matematica bambini
come insegnare bambino divisioni 2 cifre

Come insegnare le divisioni a due cifre alle elementari

Come insegnare le divisioni a due cifre ad un bambino? Sono sempre stata negata in matematica e per le divisioni in particolare avevo sviluppato -una profonda antipatia e -un metodo piuttosto lungo e contorto, di mia invenzione per arrivare alla soluzione. I nostri metodi e ragionamenti, qualunque essi siano, non vanno bene per un bambino (quelle a due cifre al divisore si fanno in quarta elementare) e si rischia di creargli confusione. Così, quando la scorsa settimana è arrivato il momento di aiutarlo nelle prime divisioni del caso, ho preso in mano il suo libro ed ho cercato di impararle a fare da capo, con lui. Sorpresa! Sono diventata bravissima e mi diverto. Ecco di seguito un esempio della procedura che ho trovato ed applicato.

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Bambini: come favorire la passione per la matematica

Bambini: come favorire la passione per la matematica

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non abbia maledetto i compiti di matematica. Si tratta, probabilmente, di una delle materie più impegnative, una di quelle che ha fatto maggiormente penare bambini (e non solo) di ogni età. C’è un modo per favorire la passione verso tale disciplina? Secondo uno studio americano del NICHD Early Child Care Research di Network, pubblicato sulla rivista Child Development, sì, e gran parte del lavoro sarebbe riservato a mamme e papà: ma andiamo con ordine.
Bambini: come favorire la passione per la matematica

Bambini bravi in matematica grazie agli ormoni della mamma

La matematica non è per tutti una materia facile da capire. Ci sono persone naturalmente portate e persone che non riescono proprio a far di conto. Come mai? Sembra esserci una spiegazione scientifica, secondo il team di Martijn Finken del VU University Medical Center che hanno studiato 1.196 bambini sani, seguendoli dalla nascita al compimento dei 5 anni. figli di donne che, durante la gravidanza, presentano bassi livelli di ormone tiroideo sono il 60% più inclini a prendere brutti voti nei test di aritmetica a scuola.

gravidanza

I nati prematuri hanno più difficoltà in matematica

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Spesso carichiamo i nostri figli di aspettative. Non lo si fa ovviamente con cattiveria o con il desiderio di aggiungere ansia al bambino, è solo un modo per dimostrarsi partecipi della sua vita. E così quando inizia la scuola stiamo attenti a tutto: è bravo in quella materia, mentre è proprio uno zuccone in quell’altra. La matematica è per molti uno scoglio duro. Secondo uno studio dell’Università di Warwick e della Ruhr, University Bochum, pubblicato sulla rivista Journal of Pediatrics, però, se il piccolo non è portato per i numeri potrebbe non essere colpa sua.

giocare con lego

Il bambino è bravo in matematica? Avrà giocato con le costruzioni

giocare con lego

Il vostro bambino è bravissimo con i numeri. Avete notato che la sua predisposizione per la matematica è molto evidente, anche se è solo in prima elementare. Il cervello è una sorta di spugna potentissima, che deve essere allenata nel corso della vita. Sappiamo bene che le potenzialità intellettive si stimolano con il ragionamento, la lettura, l’acquisizione di informazioni nuove. Sono tutte operazioni che non troviamo solo esclusivamente nei libri e sui banchi di scuola, ma anche nel gioco. I ricercatori della University of Delaware e della Temple University, in uno studio pubblicato sulla rivista Child Development, hanno dimostrato che divertirsi con i blocchi facilita l’apprendimento di nozioni scientifiche.

Bambini bravura matematica influenzata ippocampo

Bambini, miglioramenti in matematica influenzati dall’ippocampo

Bambini bravura matematica influenzata ippocampo

La matematica è da sempre la croce di molti studenti: sequenze numeriche incomprensibili che necessitano di una soluzione immediata sono quanto di più antipatico possa esistere. Ma non per tutti. Ci sono soggetti che nutrono un naturale ed innato amore verso la matematica e chi invece migliora con lezioni individuali. Ciò è quanto provato da uno studio condotto in America da Kaustubh Supekara, del dipartimento di Psichiatria e Scienze comportamentali della Stanford University e pubblicato su “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

Bambini imparare a contare

Come insegnare la matematica ai bambini

Bambini imparare a contare

Ci sono bambini che arrivano a scuola e già sanno contare, ci sono bambini che invece fanno molta fatica a memorizzare alcuni passaggi. Non è una questione di intelligenza né di concentrazione, semmai di stimoli. A volte, basta un trucchetto, un piccolo aiutino per imparare subito un concetto anche difficile. Per esempio, gli oggetti che si usano per far imparare ai bambini a contare sono importanti e possono fare la differenza.

Cosmocaixa, il museo della scienza a misura di bambino

Cosmocaixa è il museo della scienza di Barcellona. Ha aperto i battenti nel 2004 e si è aggiudicato solo due anni dopo il premio come miglior museo scientifico d’Europa. Il merito? Tutto dell’ampio spazio dedicato ai piccoli visitatori che al suo interno possono toccare la scienza con mano: a loro è dedicato un planetario, una foresta pluviale e lo spazio “tocca tocca” e viene data la possibilità di partecipare a un sacco di esperimenti di fisica.

Laboratori scientifici al Museo della Bilancia di Campogalliano

Chi ha detto che la scienza è noiosa? Se presentata ai nostri bambini dal punto di vista giusto può anzi essere molto divertente! Probabilmente è da questa giustissima considerazione che nasce “Magica scienza! I laboratori pazzi del Museo per i piccoli scienziati”, iniziativa che si terrà il 6 e il 13 maggio prossimi presso il Museo della Bilancia di Campogalliano (in provincia di Modena).

Con i puzzle i bambini sono bravi in matematica. E le bambine?

Secondo uno studio dell’Università di Chicago e e del New York City Department of Education, pubblicato su Development Science, un’educazione centrata su scienza, tecnica, ingegneria e matematica (quella che gli anglofono indicano con l’acronimo STEM) migliora le capacità logiche dei bambini e, di conseguenza, le loro prestazioni in materie scolastiche come la matematica.

Copiare a scuola, l’arte che s’impara da piccoli

Copiare a scuola. Tutti almeno una volta hanno tentato di fare i furbi tra i banchi di scuola. Oggi però sembra una tendenza dilagante. Dai bambini delle scuole elementari a quelle delle università, i ragazzi italiani si stanno dimostrando un popolo “di copiatori”, i maschi – come sempre – sono più esperti delle femmine. I dati? Due studenti su tre si fanno passare i compiti, di cui il 69% dei bambini contro il 59% delle bambine. Specializzati in questo campo, gli alunni dell’istituto tecnico agrario, dove confessa di copiare spesso il 45,1 per cento degli allievi, contro l’11% dei classici.

Anche nelle altre scuole, il trend non è molto diverso: al liceo artistico solo il 13% sostiene di non copiare mai. A raccontare la scuola in questa nuova veste è il libro “Ragazzi, si copia“, che esce domani per il Mulino, con una prefazione di Ilvo Diamanti, e scritto dal sociologo Marcello Dei.

Bambini e matematica, non solo numeri

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Abbiamo già visto che il bambino conosce la matematica sin da piccolo: già nel primo anno di vita infatti sarebbe in grado di stimare quantità da uno a quattro senza avere alcuna conoscenza del concetto di numero. D’altra però, affermano sempre gli esperti, la matematica non è costituita solo da “entità astratte” quali numeri e figure geometriche, ma include un’ampia gamma di concetti dei quali noi facciamo esperienza quotidianamente senza neppure rendercene conto, quali ad esempio i rapporti spaziali e temporali. In altre parole, la matematica non coincide con il saper contare.

Prima e dopo, avanti e indietro, sopra e sotto sono infatti tutti concetti correlati con le abilità matematiche con i quali il bambino prende confidenza nei primi anni vita imparando dall’esperienza. In questo senso aiutare il piccolo a prendere confidenza con la matematica non significa soltanto insegnargli a contare fino a dieci o anche di più, ma aumentare le sue opportunità di conoscenza dei rapporti spaziali e temporali attraverso i giochi semplici e quotidiani di sempre.