Vaccino MPR, ci sono effetti collaterali?

Appena qualche giorno fa una nostra lettrice ci chiedeva, sulla fan page di Tuttomamma, delucidazioni circa il vaccino MPR, ovvero il vaccino trivalente Morbillo-Parotite-Rosolia. In particolare, quel che preoccupava la nostra amica è l’eventualità che il vaccino in questione abbia degli effetti collaterali molto dannosi per la salute del bambino.

Per rispondere ai suoi dubbi, che presumo siano in molte a condividere, ho fatto un giro sul sito del ministero della salute e ho trovato le seguenti informazioni, che spero vi siano utili: anzitutto, il vaccino MPR viene definito efficace e sicuro e i bambini che vi vengono sottoposti (non è obbligatorio) esposti a rischi minori rispetto a quelli che non lo sono e, dunque, contraggono queste malattie esantematiche.

Prematuri, un kit senza aghi per gli esami

Un kit senza aghi per eseguire analisi del sangue ed altri esami ai bambini prematuri. E’ questa la novità che arriva dalla Gran Bretagna dove un gruppo di ricercatori ha messo a punto un nuovo kit-test senza aghi per i bambini nati pre-termine. I bambini prematuri, si sa, sono molto delicati, fragili e vulnerabili e per questo devono essere attentamente seguiti e adeguatamente trattati. Ed è proprio in quest’ottica che si inserisce il lavoro degli studiosi britannici.  Nello specifico, l’equipe di ricercatori della Queen University di Belfast, guidata dal professor James McElnay , ha ideato e realizzato una nuova tecnica per il prelievo del sangue senza l’impiego di aghi, in modo da rendere l’esame meno invaso e traumatico per i bambini prematuri.

Il kit senza aghi, presentato dai ricercatori sulla rivista Pediatrics, permette di eseguire test ed analisi sui piccoli pazienti, effettuando una leggera puntura senza ago sul tallone dei bimbi.

La cistite acuta nei bambini

Come abbiamo visto appena ieri, le infezioni delle vie urinarie sono le più comuni tra i bambini dopo quelle dell’apparato respiratorio; molto più diffuse tra i maschietti nei primi mesi di vita, colpiscono invece in misura maggiore le femminucce in età scolare ( nelle femmine infatti è più facile che residui fecali raggiungano la vulva).

Abbiamo anche visto che le infezioni urinarie si dividono in:

  • Batteriuria asintomatica;
  • Infezione urinaria bassa sintomatica o Cistite acuta;
  • Infezioni urinarie basse ricorrenti;
  • Infezione urinaria alta o pielonefrite acuta.

Ieri abbiamo fatto un breve cenno alla batteriuria sintomatica, oggi ci occuperemo della cistite acuta.

Peso normale e patologico del neonato

Quanto pesa? E’ una delle domande prioritarie che assillano le ostetriche che escono in sala parto. Da sempre considerato indice di buona salute, il peso alla nascita di per sé è un indice poco significativo se non confrontato con altri parametri, in primis lo stato di maturazione del neonato, ovvero l’effettiva durata della gravidanza.

Un neonato può avere un peso di poco inferiore alla soglia minima senza aver bisogno di un’assistenza medica specifica se i suoi organi e apparati sono sufficientemente sviluppati e funzionanti. Così come un nato prematuro può avere un peso superiore ai 2,5 chili ma non per questo esente da terapia intensiva.

Gravidanza e allattamento al seno, più a lungo durano più intelligente è il bambino

Allattare a lungo il neonato lo rende più intelligente…così come tenerselo più a lungo nel pancione! Secondo uno studio condotto presso la statunitense Durham University (North Carolina) infatti la crescita del cervello del feto prima, del bambino poi, dipende dalla durata della gravidanza (entro il termine dei nove mesi ovviamente) e dell’allattamento al seno.

Lo studio, che ha preso in esame 128 specie di mammiferi, esseri umani inclusi, oltre a validare il suggerimento dell’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) per cui l’allattamento materno dovrebbe protrarsi fino ai due anni di età, conferma la tesi secondo la quale la maggiore durata dell’allattamento al seno negli esseri umani è dovuta alla necessità di supportare la crescita di un cervello più voluminoso rispetto agli altri mammiferi.

La routine della nanna nel neonato

Dormire bene è presupposto fondamentale per la salute psico-fisica dei bambini. Studi scientifici hanno dimostrato, infatti, che proprio grazie al giusto riposo i bambini hanno la possibilità di elaborare i pensieri immagazzinati durante l’intera giornata e di rilassarsi. E’ importante, quindi, care mamme, insegnare al vostro bambino, sin da piccolo, le corrette abitudini del sonno. Un aiuto in tal senso può arrivare dalla cosiddetta routine della nanna. Si tratta di una sorta di rituale pre-nanna che si ripete ogni giorno e che aiuta il bambino a capire che si sta avvicinando il momento di dormire.

Sono numerose e disparate le tecniche suggerite da esperti e non per stabilire una corretta routine del sonno. C’è chi suggerisce, ad esempio, di mettere in pratica una routine della nanna rigida con orari e tappe fissi. Altri, invece, scelgono di puntare sull’elasticità, preferendo una routine della nanna che si adatti alle esigenze del bambino.

I ritmi del sonno nel neonato

Il sonno è uno degli aspetti più importanti nella vita di un neonato e rappresenta un fattore primario per il suo equilibrio psico-fisico. I neonati, come gli adulti, hanno un loro ciclo di sonno-veglia che attraversa diverse fasi: dal sonno leggero a quello in cui sognano per ritornare di nuovo al sonno leggero. Il sonno dei neonati, però è organizzato diversamente da quello degli adulti: mentre questi ultimi, infatti, impiegano circa due ore a terminare un ciclo, i neonati  dimezzano il tempo, completando un ciclo di sonno al massimo in un’ora.  Le diverse fasi del sonno dei neonati hanno tutte un ruolo importante nello sviluppo psico-fisico del bimbo. Nel momento in cui un neonato sogna, ad esempio, elabora tutto quello che gli è accaduto durante il giorno.

Il sonno dei neonati è un sonno particolarmente agitato, intervallato da risvegli e riaddormentamenti continui. I neonati, infatti, si svegliano di frequente soprattutto per soddisfare i propri bisogni come la fame e la sete.

Gastroenterite virale, sintomi e cura

Cos’è la gastroenterite virale

La gastroenterite virale, denominata, impropriamente, anche influenza intestinale, è un’infezione intestinale causata da virus diversi quali: rotavirus, adenovirus, calicivirus e astrovirus. Questi agenti patogeni danneggiano le cellule dell’intestino tenue i cui liquidi si riversano nell’intestino contribuendo alla formazione della diarrea acquosa.

Quali sono i sintomi della gastroenterite virale

I sintomi della gastroenterite virale sono diarrea acquosa, crampi o dolori addominali, nausea o vomito e, a volte, una leggera febbre. Essi perdurano in genere solo uno o due giorni ma in alcuni casi possono persistere fino a dieci giorni; si presentano da uno a tre giorni dopo l’esposizione a seconda dell’agente patogeno che li ha causati.

Aspetto del neonato: a cosa fare attenzione dopo la nascita

Avere un bambino è una gioia immensa ma può essere anche fonte di ansia da parte dei genitori soprattutto se alla prima esperienza. Una delle preoccupazioni principali di mamma e papà al momento della nascita è controllare che il bambino stia bene e che tutto sia a posto. Subito dopo la nascita, il bambino è stremato dal parto e anche il suo aspetto può apparire provato dalla fatica del parto e questo può spaventare o agitare la neomamma. Non bisogna, però, allarmarsi perchè è una cosa del tutto normale causata, ad esempio, dalla pressione esercitata sul bambino dal canale del parto.

Vediamo insieme quali sono le cose a cui dovete prestare attenzione dopo la nascita del vostro bambino.

La pelle: la pelle dei neonati appare solitamente di colore rossastro. Questo è del tutto fisiologico perchè la pelle dei neonati è molto sottile e si intravedono i vasi sanguigni. Dopo il parto, sopratutto se questo è avvenuto oltre il termine, la pelle del neonato potrebbe apparire secca e  potrebbe squamarsi.

L’incubatrice, com’è fatta, come funziona

L’incubatrice è stata inventata nel 1898 da un ostetrico, il dottor J.B. De Lee, che la mise a punto in un ospedale di Chicago. Da allora, questo miracoloso strumento, le cui potenzialità si sono affinate di pari passo con i progressi della medicina, ha permesso di salvare molte vite. Si tratta infatti di un’apparecchiatura medica creata per curare i nati prematuri o sottopeso, quelli cioè che sono nati prima del termine della gravidanza e quelli che, alla nascita a termine, si presentano più piccoli della loro epoca gestazionale (sotto i due chili e mezzo di peso).

A cosa serve l’incubatrice?

L’incubatrice garantisce il corretto sviluppo fisico del neonato grazie ai complessi sistemi di cui è dotata, i quali gli assicurano un grado adeguato di temperatura, umidità, ossigenazione e nutrimento. Il bambino resta in incubatrice fino a quando non ha raggiunto il peso giusto e/o non è in grado di sopravvivere autonomamente nell’ambiente esterno.

La temperatura e l’umidità in incubatrice

Per quanto riguarda la temperatura, l’incubatrice permette al neonato di raggiungere, in modo graduale, la temperatura di 37 °C. L’umidità all’interno dell’incubatrice si attesta intorno all’80-90% in modo da ricreare un ambiente quanto più possibile simile all’utero materno limitando, allo stesso tempo, la disidratazione del bambino. L’umidità è apportata dall’ossigeno umidificato o attraverso un vassoio riempito di acqua sterile scaldato dal calore di una resistenza.

L’ernia ombelicale

Le ernie sono dei disturbi molto comuni che colpiscono di frequente anche i bambini, da quelli più grandi a quelli più piccoli. Tra le forme di ernia più diffuse nell’infanzia c’è l’ernia ombelicale.

Cos’è l’ernia ombelicale?

L’ernia ombelicale si manifesta come una sporgenza in corrispondenza dell’ombelico, dovuta ad una parte dell’intestino che fuoriesce dalla sede ed entra nell’anello ombelicale. Generalmente, l’ernia ombelicale è già presente subito dopo la nascita ma tende a manifestarsi durante le prime settimane di vita del bambino. La causa principale dell’ernia ombelicale è l’incompleta chiusura dell’anello ombelicale, un’apertura in cui passano i vasi embrionali e che tende a chiudersi dopo la nascita. Le dimensioni dell’ernia possono variare a seconda della grandezza dell’anello ombelicale. Se quest’ultimo è piccolo anche l’ernia apparirà piccola ed il gonfiore tenderà a scomparire  in seguito alla spontanea chiusura dell’anello. Più largo è l’anello ombelicale, più grande sarà la sporgenza poichè maggiore è la porzione di intestino fuori sede.  

Bambini in incubatrice, l’ambiente uovo è meglio

Torniamo a parlare del secondo Convegno Internazionale sulla cura dei neonati prematuri organizzato dalla Fondazione Crescere insieme al Sant’Anna onlus, svoltosi a Torino, dal 10 al 12 marzo scorsi, il quale ha visto riuniti neonatologi provenienti da tutto il mondo alla scopo di consolidare la ricerca in neonatologia attraverso la condivisione di studi e conoscenze.

Tra le novità in fatto di cura dei piccoli nati prematuri, è emerso infatti che il battito cardiaco e la respirazione dei piccoli tenuti in incubatrice migliorano se il loro accudimento avviene in “ambienti uovo”, quanto più possibile simile all’utero materno dove sia anche possibile, per la mamma, accarezzarli e far sentire loro il suono della propria voce piuttosto che il rumore e il fruscio di freddi macchinari.

Il baby-cooling: un alleato nella lotta contro l’asfissia

Quando si aspetta un bambino le paure maggiori si concentrano soprattutto sul momento del parto ed il primo pensiero delle neomamme è che il loro piccolo sia sano e stia bene. La nascita di un bambino, infatti, è un momento molto delicato che, purtroppo, in alcuni casi può risultare difficoltoso e traumatico. Uno dei rischi in cui può incorrere un bambino alla nascita è l’asfissia. Si tratta di una diminuzione di ossigeno nel sangue e può causare gravi problemi come disabilità psicomotorie, paralisi cerebrale e nei peggiori casi la  morte. La scienza ha fatto numerosi passi avanti in questo senso ed oggi possiamo avvalerci di un alleato in più nella lotta all’asfissia: il baby-cooling.

Che cos’è il baby-cooling?

Il baby-cooling è una terapia innovativa che consiste nel curare i neonati a rischio asfissia con il freddo.  

Rimedi naturali per evitare mal di gola e ricadute influenzali

La primavera è alle porte e come di consueto il tempo comincia ad essere “schizofrenico”. Da un giorno all’altro ci accorgiamo che la temperatura sbalza di 10 o più gradi e che le condizioni climatiche subiscono bruschi e imprevedibili cambiamenti.

Il passaggio di stagione non è particolarmente amato dalle mamme, innanzitutto perché mette in crisi la scelta dell’abbigliamento adatto ai repentini cambiamenti dell’ambiente esterno e in secondo luogo perché l’instabilità climatica debilita anche le difese immunitarie, rendendo i bambini particolarmente vulnerabili alle intemperie. Rimessi da poco dall’influenza stagionale, sono infatti la categoria più esposta alle ricadute influenzali.