Lo Yoga arriva a scuola

Fa bene al corpo e allo spirito, anche a quello dei bambini. Stiamo parlando dello yoga, la disciplina orientale che, dopo aver fatto presa nelle scuole americane, comincia ad avere una discreta diffusione anche negli istituti scolastici del nostro Belpaese. Lo apprendo, con grande piacere, leggendo la versione on line del quotidiano La Repubblica.

In realtà però il protocollo d’intesa fra il Ministero dell’istruzione e le più grandi associazioni che si occupano della pratica e della diffusione dello yoga in Italia è stato firmato già cinque anni fa quando in Puglia, a Barletta, prese il via l’esperienza del circolo didattico Savio.

La lontananza non rovina il rapporto con i figli se si usa Skype

Quanto conta stare accanto ai propri figli? Qualcuno sostiene che non sia importante la quantità, ma la qualità del tempo che si passa con loro. È vero, ma soprattutto nelle fasi di crescita più delicate è fondamentale seguire i nostri cuccioli con attenzione giorno dopo giorno. Ecco perché mi ha colpito molto una notizia riportata dal Corriere di oggi. Sono sempre in aumento le separazioni e le cause per affidamento un po’ in tutto il mondo occidentale. In linea di massima la tendenza attuale è quella dell’affidamento condiviso.

A Londra, però, uno stimato giudice della Corte d’appello, ha rigettato il ricorso presentato da un padre contro la decisione dell’ex compagna di portare i figli a vivere in Australia, spiegando all’uomo che può rimanere in contatto con i ragazzi tramite Skype. È sufficiente uno strumento come questo per colmare la separazione?

Carenza di ferro nei ragazzi e obesità

Stanchezza, spossatezza e difficoltà di concentrazione sono gli effetti provocati da una carenza di ferro di primo livello, cioè da una carenza che non è ancora patologica, ma che può diventarlo se non si correggono alcune cattive abitudini.

Se ad esempio in tali casi non si agisce in maniera opportuna, si potrebbe passare ad una mancanza di ferro di secondo livello, fino ad arrivare al terzo che comporta la vera e propria anemia.

Questa condizione è provocata da una carenza di emoglobina nel sangue e di solito si verifica nei periodi di aumento del fabbisogno di nutrienti. Per questo, i soggetti maggiormente colpiti sono gli adolescenti, le donne in gravidanza o in allattamento e gli anziani.

Una fiaba africana per bambini

Ricche di fascino e magia, le favole sono il riflesso del mondo che ci circonda e racchiudono la storia e le tradizioni di paesi e popoli diversi. Le fiabe africane, ad esempio, raccontano tutta la ricchezza di un mondo pieno di storia, cultura e tradizioni. I personaggi delle favole africane sono per lo più gli animali e le tribù del Continente Nero.

Oggi, care mamme, voglio farvi conoscere una deliziosa fiaba africana che ho scoperto qualche mese fa e che racconta la storia degli elefanti e spiega come mai sono animali cosi grandi.

Il grande elefante

Narra una leggenda africana che, all’origine del mondo, l’elefante aveva la statura degli altri animali, nonostante ciò era il più prepotente, voleva comandare su tutti ed essere servito e riverito come un re.

Allergie in aumento, è colpa degli stili di vita

Sporchi è meglio? Be’ forse proprio sporchi no, ma un po’ meno maniaci dell’igiene si. Sembra infatti che il continuo aumento dell’incidenza delle allergie, che interessa sia i paesi occidentali che quelli in via di sviluppo, sia dovuto a uno stile di vita troppo sterile a causa delle spasmodiche attenzioni che ormai i più pongono alle norme igieniche anche più elementari e alla riduzione del numero di ore trascorse all’aria aperta.

La World Allergy Organization ha appena presentato al Congresso dell’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology il proprio Libro bianco; stando ai dati in esso contenuti, al mondo ci sono 300 milioni di asmatici, 400 milioni di di persone affette da rinite allergica e centinai di milioni colpite da allergie di varia natura e il pericolo allergie interessa soprattutto coloro che vivono in città.

A spiegare perchè, al Corriere della Sera, è il dottor Giorgio Walter Canonica, direttore della Clinica di Malattie respiratorie e allergologia dell’Università di Genova, unico italiano ad aver partecipato alla stesua del succitato Libro bianco:

Il mal di testa nei bambini può dipendere da un problema cardiaco

Il vostro bambino ha spesso mal di testa? Potrebbe non essere nulla di grave, forse una semplice sinusite. Attenzione però perché un recente studio dell’Università dell’Utah, ha evidenziato un legame tra l’emicrania dei piccolini e un comune difetto cardiaco.  Nello specifico si tratta del forame ovale, un difetto nel muro che separa le due valvole superiori cardiache, e trattando questo problema si può diminuire o far sparire il mal di testa.

L’emicrania, purtroppo, colpisce circa il 15 per cento dei bambini, un terzo del quale sviluppa la forma con aura. Per giungere a questa teoria gli esperti hanno analizzato 109 bambini tra i 6 e i 18 anni. I pazienti hanno dovuto fare un ecocardiogramma dal quale si è evinto che il 50% di loro aveva anche il forame ovale.

Prodotti per bambini: il marsupio porta bebè

L’arrivo della primavera, con il caldo e le giornate che si allungano, offrirà a grandi e piccini tante occasioni per uscire e stare all’aria aperta. Un alleato nelle lunghe passeggiate con il proprio bambino è, senza dubbio, il marsupio. Il marsupio porta bebè, infatti, è un oggetto molto utile che vi permetterà di portare comodamente a spasso il vostro bambino, restando con le mani libere. In linea di massima, il marsupio può essere usato dal momento in cui il bambino è in grado di tenere la testa dritta. Esistono, però, dei modelli specifici di marsupio adatti a portare in tutta sicurezza il bimbo già dai primi giorni di vita.

Caratteristiche

In commercio si trovano numerosi modelli di marsupi porta bebè di tutte le forme ed i colori accumunati da specifiche caratteristiche per garantire la comodità e la sicurezza del bambino.

Depressione da social network, attenzione ai nostri figli adolescenti

Tuttomamma è un blog che si occupa molto di neo e future mamme e dei loro piccoli. Tuttavia, da qualche tempo a questa parte, ci fa piacere dedicare i nostri post alle mamme che hanno già figli adolescenti. L’adolescenza è un periodo molto delicato, in cui mamma è papà sono spesso chiamati a dura prova più di quanto non accadesse durante l’infanzia dei loro, un tempo, bambini. Oggi, in particolare, parliamo di social network e degli effetti deleteri che può avere sui ragazzi il loro uso eccessivo e scriteriato, soprattutto laddove si annidano fragilità e insicurezza.

Secondo uno studio condotto presso la statunitense American Academy of Pediatrics, infatti, i ragazzi che presentano problemi comportamentali e/o un basso grado di autostima rischiano di vedere peggiorata la propria condizione a causa dei social network. Questo, secondo i ricercatori, a causa dell’inevitabile confronto con i coetanei più popolari e del rischio che si verifichino episodi di cyber-bullismo, come quello di cui è rimasta vittima una quindicenne americana, suicidatasi dopo essere stata pesantemente derisa dai compagni sul suo profilo di facebook.

I neonati riconoscono le regole grammaticali a 4 mesi

I neonati sono un universo meraviglioso: a pochi giorni dalla nascita sanno fare già tantissime cose. Alcune ci sembrano normali, ma se ragionate sulla quantità d’informazioni che un piccolino apprende in poco tempo, so che resterete stupite. È di oggi la notizia che i bambini già a 4 mesi sono in grado di identificare le regole grammaticali di una lingua straniera. A sostenerlo è uno studio, finanziato dalla Ue pubblicato sulla rivista ‘PLoS One’.

Sono state analizzate le capacità da parte dei piccoli di capire la dipendenza tra sillabe non adiacenti. È stato così che i ricercatori del Max Planck Institut hanno iniziato a insegnare a bambini tedeschi di 4 mesi alcuni rudimenti d’italiano. Per poco più di tre minuti, i piccoli hanno ascoltato alcune frasi in cui comparivano due semplici costruzioni: ‘sta X-ando’ (ad esempio ‘il fratello sta cantando’), e ‘può X-are’ (‘la sorella può cantare’). Se ci pensate non è una cosa poi così straordinaria: i bambini bilingue, da piccoli, rispondo agli input di entrambi i genitori.

La routine della nanna nel neonato

Dormire bene è presupposto fondamentale per la salute psico-fisica dei bambini. Studi scientifici hanno dimostrato, infatti, che proprio grazie al giusto riposo i bambini hanno la possibilità di elaborare i pensieri immagazzinati durante l’intera giornata e di rilassarsi. E’ importante, quindi, care mamme, insegnare al vostro bambino, sin da piccolo, le corrette abitudini del sonno. Un aiuto in tal senso può arrivare dalla cosiddetta routine della nanna. Si tratta di una sorta di rituale pre-nanna che si ripete ogni giorno e che aiuta il bambino a capire che si sta avvicinando il momento di dormire.

Sono numerose e disparate le tecniche suggerite da esperti e non per stabilire una corretta routine del sonno. C’è chi suggerisce, ad esempio, di mettere in pratica una routine della nanna rigida con orari e tappe fissi. Altri, invece, scelgono di puntare sull’elasticità, preferendo una routine della nanna che si adatti alle esigenze del bambino.

Sovrappeso infantile e otiti croniche, forse c’è un legame

Secondo i risultati ottenuti dai ricercatori della Kyung Hee University di Seoul, in Corea, esisterebbe un legame tra infezioni dell’orecchio, perdita del gusto e conseguente aumento di peso; i bambini obesi o in sovrappeso infatti hanno difficoltà a percepire il gusto di ciò che mangiano e questo dipenderebbe dall’aver sofferto di otiti croniche o ripetute.

Lo studio in questione è stato coordinato dal dottor Il Ho Shin, il quale, col suo team di ricerca, ha analizzato il senso del gusto di un campione di ottantaquattro bambini di età compresa fra tre e sette anni, la metà dei quali soffriva di otiti croniche o ricorrenti.

poesie, primvera

Filastrocche di primavera per bambini

L’arrivo della primavera è un’ottima occasione per festeggiare tutti insieme con canzoncine, storie e filastrocche. I colori, gli odori e i sapori della primavera hanno da sempre ispirato rime e versi e stuzzicato la fantasia e la creatività di grandi e piccini. Oggi, care mamme, voglio proporvi un paio di filastrocche dedicate proprio alla primavera che potete leggere e recitare insieme ai vostri bambini magari a piedi nudi su un bel prato fiorito.

Primavera (E.Severini)

La primavera mi piace davvero
perché mi vesto più leggero
gioco fuori, mangio gelati
faccio le corse in mezzo ai prati.
Vado a passeggio con mamma e papà
questa è la vera felicità!

I ritmi del sonno nel neonato

Il sonno è uno degli aspetti più importanti nella vita di un neonato e rappresenta un fattore primario per il suo equilibrio psico-fisico. I neonati, come gli adulti, hanno un loro ciclo di sonno-veglia che attraversa diverse fasi: dal sonno leggero a quello in cui sognano per ritornare di nuovo al sonno leggero. Il sonno dei neonati, però è organizzato diversamente da quello degli adulti: mentre questi ultimi, infatti, impiegano circa due ore a terminare un ciclo, i neonati  dimezzano il tempo, completando un ciclo di sonno al massimo in un’ora.  Le diverse fasi del sonno dei neonati hanno tutte un ruolo importante nello sviluppo psico-fisico del bimbo. Nel momento in cui un neonato sogna, ad esempio, elabora tutto quello che gli è accaduto durante il giorno.

Il sonno dei neonati è un sonno particolarmente agitato, intervallato da risvegli e riaddormentamenti continui. I neonati, infatti, si svegliano di frequente soprattutto per soddisfare i propri bisogni come la fame e la sete.

Gastroenterite virale, sintomi e cura

Cos’è la gastroenterite virale

La gastroenterite virale, denominata, impropriamente, anche influenza intestinale, è un’infezione intestinale causata da virus diversi quali: rotavirus, adenovirus, calicivirus e astrovirus. Questi agenti patogeni danneggiano le cellule dell’intestino tenue i cui liquidi si riversano nell’intestino contribuendo alla formazione della diarrea acquosa.

Quali sono i sintomi della gastroenterite virale

I sintomi della gastroenterite virale sono diarrea acquosa, crampi o dolori addominali, nausea o vomito e, a volte, una leggera febbre. Essi perdurano in genere solo uno o due giorni ma in alcuni casi possono persistere fino a dieci giorni; si presentano da uno a tre giorni dopo l’esposizione a seconda dell’agente patogeno che li ha causati.