Copiare a scuola, l’arte che s’impara da piccoli

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Copiare a scuola. Tutti almeno una volta hanno tentato di fare i furbi tra i banchi di scuola. Oggi però sembra una tendenza dilagante. Dai bambini delle scuole elementari a quelle delle università, i ragazzi italiani si stanno dimostrando un popolo “di copiatori”, i maschi – come sempre – sono più esperti delle femmine. I dati? Due studenti su tre si fanno passare i compiti, di cui il 69% dei bambini contro il 59% delle bambine. Specializzati in questo campo, gli alunni dell’istituto tecnico agrario, dove confessa di copiare spesso il 45,1 per cento degli allievi, contro l’11% dei classici.

Anche nelle altre scuole, il trend non è molto diverso: al liceo artistico solo il 13% sostiene di non copiare mai. A raccontare la scuola in questa nuova veste è il libro “Ragazzi, si copia“, che esce domani per il Mulino, con una prefazione di Ilvo Diamanti, e scritto dal sociologo Marcello Dei.

Fa sorridere e anche un po’ preoccupare. Copiare dovrebbe essere un momento di debolezza, una rarità per superare una fase di difficoltà, e invece alcuni ragazzi sono molto soddisfatti della loro tecnica. Lo stesso psicologo Dei, dalle pagine del suo testo, ha dichiarato:

Copiare è come giocare a guardie e ladri. Presuppone l’interazione tra copiatore e guardiano, e magari un terzo complice.

L’indagine è stata svolta, tra le altre cose, su un campione di alunni di quinta elementare e quelli delle medie inferiori. È apparso chiaro che il vizio s’impara da piccoli: già in quelle classi, infatti, copia spesso il 4,7 per cento, e qualche volta un più consistente 28,7, mentre solo il 25 per cento si dichiara del tutto virtuoso. La matematica è la materia più gettonata. Resta comunque la preoccupazione della sgridata. Solo il 10% è stato punito, al 6% non è successo nulla e il 38% ha subito una lavata di capa. Insomma, tutte punizioni che fanno meno male di un brutto voto.

[Fonte:Repubblica]

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