Molte mamme, tutte direi, si fanno delle domande circa lo sviluppo del proprio bambino soprattutto nei primi tre anni di vita: quando riuscirà a mettersi seduto da solo, quando inizierà a muovere i primi passi, quando pronucerà le prime parole e così via e spesso quando il bambino tarda rispetto ai coetanei a fare una o più di tali conquiste sono in tante a preoccuparsi, magari temendo in cuor loro che il proprio cucciolo abbia qualche problema nello sviluppo motorio piuttosto che del linguaggio e così via.
Non manca poi chi fa dell’interessato catastrofismo, e mi limito a dire questo, aggiungendo ansia ai normali di timori di una madre. Se è vero però che lo sviluppo infantile procede secondo tappe ben individuabili nel tempo, è altrettanto vero che ogni bambino ha i propri tempi e che questi devono essere rispettati per non correre il rischio di “patologizzare” qualcosa che patologico non è.
D’altra parte, in ogni guida per la famiglia sullo sviluppo infantile troverete specificato che sebbene sia indicato che i bambini si mettono a sedere da soli verso i sette mesi, camminano da soli verso i sedici mesi e cominciano a parlare verso i diciotto mesi, questo non significa affatto che tutti i bambini debbano necessariamente rispettare questi tempi, meno che mai che se non li rispettano hanno qualche problema. E sono certa che se parlaste col pediatra, cosa che può essere utile per tranquillizarvi, vi direbbe altrettanto.
E’ del tutto normale che alcuni bambini camminino prima, altri dopo e lo stesso vale per lo sviluppo del linguaggio, per la comparsa dei primi dentini, per l’autonomia nel gioco o nel mangiare. Forse vostro figlio camminerà a dodici mesi, ma parlerà un po’ più tardi mentre per un altro bambino sarà il contrario esatto. Quindi restate sempre serene e aspettate senza stressarlo inutilmente. Sarà un bene per tutti e nel caso di dubbi parlate prima di tutto con il pediatra senza correre subito per specialisti…
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