Mangiare in gravidanza: il pompelmo

Una dieta sana ed equilibrata è essenziale nella vita quotidiana di ognuno di noi ma lo è ancor di più durante periodi delicati ed importanti come la gravidanza. Un alleato prezioso della salute della donna in dolce attesa è, senza dubbio, il pompelmo. Ricco di vitamine, di fibre, di sali minerali, come calcio, sodio, fosforo, potassio e magnesio e di flavonoidi, il pompelmo è un frutto molto indicato per l’alimentazione delle donne in gravidanza.

Le proprietà nutrizionali e terapeutiche del pompelmo sono note fin dall’antichità: è un ottimo digestivo, diuretico, disinfettante e stimolante dell’apparato digerente. Favorisce la produzione dei succhi gastrici e biliari, stimolando il corretto funzionamento del fegato, dei reni e del tratto intestinale. Grazie alla fenilalalina (un amminoacido naturale) in esso contenuta, il pompelmo svolge un’importante azione antisettica e antibiotica contro numerosi ceppi di batteri, virus, muffe e funghi.

Mangiare in gravidanza: gli asparagi

Con l’arrivo della primavera fanno capolino sulla nostra tavola molti cibi freschi e genuini tra cui gli asparagi. Ricchi di vitamine A, B e C, di fibre, di acido folico e di sali minerali come calcio, magnesio, ferro, potassio, zinco, fosforo e iodio, gli asparagi sono un alimento che non dovrebbe mai mancare nella dieta di una donna in gravidanza. Dal sapore genuino che ricorda quello dei carciofi, gli asparagi hanno numerose proprietà benefiche per l’organismo note fin dall’antichità. Gli asparagi, grazie ai sali minerali e al basso contenuto di sodio, svolgono un’ottima azione depurativa e dietetica e combattono la ritenzione idrica. L’aspargina, amminoacido che caratterizza gli asparagi, favorisce la produzione di numerose proteine e la trasformazione degli zuccheri.  

menopausa, pesce

Mangiare in gravidanza: il pesce azzurro

Ricco di sali minerali, come calcio, selenio, fosforo e ferro, di vitamine del gruppo A e B, di proteine e di omega-3, il pesce azzurro è un ottimo alimento che non dovrebbe mai  mancare sulla tavola della donna durante la gravidanza. Con l’espressione “pesce azzurro” si indicano tutti quei pesci caratterizzati da una colorazione tra l’azzurro e l’argento. Tra questi, le sardine, i tonni, i salmoni, gli sgombri, le spigole, le acciughe ed i rombi.

Magro e facile da digerire, il pesce azzurro è povero di grassi nocivi ma ricco di acidi grassi insaturi Omega-3. Questi ultimi sono molto importanti per l’organismo: proteggono il sistema cardiocircolatorio, abbassano i livelli di colesterolo cattivo, favoriscono la formazione delle cellule e combattono l’invecchiamento.

Mangiare in gravidanza: i carciofi

Ricco di vitamine A, B e C e di magnesio, calcio, ferro, fosforo, potassio e fibre, il carciofo è un ottimo alimento che ben si addice alla dieta delle donne in dolce attesa. Sono numerose, infatti, le proprietà nutritive e terapeutiche del carciofo. Grazie alla cinarina, principio attivo che conferisce all’ortaggio il tipico sapore amarognolo, il carciofo è un ottimo disintossicante, digestivo e diuretico. Stimola la produzione della bile e la sua espulsione nell’intestino a vantaggio del fegato.

Il carciofo, grazie alla presenza di inulina, ha la proprietà di diminuire i livelli di grassi nel sangue. Nello specifico, l’inulina favorisce la diminuzione del colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo cattivo, e dei trigliceridi. Il carciofo è un alimento che ha numerosi effetti benefici anche per il cuore e per il sistema cardiocircolatorio: è un antiossidante, previene malattie cardiovascolari, rinforza i vasi sanguigni.

Alimentazione in gravidanza: come evitare obesità e diabete al bambino

Evidenze scientifiche mostrano che numerose e frequenti patologie nei bambini (ma anche disturbi nelle mamme e negli adulti) come obesità, diabete e ipertensione, possono essere attribuiti a squilibri avvenuti durante la gravidanza.

Nell’inverno scorso, ad esempio, i laboratori della Rockfeller University hanno reso pubblico uno studio sul fatto che un’alimentazione grassa in gravidanza predispone i bambini all’obesità.

È preferibile, pertanto, scegliere un’alimentazione magra, per evitare che, a causa degli alimenti grassi, si scatenino cambiamenti cerebrali nel feto, alterando la riproduzione di determinate proteine (chiamate peptidi oressigenici, stimolatori dell’appetito) e predisponendo il bambino a seri disturbi dell’alimentazione, come appunto l’obesità.

Allo stesso modo, un eccessivo aumento di peso durante la gestazione provoca pericoli anche per le mamme, in quanto amplifica il pericolo di andare incontro a diabete gestazionale o preeclampsia.

L’alimentazione della futura mamma nel terzo trimestre

Il terzo trimestre di gravidanza rappresenta l’ultima tappa del meraviglioso viaggio che porterà alla nascita del vostro bambino. Il vostro pancione aumenta sempre di più per adattarsi alle dimensioni del bambino che triplicheranno in questi ultimi mesi. Il terzo trimestre, quindi, è fondamentale dal punto di vista nutrizionale ed è, perciò, indispensabile seguire una dieta sana ed equilibrata per assicurare a voi stesse e al bambino tutti i nutrienti necessari al corretto andamento della gravidanza.

Durante il terzo trimestre, il vostro peso corporeo dovrebbe aumentare di circa 5-8 chili. Il vostro fabbisogno energetico giornaliero, invece, deve essere incrementato di 300-350 calorie. Con l’avanzare della gravidanza, potreste sentire il bisogno di sostituire i classici tre pasti con pasti più leggeri e frequenti (5 o 6 nell’arco della giornata). In questo modo vi sentirete meno pesanti e la digestione né trarrà indubbi benefici.

L’alimentazione della futura mamma nel secondo trimestre

Il secondo trimestre di gravidanza, generalmente, rappresenta un periodo sereno e felice per tutte le future mamme. Vi sentirete, infatti, molto meglio. Le nausee mattutine sono scomparse quasi del tutto ed il vostro bambino continua a crescere insieme al vostro pancione. E’ il momento giusto per fare scorta di tutte le sostanza nutritive necessarie al vostro bimbo per crescere bene.

Una dieta sana, equilibrata e ricca di proteine, carboidrati, fibre, sali minerali, vitamine e grassi cosiddetti ‘buoni’ è il presupposto necessario per assicurare al feto un corretto sviluppo e a voi future mamme una gestazione serena senza problemi come la stitichezza o un eccessivo aumento di peso.

L’alimentazione della futura mamma nel primo trimestre

Una sana e completa alimentazione è un presupposto fondamentale per il normale andamento della gravidanza ed il corretto sviluppo del feto. La futura madre, durante i nove mesi di gravidanza, deve imparare a nutrirsi nel modo migliore per assicurare a se stessa e al feto una buona salute. E’ importante, quindi, tenere sotto controllo la quantità e la quantità dei cibi e delle bevande da consumare in gravidanza.

Il primo trimestre della gestazione è, sicuramente, uno dei periodi più delicati con numerosi cambiamenti che interessano sia la donna che il feto. Per questo, è indispensabile seguire una dieta sana e completa fin dal primo trimestre. La prima cosa importante da tenere presente è che l’alimentazione durante la gestazione non è poi cosi diversa da quella che si dovrebbe seguire generalmente nel corso della vita. L’unica differenza è che l’apporto calorico dovrebbe essere leggermente più alto e che i nutrienti fondamentali non dovrebbero mai mancare.

Noccioline in gravidanza: rischio asma ed allergie per il feto

L’alimentazione della futura mamma, durante i nove mesi di gravidanza, influenza notevolmente la salute ed il benessere del bambino, non solo nel grembo materno ma anche nella vita extrauterina. Il cibo e le bevande che la donna assume durante la gestazione e che condivide con il feto sono, infatti, determinanti per il corretto sviluppo del feto e per la sua salute. E’ importante, quindi, che la futura mamma presti attenzione alla propria dieta durante tutti i nove mesi al fine di evitare problemi, a volte anche seri, al bambino.

Ad essere messa sotto accusa, questa volta, è la frutta a guscio. Studi scientifici, infatti, hanno messo in guardia dai possibili rischi per il bambino che derivano da un consumo eccessivo in gravidanza di noccioline, arachidi, noci e simili. Nello specifico, un recente studio americano della Mount Sinai School of Medicine (New York, USA) pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, ha evidenziato come consumare molta frutta a guscio in gravidanza aumenti il rischio nel bambino di sviluppare allergie alimentari e asma.

Il consumo di pesce in gravidanza aiuta lo sviluppo del feto

Mangiare pesce in gravidanza è un vero
toccasana per la salute del feto. E’ quanto
affermano alcuni nutrizionisti inglesi, secondo
cui inserire il pesce nella dieta in gravidanza
favorirebbe il corretto sviluppo intrauterino ddel
feto. Nello specifico, una ricerca realizzata dal
dott. Jack Winkler della London Metropolitan
University ha evidenziato che il consumo di
pesce da parte delle donne incinte aiuta lo
sviluppo cerebrale del feto e lo protegge da
malattie neurologiche. Questo grazie ai famosi
acidi grassi Omega-3 di cui il pesce è ricco. Gli
Omega-3, infatti, sono indispensabili, tra l’altro,
per la formazione e il mantenimento delle
membrane cellulari dei neuroni, la produzione e
il controllo ormonale e per l’elesticità delle pareti
delle arterie. Dall’analisi dei ricercatori inglesi è
emerso che i figli delle donne che in gravidanza
hanno mangiato più pesce hanno sviluppato
capacità, motorie e di socializzazione più
avanzate. Un maggior apporto di acidi grassi
Omega-3 aiuterebbe, inoltre, a prevenire nel
bambino patologie cardiovascolari, neurologiche,
psichiatriche e del comportamento come la
dislessia, il disturbo bipolare e la Sindrome da
deficit di attenzione e iperattività (ADHD). I
nutrizionisti inglesi raccomandano, quindi, il
consumo di due porzioni di pesce alla settimana
per contribuire allo sviluppo cerebrale del feto.
Ovviamente, bisogna sempre prestare
attenzione alla qualità e alla cottura del pesce,
preferendo quello fresco e ben cotto e in
particolare il pesce azzurro (aringhe, sardine,
sgombro, etc..), ricco di ferro, zinco e selenio.
Le donne incinte devono evitare il pesce fritto,
quello in scatola, quello affumicato e quello
crudo: niente Sashimi, Sushi, Surimi e molluschi.
E’ consigliabile, infine, consultare sempre il
proprio medico per eventuali dubbi in proposito.
mangiare-pesce
Mangiare pesce in gravidanza è un vero  toccasana per la salute del feto. E’ quanto affermano alcuni nutrizionisti inglesi, secondo cui inserire adeguate quantità di pesce nella dieta in gravidanza  favorirebbe il corretto sviluppo intrauterino del  feto. Nello specifico, una ricerca realizzata dal dott. Jack Winkler della London Metropolitan University ha evidenziato che il consumo di  pesce da parte delle donne incinte aiuta notevolmente lo  sviluppo cerebrale del feto e lo protegge da malattie neurologiche. Questo grazie ai famosi acidi grassi Omega-3 di cui il pesce è molto ricco. Gli  Omega-3, infatti, sono indispensabili, tra l’altro, per la formazione e il mantenimento delle  membrane cellulari dei neuroni, la produzione e  il controllo ormonale e per l’elesticità delle pareti delle arterie.

Attenzione al cibo in scatola durante la gravidanza

cibi in scatola e gravidanza

Attenzione ai cibi in scatola durante la gravidanza: le future mamme dovrebbero evitarli in quanto molti di essi contengono tracce di bisfenolo A, una sostanza chimica utilizzata nelle confezioni in plastica, che sarebbe portatrice di seri problemi per la mamma e il feto.

Il monito arriva dal Gruppo di Lavoro Nazionale per la Sicurezza dei Mercati che ha effettuato una ricerca esaminando alcune lattine per alimenti; su 50 lattine controllate, in ben 46 di esse sono stati rinvenuti livelli di bisfenolo A superiori a quelli consentiti per legge, soprattutto nella resina interna, che in questi contenitori viene usata per proteggere il contenuto e come antiruggine.

L’importanza della vitamina A per lo sviluppo polmonare dei bambini

vitamina A in gravidanza

La vitamina A è molto importante durante la gravidanza in quanto aiuta a migliorare la salute del nascituro e in particolare quella dei suoi polmoni. A sostenerlo è uno studio condotto dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora negli Stati Uniti e pubblicato sul New England Journal of Medicine di maggio.

Nell’articolo, ricercatori che hanno seguito lo studio, coordinati dal dottor William Checkley, hanno spiegato come la carenza di vitamina A sia dannosa per il nascituro e come questa mancanza sia più frequente nei Paesi in via di sviluppo, nei quali l’alimentazione non è sempre adeguata alle necessità dei bambini; non a caso ben 90 milioni di bambini in età prescolare, concentrati soprattutto nei Paesi più poveri, soffrono di carenza di vitamina A, il che provoca diversi casi di cecità e addirittura decessi nei primi anni di vita.

Lo studio in questione è stato condotto su alcune donne in gravidanza divise in tre gruppi; al primo gruppo è stato dato un integratore di vitamina A, al secondo un beta-carotene e al terzo un placebo.

L’alimentazione influisce sul sesso del nascituro

alimentazione e sesso nascituro

Dimenticate i metodi della nonna per individuare se il nascituro sarà maschio o femmina, secondo una recente ricerca, basta osservare la propria alimentazione per capire il sesso del  bambino.

Secondo uno studio condotto dalla Dottoressa Cheryl Rosenfeld dell’Università del Missouri e pubblicato sulla rivista PNAS, l’alimentazione della donna in gravidanza influenzerebbe sul sesso del nascituro, e in particolare, le diete ad alto contenuto calorico favorirebbero la nascita dei maschietti, mentre quelle con poche calorie la nascita di femminucce.

Il magnesio in gravidanza

magnesio in gravidanza

Il magnesio è un minerale essenziale durante la gravidanza, in quanto contribuisce alla riduzione della pressione sanguigna e alla produzione di energia, aiuta le cellule muscolari a rilassarsi, ha una forte azione antidepressiva ed è fondamentale per l’equilibrio nervoso. Il magnesio è presente in molti alimenti, tra i quali la frutta secca, il pesce e le verdure, e le dosi giornaliere raccomandate vanno dai 150 ai 500 mg.

Durante la gravidanza l’introito di magnesio va aumentato in quanto anche il feto ne ha bisogno, e per procurarselo “attinge alle scorte” della mamma. Nel periodo della gestazione il magnesio svolge un ruolo fondamentale, in quanto è in grado di prevenire la formazione di crampi, riduce il rischio di pressione alta, regola il tono muscolare e diminuisce la possibilità di un parto prematuro; inoltre, è in grado di prevenire fastidiosi disturbi tipici dei nove mesi come stanchezza e debolezza.

Anche durante l’allattamento l’introito di magnesio deve essere aumentato, tanto che, in caso di carenza, è il medico stesso che ne consiglia l’assunzione tramite gli integratori.