Convulsioni febbrili: cosa fare durante gli attacchi

convulsioni

Le convulsioni febbrili corrispondono ad una particolare reazione del sistema nervoso del bambino dinnanzi all’improvviso innalzamento della temperatura corporea e, nonostante l’allarme che tendono a provocare in mamma e papà data l’intensità delle loro manifestazioni, nella maggior parte dei casi non comportano alcuna conseguenza sullo stato di salute del piccolo, oltre che nessun tipo di effetto sul suo sviluppo mentale.

Il responsabile di questo fenomeno, che registra la sua massima incidenza tra i 14 e i 18 mesi, è l’immaturità del sistema nervoso del bambino che almeno fino ai 5 anni manifesta una particolare sensibilità nei confronti della febbre elevata. Episodi convulsivi tendono quindi ad evidenziarsi con una certa frequenza in corrispondenza di malattie infettive caratterizzate dalla comparsa di temperatura che raggiunge valori molto elevati in breve tempo, quali infezioni acute delle vie respiratorie, otite media e sesta malattia, in particolare nei bambini i cui genitori hanno sofferto dello stesso problema.

Influenza A: se la gestante si ammala rischi per il bebé

vaccino influenza A

Secondo i risultati di uno studio compiuto da Caleb Finch dell’università di Los Angeles la gestante che dovesse prendere l’influenza A potrebbe danneggiare anche pesantemente la salute del nascituro (anche a lungo termine). Il bambino potrebbe avere un minore quoziente intellettivo ma potrebbe andare incontro anche al rischio di infarto.

Negli Stati Uniti, dalla fine di agosto ad oggi sono state ricoverate in terapia intensiva 100 donne colpite dal virus dell’influenza A. Pensate che di queste 100 donne, 28 sono morte. Ecco perché Anne Schuchat, responsabile del centro malattie respiratorie del Cdc (Center for Desease Control and Prevention) di Atlanta raccomanda alle mamme in gravidanza di vaccinarsi appena possibile per proteggere se stesse ma anche il bebé.

Coliche del neonato, come affrontarle?

coliche nel neonato

Le coliche gassose sono piuttosto frequenti nei primi tre-quattro mesi di vita del bambino. Si manifestano con crisi di pianto che possono protrarsi anche per delle ore durante la quali il bambino, che appare molto sofferente, tiene le gambine flesse e i pugni chiusi, ha il visino arrossato e l’addome teso. In alcuni neonati si ripetono piuttosto di frequente alla sera ed è difficile fare in modo che non si presentino più.

Tuttavia è opportuno adottare alcuni accorgimenti utili a prevenirle, sia che si allatti al seno, sia che si nutra il bambino con il biberon: se allattate al seno evitate di bere tè, caffè, cioccolato o bibite gassate e verificate con il pediatra che nella vostra dieta non ci sia qualche alimento che disturbi il bambino favorendo l’insorgenza di coliche. Se invece allattate con il biberon valutate con il pediatra l’opportunità di cambiare latte e assicuratevi che la poppata avvenga correttamente.

Cosa fare se il bambino ha le coliche:

Pianto del neonato: ecco alcuni motivi

pianto dei neonati

Per il neonato, il pianto è il mezzo per comunicare il suo stato di infelicità: sta a chi lo circonda riuscire a distinguere i vari toni del pianto: quello dovuto alla scontentezza da quello dovuto al malessere, oppure quello causato da un dolore, sintomo di un disturbo o di una malattia.

Quando verso i sei mesi il bambino ha già iniziato ad interagire con il mondo, i periodi di pianto si riducono notevolmente: si tratterrà più spesso di pianto irritato, ad esempio contro la propria incapacità fisica di seguire la curiosità, che di quello prodotto dalla stanchezza e dalla malinconia, e ancor meno quello dovuto a malesseri e malattie. In generale, i bambini smettono immediatamente di piangere non appena ricevono l’attenzione di cui hanno bisogno, cioè non appena sono presi in braccio o distratti.

In certi periodi, per evitare di doverli tenere troppo a lungo in braccio, può essere utile usare il marsupio: in questo modo il bambino si sente vicino a qualcuno che lo ama, lo sente parlare attraverso la schiena, partecipa alla sua vita osservando tutto, imparando e curiosando nel mondo, e crescendo in armonia con esso.

Il telefono rosso del Policlinico Gemelli

gravidanza serena con telefono rosso

Telefono Rosso è un servizio gratuito del Centro Studi per la Tutela della Salute della Madre e del Concepito dell’Università Cattolica di Roma dell’Università Cattolica di Roma, nato col sostegno della Regione Lazio. Si tratta di una linea telefonica, 06-3050077, dedicata alle neo mamme e a quelle che desiderano diventarlo.

Le consulenze mediche che vengono effettuate da medici specializzati in ostetricia e ginecologia offrono a chi è interessato dei chiarimenti per quello che riguarda la prevenzione dei difetti congeniti del neonato ed una valutazione dei rischi teratogeni (quei fattori che possono causare malformazioni dell’embrione) per esempio derivanti dall’assunzione di farmaci in gravidanza.

L’udito del neonato, esami di valutazione

Udito Neonato

Gli esami che valutano il benessere della funzione uditiva di un neonato variano in base all’età del bambino, e sono diversi e vari, anche per la mancata o completa collaborazione da parte del paziente. L’audiometria comportamentale infantile aiuta a capire tramite metodi specifici la capacità uditiva di un neonato. I test effettuati sono: di facile esecuzione ed abbastanza rapidi, così da non affaticare il piccolo paziente; flessibili e quindi hanno la possibilità di un confronto con vari test; appropriati, cioè adeguati alle capacità motorie e mentali del bambino.

Se la mamma in gravidanza fuma il bimbo può avere sintomi psicotici

gravidanza

Abbiamo già parlato all’interno di questo articolo di quanto alcol e fumo possano risultare estremamente pericolosi durante il periodo della gravidanza. Ad aggravare questo quadro sono arrivati i risultati di uno studio condotto nel Regno Unito e pubblicato all’interno del British Journal of Psichiatry.

A quanto pare un sondaggio su adolescenti di 12 anni avrebbe messo in luce come i figli di mamme fumatrici avrebbero ben il 20% di possibilità in più di andare incontro a allucinazioni e deliri. Se il numero di sigarette fumate era uguale o superiore a 20 il rischio è risultato dell’84% più marcato.

I primi movimenti del neonato

neonato

Il neonato inizia a fare i primi movimenti utili per il percorso di crescita, dai 4 ai 5 mesi, e inizia a esplorare e a muoversi per cercare di conoscere ciò che è intorno a lui. Già a 8 o 9 mesi ha l’istinto di camminare e di sorreggersi da solo. La mamma deve aiutare il neonato nelle varie fasi e stimolarlo all’indipendenza, che verrà in un momento naturale e piano piano. Dai primi movimenti arriveranno i primi passi che farà da solo, così come le prime vere e concrete parole significative.

Da piccoli sono quasi tutti vivaci, attratti dal mondo circostante, voi cercate di far vedere ai loro occhi, diverse visioni e paesaggi. Ricordatevi che è proprio nei primi mesi e anni di vita che il bambino assimila informazioni di base per il loro capire e sapere futuro. I giocattoli li aiuteranno a renderli attivi e creativi, saranno attratti dai colori, dalle forme, dai suoni, ma soprattutto avranno voglia di interagire, stimolando il loro cervello.

Terrori notturni, un disturbo del sonno comune nel bambino

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Nel cuore della notta mamma e papà sentono provenire un urlo dalla cameretta del proprio bambino. Preoccupati accorrono e lo trovano seduto sul letto, gli occhi aperti e l’aria spaventata. Talvolta parla persino. Si avvicinano per consolarlo, ma si accorgono che in realtà dorme ancora, anzi svegliarlo è piuttosto difficile. Dopo qualche momento però il piccolo si adagia nuovamente sul letto e riprende tranquillo il suo riposo come se nulla fosse accaduto.

Sono in molti genitori che possono dire di avere avuto questa brutta esperienza, che non è poi così terrorizzante come appare. Cosa è accaduto? Questo fenomeno si manifesta piuttosto di frequente nei bambini a tre-quattro anni di età e va sotto il nome di terrore notturno (pavor nocturnus). A differenza degli incubi, i terrori notturni si verificano durante la fase di sonno profonda, ovvero la fase di sonno non-REM, nella quale normalmente non si sogna e il bambino non ne serba alcun ricordo il giorno seguente.

Le regole per fare l’aerosol a tuo figlio

aerosolOgni mamma che si rispetti ha l’incubo di dover fare l’aerosol al proprio bambino. Tu sei una di queste? Se hai risposto sì, qui c’è qualche consiglio utile per farlo nel modo più corretto possibile.

Prima regola: lavati bene le mani prima di maneggiare l’apparecchio, prepara con cura la soluzione da inalare, applica il tubo al compressore e fai aderire bene la mascherina al viso di tuo figlio. Fai attenzione che tutta la soluzione contenuta nell’ampolla sia esaurita prima di spegnere l’apparecchio.

Articoli per bambini: seggiolino auto

seggiolino auto

Così come l’acquisto della culla anche quello relativo al seggiolino auto risulta essere estremamente importante. E’ bene anzitutto ricordare che anche il migliore dei seggiolini auto se montato in modo scorretto o usato nella maniera sbagliata risulta essere estremamente pericoloso per la salute dei bambini.

Qualche mese fa ACI e altri Automobil Club hanno esaminato alcuni dispositivi seggiolini. Ebbene i risultati (che potete vedere andando a questo link) sono a dir poco preoccupanti. Su 50 modelli esaminati solamente 2 sono risultati ottimi mentre ben 7 modelli sono stati ritenuti scarsi. Altri dati emersi dalla ricerca mettono in luce il fatto che il 40% bambini europei viaggia senza seggiolino (certo, sarebbe il caso anzitutto di incentivare anche l’uso delle cinture di sicurezza da parte dei genitori; in questo modo forse qualcosa potrebbe anche cambiare) e oltre la metà in modo non adeguato. Ossia dispositivo di dimensioni non corrette o non omologato. Alcuni genitori lo ritengono addirittura un oggetto superfluo. Come si può pensare che qualcosa creato per la sicurezza sia superfluo?

Rotavirus, difendi il tuo bambino con il vaccino

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Il Rotavirus è la causa più comune della gastroenterite seria nei neonati e nei bambini piccoli; la massima incidenza si verifica tra i 6 mesi e i 2 anni d’età: più il bambino è piccolo, maggiore è il rischio che il disturbo sia severo e vi sia la necessità di ricovero ospedaliero.

Il Rotavirus è un virus contagioso, che al microscopio appare a forma di ruota, da qui il nome, responsabile della diarrea dei bambini piccoli. Si trasmette per via oro-fecale e può sopravvivere anche fino a una settimana fuori dal corpo umano, quindi la sua diffusione attraverso il contatto non è da escludere, così come la trasmissione per via respiratoria attraverso le goccioline d’aria.

L’incubazione del virus dura fino a 4 giorni: non essendo ancora presenti i sintomi, la sua propagazione ad altri bambini è più probabile in questo periodo; una volta entrato nell’organismo, il virus si ferma nell’apparato gastrointestinale, dove infetta i villi dell’intestino tenue e, successivamente, si diffonde all’interno dell’intestino. Il risultato è la comparsa di diarrea, che non si arresta fino a quando non si rigerano i villi.

Acido folico: il tuo alleato in gravidanza

acido folicoL’acido folico è essenziale ancora prima di sapere che sei incinta. Sembra un paradosso ma curarti del tuo bambino significa pensare a lui ancora prima di concepirlo. Se stai pensando di concepire un bambino o comunque non utilizzi metodi contraccettivi di sicura efficacia, fra le varie attenzioni che puoi avere, per favorire che nasca in salute, è di fondamentale importanza l’assunzione di acido folico.

Da tempo l’acido folico è stato riconosciuto come essenziale per la riduzione del rischio di avere un bambino affetto da anencefalia e spina bifida (i cosiddetti Difetti del Tubo Neurale o DTN). Aiuta anche a ridurre il rischio di altre malformazioni congenite, in particolare alcune cardiopatie, malformazioni delle labbra e del palato (labiopalatoschisi), difetti del tratto urinario e di riduzione degli arti.