Gastroenterite, più frequente in estate

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L’estate, oltre a portare con se notevoli benefici per corpo e mente, può nascondere alcune insidie. Con la bella stagione, ad esempio, si verifica tra i bambini, e in particolare tra i più piccoli, un aumento dei casi di gastroenterite.

Ma cos’è la gastroenterite?

La gastroenterite è una malattia infiammatoria dell’apparato gastrointestinale caratterizzata dalla presenza di vomito e diarrea a cui può associarsi la febbre. Il disturbo, molto comune in età  pediatrica, è causato principalmente da un’infezione virale e in particolare dal Rotavirus. Sono state riscontrate anche cause batteriche, meno frequenti ma più gravi, come CampylobacterShigella ed Escherichia coli. I sintomi più comuni della gastroenterite sono vomito, diarrea, febbre, mal di pancia, perdita di appetito e sonnolenza. Poichè le infezioni che causano la gastroenterite derivano, per lo più, da una scarsa igiene e da cibi o bevande contaminati, è facile intuire come con il caldo estivo queste tendano ad aumentare.

Il calendario delle vaccinazioni infantili

calendario vaccinazioni infantili

Secondo quanto afferma l’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), la vaccinazione infantile rappresenta uno degli interventi di salute pubblica più importanti poichè permette di salvare ogni anno due milioni di vite. Come abbiamo già visto a proposito di vaccini polivalenti, in linea con le direttive dell’OMS in Italia i bambini vengono vaccinati, a partire dal terzo mese di vita con la somministrazione di un preparato che li protegge da sei agenti patogeni contemporaneamente.

Ma quali sono gli appuntamenti con la vaccinazione che scandiscono la vita del bambino nei primi quindici mesi di vita e fino al quindicesimo anno di età? Vediamo il calendario per le vaccinazioni valido per tutte le regioni italiane:

I vaccini al terzo mese di vita

E’ la prima volta che il piccolo viene sottoposto a vaccinazione. Viene somministrato il vaccino esavalente contro pertosse, tetano, difterite, poliomielite, haemophilus di tipo b, epatite b.

I vaccini al quinto mese di vita

Al quinto mese viene somministrata al bambino la seconda dose del vaccino precedente.

Svezzamento: il formaggio

formaggio

Il formaggio è un alimento ricco di molte sostanze nutritive indispensabili per la crescita del bambino. Il formaggio, infatti, ha un elevato valore nutrizionale: contiene minerali quali il calcio e il fosforo utilissimi per il corretto sviluppo di ossa e denti, proteine di alta qualità fondamentali per le cellule e i tessuti dei bambini, e vitamine quali A, B2 e B12. Il formaggio, inoltre, è un’importante fonte di energia fornita soprattutto dai grassi la cui quantità varia a seconda della varietà di formaggio. Grazie alle sue preziose qualità, il formaggio viene inserito nella dieta del bambino fin dall’inizio dello svezzamento. Il pediatra, infatti, consiglia l’utilizzo di un cucchiaio di formaggio grattugiato da aggiungere già alle prime pappe. Il parmigiano reggiano, ad esempio, è molto adatto ad essere consumato dai bambini in quanto è un vero e proprio concentrato delle proprietà del latte: si pensi che per produrre un chilo di parmigiano occorrono ben 16 litri di latte vaccino!  

La sindrome premestruale

sindrome premestruale

Aldilà di facili battute, molte donne vivono i giorni immediatamente precedenti al ciclo mestruale come estremamente angoscianti; si sentono fiacche, di cattivo umore, piene di dolori. E’ questa la sindrome premestruale, un disagio che è doveroso portare all’attenzione del ginecologo perchè ci aiuti a risolverlo felicemente e a riprenderci la nostra serenità.

Cos’è la sindrome premestruale

Quando “stanno per arrivare” noi donne lo sappiamo. Ad avvertirci è un insieme di sensazioni fisiche più o meno percettibili quali tensione mammaria, doloretti all’addome, mal di testa e gonfiori cui vanno spesso ad aggiungersi  sbalzi d’umore, ipersensibilità, irritabilità. In alcune donne però questo quadro “sintomatologico” può risultare estremamente amplificato al punto da rappresentare un ostacolo per lo svolgimento delle normali attività quotidiane e costituire una vera e propria sindrome, la sindrome premestruale appunto.

Sindrome premestruale, i sintomi

Ogni donna manifesta il problema in maniera del tutto personale; tuttavia i sintomi riscontrati più di frequente sono rappresentati da: dolore addominale, tensione mammaria, aumento di peso, gonfiore agli arti inferiori, mal di testa, irritabilità, cambiamenti repentini di umore, crisi di pianto immotivate, aggressività, sensazione di affaticamento, difficoltà di concentrazione. Tutti i sintomi fanno la propria comparsa all’incirca una settimana prima delle mestruazioni e regrediscono in coincidenza con il loro inizio.

Il prelievo di sangue nella prima infanzia

ago a farfalla

Esami del sangue di routine, di norma, non sono previsti per i bambini piccoli. Può succedere, però, che a causa di alcuni sospetti diagnostici, si renda necessario eseguire nel bambino un prelievo di sangue. Questo, spesso, spaventa le mamme che si agitano al pensiero del loro piccolo nelle mani degli infermieri. Non bisogna, però, avere paura ed essere ansiosi perchè il prelievo del sangue è un esame semplice e va vissuto serenamente. I prelievi del sangue per i bambini, infatti, funzionano, in linea di massima, come per gli adulti sia per quanto riguarda le modalità di esecuzione che i parametri da controllare (emocromo, VES, transaminasi, ferritina, glicemia, etc..). Nei bambini da 0 a 3 anni il sangue viene tirato dal braccio ma per farlo viene utilizzato un’ago speciale, detto ago a farfalla (o butterfly), più corto e sottile di quello tradizionale che facilita l’inserimento in vena e diminuisce il fastidio. Questo perchè i bambini hanno un patrimonio venoso più delicato e ridotto rispetto agli adulti e sono più inclini a muoversi durante l’esame.

L’eritema migrante della lingua nel bambino

lingua a carta geografica

Sulla lingua del piccolo sono comparse delle strane macchie rossastre che sembrano spostarsi di giorno in giorno o addirittura di ora in ora? Forse si tratta del cosiddetto eritema migrante, un disturbo tanto innocuo, quanto “strano”. Vediamo di conoscerlo meglio:

Cos’è l’eritema migrante

L’eritema migrante (o glossite migrante benigna) è un’alterazione della superficie della lingua nota anche con il nome di lingua a carta geografica poichè costituita dalla comparsa di macchie rosse che confluendo l’una nell’altra e assumono un’aspetto tale da ricordare appunto una carta geografica. L’appellativo di migrante invece si deve al fatto che con il passare dei giorni le chiazze sembrano spostarsi da un punto all’altro della lingua stessa a causa del susseguirsi della guarigione e della formazione di nuove lesioni.

Quali sono le cause dell’eritema migrante

Le cause che determinano la comparsa dell’eritema migrante sono tutt’oggi sconosciute. L’alterazione non è riconducibile nè a virus nè a batteri; si pensa piuttosto che possa dipendere dall’ipersensibilità del bambino verso alcuni cibi ed è più frequente nei bambini allergici.

Bollicine su mani e piedi: la disidrosi

disidrosi

Con l’arrivo della bella stagione e del caldo estivo, la sudorazione nei bambini può aumentare e le mamme possono notare la comparsa di bollicine sulle mani e sui piedi dei propri bimbi. E’ un disturbo piuttosto comune nei bambini, definito disidrosi, che si accompagna anche  a prurito, vescicole, arrossamento e desquamazione della pelle.

Ma che cosa è la disidrosi?

La disidrosi (o eczema disidrosico) è una forma di dermatite che colpisce la pelle tra le dita, il palmo delle mani e la pianta dei piedi. Si manifesta con vescicole profonde, di varie dimensioni e piene di liquido serioso trasparente. Le vescicole, nella maggior parte dei casi pruriginose, possono presentarsi sparpagliate o raggruppate, appaiono dure al tatto e resistenti in caso di traumi. In linea di massima, le vescicole tendono a riassorbirsi nel giro di pochi giorni, lasciando la pelle secca e squamosa.

La dismenorrea

mestruazioni dolorose

Moltissime di noi accusano durante il ciclo mestruale dei fortissimi dolori all’addome e alla schiena accompagnati da altri sintomi sgradevoli come nausea, vomito e persino diarrea e talvolta il disturbo può farsi così intenso da impedirci di vivere la nostra vita come in tutti gli altri giorni del mese. Si parla in questo caso di dismenorrea. Vediamo quindi di capirci di più:

Cos’è la dismenorrea

Con il termine dismenorrea si indicano le mestruazioni dolorose, disturbo del quale si stima siano affette in maniera particolarmente grave circa il 10% delle donne italiane dall’adolescenza fino ai trenta anni circa. Più precisamente, le mestruazioni cominciano a farsi dolorose all’incirca da sei a ventiquattro mesi dopo la comparsa del menarca (la prima mestruazione); il dolore può precedere di alcuni giorni la comparsa delle mestruazioni stesse per affievolirsi solo con il finire di queste e può essere accompagnato da flusso mestruale molto abbondante (menorraggia), nausea, vomito, diarrea e vertigini.

Allattamento artificiale: se prolungato può causare carenza di ferro

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Non tutte le mamme sono uguali, anzi. Ognuna, nell’accudire i piccoli, ha i propri tempi, le propri idee e i propri modi di fare. Questa diversità emerge in particolare per quello che riguarda l’allattamento. Ci sono mamme che scelgono di allattare il proprio bambino a lungo fino ai 3 anni e altre, invece, interrompono l’allattamento già a 6 mesi. Tutte queste situazioni presentano, sicuramente, dei pro e dei contro e sarà compito del pediatra indirizzare ogni donna e il proprio bambino nella strada migliore da intraprendere. Una recente ricerca del The Hospital for Sick Children (SickKids) e del St. Michael’s Hospital di Toronto in Canada mette, però, in guardia dai rischi di un allattamento artificiale prolungato. Nello specifico, lo studio ha evidenziato che allattare artificialmente oltre i 16 mesi di età comporterebbe nel bambino, oltre ai già noti problemi di carie ed obesità, una carenza di ferro.

I pro e i contro delle dimissioni precoci

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In Italia, in passato le neomamme rimanevano in ospedale anche 15 giorni dopo il parto. Oggi, invece, si è radicata una tendenza completamente diversa: dimettere le mamme e i nascituri dopo 2 o 3 giorni dal parto. Si tratta delle cosiddette dimissioni precoci in cui il neonato viene mandato a casa a 48 ore di vita. Le dimissioni precoci sono divenute la norma nella maggior parte degli ospedali italiani dove, in caso di parto naturale perfettamente riuscito e se il bambino è nato a termine, sano e di peso adeguato (che non perda più del 10% del peso iniziale durante il calo fisiologico) si dimettono mamma e neonato dopo 48 ore dal parto. Anche i tempi di degenza del cesareo sono cambiati: oggi, in caso di cesareo senza complicanze, le mamme possono essere dimesse già dopo 3 o 4 giorni grazie anche al minor tempo di recupero permesso dall’epidurale. La scelta dei tempi di degenza è, comunque, ancora molto dibattuta. Per i sostenitori delle dimissioni precoci, tempi di degenza ridotti comporterebbero vantaggi sia per gli ospedali che per mamme e bambini.

otite, nicole

L’otite media nel bambino

otite media acuta bambino

L’otite media acuta è un disturbo piuttosto frequente nel bambino da 0 a tre anni perchè le sue tube di Eustachio, le strutture dell’orecchio deputate al drenaggio dei liquidi e alla fuoriuscita dell’aria che mettono in comunicazione la parte posteriore del naso con l’orecchio, sono più corte e sottili che negli adulti. Si stima infatti che i tre quarti dei bambini ha almeno un episodio di otite nei primi tre anni di vita.

Cos’è l’otite media acuta

L’otite media è un’infiammazione che interessa l’orecchio medio, ovvero quella parte di orecchio situata dietro il timpano, che lo separa dall’orecchio esterno. Può interessare una sola o entrambe le orecchie.

Otite media, le cause

L’otite media è causata da batteri o virus che entrano nell’orecchio medio attraverso il naso o la gola risalnedo attraverso le tube di Eustachio; questo può accadere perchè le tube di Eustachio non funzionano correttamente perchè infiammate a causa di raffreddori, sinusiti o allergie. In questo modo si formano delle secrezioni che non vengono drenate dalle tube e premono sulla membrana timpanica causando il dolore.

L’unione fa la forza qui su Tuttomamma

racconti-partoCare mamme oggi pensavo ad una riflessione su quello che rappresenta questo blog per me ma anche per voi, ormai è da settembre che siamo online e giorno dopo giorno siamo riuscite a creare un rapporto bellissimo con voi. Un rapporto che non è a senso unico ma che viaggia in entrambe le direzioni, spesso mi avete dato gli spunti per gli argomenti da trattare, spesso dai vostri commenti sono emersi preziosi consigli da condividere con le altre e altrettanto spesso è stato bellissimo seguire il dibattitto che si è creato attorno a certi temi più “scottanti”.

Svezzamento: il pomodoro

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Il pomodoro, come tutte le verdure, è un elemento davvero importante per una corretta alimentazione del bambino, poichè contiene numerose  sostanze indispensabili ad un sano sviluppo psico-fisico del bimbo. Il pomodoro, infatti, è ricco di acqua, vitamine, fibre e sali minerali. L’alto contenuto di acqua e i suoi nutrienti rendono il pomodoro un alimento poco calorico, leggero, dissetante e rimineralizzante. Le fibre presenti nel pomodoro, inoltre, regolarizzano la funzionalità intestinale e aiutano a combattere la stitichezza. Il pomodoro è perfetto per la preparazione delle pappe dei bambini poichè si sposa benissimo con alimenti come la pasta, il riso, e le patate di cui facilita la digestione. In linea di massima, il pediatra consiglia l’inserimento del pomodoro nello svezzamento del bambino non prima dei 10-12 mesi di età.