Epidurale: diritto e lusso per poche

Torniamo a parlare di epidurale, come diritto sancito dal 2008 nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ma che sempre più spesso viene negato in molte strutture ospedaliere tale da rendere questa procedura medica un privilegio e non una prestazione che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini.

Obbiettivamente si può discutere sui i pro e i contro dell’epidurale, si possono mettere in evidenza i rischi e i passi avanti, le possibili alternative, possiamo anche domandarci se sia una scelta competente al medico o alla partoriente, ma non bisognerebbe rendere questa pratica ad appannaggio solo di pochi.

Anomalia genetica, è nato il primo bambino con un cromosoma con un ‘braccio’ extra

A volte si diventa speciali senza neanche saperlo, a volte si vorrebbe solo essere “normali”. È successo a un bambino britannico di soli due anni. È l’unico bambino al mondo ad avere un cromosoma con un ‘braccio’ extra. Se per la genetica è qualcosa di eccezionale, certamente il piccolo Alfie Clamp e la sua famiglia non possono dire lo stesso: è nato cieco e con gravi disabilità. Sono proprio questi problemi ad aver spinto i medici a eseguire alcuni test e a scoprire che il suo settimo cromosoma ha un’intera porzione extra mai documentata prima.

Per la scienza è davvero qualcosa di nuovissimo, tanto che i medici non sanno neanche quale nome dare a questo cromosoma. Purtroppo i dottori non sanno nulla di questa particolarità genetica e soprattutto non sanno quali saranno le aspettative di vita del piccolino. Per adesso Alfie ha riacquistato la vista e sarà operato a breve per risolvere uno scompenso intestinale.

Bambini plusdotati, il corso per formare insegnanti qualificati

Torniamo a parlare dei bambini plusdotati: sono piccoli con grandi potenzialità che, però, proprio per questo, tendono a isolarsi e a vivere emarginati. Aiutarli nella crescita non è facile. Non pensiate che questi bambini siano un caso raro, perché, secondo stime internazionali, rappresentano il 10%. Finalmente si sta pensando di fare qualcosa di concreto, come “addestrare” insegnanti qualificati, capaci di riconoscere il disturbo e aiutarli. Come sempre, in prima linea troviamo l’Aistap (Associazione italiana per lo sviluppo del talento e dalla plusdotazione).

Aistap organizzerà a Milano un corso di formazione biennale per insegnanti, sul modello di quelli organizzati in Europa dall’Echa (European Council for High Ability). La formazione alternerà lezioni teoriche a esercitazioni pratiche e in cattedra interverranno docenti internazionali. È davvero un’iniziativa importante che segna un’apertura nei confronti dei piccoli geni.

Asili nido, la crisi italiana

Gli asili nido, si sa, in Italia non hanno mai avuto grande fortuna. Sempre troppo pochi, sin dallo loro nascita, per venire incontro alle esigenze delle mamme lavoratrici, che avevano visto un lieve miglioramento della situazione (i posti nido erano saliti dal 10 al 17% in tre anni) grazie a un finanziamento straordinario emanato nel 2007, sembra si stiano dirigendo verso un nuovo periodo nero.

I soldi stanno per finire e i comuni non se la passano tanto bene. Risultato? L’asilo diventa low cost nel senso più deteriore del termine; ha fatto tanto discutere in questo senso la decisione del sindaco di roma Alemanno di concedere appalti a prezzo stracciato ad alcune cooperative che hanno accettato di accudire i piccoli per una somma di 475 euro a bambino quando il minimo necessario per garantire gli standard di qualità è di 700 euro.

La riforma dei punti nascita

Avete scoperto di essere incinta ma non sapete ancora quale ospedale scegliere. Purtroppo non è un campo facile, bisogna valutare tante cose: dove opera il proprio medico, se la struttura ha una serie di servizi interessanti (dal parto in acqua a un buon centro di neonatologia infantile), se siete comode e vi fidate. Tutte motivazioni valide che vanno ad aggiungersi un lavoro intenso che il ministero della Salute e le Regioni hanno definito: tre anni per rivoluzionare i punti nascita.

L’obiettivo è quello di ridisegnare il sistema dell’assistenza alla madre e al bambino su due assi fondamentali: ospedali e territorio. I primi andranno saranno ottimizzati: i centri con meno 500 parti l’anno dovranno scomparire, mentre quelli tra i 500 e i 1100 dovranno essere accorpati. Ma non è tutto. Le strutture di primo livello dovranno poter gestire i parti normali, mentre ci saranno quelle di secondo livello per i parti difficili.

Il coniglietto pasquale

Manca poco alla Pasqua e oggi vorrei parlarvi un po’ del coniglio pasquale, tornato molto di moda per l’uscita di un film d’animazione per bambini. Il coniglietto, però, non è solo un personaggio cinematografico, ma un simbolo pagano molto diffuso in America e nei paesi del nord Europa. Per capirci è il Babbo Natale di questa festività.  Da dove nasce questo personaggio e perché piace tanto ai bambini?

Fa parte ormai della nostra cultura, ma non ci siamo mai interrogati su come ci sia finito. Nelle vetrine delle pasticcerie vediamo uova meravigliose e coniglietti di cioccolato. Ma c’è un legame tra le uova e i conigli? Ovviamente no.  Il coniglietto pasquale o “easter bunny“, come si dice in inglese, trae origine dai riti pagani pre-cristiani sulla fertilità. La lepre e il coniglio sono animali estremante fertili e per questo motivo sono diventati, nell’antichità, simbolo di rinnovamento della vita e della primavera.

La famiglia perfetta? Quella con due figlie femmine

Prima di sognare la famiglia tipo (quella con due bambini: un maschio e una femmina), facciamo largo nella nostra mente a un nuovo modello: quello con due bambine. Proprio così. Secondo uno studio inglese, pubblicato sul sito per genitori “bounty.com”, la combinazione ideale prevede due figlie femmine.  Forse guardando le vostre bambine litigare e tirarsi i capelli, non avevate avuto questo sospetto, ma gli esperti ne sono sicuri.

Chiudiamo nel cassetto quindi il luogo comune “tanti auguri e figli maschi”, liberandoci di quello che sembra ormai un augurio maschilista. La ricerca ha analizzato più di 2 mila famiglie, con dodici diverse combinazioni di figli tra maschi e femmine. Esclusi solo i figli unici, mentre sono state prese in esame le situazioni fino a quattro figli. Ecco, quest’ultima è quella più sconsigliata: in casa con troppi bambini si litiga assai.

Dalla Cina latte da mucche OGM per neonati

Gli alimenti geneticamente modificati sono, ormai da molti anni, al centro di numerose polemiche. L’ultima in ordine di tempo riguarda il latte di alcune mucche transgeniche. La bevanda, prodotta in laboratorio, sarebbe identica al latte umano per tipo e quantità degli elementi nutrizionali contenuti. Il latte transgenico proviene da un gruppo di mucche geneticamente  modificate.

Nello specifico, alcuni scienziati degli State Key Laboratories for AgroBiotechnology della China Agricultural University hanno agito sul Dna di un gruppo di 300 vacche, chiamate Franken-mucche, introducendovi dei geni umani per ottenere latte vaccino uguale al latte umano. Il latte transgenico così prodotto conterrebbe le stesse proteine del latte materno ed in particolare il lisozima, che protegge i bambini dalle infezioni e la lattoferrina, che aiuta a rafforzare il sistema immunitario.

Parlare con le nostre figlie

Di cosa parlavate voi da ragazzine con la vostra mamma? Se la risposta è: “Di shopping e look”, sappiate che questa tendenza non è affatto cambiata! Secondo una ricerca italiana condotta su un campione di oltre millecinquecento donne infatti, sembra che le mamme italiane parlino con le proprie figlie adolescenti più di shopping, palestre, parrucchieri ed estetisti che di altro.

A rilevare il dato è il Centro di Ginecologia e Sessuologia del San Raffaele Resnati di Milano, diretto dalla nota sessuologa Alessandra Graziottin. Insieme alla cura di sè certo, precisa la Graziottin, mamme figlie intraprendono anche conversazioni relative ad amore, sesso e salute della donna ma con poca attenzione a questioni di vitale importanza come la contraccezione.

Breast Milk Baby, la bambola che insegna alle bambine ad allattare

Non ne sentivamo davvero la necessità di questo bambolotto, ma gli spagnoli hanno deciso davvero di stupirci, in negativo.  Si chiama ‘Breast Milk Baby’ è disponibile in sei versioni differenti, maschietto e femminuccia di diverse etnie. Hanno, però, una caratteristica comune: è stato progettato per essere allattato come un vero bebè dalle bambine.

Per adesso lo si trova negli Stati Uniti, ma arriverà presto anche in Italia. Lo hanno preceduto le polemiche: le associazioni genitori sono preoccupate perché si crede che questo bambolotto possa indurre a una sessualizzazione precoce le ragazzine. L’azienda di produzione, Berjuan Toys, al contrario sostiene che l’allattamento sia un fattore naturale e un simile giocattolo potrebbe essere educativo.

Tornare in forma dopo il parto con Mammafit

Tornare velocemente in forma dopo il parto è il sogno di molte neomamme; non tutte però se la sentono, giustamente, di affidare il proprio piccolo alle cure dei nonni o di una baby sitter per seguire un corso di ginnastica. Come conciliare allora il desiderio di curarsi un po’ con l’accudimento del figlio neonato? Proprio per rispondere a questa esigenza, è nata, a Milano, Mammafit la ginnastica col passeggino.

Un festoso raduno di neomamme con bimbi al seguito che si incontrano al parco non solo per praticare attività fisica ma anche per scambiarsi dritte e consigli e confrontare le proprie esperienze. L’idea è di Elaine Barbosa e Monica Taranto, istruttrici di fitness e mamme a propria volta, che spiegano come il passeggino sia

Terremoto L’Aquila, un bambino su 15 è ancora traumatizzato

Il terremoto fa paura ai grandi, figuriamoci ai piccoli. Sono passati due anni dal grande sisma che ha distrutto L’Aquila e i paesi limitrofi. Da quell’evento la regione italiana non si è ancora ripresa: purtroppo ci sono ancora molte macerie da ricostruire. Ma non è solo una questione strutturale, anche il cuore e la mente delle persone portano ferite profonde. Un bambino su quindici rivive ancora lo stesso attimo drammatico, prova paura intensa, senso d’impotenza e orrore: sintomi di una sindrome postraumatica da stress non superata.

È questo il risultato della prima indagine promossa dall’Ordine dei ministri degli infermi Camilliani con il coordinamento scientifico dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, il sostegno della Caritas italiana e la collaborazione dei pediatri abruzzesi. Il campione si basa su circa 2 mila bambini abruzzesi.

Le mamme lavoratrici sono le più stressate

Le mamme lavoratrici sono mediamente più tristi e stressate. A dirlo, senza suscitare in me più stupore di tanto, è il Centre for Work and Life dell’University of South Australia che ha rilevato come la gran parte delle donne che hanno figli e lavorano a tempo pieno rischino di trovarsi in una condizione di infelicità a causa delle pressioni che subiscono sul lavoro e in famiglia.

A qualcuno verrà senz’altro da chiedersi perchè, quando è così, queste donne non prendano un periodo di riposo oppure non si mettano in aspettativa, lascino il lavoro o propendano per un part time; la risposta è tanto semplice quanto sconcertante: non possono.

frittelle

Ricette di Cotto e Mangiato per bambini, frittelle di mele

Le ricette di Cotto e Mangiato sono una sicurezza per i nostri bambini. Oggi vi propongo un dolce, tipico del Trentino Alto Adige, ma molto usato un po’ in tutta Italia. Sono le frittelle di mele. È un modo anche questo per far mangiare la frutta ai piccoli di casa, che spesso non sono proprio degli amanti. Seguite passo a passo tutte le indicazioni di Benedetta Parodi: come sempre si tratta di piccoli passaggi, molto semplici, ma di grande qualità.

Frittelle di mele di Cotto e Mangiato

Ingrediente:

  • Mele golden o renette
  • Marsala
  • Qualche cucchiaio di zucchero
  • Zucchero a velo
  • Olio di semi per friggere

Ingredienti per la pastella

  • 200 gr di zucchero
  • 200 gr di farina
  • sale qb
  • 1 uovo
  • latte

Preparazione

La prima cosa da fare è lavare le mele, sbucciarle e togliere il torsolo (esiste un attrezzo apposito). Fate poi delle fette (devono essere circolari con il buco in mezzo) e spesse circa un centimetro. Lasciate le mele a bagno nel Marsala e zucchero per circa 30 minuti.