Autismo: i primi segnali nel pianto dei neonati

Il pianto è il principale strumento con cui il neonato comunica con il mondo esterno. Con i vagiti, il lattante manifesta i propri bisogni e cerca di attirare su di se le attenzioni dei genitori e delle persone che gli stanno intorno. Dal pianto dei neonati, quindi, una mamma può capire, ad esempio, quando il bambino ha fame, ha sonno, quando deve essere cambiato o quando ha dei fastidi. I vagiti, oltre ad esprimere le esigenze del piccolo, sono in grado di  trasmettere tutta un’altra serie di informazioni che non sempre possono essere colte dai genitori come, ad esempio, i segni premonitori dell’autismo. Una ricerca scientifica dell’Università del Kansas, negli Stati Uniti, ha evidenziato, infatti, come i primi sintomi dell’autismo possono essere riscontarti già nei primi vagiti emessi dal neonato. Secondo lo studio, condotto dal professore Stephen Warren, ascoltando nei primi mesi di vita il pianto e la voce del neonato attraverso un particolare esame dei suoni, è possibile capire se il bambino svilupperà la malattia. In questo modo, si potrà intervenire tempestivamente con una speciale terapia.

Progetto Ninna-ho, per non abbandonare i neonati

Diventare mamma è, per una donna, un’esperienza unica e meravigliosa. Accade, però, che alcune circostanze negative, come disagi sociali ed economici, minino la gioia della maternità, spingendo la donna a compiere un gesto estremo e disperato come l’abbandono del proprio figlio o, peggio ancora, l’infanticidio. Dietro questi drammi ci sono motivazioni disparate e complesse e donne di ogni nazionalità, età e livello sociale. In Italia, nonostante la normativa vigente consenta ad una donna il diritto di partorire in anonimato e a non riconoscere il proprio bambino, la cronaca è piena di storie di abbandoni e infanticidi. Per cercare di prevenire ed evitare queste situazioni drammatiche, è nato il Progetto Ninna-ho.

Cosa è il progetto Ninna-ho?

Si tratta di un progetto sostenuto dalla Fondazione Francesca Rava e da KPMG Italia con il patrocinio del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e della Società Italiana di Neonatologia. Ninna-ho si rivolge a tutte le madri, italiane e straniere, che per problemi economici, sociali o psicologici non possono prendersi cura del proprio bambino.

La laparoscopia

Cos’è la laparoscopia

laparoscopiaLa laparoscopia è una tecnica chirurgico-diagnostica che permette al medico di osservare la cavità addominale e pelvica attraverso uno strumento, il laparoscopio, collegato a una telecamera. Analogamente a quanto abbiamo visto a proposito dell’isteroscopia, anche la laparoscopia può essere usata sia a scopi diagnostici (laparoscopia diagnostica) che terapeutici (laparoscopia operativa) e rappresenta in questo caso una tecnica chirurgica meno invasiva rispetto alla tradizionale chirurgia addominale.

La laparoscopia diagnostica, indicazioni

Si parla di laparoscopia diagnostica quando il medico esegue semplicemente un’osservazione della cavità addominale allo scopo di eseguire appunto una diagnosi o verificare lo stato di una patologia in atto. Questa tecnica è indicata in caso di infertilità e dolori pelvici cronici che possono essere entrambi sintomi di endometriosi.

La laparoscopia operativa

Si parla di laparoscopia operativa quando viene eseguito un vero e proprio intervento chirurgico; questa tecnica è indicata in caso di gravidanza extra-uterina, per la rimozione di fibromi e cisti ovariche, per il trattamento delle lesioni endometriosiche.

Bambini e matematica, non solo numeri

bambini imparare matematica

Abbiamo già visto che il bambino conosce la matematica sin da piccolo: già nel primo anno di vita infatti sarebbe in grado di stimare quantità da uno a quattro senza avere alcuna conoscenza del concetto di numero. D’altra però, affermano sempre gli esperti, la matematica non è costituita solo da “entità astratte” quali numeri e figure geometriche, ma include un’ampia gamma di concetti dei quali noi facciamo esperienza quotidianamente senza neppure rendercene conto, quali ad esempio i rapporti spaziali e temporali. In altre parole, la matematica non coincide con il saper contare.

Prima e dopo, avanti e indietro, sopra e sotto sono infatti tutti concetti correlati con le abilità matematiche con i quali il bambino prende confidenza nei primi anni vita imparando dall’esperienza. In questo senso aiutare il piccolo a prendere confidenza con la matematica non significa soltanto insegnargli a contare fino a dieci o anche di più, ma aumentare le sue opportunità di conoscenza dei rapporti spaziali e temporali attraverso i giochi semplici e quotidiani di sempre.

Quando il bambino fa tanta pipì

Le neomamme, soprattutto se alle prese con il primo figlio, tendono a preoccuparsi facilmente. Ogni cosa per loro è nuova e, non avendo ancora esperienza, capita che si agitino ad ogni piccolo cambiamento o novità. I neonati vengono osservati e controllati molto attentamente dalle loro mamme che per ogni cosa, anche la più piccola, ritenuta anomala ricorrono al pediatra di fiducia. Una delle cose che le mamme tengono sotto controllo nei propri bambini è la pipì. La pipì, infatti, può dire molto sullo stato di salute del bambino e può rappresentare una spia di disturbi più o meno gravi. Uno dei principali aspetti della pipì che viene preso in considerazione dalle mamme è la quantità. Molte neomamme, infatti, si domandano spesso se il loro bambino faccia troppa pipì o se, al contrario ne faccia poca. Molte mamme rimangono impressionate dall’importante quantità di pipì dei loro bimbi e si stupiscono delle numerose volte che devono cambiare il pannolino zuppo di pipì. Non bisogna, però preoccuparsi. Produrre un’importante quantità di pipì, soprattutto nei neonati è, in linea di massima, una cosa normale.

L’isteroscopia operativa, cos’è, quando è indicata

isteroscopia operativa

Cos’è l’isteroscopia

L’isteroscopia è una tecnica endoscopica che permette di vedere dentro la cavità uterina attraverso l’introduzione nella vagina di uno strumento, l’isteroscopio; ovvero una cannula rigida, di pochi centimetri di diametro, dotata di fibre ottiche. Come abbiamo già visto si tratta di una tecnica che viene usata sia a scopo diagnostico (isteroscopia diagnostica) che terapeutico (isteroscopia operativa). Dell’isteroscopia diagnostica abbiamo già parlato, oggi quindi vedremo di saperne di più dell’isteroscopia operativa.

In quali casi si esegue l’isteroscopia operativa

L’isteroscopia operativa è indicata, in alternativa ad altre tecniche come la laparoscopia, in caso di aderenze e malformazioni uterine, polipi endometriali, fibromi uterini sottomucosi, rimozione di corpi estranei in vagina (ad esempio una spirale anticoncezionale che si è spostata dalla sua sede).

Tuffi e immersioni subacquee in gravidanza

La gravidanza rappresenta per la donna uno stato del tutto naturale e fisiologico e non deve essere vissuta come una condizione patologica. Una donna in dolce attesa, durante i mesi di gestazione, quindi, può continuare a fare quello che faceva prima della gravidanza, utilizzando, ovviamente, un’ampia dose di buon senso. E’ il caso, ad esempio, dello sport. Una donna abituata a praticare sport può continuare a farlo anche durante la gravidanza, seguendo sempre le indicazioni del proprio medico e tutti gli accorgimenti del caso. Ci sono, però, degli sport che bisogna evitare perchè pericolosi per mamma e bambino. Tra questi è bene annoverare i tuffi e le immersioni subacquee. Con l’estate, sono numerose le donne in dolce attesa che si domandano se possono vivere in tranquillità la propria vacanza al mare, praticando immersioni e divertendosi con tuffi in piscina. Non esiste una risposta unica valida per tutte: tutto dipende dallo stadio e dallo stato della gravidanza, dal tipo di tuffo o immersione e dall’esperienza della donna.

Le ulcere sulla lingua del bambino

lingua bambinoLa lingua del bambino ci dice molto circa il suo stato di salute; non a caso il pediatra le da sempre un’occhiata ogni volta che portiamo il nostro cucciolo nel suo ambulatorio, sia che accusi qualche disturbo in particolare sia che ce lo abbiamo portato per un semplice controllo. Ci sono poi alcune patologie che la interessano direttamente, anzi che mostrano i primi segni proprio sulla lingua prima che nel resto della bocca e del corpo.

La gengivo-stomatite-aftosa

Se sulla lingua del piccolo cominciano a formarsi delle ulcere dolorose è molto probabile che questo indichi la presenza di gengivo-stomatite-aftosa, soprattutto se queste sono presenti anche all’interno della guancia  e se alla loro insorgenza segue l’irritazione  e l’arrossamento delle gengive e il bambino mostra di provare dolore rifiutando il cibo. La gengivo-stomatite-aftosa è un’infezione causata da herpes virus che, nonostante sia molto fastidiosa, si risolve spontaneamente nel giro di circa una settimana. In alcuni casi il pediatra può ritenere opportuno prescrivere un antivirale allo scopo di accelerare il processo di guarigione, mentre per ridurre il dolore e l’irritazione può essere utile un antinfiammatorio (il paracetamolo).   

Combattere l’ingorgo mammario con foglie di cavolo

Allattare il proprio bambino al seno è per ogni donna un’esperienza fantastica. Può accadere, però, che a causa di disturbi come irritazioni, fissurazioni o ragadi al seno, l’allattamento diventi un momento di sofferenza per la mamma ma anche per il bambino che incontra difficoltà nella suzione. Uno dei problemi più comuni a cui possono andare incontro le madri che allattano al seno è l’ingorgo mammario. Si tratta di un fastidioso disturbo dovuto ad un’elevata produzione di latte rispetto alla sua suzione dal seno da parte del bambino. L’ingorgo mammario deriva da un inadeguato svuotamento delle mammelle che appaiono tese, gonfie, calde, tumefatte e doloranti. Il disturbo si presenta solitamente all’inizio dell’allattamento quando il seno produce una quantità di colostro maggiore rispetto alle reali necessità del neonato. In linea di massima, gli ingorghi mammari che compaiono 2 o 3 giorni dopo il parto, tendono a risolversi spontaneamente in poco tempo se la mamma riesce comunque ad attaccare il bimbo al seno. Se l’ingorgo mammario è più ostinato è possibile alleviarlo attraverso l’applicazione sul seno di foglie di cavolo.

Piscine gonfiabili per bambini

piscine gonfiabili

Estate è sinonimo di sole, mare e divertimento. Non tutti però, a causa di svariati motivi, possono portare i propri figli al mare o rimanerci a lungo. Una buona soluzione, in questi casi, per proteggere i bambini dal caldo torrido e farli divertire è rappresentata dalle piscine gonfiabili. Sono, infatti, l’ideale per intrattenere i bambini, anche quelli più piccoli, permettendo ai genitori di tenerli sott’occhio senza troppi sforzi. Le piscine gonfiabili adatte ai bambini hanno dimensioni ridotte e la quantità d’acqua in esse contenuta è sicura e sufficiente a far divertire i bambini. Le piscine gonfiabili permettono al bimbo di ristabilire il giusto contatto con i liquidi e favoriscono l’acquaticità in piena sicurezza. Sono facili da trasportare e da gonfiare, occupano poco spazio e possono essere posizionate in giardino, sul terrazzo o anche sulla spiaggia.

L’isteroscopia diagnostica, cos’è, quando va fatta

isteroscopia diagnostica

Cos’è l’isteroscopia diagnostica?

L’isteroscopia è uno strumento diagnostico endoscopico che permette al medico di osservare il canale cervicale e la cavità uterina.

Come si esegue l’isteroscopia?

L’isteroscopia si esegue inserendo in vagina una cannula di pochi centimetri di diametro, l’isteroscopio, dotato di un sistema di fibre ottiche. Una volta introdotto l’isteroscopio in vagina, questa viene dilatata attraverso un mezzo gassoso o liquido per permetterne la visione. L’esame viene effettuato nella maggior parte dei casi in ambulatorio e in assenza di anestesia.

Il singhiozzo nel feto

singhiozzo feto

Nel corso della gravidanza, può succedere che la futura mamma noti dei movimenti fetali un pò particolari: dei piccoli sobbalzi lenti e ritmici che possono durare a volte anche mezz’ora. Si tratta del cosiddetto singhiozzo fetale. Il piccolo, in realtà, non singhiozza ma esegue quelli che gli studiosi chiamano movimenti respiratori con cui il feto si allena alla futura respirazione. Durante il singhiozzo, il bimbo, muovendo i muscoli della gabbia toracica, imita perfettamente i movimenti toraco-addominali alla base del suo respiro dopo la nascita. Nella vita intrauterina, infatti, il feto non respira poichè è completamente immerso nel liquido amniotico e i suoi alveoli polmonari sono ancora afflosciati. Alcuni studiosi hanno osservato che il singhiozzo favorisce la maturazione dell’epitelio tracheo-bronchiale e del parenchima polmonare del feto. Il singhiozzo, inoltre, sembra che aiuti il bambino ad imparare come espellere il latte che potrebbe andargli di traverso una volta nato.

Il bambino conosce la matematica sin da piccolo

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Anche se qualcuno (io, ad esempio) non l’avrebbe mai detto, sembra che il genere umano la matematica se la porti dentro. Secondo la maggior parte dei neuroscienziati infatti, leggo su una rivista specializzata, l’uomo possiede un “senso dei numeri” innato e indipendente dal contesto socio-culturale in cui vive. Tali, presunte, doti matematiche si sarebbero evolute nel corso di centinaia di migliaia di anni, conferendo così all’uomo la capacità di dominare sulla natura e sugli altri animali.

A dimostrarlo diversi studi che hanno permesso di rilevare che i bambini sotto l’anno di età sono in grado di valutare quantità da uno a quattro, senza naturalmente conoscere i numeri, indicando istintivamente immagini che ritraggono tre persone mentre vengono fatte ascoltare loro tre voci. Altre ricerche hanno invece evidenziato la capacità del bambino di eseguire semplici operazioni matematiche valutando quanto spazio occupano gli oggetti in base alle loro dimensioni e alla loro quantità. Tutto questo senza che il cucciolo possegga ancora alcun tipo di abilità linguistica.