Huggies® Pull-Ups e lo spannolinamento diventa divertente

Ciao care mamme oggi voglio parlarvi del momento dello spannolinamento, il passaggio dal pannolino al vasino, un momento fondamentale dei progressi che i nostri cuccioli fanno nella loro “carriera” di bimbi. Molte mamme, me compresa, entrano nel panico solo a pensare alla piccola peste che fa pipì e pupù in giro per casa, non sanno se prendere un riduttore oppure un vasino.

Vi dirò che un grande aiuto può venire dai pannolini-mutandina gli Huggies® Pull-Ups, quelli, tanto per essere chiare, che insegnano il “potty training” (allenamento al vasino). In questa delicata fase di transizione in cui dobbiamo armarci di tanta pazienza, gli Huggies® Pull-Ups possono aiutare il nostro piccolo ad allenarsi senza che si bagni continuamente e con uno stimolo positivo a non fare la pipì addosso, infatti gli Huggies® Pull-Ups hanno dei divertenti disegni Disney, Cars per i maschietti e le Principesse per le femminucce, che scompaiono se bagnati dai bisognini.

Easy-baby, il canale Sky per le neo mamme

Si chiamerà Easy baby e andrà in onda dall’8 novembre sul canale 137 il nuovo spazio di Sky tutto dedicato ai neo genitori; per tutto l’arco delle 24 ore pediatri, psicologi, educatori e animatori si alterneranno per dirci cosa e come fare per crescere al meglio i nostri figli. Più precisamente, ad occuparsi dell’aspetto medico-scientifico sarà il pediatra milanese Piero Biondi, dell’ospedale Niguarda, che condurrà il programma “Buongiorno dottore“, mentre le declinazioni psicologiche, ludiche e sociali dell’essere genitore verranno affrontate soprattutto nel talk show Genitori si diventa che andrà in onda tutti i giorni.

Non poteva poi mancare il programma dedicato alla moda per neo e future mamme, Pret à bebè e meno che mai quello diedicato ai genitori vip, Genitori sotto i riflettori. Per chi invece continua a chiedersi come si sopravvive all’arrivo dei gemelli è previsto addirittura un reality show (e come poteva mancare anche questo!) dal titolo, appunto Gemelli

La zanzara ed il leone

Esopo è uno scrittore greco vissuto nel VI sec. a.C. Nella sua vita scrisse numerose favole i cui personaggi sono per lo più animali. Oggi vogliamo proporvi uno dei suoi racconti dal titolo La zanzara ed il leone.

C’era una volta una piccola zanzara molto furba e sicura di se. Un giorno, stanca di giocare sempre con le solite amiche decise di andare dal Re della foresta e sfidarlo. Andò, così, alla ricerca del leone e dopo averlo trovato lo salutò con un bell’inchino. Il leone, che in quel momento si trovava sulla riva di un fiume e stava facendo uno dei suoi più bei pisolini, rispose, sbadigliando, all’inchino della zanzara con un semplice «Buongiorno!».  La zanzara allora disse al leone: «Maestà, sono venuta qui davanti a Voi per lanciarvi una sfida!». Il leone, incuriosito dalla cosa, si fermò ad ascoltare. «Voi, caro leone -continuò la zanzara- credete di essere il più forte degli animali eppure io sono sicura che se facessimo un duello riuscirei a sconfiggervi!»

Il gruppo sanguigno condiziona il concepimento

Numerosi studi hanno confermato che la fertilità femminile dopo i 30 anni crolla quasi del 50%. Un ostacolo davvero grande per tutte quelle donne che attendono, prima di cercare un bambino, di stabilizzare la loro vita professionale e lavorativa. Ora, una ricerca americana, ha trovato un nuovo legame che potrebbe in parte essere d’aiuto a programmare la gravidanza.  Secondo le analisi condotte dall’Albert Einstein College of Medecine di New York su 560 donne, sotto i 35 anni sottoposte a trattamenti per migliorare la fertilità, le signore che hanno gruppo sanguigno zero possono avere difficoltà di concepimento.

Non è una regola fissa, non fatevi prendere dal panico. Conosco tante donne 0 che hanno avuto splendidi bebè, semplicemente, in alcuni casi, può esserci  una relazione tra fecondità e gruppo sanguigno: di base il campanello d’allarme può manifestarsi con un numero inferiore e di più bassa qualità di ovuli.

Pavimenti PVC: rischio asma e allergie nei bambini

Tutti i genitori lo sanno: l’arredamento della cameretta dei propri bambini e di tutti gli ambienti che frequentano è molto importante sia per il loro benessere che per la loro salute. L’ultimo allarme a tal proposito riguarda i rischi dei pavimenti in PVC.

I pavimenti in PVC sono, al giorno d’oggi, molto diffusi e sono realizzati da rotoli o piastre rivestiti di materiale plastificato, resistente ed elastico. Sono impiegati anche per le pavimentazioni delle scuole e delle palestre in quanto antiscivolo e facili da pulire grazie a strette giunture dove lo sporco non riesce ad annidarsi. Una recente ricerca svedese ha dimostrato che questi pavimenti sarebbero dannosi per la salute dei bambini e che, in particolare, aumenterebbero il rischio di sviluppare asma ed allergie. Nello specifico, lo studio condotto dal dal dottor Fredrik Carlstedt del Centro ricerca cure primarie di Karlstad, in Svezia e presentato per la prima volta in occasione del congresso dell’ERS (Società Europea di Medicina Respiratoria), dimostrerebbe che i bambini che entrano in contatto con i pavimenti in PVC assorbirebbero i cosiddetti flatati tossici.

Anticoncezionali, in arrivo il gel senza effetti collaterali

Meno invasivo rispetto ad altri anticoncezionali, come la spirale e con effetti collaterali scarsi o nulli rispetto alla pillola della quale si preannuncia come il conocrrente più temibile. E’ il nuovo gel anticoncezionale ideato e realizzato da un gruppo di ricercatori del Population Council Centre di New York coordinati da Ruth Merkatz.

L’innovativo metodo di controllo delle nascite è stato sviluppato da Antares Pharm e sarà presentato presto all’American Society for Reproductive Medicine di Denver anche se è ancora in fase di sperimentazione; finora il contraccettivo in gel è stato testato su sole 18 donne di età compresa fra 20 e 30 anni, nessuna delle quali ha avuto una gravidanza durante i sette mesi della sperimentazione, dovrà quindi essere testato su un campione più ampio prima dell’immissione in commercio.

Dopo il quinto mese il bambino dorme quanto i genitori

Notti in bianco cullando il vostro bambino? Ci sono genitori che non ne hanno dimenticata neanche una e futuri genitori che dormono beati, conviti che presto non potranno chiudere più neanche un occhio. Non è proprio così ed è anche inutile fasciarsi la testa. Secondo un nuovo studio pubblicato su Pediatrics, dopo i primi tre mesi di notti insonni, forse, c’è la possibilità di dormire. Infatti, dopo questa prima fase, il bambino dovrebbe dormire normalmente.

A sostenere questa tesi sono la dottoressa Jacqueline Henderson e i colleghi dell’Università di Canterbury a Christchurch, che hanno scoperto che i bambini seguono ritmi diversi per il sonno notturno. E’ inutile credere che ci siano delle regole fisse, valide per tutti:  c’è il bambino che inizia a dormire regolarmente dopo due mesi, e c’è quello che lo fa dopo tre e, infine c’è quello che ha il sonno leggero e probabilmente non sarà, anche da grande, un gran dormiglione. Questo cosiddetto sonno regolare andrebbe dalla mezzanotte alle cinque del mattino. Cinque ore tirate, quelle che in teoria ha bisogno il corpo umano per essere in forma.

Coni vaginali

La donna, nel corso della sua vita, può andare incontro a spiacevoli inconvenienti come l’incontinenza sia urinaria che fecale, il prolasso dell’utero o di altri organi pelvici e problemi durante i rapporti sessuali come dolore o difficoltà nel raggiungere l’orgasmo. Tutte queste problematiche derivano da un’insufficienza muscolare del pavimento pelvico e possono essere favorite da gravidanze, parti, menopausa ed interventi chirurgici della regione pelvica. Un rimedio semplice ed efficace contro l’indebolimento dei muscoli del pavimento pelvico è rappresentato dai coni vaginali.

Cosa sono i coni vaginali?

I coni vaginali sono dei piccoli coni di plastica, simili ai tamponi vaginali impiegati nel rinforzo muscolare del pavimento pelvico. Generalmente, si utilizza un set di 5 coni uguali per forma e dimensioni ma di peso crescente, da 20 a 70 grammi.

La sindrome di Asperger

La sindrome di Asperger, cos’è

La sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo che rientra nel gruppo dei cosiddetti disturbi dello spettro autistico. Più precisamente, i bambini affetti da sindrome di Asperger vengono definiti autistici ad elevato funzionamento. Infatti, a differenza di quanto avviene nell’autismo “classico” in questo tipo di sindrome non sono presenti marcati deficit di linguaggio o cognitivi. Il disturbo ha una maggiore incidenza tra i maschi piuttosto che tra le femmine e la diagnosi viene posta più tardivamente di quanto non accada in caso di autismo, questo, probabilmente, per l’assenza dei su citati deficit.

La sindrome di Asperger, i sintomi

Le persone con sindrome di Asperger presentano una marcata compromissione delle interazioni sociali, comportamenti ripetitivi e stereotipati, ristretta gamma di interessi e attività, mancanza di empatia, difficoltà a comprendere gli stati d’animo altrui e talvolta le espressioni facciali. Alla sindrome sono correlati altri disturbi quali il disturbo schizoide di personalità e  il disturbo dell’apprendimento non verbale e possono associarsi depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo. Come accennato, la sindrome non comporta marcati deficit cognitivi, anzi molti individui che ne sono affetti presentano un’intelligenza superiore alla norma e ottenere successi in precise aree di competenza, soprattutto se queste non richiedono necessariamente interazioni sociali.

Figli maschi: i preferiti dalle mamme

Quando una coppia scopre di aspettare un bambino inizia fin da subito a fantasticare sul sesso del nascituro. I futuri genitori, però, sanno che il sesso del loro bambino non è poi cosi importante e che il loro amore per il bimbo prescinde da tutto e anche dal fatto che sarà maschio o femmina. Allo stesso tempo, è un luogo comune, soprattutto in Italia, che le mamme hanno un debole per i figli maschi e che questi, a loro volta, sono più mammoni delle femmine.

Uno studio britannico condotto dal sito internet NetMums, ha evidenziato, in effetti, che le mamme preferiscono i figli maschi e che hanno nei loro confronti un comportamento diverso rispetto a quello che hanno con le figlie femmine. Le mamme, infatti, secondo i ricercatori britannici, si dimostrano più dolci e tolleranti verso i loro figli maschi e sono più disposte a perdonare loro sbagli e malefatte.

Autismo, forse possibile la diagnosi in culla

Secondo i dati dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) una persona su 150 è affetta da un disturbo dello spettro autistico e molto raramente la diagnosi viene effettuata prima dei due anni di età. Peccato perchè:

La diagnosi precoce, seguita da un intervento sin dai primi mesi di vita, potrebbe essere decisiva e permettere un recupero quasi totale di alcune funzioni comportamentali e ridurre i disturbi nella comunicazione

A sostenerlo è Maria Luisa Scattoni, giovane ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità presso il quale coordina il progetto “Non invasive tool for early detection of autism spectrum disorders” (Strumenti non invasivi per la diagnosi precoce dei disturbi dello spettro autistico) che partirà nel 2011 e durerà tre anni, con lo scopo di condurre un’osservazione di un gruppo di bambini nei primi due anni di vita e rintracciare possibili indicatori di autismo.

Halloween: zucche di carta da realizzare in casa con i bambini

Anche quest’anno, il prossimo 31 ottobre, si festeggerà Halloween. Uno degli aspetti più divertenti e coinvolgenti di questa festa, che affascina grandi e piccini, è sicuramente quello di decorare la propria casa per creare un’atmosfera da brivido in sintonia con la tradizione. Un’idea davvero carina al riguardo, può essere quella di realizzare a mano alcune decorazioni di Halloween insieme ai propri bambini, sfruttando anche l’occasione per tenere i pupi occupati in queste giornate d’autunno. Tra le numerose decorazioni possibili oggi vogliamo proporvene una carina e sfiziose da realizzare facilmente a casa con l’aiuto dei più piccoli.

Zucca-origami di carta

Le zucche non possono mancare in una casa che festeggia Halloween ed ecco  un’idea divertente per realizzare delle simpatiche zucche di carta con la tecnica degli origami.

Il bullismo inizia all’asilo e spesso coinvolge le bambine

Il bullismo si sta diffondendo tra i bambini. Se prima si trattava di un fenomeno sociale, tipico degli adolescenti, ora la fascia di età si è nettamente abbassata, tanto che è stato definito un fenomeno trans-sociale. Il luogo in cui manifesta maggiormente, ovviamente, è la scuola, dove ogni giorno nel 49,9% delle classi si compiono atti di bullismo. Ma vera notizia è che le famose pupe sono diventate delle baby bulle, visto che un bullo su 6 è donna e si sta diffondendo, in modo preoccupante, anche nella scuola materna. Ma questa è solo una delle facce del disagio minorile: per dimostrare il proprio potere, bambini e adolescenti si espongono a situazioni di rischio, a volte anche estremo.

Il bullismo in genere si manifesta verso gli 8 anni, ancora alle elementari, quando le classi si stanno strutturando e anche i rapporti tra i compagni devono equilibrarsi.  Purtroppo in Italia, ci sono esempi già di bulli di 4 anni, che aggrediscono i coetanei, prima verbalmente e poi fisicamente.  Le cause scatenanti sono la diversità, razziale o della disabilità e nelle medie e al liceo si aggiunge anche l’omofobia.

Insonnia: con l’ora solare a rischio un bambino su due

Anche quest’anno torna in vigore l’ora solare. Il prossimo fine settimana, infatti, nella notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre, alle 2 bisognerà spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora. Questo permetterà a grandi e piccini di dormire un’ora in più, o almeno cosi dovrebbe essere. Il passaggio all’ora solare, infatti, può comportare nei bambini un cambiamento dei loro abituali ritmi e un disorientamento che può causare nei più piccoli problemi di insonnia. A lanciare l’allarme sono un po’ tutti i pediatri ed in particolare il dott. Italo Farnetani, pediatra e professore dell’Università degli Studi Bicocca di Milano.

Secondo il dottor Farnetani, un bambino su due è esposto al rischio insonnia con il ritorno dell’ora solare. Questo perchè il cambiamento dell’orario può incidere sul sistema nervoso dei bambini ed incrinare il delicato equilibrio tra sonno e veglia.