5 mesi, e inizia a esplorare e a muoversi per cercare di conoscere ciò che è intorno a lui. Già a 8 o 9 mesi ha l’istinto di camminare e di sorreggersi da solo. La mamma deve aiutare il neonato nelle varie fasi e stimolarlo all’indipendenza, che verrà in un momento naturale e piano piano. Dai primi movimenti arriveranno i primi passi che farà da solo, così come le prime vere e concrete parole significative.

Da piccoli sono quasi tutti vivaci, attratti dal mondo circostante, voi cercate di far vedere ai loro occhi, diverse visioni e paesaggi. Ricordatevi che è proprio nei primi mesi e anni di vita che il bambino assimila informazioni di base per il loro capire e sapere futuro. I giocattoli li aiuteranno a renderli attivi e creativi, saranno attratti dai colori, dalle forme, dai suoni, ma soprattutto avranno voglia di interagire, stimolando il loro cervello.

Terrori notturni, un disturbo del sonno comune nel bambino

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Nel cuore della notta mamma e papà sentono provenire un urlo dalla cameretta del proprio bambino. Preoccupati accorrono e lo trovano seduto sul letto, gli occhi aperti e l’aria spaventata. Talvolta parla persino. Si avvicinano per consolarlo, ma si accorgono che in realtà dorme ancora, anzi svegliarlo è piuttosto difficile. Dopo qualche momento però il piccolo si adagia nuovamente sul letto e riprende tranquillo il suo riposo come se nulla fosse accaduto.

Sono in molti genitori che possono dire di avere avuto questa brutta esperienza, che non è poi così terrorizzante come appare. Cosa è accaduto? Questo fenomeno si manifesta piuttosto di frequente nei bambini a tre-quattro anni di età e va sotto il nome di terrore notturno (pavor nocturnus). A differenza degli incubi, i terrori notturni si verificano durante la fase di sonno profonda, ovvero la fase di sonno non-REM, nella quale normalmente non si sogna e il bambino non ne serba alcun ricordo il giorno seguente.

Montata lattea: cos’è e quando arriva

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Per montata lattea si intende l’avvio della produzione di latte materno da parte della ghiandola mammaria nei primi giorni che seguono il parto. Si tratta di un fenomeno naturale che verifica nella quasi totalità dei casi, e la sua precocità dipende da quando il neonato viene attaccato al seno materno: è infatti proprio la suzione del capezzolo da parte del piccolo a fungere da principale stimolo di questo processo che può manifestarsi dai 2-3 giorni ai 6-7 giorni dopo la nascita.

Di solito, i segnali più evidenti del suo arrivo sono un senso di inturgidimento e pesantezza del seno, che tende ad aumentare di volume, calore ben localizzato, sensazione di tensione della pelle, presenza di un reticolo di vene sulla cute, e un flusso di latte abbondante e scorrevole che tende ad evidenziarsi premendo l’areola mammaria, cioè l’area di pelle scura che circonda il capezzolo.

Questi sintomi si attenuano dopo un periodo la cui durata può variare dalle 10-12 ore ai 2-3 giorni: a questo punto la produzione di latte si stabilizza in base alle esigenze del bambino, il seno si sgonfia e torna ad essere morbido, indurendosi solo quando risulta pieno prima della poppata.

Le regole per fare l’aerosol a tuo figlio

aerosolOgni mamma che si rispetti ha l’incubo di dover fare l’aerosol al proprio bambino. Tu sei una di queste? Se hai risposto sì, qui c’è qualche consiglio utile per farlo nel modo più corretto possibile.

Prima regola: lavati bene le mani prima di maneggiare l’apparecchio, prepara con cura la soluzione da inalare, applica il tubo al compressore e fai aderire bene la mascherina al viso di tuo figlio. Fai attenzione che tutta la soluzione contenuta nell’ampolla sia esaurita prima di spegnere l’apparecchio.

Articoli per bambini: seggiolino auto

seggiolino auto

Così come l’acquisto della culla anche quello relativo al seggiolino auto risulta essere estremamente importante. E’ bene anzitutto ricordare che anche il migliore dei seggiolini auto se montato in modo scorretto o usato nella maniera sbagliata risulta essere estremamente pericoloso per la salute dei bambini.

Qualche mese fa ACI e altri Automobil Club hanno esaminato alcuni dispositivi seggiolini. Ebbene i risultati (che potete vedere andando a questo link) sono a dir poco preoccupanti. Su 50 modelli esaminati solamente 2 sono risultati ottimi mentre ben 7 modelli sono stati ritenuti scarsi. Altri dati emersi dalla ricerca mettono in luce il fatto che il 40% bambini europei viaggia senza seggiolino (certo, sarebbe il caso anzitutto di incentivare anche l’uso delle cinture di sicurezza da parte dei genitori; in questo modo forse qualcosa potrebbe anche cambiare) e oltre la metà in modo non adeguato. Ossia dispositivo di dimensioni non corrette o non omologato. Alcuni genitori lo ritengono addirittura un oggetto superfluo. Come si può pensare che qualcosa creato per la sicurezza sia superfluo?

Musica per neonati, non solo “ninna nanna”

Musica Neonato

Cosa ascolterà vostro figlio da grande? Rap? Musica classica? Rock? Pop? Musica leggera? A questi dubbi vi risponderà lui stesso al momento della sua crescita, ma voi da brave madri, dovrete stimolarlo all’ascolto della musica fin da piccolo. Nella foto sopra vedete un bambino appena nato che ascolta la musica con le cuffie. 

In un ospedale privato della Slovacchia orientale, a Kosice Saka, si è attuato un programma sperimentale di musica sui neonati, avviato circa due anni fa, arrivando alla conclusione che ascoltare la musica aiuta a superare lo stress della nascita e favorisce la capacità di comunicazione e di apprendimento. Attualmente sono trenta i neonati che ogni giorno ascoltano cinque sessioni di musica di 20 minuti ciascuna. I generi musicali variano, dal jazz, bossanova, new wave, ma prevale la classica.

Il bimbo fa i capricci, cosa devo fare?

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Anche i bambini più miti fanno i capricci; questo comportamento diventa infatti caratteristico del bambino a partire dai due anni di età, anche se non mancano i casi in cui il piccolo comincia a darsi da fare già dai 12 mesi di vita. Il bambino capriccioso protesta per ogni cosa, non si mostra collaborativo al momento del bagnetto, della pappa o della nanna e manifesta tutto il proprio “disappunto” urlando e piangendo.

E’ questa una condizione che mette a dura prova la pazienza di qualunque genitore gettandolo talvolta persino nello sconforto, soprattutto quando i capricci sono molto frequenti. La stanchezza, il senso di smarrimento che si prova in quei momenti, la paura che il bambino si arrabbi ancora di più divenendo inconsolabile spingono talvolta mamma e papà ad arrendersi senza condizioni.

Purtroppo però accontentare sempre e comunque un bambino troppo capriccioso, se nel breve tempo concede un attimo di tregua, alla lunga rischia di rivelarsi controproducente: il bambino potrebbe crescere viziato, con tutte le sgradevoli conseguenze che questo potrà avere nell’arco di vita. Un bimbo viziato ha infatti buone probabilità di divenire un adulto viziato ed egocentrico. Cosa fare allora per correre ai ripari e svolgere efficacemente il ruolo di genitore, atto, fra l’altro, all’insegnamento al bambino di buone abitudini e regole sociali adeguate?

Cura la pelle del tuo neonato con la linea Aveeno

neonatopelleLa pelle del tuo neonato è molto delicata e la scelta di prodotti giusti per lui a volte è molto difficile. Nella mia esperienza ne ho provati davvero molti di prodotti prima di trovare quello adatto alle esigenze di un bimbo appena nato.

Tutto è iniziato quando mio figlio si è ricoperto di acne neonatale ed io sono entrata nel panico, e ora cosa faccio? Poi il pediatra mi ha consigliato di fare un bagnetto con una bustina di Baby Colloidal, una polvere da bagno a base di Avena Colloidale prodotta dalla Aveeno. Devo dire che nonostante la strana consistenza della polvere sciolta nell’acqua, i risultati non hanno tardato ad arrivare. Da quel momento ho scoperto tutta la linea di prodotti a base di Avena Colloidale e Olii essenziali.

Bonding prenatale, ossia legame empatico tra madre e feto

bonding prenatale

Il termine inglese “bonding” significa “legame empatico” e, con riferimento alla gravidanza, indica la relazione che va stabilendosi tra il feto e la futura mamma durante la permanenza del nascituro nel pancione. Questo rapporto si costruisce gradualmente sulla base di scambi sensoriali ed emotivi che, nel corso dei nove mesi, si fanno via via più definiti e articolati, e individua il suo componimento nel reciproco riconoscimento che si verifica tra madre e figlio subito dopo il parto.

A partire da questo momento tale legame evolve nel cosiddetto rapporto di attaccamento che andrà consolidandosi tra loro, in particolare nel primo anno di vita del bimbo. Accanto allo sviluppo fisico del feto, durante i mesi dell’attesa vorrebbero quindi poste le basi di quella che sarà la relazione futura tra il piccolo e la sua principale figura di riferimento, quindi di una componente essenziale della maturazione emotiva e cognitiva dell’individuo.

Ecco perché si rivela così importante riuscire ad attivare quanto prima il contatto con la creatura che va formandosi all’interno del vostro corpo, avendo cura di coglierne i messaggi e stimolare le reazioni: ciò vi predisporrà nel modo migliore al prossimo incontro con lui, oltre che favorire il precoce utilizzo da parte del feto alle sue abilità sensoriali e percettive, stimolandone lo sviluppo.

Niente sculacciate e ceffoni ai più piccoli

bambino che piange per sculacciateNel corso dell’annuale congresso dell’American Physicological Association medici ed esperti sono giunti alla conclusione che sculacciate e ceffoni non dovrebbero mai essere impiegati nei confronti dei bambini.

Perché? A quanto sembra (per arrivare a questi risultati sono occorsi 5 anni di studi) i bambini che nel corso della loro vita si sono visti rifilare schiaffi o sculacciate, potrebbero avere da adulti seri disturbi come depressione, ansia o aggressività.

Rotavirus, difendi il tuo bambino con il vaccino

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Il Rotavirus è la causa più comune della gastroenterite seria nei neonati e nei bambini piccoli; la massima incidenza si verifica tra i 6 mesi e i 2 anni d’età: più il bambino è piccolo, maggiore è il rischio che il disturbo sia severo e vi sia la necessità di ricovero ospedaliero.

Il Rotavirus è un virus contagioso, che al microscopio appare a forma di ruota, da qui il nome, responsabile della diarrea dei bambini piccoli. Si trasmette per via oro-fecale e può sopravvivere anche fino a una settimana fuori dal corpo umano, quindi la sua diffusione attraverso il contatto non è da escludere, così come la trasmissione per via respiratoria attraverso le goccioline d’aria.

L’incubazione del virus dura fino a 4 giorni: non essendo ancora presenti i sintomi, la sua propagazione ad altri bambini è più probabile in questo periodo; una volta entrato nell’organismo, il virus si ferma nell’apparato gastrointestinale, dove infetta i villi dell’intestino tenue e, successivamente, si diffonde all’interno dell’intestino. Il risultato è la comparsa di diarrea, che non si arresta fino a quando non si rigerano i villi.

Shopping personalizzato su Tutete.com

tutete 1Sei stanca dei soliti ciucci tutti uguali? Hai paura di perdere tuo figlio dentro un centro commerciale e vuoi mettergli un braccialetto di identificazione? Vuoi semplicemente comprare qualcosa di stravagante per lui? C’è un’azienda di e-commerce che fa per te: Tutete.com.

Navigando in giro per la rete mi sono imbattuta in questo ottimo sito di vendita on line di prodotti personalizzati per la puericultura. L’aspetto del sito è molto accattivante, ma una volta entrate non saprete resistere dall’acquistare qualche prodotto!

Bambini molto svegli? Da grandi saranno particolarmente creativi

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Se avete un bambino piccolo sono certa vi chiederete “Cosa farà da grande?” e visto che ancora non possono darvi una risposta ecco che nella vostra mente si faranno largo le professioni più disparate (e a volte incredibili).

La risposta che mi sento di dare potrà essere scontata ma credo altrettanto valida: “Scoprirà da solo quale sarà la sua strada”.

Comunque sia voglio fornirvi un ulteriore suggerimento. Infatti, secondo i risultati di uno studio compiuto dalla Case Western Reserve University di Cleveland e pubblicati all’interno di Intelligence i bambini che tra 6 e 12 mesi si dimostreranno più svegli, a 20 anni saranno particolarmente creativi.

Il taglio cesareo nel parto

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Che cos’è il taglio cesareo? Quando viene fatto? Dove? Come? E Perchè? Il taglio cesareo è un intervento chirurgico che permette al ginecologo di procedere all’estrazione del feto, nelle condizioni più adeguate. Può essere programmato oppure urgente se le condizioni della madre o del feto ne necessitano. Un Taglio Cesareo programmato è un operazione già concordata prima, quando si conoscono anticipatamente le condizioni materne o fetali che renderebbero il parto impossibile o comunque pericoloso.

Il taglio può essere eseguito con anestesia subaracnoidea, anestesia epidurale o anestesia generale. L’anestesia dura circa venti minuti ed è una piccola incisione addominale, che consente un parto indolore. Il taglio è un’incisione addominale tra il pube e l’utero, nella zona meno vascolarizzata e consente l’apertura per l’estrazione del feto, della placenta e delle membrane. La sua durata va dalla mezz’ora ai quarantacinque minuti, questo dipende anche dalle difficoltà tecniche che ciascuna paziente presenta.