Scuola Materna, tagliati i fondi per lo studio dell’Inglese

Imparare l’inglese da piccolissimi per relazionarsi con più facilità alla lingua straniera. Le scuole di tutta Europa stanno discutendo sui programmi didattici, per migliorare l’istruzione delle nuove generazioni. La materia che sta più a cuore è l’inglese, mezzo indispensabile per introdursi nel mondo del lavoro e per comunicare. Esiste un’età giusta per avvicinarsi alla lingua? Se sì, c’è una tecnica più appropriata?

In Francia il ministro dell’Educazione ha annunciato un maxi-investimento nell’insegnamento dell’inglese fin dalla materna, perché gli esperti sostengono che il bambino tra 3 e i 5 anni sia già pronto per studiare una seconda lingua. Infatti, sono necessari schemi mentali che i piccoli si sono già costruiti nel corso della loro breve vita. Purtroppo in Italia non stiamo seguendo l’esempio dei cugini francesi e il motivo è la mancanza, come sempre, di fondi per la scuola pubblica.

Paura del buio, come aiutare i bambini a sconfiggerla

Tutti i genitori lo sanno: prima o poi tutti i bambini sviluppano delle paure come il buio, i tuoni, i mostri, etc.. Non bisogna allarmarsi poiché le paure appartengono all’universo dei bambini proprio come la magia. Attraverso le paure, i bambini imparano a crescere e una volta sconfitte a diventare più sicuri di se stessi. La paura del buio è una delle paure più frequenti  tra i bambini e anche una delle più difficili da gestire e da sconfiggere.

Nel buio –spiega la dottoressa Paola Marchionne tra le pagine di mammaepapà.it–  i bimbi catalizzano e concentrano tutte le loro paure, di essere aggrediti e non potere essere all’altezza, il bisogno di essere protetti e riconfermati dall’affetto dei grandi, ma anche di sentirsi forti e invincibili, e anche abbastanza… cattivi! Perciò in realtà le paure hanno un ruolo positivo. Tutto sta ad elaborarle e riuscire a tradurle in un modo di essere e in uno stile di azione rispetto ai pericoli.

Bambini, piccoli geni del computer a soli 2 anni

I bambini di oggi hanno un sesto senso tecnologico molto sviluppato. Se ci pensate, dieci anni fa alcuni lavori non esistevano o stavano per nascere (come i blogger) e ora con internet facciamo la spesa, ci informiamo, fa parte della nostra vita. Questa nuova dimensione, ovviamente, ha coinvolto anche i bambini che imparano prima a usare il pc e poi a leggere e scrivere. Nascono già con un intuito da piccoli informatici.

Questo quanto è emerso da una ricerca firmata Avf, azienda che produce antivirus e che ha realizzato un progetto di ricerca per studiare l’interazione tra i bambini e le tecnologie. Molti genitori non avranno bisogno di questi dati, per avere la consapevolezza che le nuove generazione hanno sviluppato alcune abilità.

I compiti a casa, problema o opportunità?

Quando noi eravamo bambine c’erano i compiti a casa. E ci sono ancora. Il fatto è che mentre allora il loro svolgimento era il nostro principale passatempo pomeridiano e solo saltuariamente rappresentava un ostacolo per i programmi dei nostri genitori, oggi sembra essere considerato dai più un vero e proprio intralcio alla tranquilla routine familiare.

Pare infatti che siano sempre più numerosi i genitori infastiditi dal fardello assegnato dagli insegnanti ai propri pargoli sempre più presi da una miriade di impegni extra scolastici che noi forse a quei tempi non avevamo (almeno era così per me, che dopo la scuola al massimo andavo al catechismo): palestra, lezioni di musica, laboratori ricreativi e chi più ne ha più ne metta, si mal conciliano infatti con l’esecuzione dei compiti per casa soprattutto se il bambino non è autonomo e richiede di essere seguito dai genitori.

Temper tantrums, che paura!

Beate le mamme che non hanno mai avuto a che fare con i temper tantrums! Cosa sono? Be’ i temper tantrums sono quegli scatti d’ira o comportamenti bizzosi che portano il nostro dolce angioletto non solo a scagliarsi contro di noi quando gli viene negato qualcosa ma anche a tirare i giocattoli per terra, urlare, dimenarsi e chi più ne ha, più ne metta! Insomma, a mettere in atto tutti quei comportamenti che lasciano noi genitori attoniti e disorientati e che vanno ben oltre il semplice capriccio.

Stando a quanto dicono gli esperti, questo comportamento è del tutto normale nel bambino dai due ai quattro-cinque anni e anche se ci demoralizza assistervi anche con una certa frequenza, non significa affatto che siamo dei cattivi genitori nè che il nostro frugoletto (anche se in quei momenti è difficile considerarlo tale) ha dei problemi. Meglio quindi metterci tranquilli (almeno noi) e trovare il modo di affrontare il problema al meglio.

KAPLA, costruzioni in legno

Le costruzioni sono uno dei giochi preferiti dai bambini di tutte le età. Non esiste un bambino, infatti, a cui non piace giocare con le costruzioni per creare e distruggere di tutto. Le costruzioni, oltre ad essere un gioco divertente, sono molto importanti per lo sviluppo psico-fisico dei bambini. Stimolano, infatti, la manualità, la creatività, l’immaginazione, il senso dello spazio e della logica e la capacità di trovare soluzioni ai problemi.

Oggi, care mamme, voglio parlarvi di un tipo particolare di costruzioni: i KAPLA. Si tratta di semplici blocchetti di legno (pino marittimo coltivato, non trattato), delle stesse dimensioni, con cui è possibile costruire di tutto: piccole e grandi architetture, animali, ma anche semplici torri o strade. Tutto questo senza alcun tipo di fissaggio! I KAPLA, infatti, non necessitano di incastri o collanti perché si tratta di un gioco di equilibrio.

Svezzamento difficile

Lo svezzamento è un periodo di transizione molto importante per lo sviluppo psico-fisico dei bambini. Dal punto di vista fisico, lo svezzamento induce l’organismo del bambino a compiere diversi cambiamenti. Il passaggio da una dieta esclusivamente a base di latte ad una in cui vengono introdotti alimenti solidi comporta, infatti, un adattamento dell’apparato digerente e dei muscoli del volto. Dal punto di vista psicologico, invece, lo svezzamento rappresenta per il bambino un primo vero distacco dalla mamma e un primo passo verso l’autonomia.

A causa di tutti questi cambiamenti, lo svezzamento non è sempre facile, anzi. Molte di voi, care mamme, infatti, faticano con lo svezzamento dei propri figli e lo definiscono un periodo difficile e delicato. Succede spesso che il bambino si rifiuti di mangiare e di accettare le nuove pappe e che voi, preoccupate per la salute del vostro bimbo, ve sentiate in colpa.

Prodotti per bambini: il biberon in vetro

Il latte materno è la cosa più preziosa ed importante per un neonato nei primi mesi di vita. Non sempre, però, per le ragioni più svariate, la mamma è in grado di allattare al seno il proprio bambino e per questo ricorre al latte artificiale o al tiralatte. In questi casi, quindi, entra subito in scena il biberon. In commercio esistono numerose tipologie di biberon, di ogni forma e dimensione, adatte a tutte le età e a tutti gli usi.

Oggi, care mamme, in seguito alla decisione dell’UE di bandire i biberon che contengono bisfenolo A, ho pensato di parlarvi dei biberon in vetro. Pratici, igienici ed ecologici, i biberon in vetro sono la soluzione ideale per la sicurezza dei vostri bambini e dell’ambiente.

Passatempi per bambini, i burattini di pezza

Avete presenti i burattini di pezza? Sono quei pupazzi, di solito con sembianze animali, che si indossano come un guanto e vengono così animati facendo muovere loro le piccole braccia e la bocca. Per puro caso (li ho ricevuti tutti in regalo)  me ne ritrovo in casa una discreta quantità e posso dirvi quindi per esperienza che sono utilissimi; basta un po’ di fantasia infatti e si trasformano in un ottimo mezzo di intrattenimento ed educativo.

Spesso infatti per divertire mio figlio ancora in culla mi è bastato indossarne uno e fargli dire qualcosa con una vocetta buffa, mentre adesso che è più grande “delego” loro volentieri il compito di raccontargli una storia. Non di rado poi ricorro ai burattini  per persuaderlo a fare qualcosa che si rifiuta strenuamente di fare (il bagnetto ad esempio) o per aiutarlo a riflettere su qualcosa che ha detto o fatto (lanciare un oggetto o rompere un giocattolo) o che gli sta accadendo.

Lavoretti per bambini con la pasta fimo

Le vacanze di natale si avvicinano e per molte mamme si pone il “problema” di intrattenere i bambini in casa. In questi casi è sempre piacevole proporre loro qualche lavoretto da realizzare con la pasta al sale o il didò. Se i vostri figli però sono un po’ più grandicelli, diciamo intorno ai 5-6 anni, esiste un’alternativa per loro maggiormente allettante: la pasta fimo.

La pasta fimo, è una pasta modellabile termoindurente, che si scalda cioè con il calore, perfetta per realizzare gli oggetti più svariati, ivi inclusi i lavoretti di natale (abeti, stelle, angioletti e così via). Potete acquistarla in panetti colorati o bianca e colorarla in questo caso successivamente con le tempere. Il procedimento per utilizzarla è piuttosto semplice: la pasta fimo va ammorbidita con le mani, quindi, una volta che si sarà scaldata un po’ potete darle la forma che desiderate con le mani o con le formine da biscotti.

Le costruzioni in amido di mais

Tutti i genitori lo sanno: le costruzioni sono da sempre uno dei giochi preferiti di tutti i bambini. Ai bimbi, sia grandi che piccoli, infatti, piace giocare con i mattoni, costruire, impilare, incastrare e distruggere! Le costruzioni, inoltre, stimolano la manualità, la fantasia, la creatività, il senso di logica, la spazialità dei bambini e la loro capacità di risolvere i problemi. Oggi, accanto alle tradizionali costruzioni in legno o in plastica, esistono delle nuovissime costruzioni naturali al 100%.

Si tratta di piccoli mattoncini realizzati in amido di mais e colorati con colori alimentari. Sono un gioco divertente, innovativo, ecologico e del tutto biodegradabile. Con i mattoncini in amido di mais, i bambini potranno divertirsi a costruire, colorare e decorare senza l’utilizzo di colla o coloranti artificiali. I mattoncini sono sicuri e atossici, sono, infatti, morbidi e colorati con colori alimentari e non sono pericolosi anche se ingeriti.

Educazione, fuori casa con mamma e papà

I bambini, si sa, sono sempre molto allegri e vivaci ma questo non vuol dire che hanno il diritto di fare tutto quello che vogliono. E’ molto importante, infatti, che i genitori insegnino ai propri figli il rispetto di determinate regole sociali che li aiutino a comportarsi educatamente in tutti i contesti, sia pubblici che privati.

Capita sovente di vedere al ristorante, sugli autobus, nei negozi o per strada genitori stremati e arresi di fronte ai capricci e alle marachelle dei propri bambini. Per evitare queste situazioni, spesso imbarazzanti, è fondamentale che i genitori diano ai propri figli delle indicazioni chiare e precise e delle regole ferme e coerenti per indicare loro cosa è giusto fare e cosa no. In questo modo i bambini vengono educati a stare correttamente in pubblico evitando ai genitori di rinunciare ad uscire o di concedersi una cena fuori o un cinema.

Al supermercato con mamma e papà

Capita spesso di vedere in giro, al bar, al ristorante o al supermercato, bambini capricciosi che mettono a dura prova la pazienza ed i nervi dei genitori e di chi sta loro intorno. E’ importante che i bambini imparino fin da piccoli a rispettare delle regole e a capire che non sempre è possibili fare tutto ciò che si vuole. I genitori, quindi, dovrebbero imporre dei  limiti ai propri  figli, senza esagerare ma, allo stesso tempo, senza temere di far loro del male, reprimendoli. I no dei genitori sono indispensabili per il corretto sviluppo psico-fisico dei bambini che impareranno, cosi, a muoversi in determinati confini e a comprendere il lecito dall’illecito ed il giusto dal sbagliato.

Queste regole che i genitori devono imporre ai propri figli è importante che vengano applicate in tutti i contesti anche in quelli più banali e comuni come l’andare a fare la spesa. Non è difficile, infatti, assistere nei supermercati a bambini che piangono disperati perché vogliono questo o quello, che corrono tra gli scaffali, che giocano con gli alimenti, etc.. Per tenere sotto controllo la situazione è importante stabilire subito ed in anticipo delle regole da rispettare, chiare e precise. Ai bambini più piccoli, ad esempio, si può dire che devono stare seduti nell’apposito sediolino del carrello per la spesa in modo da non poter correre in giro e da non aver tutto a portata di mano.

I bambini vittime di abusi di rischiano di diventare adulti violenti

Oggi scegliamo un argomento davvero molto doloroso, ma quando ho letto questa notizia mi è sembrata giusta condividerla con voi, mamme, e sentire anche la vostra opinione. Dietro a storie di abusi e violenze sui minori può celarsi un’altra precedente storia di degrado e abusi. La tesi di alcuni ricercatori londinesi è quella che gli adulti malati, che abusano di bambini, sono in realtà dei bambini abusati, come se la violenza incorporata da piccoli si trasformi in altra violenza da grandi.

A dimostrarlo sono stati gli esperti del National Clinical Assessment and Treatment Service xhe hanno condotto uno studio su un gruppo di 27 bambini fino ai 10 anni di età che hanno molestato fratelli, amici o compagni di scuola, i classici piccoli bulli. Questi ragazzini hanno mostrato di essere mentalmente disturbati e di non essere in grado di formare delle relazioni sane.