Rooming-in: ecco in cosa consiste

rooming in

Per rooming-in si intende la possibilità di tenere in ospedale, all’interno della propria stanza, il bambino appena nato, in un lettino accanto alla mamma, senza i limiti d’orario che di solito vengono imposti durante la degenza ospedaliera post parto.

Questa possibilità si sta diffondendo in molti ospedali, alla luce dei numerosi studi che hanno dimostrato come il legame tra la mamma e il bambino sia favorito dal contatto prolungato nel periodo immediatamente successivo alla nascita; inoltre le mamme che possono stare più tempo a contatto con il neonato si sentono più rilassate e fiduciose delle loro capacità di accudirlo una volta rientrate a casa.

In pratica il rooming-in si inserisce in tutte quelle azioni che servono a rendere meno difficile il contatto tra madre e figlio Anche l’allattamento al seno sarà favorito con il rooming-in, perché apparirà ancora più facile e naturale; inoltre questa pratica aiuta il neonato ad affrontare il distacco dal grembo materno nel quale ha vissuto per 9 mesi.

I bambini prematuri forse più sensibili al dolore

prematuri più sensibili doloreParliamo nuovamente di bambini prematuri perché sembra che siano più sensibili al dolore rispetto ai piccoli nati invece nei tempi giusti. Le cure che seguono un parto doloroso ed il fatto di passare più tempo in ospedale lascerebbe una specie di traccia doloroso nei loro cervelli.

E pensate che questo effetto può durare anche fino all’infanzia o addirittura per tutta la vita.

Questi risultati sarebbero emersi dai risultato di uno studio dell’University College Hospital di Londra condotto su 15 bambini; i ricercatori hanno misurato il dolore di due gruppi di bambini tramite il monitoraggio dell’attività cerebrale mentre venivano sottoposti a prelievo sanguigno.

Avere un ciclo irregolare può comportare difficoltà di concepimento?

ciclo irregolare difficoltà concepimento

Nelle scorse settimane abbiamo ampiamente affrontato il tema dell’ovulazione pubblicando una guida sull’argomento e descrivendovi in maniera dettagliata alcuni strumenti per individuare il periodo ovulatorio quali i metodi Billings, Ogino-Knaus e la misurazione della temperatura basale. Come abbiamo visto però alcuni di questi metodi presuppongono che la donna abbia un ciclo mestruale molto regolare mentre invece sappiamo molto bene che non sempre è così; sono moltissime infatti quelle di noi che hanno un ciclo che tende a imbizzarrirsi un po’ di mese in mese.

A questo punto dunque le nostre lettrici che stanno cercando di avere un bambino si staranno chiedendo se avere un ciclo irregolare rappresenti un ostacolo verso la maternità, ossia se le donne che presentano questa condizione hanno maggiori difficoltà a concepire. In questo senso ci sentiamo di potervi rassicurare perchè, come affermano gli esperti, non c’è alcun motivo per cui un ciclo mestruale irregolare non debba essere anche ovulatorio. Anche se individuare i giorni fertili potrebbe essere più difficoltoso, questo non significa affatto che non si può avere un figlio.

La piaghetta nel collo dell’utero

piaghetta collo dell'utero

Oggi parliamo di un problemino di salute piuttosto diffuso fra noi donne, ovvero l’ectropion del collo dell’utero, o ectopia cervicale, meglio noto come piaghetta del collo dell’utero. Anche se il nome può incutere un po’ di timore si tratta in realtà di un fenomeno del tutto innocuo che spesso non necessita neppure di interventi particolari. Ma vediamo i dettagli nella scheda che segue:

Che cos’è la piaghetta del collo dell’utero

In realtà, al contrario di quanto il suo nome comune può farci pensare, l’ectropion non rappresenta una lesione ma è causato dalla formazione anomala del tessuto che riveste internamente il collo dell’utero (epitelio cilindrico monostratificato) al suo esterno. Si presenta come una piccola macchia rossa.

Test del riflesso rosso per i neonati degli ospedali milanesi

test della vista neonati

Grazie ad un progetto finanziato dalla Fondazione Salvis, da adesso e per la durata di un anno, quattro mila neonati che nasceranno negli ospedali milanesi, beneficeranno nei primi due giorni di vita del test del riflesso rosso, un esame che permetterà di individuare la presenza di malattie gravi agli occhi. L’assessore alla Salute Gianpaolo Landi di Chiavenna spiega:

Si tratta di un’importante fase pilota per introdurre la prevenzione oculistica pediatrica nei grandi ospedali di Milano. Intendiamo promuovere l’importanza di percorsi di cura mirati, orientati a intervenire sui pazienti in modo calibrato sin dall’età neonatale. Perché non è mai troppo presto

Il test verrà effettuato prima che la mamma venga dimessa dall’ospedale e permette di scoprire se il bambino è affetto da malattie come strabismo, cataratta congenita, malformazioni della retina o retino blastoma; il test consiste in una fotografia agli occhi del bambini e dell’analisi del riflesso rosso degli occhi: un esame molto semplice ma che può individuare diverse patologie legate alla vista.

I gemelli sono in aumento

gemelli in aumentoI gemelli: argomenti di cui si è già parlato all’interno di Tutto Mamma. I gemelli sono affascinanti, misteriosi ed in aumento. Pensate che nel nostro paese ogni 100 parti tre sono gemellari o monozigoti (identici) o dizigoti (come due fratelli); un fenomeno in costante e continua crescita.

In Italia oggi i gemelli sono circa un milione e secondo i dati forniti dall’ dell’Istituto Superiore di Sanità e diffusi in un incontro tra cento coppie di gemelli e le loro famiglie, organizzato con l’Unità di Neonatologia, Patologie e Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Umberto I di Roma, presso il Museo dei Bambini explora di Roma dal 1891 al 2003 i parti gemellari sono raddoppiati.

L’ossitocina rafforza il legame madre figlio

mamma e figlio 1Quante volte abbiamo parlato di ossitocina? Moltissime, il più delle volte spiegando che questo ormone è il principale imputato nella stimolazione delle contrazioni. Ma oggi è uscita una notizia davvero interessante che ho pensato potesse incuriosirvi, sembra che l’ossitocina possa influire sul rafforzamento del legame tra madre e figlio. Ovviamente a volte la medicina cerca di scandagliare dei terreni che nessuno potrebbe mai pensare possano essere regolati da leggi scientifiche, anzi di primo impatto dare una spiegazione scientifica ad un sentimento bello e vero come l’amore di una madre per un figlio mi ha anche infastidito, ma poi mi sono fermata a pensare che sarebbe stato comunque stimolante parlarvene. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Il cloasma gravidico

cloasma gravidico

In gravidanza è piuttosto frequente che il volto della futura mamma si ricopra di un velo brunastro. E’ questo il cloasma gravidico, uno dei tanti segni che l’attesa imprime sul corpo della donna, manifestazione degli cambiamenti che durante questo periodo occorrono nel nostro organismo. Vediamo quindi di capire di cosa si tratta:

Cos’è il cloasma gravidico

Il cloasma gravidico, noto anche come maschera della gravidanza, è un fenomeno cutaneo che può fare la propria comparsa sin dal quarto mese di gestazione. Consiste nella comparsa di macchie brune localizzate sul volto soprattutto su fronte, gote, naso, labbro superiore e zigomi.

Quali sono le cause del cloasma gravidico?

A causare il cloasma gravidico sono i cambiamenti ormonali che avvengono in gravidanza i quali aumentano la produzione di melanociti, ovvero delle cellule che producono la melanina. A determinarne la comparsa è quindi lo stesso fenomeno alla base dell’aumento della pigmentazione di capezzoli e vulva nonchè della comparsa della linea nigra.

Da Save the Children i paesi sì e quelli no per diventare madre

Paesì sì e paesì no per diventare madre

Se per i paesi industrializzati diventare mamma e crescere un bambino è abbastanza semplice (ma se l’Italia si colloca tra questi paesi perché un milione di mamme vive in povertà? Qualcosa che non funziona deve quindi esserci) ci sono paesi nel mondo in cui diventare madre, allevare (vivere e far sopravvivere) un bambino è una vera e propria impresa.

Save the Children, che come è ben noto si occupa dell’infanzia ha stilato una vera e propria classifica, chiamata “Report Mother Index” dei posti migliori e di quelli peggiori in cui essere madre.

Ed ecco la top ten dei paesi sì:

1) Norvegia
2) Australia
3) Islanda
4) Svezia
5) Danimarca
6) Nuova Zelanda
7) Finlandia
8 ) Olanda
9) Belgio
10) Germania

Abbigliamento organico per neonati: la linea Green Nippers

green nippers

Se siete mamme particolarmente attente all’ecologia non potete lasciarvi la linea di abbigliamento realizzata con tessuti naturali di Green Nippers, un brand britannico da sempre attento ai problemi dell’ambiente.

Questo marchio produce abbigliamento e accessori per bambini dagli 0 ai 12 mesi realizzati con cotone organico al 100% e tinture atossiche, e quindi naturali; potete essere certe della sicurezza di questi prodotti, in quanto Green Nippers è in possesso della certificazione Soil Association.

La linea nigra

linea nigra

Se state aspettando un bambino e avete notato una linea scura attraversarvi l’addome non abbiate timore; è del tutto normale che accada in gravidanza. E’ questa infatti la cosiddetta linea nigra, della quale sicuramente avete sentito parlare.

Cos’è la linea nigra

Con il termine linea nigra si indica una linea di colore scuro che compare talvolta durante gli ultimi mesi di gravidanza e attraversa l’addome delle future mamme estendendosi dall’ombelico (o da sotto al seno) fino al pube. Deve il nome al fatto di essere leggermente più scura della cute circostante ed è un fenomeno del tutto normale che appartiene alla fisiologia della gravidanza stessa anche se non è detto che si presenti in tutte le donne o in tutte le gravidanze della stessa donna. In realtà si tratta dell’accentuazione di un “segno” normalmente presente sull’addome che in condizioni di non gravidanza è quasi impercettibile e viene definito linea alba.

La pillola contraccettiva forse causa calo del desiderio sessuale

Pillola contraccettiva e calo del desiderioTorniamo a parlare di pillola contraccettiva; sappiamo già che è fondamentale se si vuole evitare una gravidanza indesiderata. Tuttavia è bene ricordare (lo saprete già ma più se ne parla e meglio è) che non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili; quindi, nel caso di partner occasionali va abbinata sempre al profilattico.

Il motivo per cui vi parlo nuovamente della pillola è perché sono rimasta colpita dai risultati di una recente ricerca che hanno messo in luce come le donne che usino la pillola possano andare incontro ad un certo calo del desiderio sessuale.

A dirlo sono alcuni ricercatori tedeschi dell’ University Hospital Tuebingen che hanno esaminato più di 1000 donne, analizzando un’ipotetica correlazione tra loro desiderio ed i metodi di contraccezione adottati. E’emerso che circa un terzo di queste donne è andato incontro a problemi come secchezza vaginale o anche impossibilità a raggiungere l’orgasmo.

La ninna nanna è utile?

ninna nanna bambini

Secondo uno studio condotto qualche anno fa al conservatorio di Bologna, i bambini che hanno ascoltato la mamma cantare mentre erano ancora nel pancione non solo riconoscono, una volta nati, le canzoni che si ripetevano più di frequente ma raggiungono l’intonazione già verso i quattro-cinque anni (con due anni di anticipo). Inoltre, l’abitudine di cantare al proprio piccolo la ninna nanna, anche se non sempre lo aiuta ad addormentarsi, gli permette comunque di prendere familiarità con la musica.

Quest’ultima informazione è per me di enorme conforto dal momento che seppure io abbia sempre cantato per il mio bambino sin da quando lo portavo in grembo (gli cantavo in continuazione Avrai di Baglioni) non ho mai avuto in alcun modo l’impressione che riconoscesse i brani da me scelti quando, una volta venuto al mondo, ho provato a farglieli riascoltare. Per di più, con mio grande disappunto e nonostante tutti i miei sforzi, non sono mai riuscita a farlo addormentare cullandolo e cantandogli una nenia.