BimbiSicuramente: per la sicurezza dei bambini in auto

BimbiSicuramente

Dal 9 al 15 novembre prenderà il via la seconda edizione di BimbiSicuramente, la settimana per la sicurezza dei bambini in automobile. L’importante iniziativa è promossa da FIAT e UCIF, l’Associazione Italiana dei Concessionari Fiat. In un precedente articolo vi ho mostrato come l’acquisto del giusto seggiolino auto sia fondamentale per la sicurezza dei bambini; vi ricordo infatti che secondo alcune recenti sarebbero ben 2 su 3 gli italiani che non sanno come portare in auto i propri bambini. E proprio gli incidenti in automobile rappresentano una delle principali cause di morte o infortuni tra i più piccoli; dati che devono farci veramente riflettere e capire che quando si parla di sicurezza, specialmente dei bambini, c’è ancora poca informazione.

Recandosi presso una concessionaria Fiat potrete ricevere materiale informativo e vedere qual è il seggiolino più adatto per il trasporto di vostro figlio in auto. Ovviamente non mancheranno anche fantastici regali per i più piccini.

Lo sviluppo dei dentini

sviluppo dei denti

A che età spuntano i primi dentini da latte?

Se è vero che alcuni bambini esibiscono il primo dentino sin dalla nascita, altri sembrano non volerne sapere fino al primo anno di vita, in entrambi i casi non bisogna preoccuparsi si tratta infatti di eventi del tutto normali. Di solito però la gran parte dei bambini mette il primo dentino intorno ai sei mesi, età in cui fa la propria comparsa l’incisivo centrale inferiore, e completa la prima dentizione verso i due anni e mezzo. Per quest’epoca il bambino dovrebbe già contare 20 denti in tutto, 10 inferiori e 10 superiori. La seconda dentizione comincia intorno ai sei anni, quando il bambino comincia a perdere i denti da latte.

Non è insolito che lo sviluppo dei primi dentini causi al bambino qualche fastidio quali arrossamenti e dolore delle gengive ai quali possono associarsi aumento della salivazione e della secrezione nasale, spesso causa della presenza di feci molli o, al contrario, di stitichezza. Quando la salivazione eccessiva è alla base dell’aumento del transito intestinale (feci molli e popò frequenti) ciò può dar luogo alla comparsa di sfoghi cutanei a causa delle variazioni della flora batterica.

Togliere il ciuccio? Ecco quando e come fare

togliere ciuccio

Il ciuccio, si sa, per i bambini è la panacea di tutti i mali: è l’oggetto che li rassicura, che li fa calmare e che li aiuta ad addormentasi; ma qual è l’età giusta per toglierlo e farli abituare a non usarlo? Gli esperti raccomandano ai genitori di togliere il ciuccio attorno ai tre anni perché a quell’età il bambino acquista maggiore sicurezza in se stesso.

Per farlo abituare alla mancanza di quest’oggetto così importante per lui, dovete evitare di toglierglielo all’improvviso e senza dargli spiegazioni, perché il bimbo potrebbe diventare molto nervoso di fronte ad un’assenza improvvisa; è importante anche cercare di non togliere il ciuccio quando stanno per accadere eventi importanti come la nascita di un fratellino o di una sorellina o l’ingresso alla scuola materna.

Non cercate mai di spronarlo a lasciare il ciuccio dicendogli che gli altri bambini già non lo usano più: creereste le inutili competizioni e il piccolo avrebbe ancora più paura a disfarsene. Quando deciderete di togliere il ciuccio al vostro bambino ricordate che non sarà possibile tornare indietro: se cedere anche una sola volta, il bimbo penserà che si può “trattare” e ogni volta sarà più difficile della precedente a farlo disabituare.

Asilo nido privato: in arrivo voucher

asilo nido

Crescere un bambino comporta delle spese non indifferenti e questo già a partire dall’inserimento nell’asilo nido. Proprio quest’anno sono stati numerosi i bambini tagliati fuori da quelli comunali e non tutti possono permettersi la retta dei vari asili nido privati. Proprio a questo proposito vogliamo informarvi di un’importante iniziativa a cura della Regione Emilia-Romagna che erogherà anche per il 2010 (e per il 2011) un buono (o voucher) del valore massimo di euro 250 al mese proprio per aiutare le famiglie a sostenere il costo dell’asilo nido di infanzia.

L’iniziativa già avviata nel corso del 2009 viene realizzata grazie al contributo del Fondo sociale europeo (Fse). Se si considera che sono molte le mamme costrette a lasciare il proprio lavoro dopo la nascita di un figlio si spera in questo modo anche di aiutarle a conciliare la carriera e la maternità.

Le voglie in gravidanza: ecco quello che c’è di vero

voglie in gravidanza

Tutte le donne nel periodo della gravidanza hanno le cosiddette voglie, cioè un grandissimo desiderio di un particolare cibo, di qualcosa di insolito, o di un frutto fuori stagione. Nel passato si pensava che non soddisfare le voglie di una donna incinta potesse avere delle ripercussioni sul nascituro.

La prima e più immediata conseguenza di questo mancato soddisfacimento era la comparsa di macchie sulla pelle, a loro volta chiamate “voglie”, che a seconda del loro colore indicavano il desiderio della mamma: ad esempio, macchia marrone voglia di cioccolato, macchia rosa voglia di fragola, macchia bianca voglia di latte.

In realtà la presenza di queste macchie scure sulla pelle non c’entrano niente con il mancato soddisfacimento delle voglie, perché sono il risultato di una concentrazione di melanina se sono scure e della dilatazione di capillari sottocutanei nel caso in cui siano rosse o rosate; inoltre, un altro mito da sfatare è che queste macchie siano in qualche modo dannose per il bambino: sono semplicemente delle piccole alterazioni del tutto benigne!

Senza fiabe i bambini non imparano a parlare

leggere favole

Secondo quanto emerso da un rapporto del Ministero dell’Istruzione britannico i genitori avrebbero abbandonato (o comunque sia diminuito) l’abitudine di raccontare delle favole ai bambini per farli addormentare. E proprio per questo i bambini imparerebbero a parlare sempre più tardi.

Si tratta di una fotografia della società che dovrebbe farci riflettere. Purtroppo a causa dei ritmi di vita sempre più frenetici e dell’aumento dell’utilizzo delle nuove tecnologie si passa sempre meno tempo con i propri figli. E di conseguenza gli adulti parlano sempre meno con i più piccoli.

La sesta malattia: sintomi e cura

sestamalattiaCos’è la sesta malattia?

La sesta malattia è una patologia virale che colpisce i bambini piccoli, più comunemente quelli che fanno parte della fascia di età compresa tra i 6 mesi ed i 2 anni. E’ generalmente caratterizzata da diversi giorni di febbre alta, seguiti da una tipica eruzione cutanea che si manifesta in seguito alla sparizione della febbre. Due virus comuni e strettamente collegati possono causare la sesta malattia: herpesvirus umano (HHV) di tipo 6 e di tipo 7.

Quali sono i sintomi della sesta malattia?

Un bambino con la sesta malattia può manifestare raffreddore e tosse seguita da una febbre alta (spesso più di 39,5 ° C) che dura circa tre o quattro giorni. Durante questo periodo il bambino può apparire nervoso o irritabile, oltre ad avere un calo di appetito e gonfiore delle ghiandole del collo.

Lo sviluppo della vista, quando il bambino comincia a vedere?

bambini e sviluppo della vista

Quando cominciano a vedere i bambini? Più o meno tutte le mamme si pongono questa domanda davanti al loro figlio appena venuto al mondo, forse perchè ansiose di imprimere nella sua mente il ricordo del loro volto pieno di amore.

In effetti il bambino è in grado di scorgere le figure che gli stanno intorno, soprattutto quelle di accudimento, sin dalle prime settimane di vita anche se la visione nitida non si è del tutto instaurata e già a partire dal primo-secondo mese riesce a seguire con lo sguardo un oggetto posto a una certa distanza dal suo viso. Tecnicamente quindi il neonato è perfettamente in grado di vedere sin da subito, ma il senso della vista si sviluppa gradualmente entro i primi sei-otto mesi di vita ed è normale che in questo periodo si verifichino brevi episodi di strabismo.

I passeggini Aprica firmati Roberto Cavalli

ApricaRobertoCavalliSei da sempre una fashion addicted? Ti piace l’idea che anche il tuo bebè segua la moda? Allora ho trovato qualcosa che ti farà letteralmente impazzire, la famosa e costosissima ditta di passeggini ultratecnologici Aprica ha creato la collezione Baby Safari una serie di quattro passeggini firmati da Roberto Cavalli: pratici e leggerissimi, sono stati ideati e concepiti per accogliere il neonato dal suo primo momento di vita, fino ai quattro anni. Praticamente la comodità di non dover passare dalla carrozzina al passeggino, tutto in un’unica soluzione.

Le caratteristiche di questo gioiello della puericoltura sono tutte all’insegna della massima sicurezza per il neonato infatti il passeggino è equipaggiato del sistema “+ protection”, che fornisce una protezione totale per la nuca e assicura la giusta postura al neonato. La tripla cappottina trasparente ha una doppia azione: blocca i raggi UV, permettendo la traspirazione, oltre a proteggere il ritmo biologico del sonno. Le cinture di sicurezza spartigambe sono imbottite e sollevate per evitare costrizioni all’addome del piccolo, mentre la struttura a doppia clessidra protegge il suo bacino e le articolazioni. In ultimo, ma non meno importante, il passeggino è dotato dell’innovativo sistema di regolazione della temperatura “Thermo Ventilation System” oltre che del sistema di riflessione del calore dell’asfalto.

La frequenza delle poppate

frequenza poppate

La poppata è molto importante per il neonato, perché il bimbo non succhia solo per mangiare: il latte gli serve per bere, calmarsi, assicurarsi il contatto con la madre; seguire i suoi ritmi non significa viziarlo, vuol dire farlo crescere in armonia.

Nelle prime settimane si succedono periodi di frequenza: il neonato torna a succhiare più spesso rispetto al ritmo che sembrava stabilizzato, stimolando così la produzione lattea che sarà sufficiente quando, essendo cresciuto, ne avrà maggior bisogno. In questi periodo è importante non interrompere l’allattamento pensando che la maggior frequenza derivi da un’insufficiente produzione lattea, ed è meglio evitare di aggiungere latte artificiale: attaccare il neonato al seno più spesso stimola la produzione lattea, previene ingorghi lattei e ragadi.

Abbigliamento per neonato by Bonnie baby

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Bonnie baby è un brand nato nel 2004 dall’idea di una mamma e viene distribuito in Italia da Non solo latte. Lo scopo di Bonnie baby è quello di creare abiti per i più piccoli di lusso e di ottima qualità; il marchio viene scelto anche da numerose celebrità. Abitini di lusso ma che possono essere lavati in lavatrice senza che si rovinino. Bonnie baby presta particolare attenzione e cura anche ai dettagli; niente viene lasciato al caso.