Meningite: quali sono le vaccinazioni consigliate

vaccino meningite

La meningite è un’infiammazione delle meningi, ossia delle membrane che ricoprono e proteggono il cervello, e proprio perché queste membrane hanno una funzione così importante, l’infezione è particolarmente pericolosa.

Questa irritazione può essere causata da un virus, e in questo caso si parla di meningite virale, o da batteri, in caso di meningite batterica. Pur essendo entrambi affezioni piuttosto serie, quella di origine virale è la meno forte e quella più facilmente curabile; la meningite batterica, invece, può causare danni cerebrali e neurologici come la perdita dell’udito e difficoltà nell’apprendimento, fino a provocare, nei casi più gravi anche la morte.

I germi che causano la meningite sono diversi, ma i più frequenti sono tre: l’Haemophilius influentiae, lo pneumococco e il meningococco, e tutti si trasmettono per via aerea, cioè attraverso le goccioline di saliva. L’Haemophilius influentiae è un batterio che in genere colpisce i bambini al di sotto dei due anni e non provoca epidemie; lo pneumococco è un germe capace di provocare, oltre alla meningite anche polmonite, faringiti e otiti; il meningococco è il batterio più temuto, che risiede nelle vie aeree di persone sane, ma che, in alcuni casi, senza ragione, può provocare un’infezione che dà origine alla meningite.

L’importanza del nasino pulito nei neonati

nasino dei neonati

La salute del nasino è molto importante per i neonati, perché respirare bene è la prima difesa del bebè contro malesseri e infezioni; il naso non è solo un organo per il passaggio dell’aria ma anche un collegamento importante per tutte le vie respiratorie, quali orecchie, gola e seni paranasali. È evidente, quindi, che se il naso è disturbato dalla presenza di secrezioni ed infezioni non può funzionare bene, soprattutto nei neonati  nei quali i collegamenti tra naso ed altre parti sono ancora più diretti.

Il naso ha anche la funzione di difendere l’organismo dalle aggressioni esterne, grazie alla mucosa, cioè il tessuto di rivestimento interno. Il nasino libero è un’ottima garanzia contro raffreddori e malattie delle vie respiratorie, infatti solo se la mucosa non è ostruita dal muco, può svolgere nel modo migliore il suo ruolo di difesa delle infezioni e delle irritazioni.

Maggiori attenzioni devono essere prestati ai neonati perché fino al primo anno di età il piccolo respira quasi esclusivamente con il naso, e la sua ostruzione comporta lo scorretto apporto di ossigeno ai polmoni; inoltre, fino ai 3 anni di età il bambino non è in grado di soffiarsi il naso da solo, e quindi è più facile che il muco rimanga all’interno.

La dermatite atopica nei bambini

dermatite atopica

La dermatite atopica, o eczema, è un’infiammazione della pelle che fa la propria comparsa fra i tre e i sei mesi di vita, in bambini che presentano una predisposizione ereditaria, a causa del contatto con sostanze per loro irritanti o allergie. Al suo esordio la dermatite si presenta su guance, collo e torace per poi concentrarsi nella zona intorno agli occhi e sulle orecchie e sul corpo a livello delle pieghe delle articolazioni (ginocchia, polsi e gomiti).

Le porzioni di pelle interessate si presentano arrossate, indurite e secche. Talvolta possono anche essere presenti delle secrezioni e, purtroppo per il piccolo, il prurito è intenso. La dermatite atopica è un disturbo cronico che però presenta dei momenti di remissione spontanea soprattutto durante i mesi più caldi, e comincia a migliorare dopo i due anni.

Nel caso il vostro bimbo ne sia affetto, è fondamentale che il pediatra prescriva le terapie adeguate a far regredire l’infiammazione e ad attenuare i sintomi, ma voi stessi potete adottare alcuni comportamenti utili a ridimensionare il problema:

Nuove norme sicurezza culle

culla norme sicurezza In questo articolo vi abbiamo parlato di quanto sia importante per la salute del bambino l’acquisto della culla giusta.

Adesso vogliamo rendervi partecipi di una notizia che si spera possa riuscire a porre un freno ai tanti (si parla di circa 8000 all’anno) incidenti che mettono in serio pericolo la vita dei bambini durante il sonno. Niente più copertine che scaldano troppo o materassi della misura sbagliata: sono infatti in arrivo nuovi standard UE pensati proprio per la sicurezza dei più piccoli mentre dormono.

Lettini, materassi &Co. sono fra gli oggetti più pericolosi per i bambini; pensate che nel periodo 2005-2007, sono stati circa 17.000 gli incidenti capitati ai bambini nel sonno proprio a causa di prodotti che non rispettavano alcuna norma, perchè, almeno fino a questo momento, non ce n’erano.

I pannolini lavabili: perchè acquistarli

pannolini lavabili

All’interno di questo articolo abbiamo già avuto modo di parlare, almeno in parte, dei pannolini lavabili e di come rappresentino un’ottima soluzione per combattere le dermatiti da pannolino. Infatti, se da una parte i tradizionali pannolini usa e getta, che nella maggior parte dei casi contengono sostanze chimiche aiutano a mantenere il bambino asciutto possono causare fastidiose irritazioni soprattutto se il piccolo viene lasciato per molto tempo con lo stesso pannolino. Con i pannolini lavabili invece il sederino dei bambini non resta a contatto né con la plastica né con altre sostanze chimiche.

Restando in tema salute alcuni medici stanno ipotizzando una specie di correlazione tra uso dei pannolini usa e getta e crescita della sterilità nei maschi. Perché? Il pannolino usa e getta farebbe aumentare la temperatura scrotale e proprio l’aumento di questa temperatura viene considerata come una delle cause di deterioramento dello sperma.

Scegliere i pannolini lavabili significa anche aiutare l’ambiente; quasi tutti i pannolini usa e getta non sono riciclabili e secondo recenti statistiche rappresentano il 5% dei rifiuti urbani. Infine c’è da considerare l’aspetto economico: scegliere i pannolini lavabili vuol dire risparmiare circa 800 euro in anno.

Sindrome di Leber: terapia genica aiuta 12 bambini

ricercatore-sindrome-leberGrandi ed importanti novità arrivano dalla medicina e dalla sperimentazione almeno per quello che concerne la Sindrome di Leber, che per chi non lo sapesse viene considerata come la causa più frequente di cecità infantile ereditaria (secondo i dati contenuti all’interno del sito Telethon avrebbe un’incidenza di 3 casi ogni 100.000 nati vivi.) Si tratta di una malattia che colpisce la retina soprattutto nei primi anni di vita e progressivamente conduce alla perdita della vista. Si può manifestare con mancata ipovisione ma anche con il cosiddetto nistagno, cioè un movimento degli occhi continuo. Malattia che è causata da un mutazioni del gene RPE65.

In questo caso la terapia genica ha permesso di recuperare, almeno in parte, la vista a 12 bambini (5 dei quali italiani). Questo importantissimo risultato si deve alla collaborazione tra ospedale pediatrico di Philadelphia, Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Napoli e dipartimento di Oftalmologia della Seconda università di Napoli.

Gemelli maschi? Aumento di parti prematuri

gemelleVoglio condividere con voi i risultati di una ricerca israeliana dedicata ai parti gemellari. Secondo questo studio il peso che i bambini hanno alla nascita ed anche le eventuali complicanze sarebbero legate al sesso di nascituri.

Per arrivare a questi risultati gli esperti guidati da Marek Glezerman della Sackler School of Medicine di Tel Aviv hanno esaminato più di 2700 gravidanze gemellari bicoriali, ossia con due placente separate. Dallo studio è emerso che portare in grembo due maschietti causa un numero più elevato di parti prematuri; inoltre, le bimbe nate con un gemello maschio avevano un peso minore rispetto a gemelle nate con una sorella.

Dermatite da pannolino: come alleviare l’irritazione

dermatite da pannolino

La dermatite da pannolino è un’irritazione della pelle che viene ai bambini tra il quinto e il nono mese di vita, cioè quando il piccolo impara a stare seduto; questa irritazione si manifesta con un arrossamento nella zone del pube e dell’inguine, ed è, nella gran parte dei casi, un disturbo che passa con il tempo.

La dermatite va comunque tenuta sotto controllo per evitare infezioni da parte di funghi e batteri a causa del contatto della pelle con le feci e l’urina, tenendo conto anche del fatto che l’epidermide del bambino è molto delicata.

BimbiSicuramente: per la sicurezza dei bambini in auto

BimbiSicuramente

Dal 9 al 15 novembre prenderà il via la seconda edizione di BimbiSicuramente, la settimana per la sicurezza dei bambini in automobile. L’importante iniziativa è promossa da FIAT e UCIF, l’Associazione Italiana dei Concessionari Fiat. In un precedente articolo vi ho mostrato come l’acquisto del giusto seggiolino auto sia fondamentale per la sicurezza dei bambini; vi ricordo infatti che secondo alcune recenti sarebbero ben 2 su 3 gli italiani che non sanno come portare in auto i propri bambini. E proprio gli incidenti in automobile rappresentano una delle principali cause di morte o infortuni tra i più piccoli; dati che devono farci veramente riflettere e capire che quando si parla di sicurezza, specialmente dei bambini, c’è ancora poca informazione.

Recandosi presso una concessionaria Fiat potrete ricevere materiale informativo e vedere qual è il seggiolino più adatto per il trasporto di vostro figlio in auto. Ovviamente non mancheranno anche fantastici regali per i più piccini.

Lo sviluppo dei dentini

sviluppo dei denti

A che età spuntano i primi dentini da latte?

Se è vero che alcuni bambini esibiscono il primo dentino sin dalla nascita, altri sembrano non volerne sapere fino al primo anno di vita, in entrambi i casi non bisogna preoccuparsi si tratta infatti di eventi del tutto normali. Di solito però la gran parte dei bambini mette il primo dentino intorno ai sei mesi, età in cui fa la propria comparsa l’incisivo centrale inferiore, e completa la prima dentizione verso i due anni e mezzo. Per quest’epoca il bambino dovrebbe già contare 20 denti in tutto, 10 inferiori e 10 superiori. La seconda dentizione comincia intorno ai sei anni, quando il bambino comincia a perdere i denti da latte.

Non è insolito che lo sviluppo dei primi dentini causi al bambino qualche fastidio quali arrossamenti e dolore delle gengive ai quali possono associarsi aumento della salivazione e della secrezione nasale, spesso causa della presenza di feci molli o, al contrario, di stitichezza. Quando la salivazione eccessiva è alla base dell’aumento del transito intestinale (feci molli e popò frequenti) ciò può dar luogo alla comparsa di sfoghi cutanei a causa delle variazioni della flora batterica.

La sesta malattia: sintomi e cura

sestamalattiaCos’è la sesta malattia?

La sesta malattia è una patologia virale che colpisce i bambini piccoli, più comunemente quelli che fanno parte della fascia di età compresa tra i 6 mesi ed i 2 anni. E’ generalmente caratterizzata da diversi giorni di febbre alta, seguiti da una tipica eruzione cutanea che si manifesta in seguito alla sparizione della febbre. Due virus comuni e strettamente collegati possono causare la sesta malattia: herpesvirus umano (HHV) di tipo 6 e di tipo 7.

Quali sono i sintomi della sesta malattia?

Un bambino con la sesta malattia può manifestare raffreddore e tosse seguita da una febbre alta (spesso più di 39,5 ° C) che dura circa tre o quattro giorni. Durante questo periodo il bambino può apparire nervoso o irritabile, oltre ad avere un calo di appetito e gonfiore delle ghiandole del collo.

Lo sviluppo della vista, quando il bambino comincia a vedere?

bambini e sviluppo della vista

Quando cominciano a vedere i bambini? Più o meno tutte le mamme si pongono questa domanda davanti al loro figlio appena venuto al mondo, forse perchè ansiose di imprimere nella sua mente il ricordo del loro volto pieno di amore.

In effetti il bambino è in grado di scorgere le figure che gli stanno intorno, soprattutto quelle di accudimento, sin dalle prime settimane di vita anche se la visione nitida non si è del tutto instaurata e già a partire dal primo-secondo mese riesce a seguire con lo sguardo un oggetto posto a una certa distanza dal suo viso. Tecnicamente quindi il neonato è perfettamente in grado di vedere sin da subito, ma il senso della vista si sviluppa gradualmente entro i primi sei-otto mesi di vita ed è normale che in questo periodo si verifichino brevi episodi di strabismo.

Allergie alimentari nel bambino, conoscerle, prevenirle

Taking care of the young

Durante il primo anno di vita il bambino è più esposto al rischio di sviluppare allergie. In questa fase le forme allergiche più diffuse sono quelle di tipo alimentare, ed è per questo motivo che alcuni cibi vanno aggiunti alla dieta del piccolo in un momento successivo, su indicazione del pediatra, tanto più se il bambino è predisposto (se esiste cioè una familiarità per questo tipo di disturbo, come vedremo meglio più avanti). Occorre quindi molta cautela, anche in considerazione del fatto che le allergie alimentari insorte nella primissima infanzia aprono tipicamente la strada ad altre allergie come quella per i pollini o il pelo di animale.

I primi sintomi di allergia nel bambino sono rappresentati da orticaria e arrossamenti, in un secondo momento da problemi intestinali come diarrea o stipsi e successivamente da disturbi respiratori quali rinite, tosse e asma. Sarà il pediatra, con i dovuti accertamenti clinici, a stabilire se il bambino è allergico o meno e decidere la terapia adatta, di solito rappresentata dall’eliminzione dalla dieta quotidiana dell’alimento “incriminato” e di tutto ciò che lo contiene.

L’igiene del neonato

igiene del neonato

Dopo la nascita, la parte del cordone ombelicale rimasta attaccata al bambino si stacca e si distacca spontaneamente entro una decina di giorni; finché sarà attaccata, è bene non fare il bagno completo al bambino: basterà lavarlo con una spugna, mantenendo accuratamente pulito il perineo a ogni cambio di pannolino, evitando movimenti dal dietro in avanti che potrebbero determinare l’infezione delle vie urinarie con batteri di provenienza anale; è importante anche tenere pulita la zona circostante il cordone usando un disinfettante e proteggendola con una garza sterile.

Sarebbe meglio piegare il pannolino in modo che il cordone non venga a contatto con l’urina: essa, infatti, può facilitare un’infezione; è importante anche non tirare o tentare di togliere il moncherino prima che cada da solo. Una volta staccatosi, si potrà fare il bagno al bambino: le prime volte è ben aggiungere un po’ di sale marino all’acqua ed evitare sapone e shampoo.

È opportuno preparare tutto il necessario prima del bagno: in una stanza calda in cui non siano correnti d’aria, collocate su un telo di plastica un grande asciugamano di spugna; accanto alla bacinella piena di acqua tiepida disporrete il sapone neutro, la spugna, la garza sterile, i cotton fioc, un bicchierino di plastica, il termometro da bagno e la pomata per gli arrossamenti; poco più in là disponete il pannolone e gli indumenti puliti. Il bambino va immerso nell’acqua lentamente, facendo attenzione a non fargli entrare l’acqua negli occhi.