Il tappo mucoso

La gravidanza sta giungendo al termine e si sta avvicinando il giorno in cui, in base ai calcoli del ginecologo, dovrebbe nascere il vostro bambino. La data presunta del parto, però, come dice il nome, è solo presunta in quanto è molto difficile stabilire con precisione il giorno esatto del concepimento. Per questo, non sempre è facile individuare quando inizierà il travaglio, poiché ogni travaglio è diverso e segue un percorso tutto suo. Esistono, però, dei segnali che possono aiutarvi a capire che il travaglio è vicino e che il vostro bambino sta per nascere. Tra questi segnali c’è la perdita del tappo mucoso.

Che cos’è il tappo mucoso?

Il tappo mucoso, come indica il nome, è una secrezione mucosa, viscida e gelatinosa di colore giallastro o marroncino. Il tappo mucoso viene prodotto dalle ghiandole mucose presenti nel collo dell’utero e ha il compito di chiudere il collo dell’utero e di proteggere il feto da eventuali aggressioni esterne.

Emotional Freedom Techniques per bambini

I bambini sono un po’ il nostro specchio: se il genitore non è sereno, non è soddisfatto o totalmente appagato dalla sua vita, i piccoli lo avvertono e interiorizzano questi disagi come fossero loro. Per aiutarli a superare questa situazione la soluzione non è mettergli davanti la dura realtà della vita: non basta mostrargli con realismo la quotidianità. In questo modo si rischia di renderli ancora più insicuri e fragili.

Esiste un metodo per cancellare i turbamenti interiori. Si chiama Emotional Freedom Techniques per bambini ed è illustrato nel testo “EFT per bambini” – Bambini nuovi edizioni”, scritto da Bruno Zanaboni. È una tecnica che agisce sul flusso energetico che scorre nei 14 meridiani presenti dentro il nostro corpo.  L’EFT libera i blocchi che causano le emozioni negative.

Festa del papà: biglietti fai da te

Fra meno di una settimana è la Festa del papà e quasi tutti i bambini sono in fermento per la scelta e la preparazione del regalo da fare al proprio papà. Il pensierino più bello e più apprezzato dai papà di tutto il mondo è, senza dubbio, il biglietto di auguri realizzato a mano dai bambini. Facili e veloci da realizzare, i bigliettini fai da te sono un’idea simpatica e graziosa che racchiude in se tutto l’amore dei bambini per i loro papà. Oggi, care mamme, voglio proporvi  dei modelli molto belli che potete realizzare insieme ai vostri figli per la Festa del papà.

La cravatta-biglietto

Occorrente

  • cartoncini colorati
  • pennarelli
  • forbici
  • bottoni
  • nastrini e tutto ciò che la fantasia vi suggerisce
  • colla

Calmare le reazioni di rabbia degli adolescenti

L’età adolescenziale è uno dei periodi più delicati dello sviluppo, è infatti la fase in cui il bambino comincia a farsi un’idea sempre più distinta del proprio corpo, della propria sessualità e personalità, è anche il momento in cui si attua il primo reale distacco dalla famiglia e si avviano le prime “mature” relazioni di amicizia e di innamoramento.

Proprio a causa di tutto questo fiorire e pullulare di emozioni e sentimenti, i ragazzi potrebbero avere difficoltà a controllarli o incanalarli in maniera opportuna. È facile quindi vedere adolescenti che si risvegliano aggressivi o impassibili, eccitati o depressi, a giorni alterni.

Tra i comportamenti tipici dei ragazzi, specialmente di sesso maschile, gli attacchi di ira e di rabbia sono tra i più frequenti, e molto spesso genitori ed educatori non sanno come trattarli o che tipo di provvedimenti prendere.

Ricette di Cotto e Mangiato per bambini, pesce finto

In alcune regioni d’Italia il Carnevale si è già concluso, mentre Milano saluta la festa più allegra dell’anno proprio questo weekend. Per i bambini che stanno festeggiando o che hanno già riposto il costume nell’armadio oggi propongo una ricetta molto originale. Come sempre, si tratta di un’idea di Benedetta Parodi, illustrata durante la sua rubrica enogastronomica, Cotto e Mangiato. È un pasticcio di patate, tonno e maionese, che potete plasmare a vostra scelta dandogli la forma che desiderate. Ecco a voi il pesce finto.

Parcheggi rosa per donne in attesa e neomamme

Essere una donna in dolce attesa o una neomamma non è sempre facile, soprattutto se si vive in città. Spostarsi in auto o con i mezzi pubblici, ad esempio, può diventare un vero e proprio incubo e la ricerca di un parcheggio libero, poi, può mettere a dura prova anche i nervi più saldi.

Una delle difficoltà maggiormente riscontrate nelle grandi città da donne in gravidanza o con bambini piccoli, infatti, è proprio quella di reperire parcheggi liberi dove lasciare la macchina mentre si vanno a fare commissioni, visite mediche, ecc.. E’ in quest’ottica che si inserisce l’iniziativa Parcheggi Rosa adottata già da qualche anno da numerosi comuni italiani. Si tratta di un progetto di mobilità solidale e sostenibile rivolto a tutte le donne col pancione o con bambini piccoli (fino a 12 mesi di età).

La felicità di coppia dipende dal numero dei figli

Una famiglia felice è il sogno di molte coppie. Secondo una ricerca condotta dall’Università della Pennsylvania, per realizzare questo desiderio ci vogliono quattro figli. È un numero enorme soprattutto per noi italiani che, a quanto sostiene l’Istat, abbiamo circa 1,2 bambini per nucleo. Per giungere a questa tesi sono state analizzate coppie con un’età compresa fra i 30 e i 39 anni.

L’indagine è stata sorprendente perché dai 40 anni in su le coppie si dicono ancora più soddisfatte, rispetto alle coppie che non hanno figli, se mettono al mondo almeno tre bambini. Avanzando con gli anni, quindi superando i 50, i genitori anche con un solo figlio sono più sereni di quelli che non ne hanno. In effetti, i problemi veri sono all’inizio, nella fase in cui i bimbi sono piccoli o si ha difficoltà a concepire, dopo si va verso la gioia e la vita diventa meno complicata.

Scambi culturali con l’estero per ragazzi e bambini

È un truismo dire che imparare una lingua straniera da bambini è molto più semplice che da adulti. I bambini che per un motivo o per l’altro sono a contatto con più di un tipo di linguaggio, riescono ad apprenderlo in modo più veloce ed efficace. E’ questo il caso ad esempio del bilinguismo dei genitori, per cui, se la seconda lingua straniera è utilizzata in maniera frequente e disinvolta da entrambi durante lo sviluppo del linguaggio del bambino, quest’ultimo acquisirà una competenza vantaggiosa e utile, di cui andrà sicuramente fiero da grande.

Alcuni studiosi hanno affermato che anche imparare un dialetto oltre alla lingua madre può essere considerato un training per sviluppare più facilmente la capacità di parlare una lingua straniera e di cambiare agilmente dall’una all’altra.

Ma se questo è utile per una maggiore plasticità cerebrale, il dialetto non è certo, a meno di giustificate eccezioni, una lingua conveniente a livello lavorativo.

Quindi, siccome oggi conoscere una lingua straniera, almeno l’inglese, è necessario per inserirsi nel mondo del lavoro ed essere competitivi in qualsiasi attività, molti genitori, prendono in considerazione l’opzione della vacanza-studio o degli scambi culturali.

Attenzione ai carrelli dei supermercati: sono un ricettacolo di germi

Tutte voi lo sapete: nella vita di una mamma anche una semplice attività quotidiana come fare la spesa può trasformarsi in un’impresa ardua. Questo perché, mentre per gli adulti andare al supermercato è spesso solo un’incombenza, per i bambini è divertente e lo vivono come un gioco.

Come molte di voi faranno, per “sopravvivere” alla spesa e tornare a casa con i nervi saldi,  la maggior parte delle mamme posiziona i bambini nei carrelli, negli appositi sediolini, o consente loro di trainare i carrelli lungo le corsie del supermercato. Ma fate attenzione: i carrelli dei supermercati sono un vero e proprio ricettacolo di germi e batteri. Ad affermarlo è stato uno studio dell’Università dell’Arizona, USA. I microbiologi americani, guidati dal professor Charles Gerba, hanno analizzato le condizioni igieniche dei carrelli dei supermercati e gli hanno inseriti di diritto nella lista degli oggetti più sporchi al mondo.

Festa del papà, Perchè Gesù ha fatto i papà di Mansfield

Fra qualche giorno è la Festa del papà, una ricorrenza molto sentita da grandi e piccini e che fa riflettere sull’importanza della figura paterna in famiglia. Leggendo qua e la sul web, mi sono imbattuta in un racconto davvero molto bello sui padri che ho scelto di condividere con voi. Si intitola Perchè Gesù ha fatto i padri ed è stato scritto da una scrittrice neozelandese del ‘900 di nome Katherine Mansfield.

Per la bambina egli era una persona che bisognava temere e sfuggire.
Come erano grossi le mani, il collo, e soprattutto la bocca, quando sbadigliava!
Pensare a lui, per la bimba era come pensare a un gigante.
Un giorno la nonna le suggeri di preparare, come regalo per il compleanno di papà, un puntaspilli ritagliato in un bel pezzo di seta gialla.

Casco speciale contro l’epilessia: salvata la prima bambina di 5 anni

La medicina italiana ha segnato un altro punto a favore della salute dei bambini. Possiamo anche essere orgogliosi perché, ancora una volta, gli ospedali del nostro Paese si sono dimostrati un’eccellenza nel mondo. La neurologia e la neurochirurgia del pediatrico Meyer di Firenze hanno fatto un intervento mai tentato in Italia: hanno operato una bambina di cinque anni che stava per morire a causa di gravi crisi epilettiche. Nessuno era ancora riuscito a capire quale fosse l’origine del problema.

I medici hanno percorso a ritroso un sentiero elettrico dentro il cervello per scoprire l’esistenza di una malformazione invisibile con la risonanza e gli altri esami. Tutto questo è stato possibile applicando un casco speciale, posto sopra il cranio della bimba per tenere fermi 13 elettrodi che, dopo aver fatto dei piccoli buchi nell’osso, sono stati messi a contatto della corteccia celebrale. Si chiama intervento d’impianto stereotassico di elettrodi di profondità.

Quali mezzi di trasporto usare in gravidanza?

La gravidanza è un momento tanto speciale quanto delicato nella vita di una donna ma non deve essere vissuto come una malattia. Una gravidanza fisiologica, infatti, non deve pregiudicare le normali attività quotidiane, sempre se non ci siano specifiche indicazioni mediche. L’uso dei mezzi di trasporto, ad esempio, è da sempre una questione molto dibattuta e che crea non poche ansie alle future mamme. Quante di voi, infatti, si sono chieste se in gravidanza è possibile prendere l’autobus, il treno, l’aereo o la nave?

Durante i nove mesi di gestazione, se tutto procede bene, potete utilizzare tutti i mezzi di trasporto, ad eccezione dei ciclomotori. Automobili, treni, autobus, tram, navi e aerei non hanno alcuna controindicazione e potete utilizzarli tranquillamente. Ovviamente, dovete tener conto di alcune situazioni soggettive che possono far propendere verso l’uno o l’altro mezzo: la nausea, ad esempio, che può accentuarsi viaggiando in nave o in autobus o le dimensioni del pancione che possono  farvi decidere di evitare i mezzi troppo affollati come autobus o metropolitane.

Disabilità, una guida per la famiglia

Fornire supporto ai genitori di bambini disabili. Con questo obiettivo è nata la guida di auto aiuto dal titolo “Verso l’autonomia possibile“, curata dalla psicologa Maria Langellotti e realizzata grazie alla Fondazione Alessandra Bisceglia-W Ale nell’ambito del progetto Familirizziamo, finalizzato a fornire sostegno psicologico alle famiglie di bambini disabili anche attraverso consulenze on line da parte di esperti sul sito della fondazione.

La guida analizza i fattori che mettono a rischio lo sviluppo dell’autonomia, quali il mancato riconoscimento del problema e un atteggiamento eccessivamente protettivo da parte dei genitori, ma fornisce anche consigli pratici sul come fare in modo che il bambino nutra fiducia in se stesso o gestire le difficoltà.

Come spiega la dottoressa Langellotti:

Copiare a scuola, l’arte che s’impara da piccoli

Copiare a scuola. Tutti almeno una volta hanno tentato di fare i furbi tra i banchi di scuola. Oggi però sembra una tendenza dilagante. Dai bambini delle scuole elementari a quelle delle università, i ragazzi italiani si stanno dimostrando un popolo “di copiatori”, i maschi – come sempre – sono più esperti delle femmine. I dati? Due studenti su tre si fanno passare i compiti, di cui il 69% dei bambini contro il 59% delle bambine. Specializzati in questo campo, gli alunni dell’istituto tecnico agrario, dove confessa di copiare spesso il 45,1 per cento degli allievi, contro l’11% dei classici.

Anche nelle altre scuole, il trend non è molto diverso: al liceo artistico solo il 13% sostiene di non copiare mai. A raccontare la scuola in questa nuova veste è il libro “Ragazzi, si copia“, che esce domani per il Mulino, con una prefazione di Ilvo Diamanti, e scritto dal sociologo Marcello Dei.