Si può dare il miele ai bambini?

miele e botulismo infantile

Secondo alcuni studi il miele non è un alimento adatto ai bambini sotto l’anno di età dal momento che esisterebbe una correlazione tra botulismo infantile e assunzione di miele. Lo stesso Ministero della Salute d’altra parte sconsiglia, proprio per questo motivo, di introdurlo nella dieta dei piccoli addirittura fino al compimento dei due anni.

Il botulismo infantile è un’intossicazione molto grave che interessa appunto i bambini fino a 12 mesi di età e alla quale viene attribuita parte dei casi di morte improvvisa in culla (SIDS). E’ una forma di botulismo diversa da quella degli adulti poichè a causarla non è l’assorbimento della tossina botulinica preformata,  ma l’ingestione del bacillo sporigeno che successivamente libera la tossina in seguito alla colonizzazione del tratto intestinale.

Aspettare un bimbo, l’importanza di coinvolgere i padri

padri

La gravidanza è un momento straordinario che coinvolge profondamente la sfera emotiva della coppia. Con il pancione, infatti, cresce anche la consapevolezza di diventare genitori. Mentre, però, per la donna il senso di maternità si sviluppa quasi immediatamente grazie anche ai cambiamenti del corpo, per l’uomo è più difficile realizzare quello che sta accadendo. La paternità, infatti, può essere un processo lento e complesso, che necessita di una riorganizzazione mentale nel futuro padre. Gli uomini possono sentirsi confusi e spesso anche messi da parte e gelosi, a causa delle attenzioni che le donne dedicano all’evento. Diventa, quindi, indispensabile coinvolgere il futuro papà durante la gravidanza per aiutarlo a raggiungere la piena consapevolezza del nuovo ruolo.

Come fare in caso di piccoli incidenti domestici (seconda parte)

incidenti domestici bambini

Ieri abbiamo visto come comportarsi di fronte ad alcuni dei più frequenti incidenti domestici che possono coinvolgere i bambini, ovvero le ustioni, la scossa elettrica, e l’ingestione di detersivo. Oggi affronteremo altri possibili incidenti a cui possono andare incontro i bimbi nel momento in cui iniziano ad esplorare quello che li circonda, e come comportarsi in questi casi.

Se cade dal seggiolone

Per i piccoli che iniziano a camminare le cadute sono molto frequenti e piuttosto normali; nei primi anni di vita può succedere anche che il bambino possa cadere dal seggiolone oppure dal lettino. In questi casi l’istinto suggerirebbe di scuotere il bimbo per vedere se reagisce, ma in realtà è un comportamento sbagliato perché potrebbe portare danni più seri se c’è già un trauma in corso.

Nella maggior parte dei casi basta applicare del ghiaccio nella parte che il bambino ha battuto per scongiurare ogni pericolo, ma se notate sintomi insoliti nel piccolo, è consigliabile consultare il medico o portarlo a Pronto Soccorso.

Fare gli omogeneizzati in casa

fare omogeneizzati

Quando il pediatra, intorno al sesto mese di vita di mio figlio, mi diede il via libera per lo svezzamento, l’idea di far seguire alla crema di riso con il brodino vegetale gli omogeneizzati preparati da me mi stuzzicò subito. Non perchè io non mi fidassi della genuinità di quelli già pronti ma mi piaceva l’idea di essere io stessa a preparare la pappa per il mio cucciolo e di scegliere e controllare tutti gli ingredienti. Inoltre, forte dell’esperienza positiva di una mia cara amica, sapevo che preparare gli omogeneizzati in casa mi avrebbe permesso anche di risparmiare un bel po’ di soldini; fu così quindi che, dopo avere acquistato un piccolo omogeneizzatore (costo circa 40 euro), ed essermi procurata diversi barattolini di vetro dotati di tappo ermetico mi misi all’opera:

Per prima cosa pulì e sterilizzai barattoli e tappi facendoli sobbollire in acqua per una quarantina di minuti, quindi, una volta pronti, li asciugai con un panno di cotone pulitissimo e li misi da parte su un ripiano.

Preparai il brodo vegetale con carote, sedano, cipolle e patate (secondo consiglio del pediatra) e vi misi a bollire dentro un bel pezzo di carne di vitello acquistato dal mio macellaio di fiducia. Non aggiunsi nè sale, nè dado.

Prematuri, nuova tecnica di respirazione assistita

prematuri-ventilazione-respirazione

Sono numerose le problematiche a cui vanno incontro i bambini nati prematuramente. Le più gravi riguardano, senza dubbio, lo sviluppo polmonare e la respirazione. La scienza e la tecnologia, anche in questo caso, offrono una soluzione innovativa ed efficace. Si tratta di una sofisticata tecnica di respirazione assistita detta Ventilazione oscillatoria ad alta frequenza che ha dimostrato fin da subito la stessa efficacia della ventilazione tradizionale ma minori complicazioni per il neonato. A dimostrarlo è uno studio internazionale, chiamato Pre-VILI, condotto dal Gruppo Prevention of Ventilatory induced long injury a cui appartiene anche l’Unità operativa di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) del Policlinico Gemelli di Roma.

Come fare in caso di piccoli incidenti domestici (prima parte)

bambini e piccoli incidenti domestici

Nonostante tutte le accortezze che hanno le mamme, può accadere che i bambini incappino in piccoli incidenti domestici; prevenire i piccoli incidenti è possibile, ma nel caso in cui questi avvengano vediamo come bisogna comportarsi.

In caso di ustioni

Le scottature sono fra gli incidenti domestici più frequenti: dal bagnetto troppo caldo alla pentola sul fornello, è possibile che il piccolo si scotti; in caso di ustioni lievi e superficiali basta versare dell’acqua fredda sulla ferita oppure fare degli impacchi di ghiaccio, ma non applicate pomate prima di aver consultato il medico. Nei casi più seri, è indispensabile andare subito al Pronto Soccorso e non usare né oli né garze non sterili.

In caso di scossa elettrica

Può succedere che il bambino infili un oggetto nella presa oppure faccia cadere un apparecchio nell’acqua, rischiando di prendere la scossa; innanzi tutto frenate l’istinto di correre a staccare il bambino, in quanto il corpo umano è un conduttore di elettricità e correreste il rischio di rimanere folgorati in due.

maternità figli

Esiste un modo giusto per essere mamma?

mamma-e-figlioMentre pensavo a quale argomento proporvi in questa calda giornata di giugno,mi è venuto in mente che oggi avrei voluto aprire un piccolo dibattito con voi. Cosa significa essere madri? Esiste un modo migliore per esserlo? Ci sono buone madri e madri cattive? Questa riflessione nella mia testa si è maturata nel corso di questi splendidi mesi trascorsi nella redazione di Tuttomamma ed anche rispetto a ciò che ho letto e discusso con voi sulla nostra fan page di Facebook.

Il consumo di pesce in gravidanza aiuta lo sviluppo del feto

Mangiare pesce in gravidanza è un vero
toccasana per la salute del feto. E’ quanto
affermano alcuni nutrizionisti inglesi, secondo
cui inserire il pesce nella dieta in gravidanza
favorirebbe il corretto sviluppo intrauterino ddel
feto. Nello specifico, una ricerca realizzata dal
dott. Jack Winkler della London Metropolitan
University ha evidenziato che il consumo di
pesce da parte delle donne incinte aiuta lo
sviluppo cerebrale del feto e lo protegge da
malattie neurologiche. Questo grazie ai famosi
acidi grassi Omega-3 di cui il pesce è ricco. Gli
Omega-3, infatti, sono indispensabili, tra l’altro,
per la formazione e il mantenimento delle
membrane cellulari dei neuroni, la produzione e
il controllo ormonale e per l’elesticità delle pareti
delle arterie. Dall’analisi dei ricercatori inglesi è
emerso che i figli delle donne che in gravidanza
hanno mangiato più pesce hanno sviluppato
capacità, motorie e di socializzazione più
avanzate. Un maggior apporto di acidi grassi
Omega-3 aiuterebbe, inoltre, a prevenire nel
bambino patologie cardiovascolari, neurologiche,
psichiatriche e del comportamento come la
dislessia, il disturbo bipolare e la Sindrome da
deficit di attenzione e iperattività (ADHD). I
nutrizionisti inglesi raccomandano, quindi, il
consumo di due porzioni di pesce alla settimana
per contribuire allo sviluppo cerebrale del feto.
Ovviamente, bisogna sempre prestare
attenzione alla qualità e alla cottura del pesce,
preferendo quello fresco e ben cotto e in
particolare il pesce azzurro (aringhe, sardine,
sgombro, etc..), ricco di ferro, zinco e selenio.
Le donne incinte devono evitare il pesce fritto,
quello in scatola, quello affumicato e quello
crudo: niente Sashimi, Sushi, Surimi e molluschi.
E’ consigliabile, infine, consultare sempre il
proprio medico per eventuali dubbi in proposito.
mangiare-pesce
Mangiare pesce in gravidanza è un vero  toccasana per la salute del feto. E’ quanto affermano alcuni nutrizionisti inglesi, secondo cui inserire adeguate quantità di pesce nella dieta in gravidanza  favorirebbe il corretto sviluppo intrauterino del  feto. Nello specifico, una ricerca realizzata dal dott. Jack Winkler della London Metropolitan University ha evidenziato che il consumo di  pesce da parte delle donne incinte aiuta notevolmente lo  sviluppo cerebrale del feto e lo protegge da malattie neurologiche. Questo grazie ai famosi acidi grassi Omega-3 di cui il pesce è molto ricco. Gli  Omega-3, infatti, sono indispensabili, tra l’altro, per la formazione e il mantenimento delle  membrane cellulari dei neuroni, la produzione e  il controllo ormonale e per l’elesticità delle pareti delle arterie.

Mutazioni genetiche del sangue, trombofilia e gravidanza

panciaProblemi di coagulazione del sangue e gravidanza possono convivere?

Molte donne che provano ad avere figli si ritrovano a fronteggiare realtà sconfortanti come aborti ricorrenti e apparentemente senza motivo, altre magari hanno il primo figlio senza problemi e poi si ritrovano a combattere anni nel tentativo di portare avanti una seconda gravidanza senza però avere successo. In entrambi casi bisogna essere fortunate ed affidarsi a ginecologi esperti, che siano in grado di porsi le giuste domande e prescrivere le analisi idonee.

Quali possono essere le problematiche di coagulazione del sangue causa di aborti ricorrenti?

Frequentemente la causa di questi aborti ricorrenti può essere ricondotta a problematiche relative alla coagulazione del sangue che aumentano il rischio di trombosi venosa, queste alterazioni sono genetiche e a volte non si manifestano con dei sintomi precisi tanto da stupire quando poi vengono diagnosticate. I più comuni difetti genetici sono le mutazioni del fattore V (fattore V di Leiden) e della protrombina, le carenze di antitrombina III, proteina C e proteina S e l’aumento dell’omocisteina. Alcune di queste mutazioni sono molto diffuse come ad esempio il fattore V di Leiden e la protrombina, se dunque la storia clinica personale e famigliare suggerisce la possibilità dell’esistenza di tali difetti ereditari è bene che si facciano delle ricerche prima di iniziare a tentare una gravidanza.

Cause di infertilità, la salpingite

salpingite e infertilità

Cos’è la salpingite?

La salpingite è un’infiammazione di una o entrambe le tube (o Trombe di Falloppio) causata dall’azione di germi (in genere Chamydiae trachomatis, Mycoplasma hominis e Neisseriae gonorreae) che, introdottisi attraverso la vagina, risalgono l’utero e si annidano proprio a livello delle tube. Questa patologia colpisce il 15% delle donne sessualmente attive di età compresa fra i 18 e i 25 anni e può essere cronica o acuta.

Salpingite, i sintomi

Tra i sintomi della salpingite troviamo perdite biancastre, aumento della temperatura corporea con febbricola, dolori al basso ventre che si fanno più acuti a metà ciclo e durante i rapporti sessuali, minzione frequente. Tuttavia vi sono casi in cui la salpingite evolve in maniera del tutto asintomatica; è in questi casi che può cronicizzarsi portando ad alterazioni delle tube tali da compromettere la fertilità.

Parti prematuri: trovata origine genetica

dna

Il parto prematuro, preoccupazione di tutte le donne in dolce attesa, potrebbe avere un’origine genetica. E’ quanto sostengono numerose ricerche effettuate da scienziati di tutto il mondo. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Aberdeen, in Scozia, ad esempio, ha dimostrato che le possibilità di un parto prematuro sono maggiori nelle donne nate a loro volta prima del termine. L’equipe di medici, guidata da Sohinee Bhattacharya, ha esaminato i dati di oltre 20 mila donne scozzesi evidenziando che le probabilità di avere un parto pre-termine sono del 60% più alte nelle donne nate prematuramente, percentuale che scende al 50% di fronte a gravidanze successive alla prima. Un altro studio realizzato da ricercatori dell’US National Institutes of Health ha messo in evidenza come alcune variazioni del DNA influenzino il parto prematuro.

Ascoltare il battito cardiaco del bambino con Firstsounds

FirstSoundsTutte quante noi ricordiamo con enorme gioia il momento in cui  abbiamo sentito per la prima volta il battito cardiaco del nostro cucciolo mentre lo portavamo ancora in grembo: è un’emozione davvero indimenticabile che ci mette forse per la prima volta davanti all’evidenza che il nostro bimbo è lì, che esiste e che fa già parte della nostra vita. Alcune mamme non si stancherebbero mai di ascoltare questo suono e vorrebbero ripetere l’esperienza molte altre volte e sembra che la tecnologia venga  loro in aiuto:

Sfogliando le pagine di una rivista specializzata infatti ho scoperto dell’esistenza di un apparecchio che che permette alla mamma di non solo di ascoltare il battito del cuoricino del piccolo tutte le volte che vuole ma anche di parlargli e fargli ascoltare delle buona musica grazie a un microfono fetale: si chiama Firstsounds e tecnicamente è un rilevatore del battito cardiaco.

Tecniche di procreazione assistita, l’ICSI

ICSI

Sono numerose le coppie che non riescono ad avere un bambino nonostante numerosi tentativi. Spesso, questa difficoltà  a concepire viene associata esclusivamente ad una sterilità femminile trascurando aspetti fondamentali che riguardano l’uomo. Fortunatamente negli ultimi anni sembra stia scomparendo il tabù della sterilità maschile con conseguenti miglioramenti nella sfera medica. La scienza e la medicina hanno fatto importanti passi avanti nella cura dell’infertilità maschile attraverso, ad esempio, nuove tecniche di fecondazione assistita in grado di risolvere problemi fino a qualche anno fa insolubili. Una delle ultime nate tra le tecniche di procreazione assistita è lIniezione IntraCitoplasmatica di Spermatozoi (ICSI) che ha dimostrato fin da subito la sua efficacia. Si tratta di una tecnica di micromanipolazione degli spermatozoi ideata per aiutare le coppie che ricorrono alla fecondazione in vitro a causa di un’infertilità maschile.