Parto naturale: il melograno favorisce le contrazioni uterine

parto-naturale-induzioneSe qualcuno ti dicesse che esiste una sostanza naturale che stimola il parto senza ricorrere alle varie tecniche di induzione del travaglio saresti contenta? Io credo proprio di si. Allora ecco questa nuova ricerca che promette sfruttare le proprietà di un frutto per favorire le contrazioni uterine, infatti l’estratto di melograno, oltre ad essere un noto antiossidante e antinfiammatorio, sembra che aiuti l’utero a contrarsi, lo sostiene uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell’University of Liverpool, nel Regno Unito, e pubblicato su Reproductive Sciences. La sostanza proveniente dal melograno si chiama beta-sitosterolo ed è uno steroide che si trova soprattutto nei semi del frutto e che come già detto si propone di diventare una sorta di ossitocina naturale.

Non è vero che in gravidanza si perde la memoria

memoria-gravidanzaNon so voi, ma quando aspettavo i miei due bambini ho avuto la sensazione che il mio cervello fosse andato in tilt, dimenticavo le cose, ero sbadata e sovrappensiero, calcolando che invece in tempi non sospetti la mia concentrazione è sempre stata altissima e la mia memoria mi ha sempre permesso di risparmiare i soldi per le rubriche telefoniche, la cosa mi è sembrata alquanto strana. E la cosa non è cambiata quando sono nati i bambini e la mia memoria ha inevitabilmente perso di smalto. Personalmente ho sempre pensato che ci fosse una relazione tra memoria, gravidanza e maternità, ma una nuova ricerca arriva dall’Australia per sfatare questo mito che, secondo i risultati ottenuti, è assolutamente privo di fondamento. Il British Journal of Psichiatry ha pubblicato questo studio volto ha dimostrare che la gestazione non influisce sul cervello e sulla sua concentrazione e condotto dall’Australian National University.

Portare i bambini in braccio, il gesto più naturale del mondo

portare i piccoli

Portare i bambini in braccio è il gesto più naturale del mondo; tuttavia nelle società occidentali, dove per il trasporto dei piccoli si preferisce ricorrere a carrozzine e passeggini, è un po’ caduto in disuso rimanendo un gesto limitato a brevi momenti, tipicamente quelli in cui il bambino richiede attivamente consolazione o lo si vuole coccolare o intrattenere, anche per il timore che il piccolo cresca “viziato”.

Non è così invece in culture diverse dalla nostra, dove “portare i bambini addosso” anche mentre si è affaccendati in casa, è del tutto normale; negli ultimi anni però questa abitudine comincia a prendere piede anche nel nostro paese, da un lato grazie all’influenza di questi modelli culturali, dall’altro grazie alla pubblicazione di testi che spiegano perchè, oltre ad essere più comodo, tenere sempre i piccoli addosso è un ottimo strumento educativo.

La prima visita del neonato: quando farla e in cosa consiste

prima visita del neonato

Due settimane dopo la sua nascita il bambino deve effettuare la sua prima visita pediatrica, durante la quale il medico verificherà che sia tutto posto e i neo genitori potranno chiarire i loro dubbi in merito al loro nuovo ruolo. La visita di controllo del neonato può essere effettuata presso la struttura nella quale è nato, oppure in uno studio specialistico privato, e di solito viene strutturata in due fasi: la prima, che è un colloquio nel quale il pediatra parla con i genitori e ascolta le prime impressioni sul nuovo ruolo, e la seconda, ovvero la visita vera e propria.

Durante la visita vengono controllati diversi parametri per verificare lo stato di salute del piccolo, vediamo insieme quali sono. Prima di tutto il pediatra controllerà il peso, che è il parametro più importante, in quanto è indice della corretta alimentazione del bambino; in genere il peso del bambino, superato il calo fisiologico dei primi tre giorni, aumenta di 25 o 30 grammi al giorno.

Un altro parametro che valuta il medico è la lunghezza, anche se non è un dato che indica la buona salute del piccolo; anche la misura della circonferenza della testa è soggetta ad indagine da parte del medico, perché permette di verificare la velocità di crescita del cranio e, in parte, lo sviluppo del cervello.

Fertilità: via libera ad un nuovo farmaco

fertilità

Emea, l’autorità europea per i farmaci ha dato il via libera ad un nuovo trattamento per la fertilità. Si tratta di

un farmaco, messo a punto dall’azienda farmaceutica Schering-Plough, a lunga durata di azione e in grado di ridurre il numero di iniezioni a cui sono sottoposte le pazienti infertili nei trattamenti di procreazione assistita. Il nuovo farmaco (corifollitropina alfa iniettabile) è indicato per la stimolazione ovarica ed è in grado di indurre lo sviluppo di follicoli multipli nelle donne sottoposte a cicli di procreazione assistita

grazie alla sua capacità di iniziare e mantenere una crescita follicolare multipla per un’intera settimana, una singola iniezione sottocutanea della dose raccomandata può sostituire le prime sette iniezioni di una qualsiasi preparazione giornaliera a base di ormone follicolostimolante in un ciclo di trattamento

Il bambino continua a succhiare il pollice, che fare?

bambino che succhia il pollice

E’ piuttosto frequente, e naturale, che i bambini sotto i due anni di età si succhino il pollice; la suzione è infatti un istinto naturale (lo sanno bene le mamme che hanno allattato con successo i propri figli), tanto che spesso è possibile osservare il feto intento in questa piacevole attività durante le ecografie.

Durante i primi mesi di vita del neonato, l’atto del succhiare, legato dapprima solo all’assunzione del nutrimento, assume una valenza ulteriore e il pollice, esattamente come il ciuccio, comincia a rappresentare un sostituto del seno materno cui il bambino ricorre, nelle situazioni di stress, per ottenere la consolazione che in quel momento la sua mamma non può offrire; si tratta quindi di uno strumento di autoconsolazione indispensabile per il piccolo.

Nella gran parte dei casi i bambini smettono di succhiarsi il pollice entro i tre-quattro anni di vita, prima di quest’epoca non è quindi necessario forzarli perchè abbandonino questo comportamento che ha per loro, come abbiamo visto, un valore altamente funzionale; altre volte invece l’abitudine di succhiarsi il dito permane oltre quell’età ed è proprio in quest’ultimo caso invece che occorre aiutare il bimbo a smettere, pena l’insorgenza di infezioni e malformazioni dell’arcata dentaria.

La preparazione psicologica all’intervento chirurgico nei bambini

operazione-chirurgica-bambinoQuando un bambino deve sottoporsi ad un intervento chirurgico le preoccupazioni di un genitore sono moltissime soprattutto se il piccolo ha un’età in cui spiegare quello a cui deve sottoporsi risulta difficile. Ma noi genitori oltre a pensare alle nostre paure dovremmo riflettere anche su ciò che può provare nostro figlio e a trovare il modo giusto per non traumatizzarlo e fargli vivere qusto momento in modo meno spaventoso possibile.

In Italia, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dove purtroppo sono migliaia i bambini che ogni anno si sottopongono ad intervento chirurgico è stato prodotto un filmato chiamato Anestesio – La preparazione psicologica all’anestesia e all’intervento chirurgico, un aiuto importante per trasmettere serenità ma anche conoscenze ai piccoli in attesa di essere operati. Il filmato prodotto dal Centro audiovisivi dell’ospedale in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze – Servizio di Psicologia pediatrica e con l’aiuto di medici e anestesisti nasce per gli scopi detti finora ma anche per rispettare i diritti dei più piccoli come sostiene Luigi Turolla

Il periodo prodromico

periodo prodromico

Periodo prodromico è chiamato quel lasso di tempo che precede il travaglio vero e proprio e che è caratterizzato dalla comparsa di contrazioni di durata e intensità irregolare, cioè che possono durare da pochi secondi a un minuto circa ogni venti minuti. La durata del periodo prodromico è variabile da donna a donna: può durare due giorni come poche ore. In questo periodo il dolore può avere un’intensità minore, e le contrazioni vengono avvertite come una specie di indurimento dell’utero, fino ad arrivare alla sensazione di dolore vera e propria, anticamera della fase successiva, ovvero il periodo dilatativo.

Nel periodo prodromico possono verificarsi delle perdite di sangue, manifestazione dei cambiamenti del collo dell’utero; infatti in questo periodo il collo dell’utero si porta in asse con la vagina per esser pronto a dilatarsi nella fase successiva. In alcune donne può verificarsi anche la rottura del sacco amniotico, ma a volte la perdita è talmente piccola da essere scambiata per una perdita d’urina; per distinguere questo momento dalla vera rottura delle acque  può essere utile osservare se vi è sgocciolamento continuo, tipico della vera rottura del sacco amniotico, oppure no.

Papà di due gemelli scopre che solo uno è realmente suo figlio

gemelli

Scoprire che si sta per diventare papà solitamente è una gioia. Non lo è stato o quanto meno lo è stato solamente in parte per un signore di Istanbul , agente dei servizi di sicurezza.

L’uomo in procinto di divorziare ha fatto il test del DNA e con stupore ha scoperto di essere padre di due gemelli ma che solamente uno in realtà è suo. Proprio così:  la donna lo aveva tradito lo stesso giorno del concepimento di suo figlio.

Questo fenomeno, che è atipico e complicato, prende il nome di superfecondazione. In pratica la donna ha avuto un rapporto sessuale con l’amante la mattina e la sera con il marito e per un caso che avviene solamente una volta su un milione, ha avuto una doppia ovulazione. Quindi è rimasta incinta due volte.

Il bruxismo nei bambini

bruxismo bambini

Vi è mai capitato di vedere il vostro piccolo digrignare i denti o di sentirlo mentre li “arrota” in piena notte durante il sonno? Scommetto che se la risposta è affermativa anche voi, come me, siete rimasti piuttosto sgomenti davanti a questo fenomeno che in realtà è piuttosto comune nella prima infanzia e tecnicamente prende il nome di bruxismo.

Esattamente come l’abitudine di succhiarsi il pollice, il bruxismo rappresenta un cosiddetto automatismo motorio e si stima che tre bambini su dieci al di sotto dei cinque anni digrignino i denti e/o li facciano stridere più o meno frequentemente. Le cause del bruxismo non sono note con certezza ma sembra che siano da ricercare nel tentativo del piccolo di scaricare la tensione emotiva in condizioni di stress (ad esempio l’arrivo di un fratellino o l’ingresso a scuola).

Nella gran parte dei casi il comportamento, quando non è episodico, tende a sparire spontaneamente con il tempo, anche grazie all’acquisizione da parte del piccolo di adeguati strumenti per la gestione dello stress, prima fra tutte la verbalizzazione dei vissuti che generano tensione, e non lascia conseguenze.

MTV ricerca giovani mamme per un nuovo reality

16-pregnantBuongiorno ragazze, nei giorni passati vi abbiamo parlato del fenomeno delle mamme adolescenti, argomento molto sentito all’estero ma di notevole rilevanza anche in Italia, tanto che il 9 dicembre passato si è svolto un convegno sull’argomento tenuto dalla SIGO, Società italiana di ginecologia e ostetricia. Bene detto questo, la redazione di MTV ci ha contattato per chiederci un’aiuto urgente su questo argomento. Avete mai visto 16 and pregnant, il docu-reality che ha spopolato in America diretto dal famoso attore Morgan Freeman in cui si racconta la storia, le emozioni e le difficoltà di portare avanti una gravidanza e partorire un figlio da giovanissime?

Bambini dal dentista ma solo se vanno anche i genitori

bambini e dentistaRiuscire a portare un bambino dal dentista non penso sia sempre un’operazione semplice, vero?

Forse questa notizia vi sarà di aiuto. Secondo i risultati di una ricerca condotta negli Usa sembrerebbe che per riuscire a convincere i più piccoli ad andare dal dentista sia sufficiente mandarci anche i genitori.

Proprio così: se anche mamma e papà si mettono seduti sulla poltroncina del dentista probabilmente lo faranno anche i figli. La ricerca è stata compiuta su vasta scala visto che ha coinvolto più di 6 mila famiglie ed è stata condotta da Inyang Isong del Massachussets General Hospital for Children.

La maternità anticipata: quando e come è possibile richiederla

congedo-maternità-anticipataOggi ho scelto di parlarti della maternità anticipata, potrebbe accadere che la tua gravidanza non segua il suo percorso fisiologico e sopraggiungano delle complicazioni che richiedano che tu ti possa assentare dal lavoro prima dei termini fissati dalla legge. Questi casi ovviamente sono previsti e regolamentati dal Ministero del Lavoro e segnalati nel secondo comma dell’articolo 17 del decreto legislativo 151/01 del Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, in cui è prevista la maternità anticipata.

Ecco le condizioni per le quali è prevista la possibilità che tu ti astenga dal lavoro prima del tempo:

  • Se hai dei problemi di salute che mettono a rischio la gravidanza, per i quali è consigliato il riposo e che si aggraverebbero lavorando.
  • Se il lavoro o il luogo in cui svolgi la tua attività professionale non è salubre e mette a rischio la tua gravidanza.
  • Se svolgi dei lavori pesanti (alzare pesi, esposizione a sostanze chimiche dannose) e non puoi essere spostata di settore o di mansione.

Le emorroidi in gravidanza

emorroidi in gravidanza

Il 30% delle future mamme soffre di emorroidi durante la gravidanza; a gestazione inoltrata l’insorgenza di questa fastidiosa condizione  è dovuta principalmente all’aumento di volume dell’utero che preme sull’intestino e sulle vene ano-rettali causando fra l’altro stitichezza, mentre all’inizio della gravidanza sono le normali modificazioni ormonali cui l’organismo va incontro a causare il problema. In entrambi i casi, esercitano un ruolo fondamentale sull’insorgenza delle emorroidi anche l’aumento di volume del sangue e della pressione addominale che fanno sentire i propri effetti indebolendo i vasi venosi.

Curare le emorroidi in gravidanza è importante come in qualunque altro momento della vita; si tratta infatti di un problema che non deve essere assolutamente sottovalutato per evitare complicanze quali anemia e ragadi anali che possono dare luogo a disturbi ben più gravi. Se siete in dolce attesa e vi trovate in queste condizioni è quindi opportuno che alla prossima visita di controllo ne parliate con il vostro ginecologo di fiducia il quale, in base all’entità del disturbo, saprà senz’altro prescrivervi la terapia più adeguata.