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Bambini in automobile, rimedi contro la nausea

Il mal d’auto (o chinetosi) è un disturbo piuttosto comune tra i bambini di tutte le età. La cosiddetta “malattia da movimento” si manifesta perchè l’organismo del bambino non è abituato al movimento e agli spazi angusti dell’automobile. Con il tempo e l’abitudine, il bambino imparerà a gestire il senso di nausea, distraendosi e concentrandosi su altre attività. Esistono dei rimedi e dei piccoli stratagemmi che possono aiutare il bimbo ad allontanare la spiacevole sensazione di nausea durante gli spostamenti in auto.

Quando siete in automobile, soprattutto per lunghi tragitti, cercate di distrarre il vostro bambino per impedire che pensi troppo alla nausea. Puntate sulla musica, sui giochi, sulle canzoncine, sulle favole e su tutto ciò che la fantasia vi suggerisce.

Vaccino MPR, vere e false controindicazioni

Come abbiamo visto, il vaccino MPR, ovvero il vaccino morbillo-parotite-rosolia, viene definito dal Ministero della salute, sicuro ed efficace. Non presenterebbe quindi maggiori rischi di tutte le altre vaccinazioni obbligatorie. Tuttavia, è lo stesso Ministero a precisarlo, non è esente da effetti collaterali e controindicazioni.

A proposito di queste ultime, le fonti ministeriali, le distinguono in due gruppi: vere e false. Le prime sono condizioni che effettivamente rendono sconsigliata la somministrazione del vaccino MPR (che, lo ricordiamo, non è comunque obbligatorio), le seconde invece no, potremmo equipararle, credo, a voci di popolo che il ministero intende così smentire. Vediamo quindi le controindicazioni al vaccino MPR.

Sono false le seguenti controindicazioni:

Intossicazione bambini: le prime cause sono funghi e gas

Sono molto frequenti le intossicazioni tra i bambini italiani. Ma quali possono essere le cause? Hanno tentato di dare una risposta gli esperti intervenuti nei giorni scorsi al convegno nazionale ‘Ischia pediatria e neonatologia’. Secondo i dati presentati durante questo incontro i funghi e il monossido di carbonio sono i principali responsabili.  Purtroppo le  intossicazioni si verificano in cucina quando a causa di aria o dell’acqua della pasta che fuoriesce dalla pentola, si spegna la fiamma ma il gas continua a uscire.

Un altro pericolo sono stufe a kerosene o gli scaldabagni.  I dati su questi incidenti domestici sono davvero spaventosi: ogni anno si contano 6 mila casi  in tutte le fasce d’età, con 124 morti e, stando agli esperti, più sono piccoli i bambini, più sono a rischio. Mi raccomando mamme, fate attenzione in casa a queste dinamiche perché davvero possono creare situazioni molto dannose e difendersi non è facile, perché spesso è inodore.

Vaccino MPR, ci sono effetti collaterali?

Appena qualche giorno fa una nostra lettrice ci chiedeva, sulla fan page di Tuttomamma, delucidazioni circa il vaccino MPR, ovvero il vaccino trivalente Morbillo-Parotite-Rosolia. In particolare, quel che preoccupava la nostra amica è l’eventualità che il vaccino in questione abbia degli effetti collaterali molto dannosi per la salute del bambino.

Per rispondere ai suoi dubbi, che presumo siano in molte a condividere, ho fatto un giro sul sito del ministero della salute e ho trovato le seguenti informazioni, che spero vi siano utili: anzitutto, il vaccino MPR viene definito efficace e sicuro e i bambini che vi vengono sottoposti (non è obbligatorio) esposti a rischi minori rispetto a quelli che non lo sono e, dunque, contraggono queste malattie esantematiche.

Tagli e ferite, cosa fare

I bambini, si sa, sono per natura predisposti a cadere e a farsi male. Durante l’infanzia, cadute, ferite, tagli ed abrasioni sono, quindi, all’ordine del giorno e  non devono preoccupare più di tanto. Le statistiche confermano che ben il 45% dei piccoli incidenti domestici che coinvolgono i bambini è causato da banali cadute.

Quando in casa c’è un bimbo è importante che l’ambiente sia sicuro, confortevole e a prova di bambino. Tenete gli oggetti più pericolosi (utensili, attrezzi da lavoro, ecc..) fuori dalla portata del vostro bambino, magari sotto chiave per evitare che si ferisca; applicate i paracolpi agli spigoli di tavoli e mobili; usate ganci di sicurezza alle porte e alle finestre; utilizzate in bagno tappetini antiscivolo e bloccate l’accesso alle scale.

Soffocamento, cosa fare

I bambini iniziano a conoscere il mondo che li circonda attraverso le manine e la bocca. Sono molto curiosi e questo li spinge a toccare tutto e a mettersi ogni cosa in bocca, con non pochi pericoli. Il soffocamento è uno degli incidenti più diffusi che hanno come protagonisti i bambini, piccoli o grandi che siano. E la casa è il luogo in cui questi incidenti avvengono più di frequente: ben il 14% dei casi di soffocamento ha, infatti, origine domestica. Per questo è molto importante la prevenzione.

Se in casa avete un bambino piccolo, fate attenzione che in giro non vi siano oggetti troppo piccoli che potrebbero rappresentare un pericolo per il bimbo. Dai 6-7 mesi di vita, il vostro bambino è in grado di afferrare gli oggetti e, quindi, di portarselo alla bocca. Quando il bimbo impara a gattonare e/o a camminare, evitate di lasciare alla sua portata (sui pavimenti, sui mobili bassi, sulle sedie, ecc..) piccoli oggetti.

I bambini nati in primavera sono più a rischio anoressia

L’anoressia colpisce tantissime persone, soprattutto le ragazze in fase di adolescenza, ma non risparmia neanche i bambini di 5 o 6 anni. Prima di essere un disturbo di carattere alimentare è sicuramente un problema psicologico, che nasconde malesseri di varia natura e insicurezze. Secondo un recente studio, i bambini nati in primavera sono più a rischio anoressia da adulti.  A sostenerlo sono i ricercatori del Wellcome Trust Centre for Human Genetics (UK).

Gli esperti hanno analizzato circa 1.300 persone affette da anoressia nervosa ed è emerso che questa terribile malattia colpisca soprattutto le nate in primavera: i malati di anoressia nervosa sono in misura maggiore tra coloro che hanno visto la luce in questi mesi, rispetto a quelli nati in altri periodi dell’anno.

Annegamento, cosa fare

Tutti i genitori lo sanno: i bambini, soprattutto i più piccoli, sono molto attratti dall’acqua. E questo potrebbe risultare molto pericoloso. Basti pensare, infatti, che un bambino può annegare in soli 5 centimetri di acqua e in pochi secondi (all’incirca 10). Laghi, fiumi, piscine, ma anche la comunissima vasca da bagno o dei banali recipienti possono trasformarsi in pericolosissimi nemici per l’incolumità di vostro figlio.

Quando un bambino si trova in difficoltà e sta rischiando di annegare, non sempre ha la freddezza e la capacità di chiedere aiuto. Per questo la prevenzione rappresenta la migliore arma di difesa in vostro possesso.

Asma e attività sportiva sono compatibili

Forse non tutti i genitori lo sanno, ma chi è affetto d’asma non deve necessariamente evitare l’attività fisica. Anzi, oggi si pensa che lo sport possa essere in alcuni casi un fattore d’ausilio nei casi di asma nei bambini, a patto che ciò che il bambino andrà a praticare sia conciliabile con le sue condizioni e soprattutto che gli istruttori e gli operatori sportivi siano preparati ad affrontare problemi e complicazioni eventuali.

Per quanto riguarda il primo aspetto, ci sono dei distinguo da fare, perché esistono gli attacchi di asma provocati da una patologia/disturbo cronici e quelli indotti da esercitazione (EIA)

Quest’ultimo tipo di asma si presenta soltanto durante l’attività fisica, attraverso la  restrizione o la presenza di spasmi dei canali polmonari che si infiammano, e può essere provocata da diversi fattori, di cui i più comuni sono l’aria secca e troppo fredda e soprattutto l’inquinamento e la presenza di allergeni.

Carie dentale, trovato nuovo germe responsabile

Quando si parla di salute dei bambini la carie dentale può sembrare un problema di secondaria importanza, invece dovremmo farci tutti molta più attenzione perchè a lungo andare una dentatura cariata può dare seri disagi al bambino; il problema inoltre è anche piuttosto diffuso, basti pensare che già a soli 4-5 anni oltre il 20 per cento dei bambini italiani ha i dentini cariati.

Fino ad oggi si credeva che l’unico responsabile dell’insorgenza della carie fosse il famigerato batterio Streptococcus mutans ma adesso, grazie un gruppo di studiosi del Forsyth Institute di Cambridge, specializzato proprio in salute dentale, sappiamo che non è così. Il team di esperti ha infatti identificato un nuovo microrganismo che concorre al suo sviluppo: lo Scardovia wiggsiae.

Televisione e bambini: l’abuso aumenta il rischio di malattie cardiache

Il ruolo della televisione nella vita dei bambini è, da sempre al centro di molti dibattiti e polemiche. Oggi, anche noi di Tuttomamma torniamo sull’argomento per farvi conoscere i risultati di uno studio australiano che riguarda, appunto, il rapporto tra tv e bambini. Secondo la ricerca condotta dagli studiosi dell’Università di Sidney, in Australia, trascorrere troppe ore davanti la televisione esporrebbe i bambini al rischio di sviluppare con il tempo malattie cardiovascolari.

Nello specifico, l’equipe di ricercatori, guidata dal dottor Bamini Gopinath, ha monitorato ed analizzato le abitudini e lo stile di vita di 1492 bambini di età compresa tra i sei e i dieci anni. Dall’analisi dei dati raccolti, è emerso che trascorrere molte ore davanti la televisione aumenta il rischio di malattie cardiache.

Il nuoto non espone i piccoli al rischio di asma e allergie

Il nuoto non espone i bambini al rischio di asma e allergie, almeno non se praticato a livello amatoriale, una o due volte a settimana. Questo è quanto emerso da uno studio pubblicato su American Journal of Respiratory and Critical Care Medecine basato su un campione di 6000 bambini seguiti dalla nascita fino ai dieci anni di età.

Gli studiosi sono giunti alla conclusione che i bambini che frequentano la piscina non corrono maggiori rischi degli altri di sviluppare asma e allergie a causa del cloro presente nell’acqua, anzi il nuoto è associato a una migliore funzionalità polmonare e a minori sintomi respiratori in bambini asmatici. Viene così smentito il risultato di studi precedenti che avevano creato qualche allarmismo di troppo tra le mamme dei giovani nuotatori.

Malocchio ai bambini: ci credete?

Io ti libero dalla testa ai piedi, chi ti ha fatto del male deve farti del bene. Occhio, contr’occhio, mettiglielo all’occhio, schiatta il diavolo e crepa l’occhio.

Una delle tante formule del malocchio che, come è noto, secondo la credenza popolare colpisce soprattutto i bambini. Non è vero…ma ci credo, è questo il pensiero che pervade tante mamme che vedono suo figlio sofferente e vorrebbe donargli il sorriso liberandolo dal suo stato di malessere.

Cos’è il malocchio? Da chi viene lanciato? Come si manifesta? E soprattutto, come si guarisce? (ovviamente risponderemo da un punto di vista sociologico) Il malocchio è la superstizione in base alla quale alcune persone hanno il potere dello sguardo di produrre effetti negativi sulla persona osservata. E già questa definizione approssimativa deve farci riflettere sulla paura che qualcuno, a nostra insaputa, possa fare del male a nostro figlio. I bambini infatti anche se vittime di violenza difficilmente riescono ad opporsi e a denunciare i loro orchi.

Infezioni urinarie ricorrenti nel bambino

Le infezioni urinarie basse ricorrenti colpiscono più le femmine che i maschi, almeno in età scolare. Sono piuttosto comuni durante l’infanzia sia tra i neonati che tra i bambini al di sotto dei dieci anni di età e vanno curate tempestivamente ed efficacemente anche nelle forme meno gravi per evitare che i reni del piccolo ne risentano.

Sintomi

I sintomi delle infezioni urinarie basse variano in funzione dell’età del bambino: i più grandi presenteranno disturbi tipici quali dolore, fastidio e/o bruciore nel fare la pipì mentre il neonato può manifestare il proprio disagio con sintomi aspecifici quali irritabilità, inappetenza, urine maleodoranti. Spesso questo tipo di infezione si manifesta con infiammazioni della vagina e stipsi.

Diagnosi

Anche in questo caso, lo abbiamo già visto a proposito delle altre infezioni delle vie urinarie (batteriuria asintomatica, cistite acuta, pielonefrite) la diagnosi può essere posta solo in seguito all’esecuzione di esame delle urine completo e urinocoltura. In alcuni casi, soprattutto quando si tratta di infezioni urinarie alte o quando il bambino è molto piccolo, il pediatra può consigliare ulteriori accertamente quali ecografia renale e cistografia.