Il cosleeping, dormire insieme ai bambini fa bene?

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L’abitudine del bambino di dormire nel lettone con mamma e papà è aborrita dalla maggior parte delle persone, soprattutto se il piccolo non è più un bebè. In alcuni casi sono stati proprio i genitori a favorire l’instaurarsi di questa abitudine lasciando che il proprio figlio si addormentasse accanto a loro sin dai primi mesi di vita, in altri invece è il bambino a reclamare, spesso nel bel mezzo della notte, il proprio diritto, diciamo così, a dormire nel lettone, nonostante mamma e papà non siano d’accordo.

I detrattori del lettone aperto al bambino sostengono la propria posizione ritenendo che questa abitudine ne farà un adulto insicuro e mammone, i sostenitori, al contrario, pensano che il piccolo che viene lasciato dormire insieme ai genitori sarà un adulto senz’altro sano (ci mancherebbe) ed anzi più sereno. Al coro dei contrari si aggiunge poi la voce di chi ritiene che tenersi i figli dentro al letto, magari fino alla preadolescenza, danneggi gravemente l’intimità di coppia.Non è però di questo avviso il pediatra, e padre di otto figli, William Sears, autore del libro Genitori di giorno e di notte, secondo il quale dormire insieme ai bambini, il cosleeping appunto, è un bene sia per il piccolo che per i suoi genitori poichè aiuta a stabilire sin da subito un profondo legame affettivo e agevola la conoscenza reciproca. D’altra parte, sostiene sempre Sears, a questo scopo è fondamentale tenere sempre il bambino a stretto contatto non solo di notte ma anche di giorno portandolo nel marsupio o nelle fasce portabebè. Sembrerebbe dunque che per il bambino dormire nel lettone con mamma e papà sia non solo utile ma perfino necessario.

Cosa ne è dunque di tutti i consigli, reperibili in ogni dove, su come abituare il bambino a dormire da solo nel proprio letto per il suo bene prima di tutto? Voi cosa ne pensate? Lettone si o lettone no?

3 commenti su “Il cosleeping, dormire insieme ai bambini fa bene?”

  1. Secondo me è meglio incoraggiare il bambino a dormire nel proprio letto, quando è abbastanza grande, verso i due/tre anni (poco male se, come spesso capita, durante la notte fa un incubo e torna nel lettone). Questo non significa allontanare il bambino, ma iniziare a poco a poco a farlo diventare “indipendente”. Naturalmente durante il giorno potrà stare vicino ai genitori, ma non bisogna permettergli di inserirsi troppo nell’intimità della coppia, facendogli capire (con tutta la delicatezza possibile e senza troppi particolari) che durante la notte i genitori preferiscono dormire da soli…

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  2. “indipendente” il bambino oppure liberi i genitori? Lasciamoli nel lettone con noi e quando saranno pronti saranno loro stessi a voler andarsene..

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