Ernia ombelicale e inguinale nel bambino

ernia infantile

L’ernia, ovvero la fuoriuscita di visceri attraverso un’apertura normalmente chiusa, è un disturbo piuttosto comune nei bambini appena nati. Le forme più frequenti di ernia infantile sono l’ernia ombelicale e l’ernia inguinale.

Ernia ombelicale

L’ernia ombelicale nel bambino si presenta come un piccolo rigonfiamento localizzato all’altezza dell’ombelico ed è la forma di ernia più frequente nei neonati specie se nati prematuri o sottopeso. E’ causata dalla fuoriuscita di una porzione di intestino attraverso l’anello ombelicale non ancora chiuso e, pur manifestandosi sin dalla nascita, diventa evidente solo dopo le prime settimane di vita soprattutto quando il bambino piange o è agitato. Non è pericolosa per la salute del bambino e di solito si risolve spontaneamente entro i primi tre anni di vita anche senza il ricorso ad alcuna cura incluse fasce e cerotti ombelicali; l’intervento chirurgico si rende necessario solo in un numero molto ridotto di casi quando cioè l’ernia non regredisce spontaneamente.

La displasia delle anche nel neonato

ecografia-anche-displasiaIl tuo piccolo è nato e ora dovrai iniziare a preoccuparti del suo benessere e della sua salute, dopo averlo portato alla prima visita pediatrica a circa una settimana dalla nascita, l’appuntamento successivo sarà una ecografia di controllo a cui dovrai sottoporlo per verificare lo stato delle articolazioni delle sue anche. L’ecografia delle anche si esegue di solito a circa 6-8 settimane fino ad un massimo di dodici settimane ed è un esame importante perché può permettere di individuare e correggere la displasia congenita delle anche.

L’articolazione che lega la gamba al bacino è composta da due elementi, la testa del femore, cioè la sua estremità superiore sferica e l’acetabolo, la cavità dell’anca destinata a contenere la ‘sfera’ e a farla ruotare al proprio interno. Nel 2-3% dei neonati, l’incastro non è perfetto e dunque l’articolazione non garantisce una adeguata stabilità. Di norma questo è un difetto temporaneo causato da diversi motivi: la cavità non ha completato il suo sviluppo e l’acetabolo è ‘svasato’, c’è un ritardo dell’ossificazione, i legamenti sono deboli.

Natale 2009: operazione giocattolo sicuro

giocattoli di Natale per bambiniI bambini aspettano con ansia l’arrivo del Natale per poter scartare i regali; a questo proposito, come ho avuto modi di ricordare anche qui dovete prestare particolare attenzione, perché sono proprio i più piccoli quelli che vengono maggiormente colpiti da persone senza scrupoli che realizzano prodotti contraffatti con il risultato finale di danneggiare la salute dei più indifesi.

Proprio per questo motivo al momento dell’acquisto dovreste particolare ad alcune basilari quanto fondamentali e vitali regole. Per aiutarvi in questo compito vi ricordo che esiste un sito web chiamato giocattoli sicuri nato con lo scopo di verificare la sicurezza di tutto quello che ruota attorno al mondo dell’infanzia; non solamente giocattoli ma anche parchi gioco, abbigliamento e mobili.

Vaccinazioni dei bambini: l’anti pneumococco

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Lo pneumococco è un batterio che può determinare malattie come polmonite, otite, sinusite, fino ad arrivare, nei casi più gravi alla meningite; per questo è estremamente consigliato dai medici di vaccinare i bambini contro lo pneumococco, soprattutto quando iniziano ad andare al nido o alla materna.

Questo batterio si trasmette per via aerea e l’infezione può colpire persone di ogni età, anche se i bambini al di sotto dei due anni sono i soggetti più a rischio. Come dicevamo, le manifestazioni più importanti dell’infezione causata dallo pneumococco sono la sinusite, la polmonite e l’otite; per evitare queste malattie, l’unica soluzione è vaccinare il bambino, ed è raccomandato farlo sia che il bambino frequenti o meno l’asilo, perché il germe non colpisce esclusivamente nei luoghi affollati.

Quali malattie infantili sono prevenibili attraverso la vaccinazione?

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Sono molte le patologie, infantili e non, prevenibili attraverso la vaccinazione; alcune di esse anche molto gravi. Molte sono state debellate mediante la pratica vaccinale, ma sottoporre il bambino alle vaccinazioni obbligatorie rimane importante. Vediamo perchè

Difterite

La difterite non è più presente in Italia da molti anni. Ma ancora esiste in diverse parti del mondo.

Tetano

Il germe responsabile dell’insorgenza del tetano si annida nel terreno e sulle superfici sporche dalle quali penetra nell’organismo attraverso ferite ed escoriazioni. Il tetano causa problemi respiratori e colpisce i muscoli; se non trattata può essere letale.

Pertosse

Si manifesta con tosse persistente e sensazione di soffocamento che possono perdurare anche per mesi. Se il bambino è piccolo la pertosse può essere molto pericolosa.

Malattie causate dall’haemophilus influenzae

L’haemophilus influenzae (HIB) è un microrganismo che può causare diverse patologie fra cui meningite, otite, polmonite. La vaccinazione è stata introdotta da alcuni anni.

Poliomielite

Il vaccino antipoliomielite è obbligatorio in Italia da molti anni e il nostro paese è stato dichiarato “libero da Polio” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tuttavia non sottoporre il bambino alla vaccinazione lo esporrebbe al rischio di contrarre la malattia all’estero.

La stitichezza nel neonato, un disturbo comune

stitichezza-neonatoHai portato il tuo piccolo da pochi giorni a casa e hai notato che non evacua regolarmente e che prova e riprova ad emettere le feci ma non ci riesce, ed ora? Come ti devi comportare? E’ normale oppure c’è da preoccuparsi? In primis c’è da dire che moltissimi neonati accusano stitichezza, alcuni perché vengono allattati artificialmente e ciò comporta feci più solide e meno facili da espellere altri per caratteristiche anatomiche della muscolatura intestinale che ancora non lavora in modo efficiente. In ogni caso non c’è da preoccuparsi poichè si tratta di un disturbo funzionale e non di una malattia organica.

Normalmente viene definito stitico un neonato che per più di due giorni non riesce ad espellere le feci e quando le emette queste non hanno una costistenza liquida ma tendente al solido, l’emissione delle feci risulta dolorosa e spesso il sederino si arrossa. Come ti ho già detto ciò può essere provocato da fattori alimentari, ambientali o anatomici.

La bronchiolite nel neonato

bronchioliteDurante il primo anno di vita dovrai fare particolare attenzione alla tosse di tuo figlio, infatti durante questo periodo è facile che una normale tosse possa svilupparsi in bronchiolite. Pensa che entrambi i mei due figli l’hanno avuta a soli 15 giorni di vita. La bronchiolite è una infiammazione dei rami bronchiali più sottili (i bronchioli) ed è causata principalmente dal Virus Sicinziale Respiratorio ma può anche essere causato da Adenovirus, enterovirus o virus influenzali. Quando i bronchioli si infiammano il passaggio dell’aria si riduce impedendo a tuo figlio di respirare in modo normale, ovviamente l’infezione aumenta in gravità minore è l’età del neonato, se poi parliamo di bambini prematuri o con patologie pregresse bisogna porre molta più attenzione ad individuarne i sintomi.

Influenza e allattamento: come comportarsi

allattareSpulciando nel web sono incappata in un sito chiamato lllitalia.org; per chi non lo conoscesse si tratta di La Leche League Italia (Lega per l’allattamento materno), un’associazione Onlus fondata nel 1956 e presente in 68 paesi in tutto il mondo con circa 9000 consulenti.

Obiettivo principale è quello di fornire informazioni ed aiuto a tutte le mamme che desiderano allattare i loro bambini.

Ve ne parlo perché a catturare la mia attenzione è stato un comunicato stampa contenuto all’interno del sito e che riguarda il virus AH1N1; sembra infatti che molte mamme stiano chiamando le consulenti Le Leche League per avere risposte concrete ad una domanda in particolare

Ho la febbre, se fosse la suina (virus AH1N1.), devo smettere di allattare?

Il calo fisiologico: come e perché

calo-fisiologicoOrmai hai partorito e il tuo compito principale ora è quello di nutrire il tuo cucciolo. Le ore subito dopo la nascita sono impegnative, sei stanca e cominci a pensare a quando arriverà la montata lattea e soprattutto se arriverà. E’ normale avere queste preoccupazioni soprattutto pensando al famoso calo fisiologico che avviene in tutti i neonati.

Nel nostro paese la media di peso alla nascita è di circa 3300 grammi, ma viene considerato normale un peso che vada dai 2500 ai 4000 grammi, ovviamente nei primi tre giorni di vita tuo figlio dovrà adeguarsi alla vita fuori dell’utero e questo assieme al fatto che tu ancora non hai il latte provoca il cosiddetto calo fisiologico, un calo ponderale che per essere normale non deve superare il 10% del peso del bambino. Se tuo figlio pesa 3000 grammi potrebbe essere dimesso a 2700 grammi.

Le vaccinazioni del bambino, perchè alcuni movimenti sono contrari?

vaccinazioni infantili opinioni contrarie

Come sapete, esistono nel nostro paese diversi movimenti di opinione contrari alle vaccinazioni infantili, anche a quelle obbligatorie. Spesso a farne parte sono gruppi di genitori organizzati che consigliano di non vaccinare i propri figli ritenendo che la pratica vaccinale sia spesso alla base di gravi complicanze e patologie infantili. Non è nostra intenzione esprimerci in questa sede sulla fondatezza di tali opinioni; piuttosto vogliamo fare il punto su quali siano effettivamente i rischi della vaccinazione per cercare di capire, insieme a voi, se questi siano realmente maggiori dei benefici che questa può apportare.

Gli esperti infatti non negano che i vaccini comportino dei rischi: complicanze come le convulsioni febbrili possono insorgere in rari casi a seguito del vaccino contro difterite-tetano-pertosse e di quello contro morbillo-parotite-rosolia (1 su 1000 vaccinati), ma non sono più frequenti che in qualunque altro momento della vita del piccolo; inoltre per i bambini che hanno il morbillo (che non sono quindi stati vaccinati contro la malattia) il rischio di insorgenza di convulsioni febbrili è 10 volte superiore.

I bambini prematuri

bambino prematuro

Esiste un sito web chiamato prematuri.it, creato da Moige (Movimento Italiano Genitori) che fornisce utilissime e preziose informazioni a quanti (mamme, papà, parenti e amici) si troveranno (o si trovano) nella situazione di dover convivere con un bambino che è uscito un po’ troppo presto dal grembo materno. I parti prematuri rappresentano circa il 15% di tutti i parti.

I bambini prematuri sono più piccoli di quelli nati a termine; hanno una pelle più sottile e un colorito più rosso-violaceo. La testa, rispetto al corpo e agli arti sottile appare più grande. Solitamente nei bambini prematuri è presente ittero che può protarsi per lungo tempo.

I bambini prematuri non sono in grado di regolare la propria temperatura corporea e l’incubatrice per i primi giorni di vita avrà il compito di riprodurre il più fedelmente possibile l’ambiente del ventre materno.

Misurare la febbre al bambino, qual è il termometro più adatto?

come misurare febbre bambino

La temperatura corporea di ciascuno di noi, inclusi i bambini, è in media di 36.4 °C; esistono poi delle variazioni individuali di questo valore per cui alcune persone hanno di norma una temperatura pari a 35.9 °C, altre pari a 37 o giù di lì. Inoltre la temperatura varia nel corso della giornata (è più bassa al mattino) e può innalzarsi anche di un grado dopo i pasti, dopo uno sforzo o sotto le coperte, senza che ciò significhi avere la febbre.

Come ben sanno molti genitori non sempre misurare la temperatura a un bambino piccolo è semplicissimo, ma esistono  metodi più o meno idonei allo scopo in funzione dell’età di vostro figlio e delle sue condizioni di salute generali: la misurazione per via ascellare ad esempio richiede tempi più lunghi rispetto a quella rettale, che è anche più affidabile perchè non influenzata da fattori esterni; quest’ultima tuttavia non è indicata in caso di irritazioni anorettali o arrossamenti. L’ideale sarebbe la misurazione auricolare o per contatto, per la quale sono necessari appositi termometri a infrarossi.

Ciò premesso, su quale tipo di termometro dovrà ricadere la nostra scelta per rendere meno arduo e più sicuro il compito?

Cosa fare se il bambino ha la febbre

febbre nel bambino

Il piccolo ha, per la prima volta, la febbre e noi non sappiamo come comportarci. Dobbiamo allarmarci subito e chiamare il pediatra? Somministrare paracetamolo? Tutte queste domande e altre simili si affollano quasi tutte e quasi subito nella mente di gran parte dei genitori alle prese con malesseri di questo tipo.

Il primo consiglio che vogliamo darvi è però quello di non perdere mai la calma se non altro per non spaventare vostro/a figlio/a che in questi momenti cerca in voi rassicurazione e conforto. Quindi non allarmatevi soprattutto se la febbre non supera i 38°. Siate poi dei buoni osservatori (credetemi diventarlo quando si ha il primo figlio è una delle poche cose facili!): il bambino, oltre ad una temperatura corporea elevata, presenta altri sintomi? Vomito, diarrea, mal d’orecchi, macchioline rosse? O ancora, appare inappetente e abbattutto o nonostante tutto ha ancora appetito e voglia di giocare?

Acido folico e gravidanza: una nuova ricerca

acido folico in gravidanzaSappiamo bene (e ne abbiamo parlato anche qui all’interno di Tutto Mamma) quanto sia importante per una futura mamma assumere durante il periodo della gravidanza lacido folico in modo particolare se si assumono particolari farmaci, come ad esempio quelli antiepilettici (ma non solo).

Restando proprio in tema acido folico, vogliamo rendervi partecipi dei risultati di una ricerca compiuta dall’Università di Adelaide, in Australia e pubblicata all’interno dell’ American Journal of Epidemiology. E’emerso che le mamme che avevano assunto supplementi di acido folico durante la tarda gravidanza incorrevano in un rischio maggiore del 26% di avere figli che soffrivano di asma allergico durante i primi anni di vita; per arrivare a questa conclusione hanno preso in esame 500 mamme, analizzando le loro abitudini alimentari, il vizio del fumo, gli stili di vita e, appunto l’assunzione di acido folico.