Palermo, bonus da 1000 euro per i nati tra gennaio e giugno 2010

Tutte le mamme e i papà lo sanno: mantenere un figlio al giorno d’oggi può essere molto costoso. Spesso, le innumerevoli spese che la nascita di un bambino comporta in una famiglia incidono negativamente sulla decisione di avere un figlio. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, e in particolare di quelle più disagiate, le regioni e i comuni si sono adoperati con diverse agevolazioni come bonus nuovi nati, assegni famigliari, etc.. La Regione Sicilia, e in particolare il Comune di Palermo, ha scelto di destinare fondi a favore di molti genitori che hanno deciso di mettere al mondo un bambino. Nello specifico, il Comune di Palermo ha messo a disposizione un bonus bebè, dal valore di 1000 euro, per i nati tra il 1 gennaio al 30 giugno 2010. Sono valide, ai fini dell’ottenimento del bonus, anche le adozioni. Può presentare domanda per la concessione del bonus bebè un genitore o, nel caso di impedimento legale di questi, un soggetto esercente la potestà parentale.

Gli scacchi: un alleato prezioso per l’apprendimento

A settembre comincia la scuola e migliaia di bambini in tutta Italia si ritroveranno, di nuovo o per la prima volta, tra i banchi. Per molti di loro ci sarà una nuova materia un po’ particolare: gli scacchi. La Federazione Scacchistica Italiana, infatti, ha promosso già da qualche anno il progetto “Scacchi a Scuola” che mira alla diffusione del gioco degli scacchi nelle istituzioni scolastiche di diverse regioni italiane. Secondo la FSI, la disciplina scacchistica nelle scuole faciliterebbe la maturazione degli studenti e la crescita delle loro facoltà logiche, facendoli divertire allo stesso tempo. Praticare il gioco degli scacchi aiuta i bambini ad acquisire una maggiore capacità di concentrazione e d’intuizione, a stimolare le proprie competenze logiche e gestionali, a comprendere ed accettare i propri limiti e gli insuccessi, a rispettare le regole e l’altro. Gli scacchi, inoltre, possono essere praticati anche da alunni svantaggiati o disabili e possono favorire il recupero di alunni con diverse difficoltà di apprendimento.

Il gioco degli scacchi può essere inserito tranquillamente nell’iter formativo scolastico in quanto è strettamente collegato alle diverse discipline.

La sindrome da eccessiva ingestione di liquidi

Cos’è la sindrome da eccessiva ingestione di liquidi

Con il nome di sindrome da eccessiva ingestione di liquidi si indica un disturbo del sonno tipico del primo anno di vita del bambino. Il disturbo è caratterizzato da frequenti risvegli notturni ai quali segue l’impossibilità da parte del piccolo di riaddormentarsi se non dopo aver assunto liquidi quali acqua, latte, camomilla o tisane. La sindrome si diagnostica quando il piccolo si sveglia per bere almeno tre volte ogni notte e ingerisce una quantità di liquidi pari a 350 ml.

La sindrome da eccessiva ingestione di liquidi, le cause

Quando il bambino mette in atto questo comportamento per prima cosa bisogna accertarsi che alla base del disturbo non ci siano cause organiche. Il fatto che il piccolo si svegli frequentemente in piena notte per bere potrebbe far pensare, ad esempio, che sia affetto da patologie quale il diabete, che può manifestarsi proprio con una intensa sete notturna. Il pediatra prescriverà quindi, se opportuno, le analisi per il controllo della glicemia. Una volta esclusa questa eventualità è probabile che il bambino si svegli per abitudine e per ottenere il liquido che maggiormente gli aggrada.

Se il maschietto gioca con le bambole

L’identità sessuale dei bambini si costruisce piano piano. Quando nasce fino a circa 2 anni, infatti, un bambino non è ancora minimamente consapevole della differenza di sesso e del suo essere un maschietto o una femminuccia.  Solo crescendo e scoprendo il suo corpo, le sue sensazioni e i suoi sentimenti, inizierà a concepire le diversità fisiche e le differenze. E’ solo verso i 6-7 anni che i bambini assorbono i cosiddetti stereotipi di genere (maschile o femminile) che vengono loro imposti dalla società, dall’ambiente e dalla famiglia in cui vivono.

Per questo, non bisogna allarmarsi se, ad esempio, un maschietto giochi con le bambole. La scelta dei giochi, infatti, non influisce con la formazione dell’identità sessuale del bambino. Molto genitori, invece, si preoccupano del fatto che giocare con le bambole indichi nel bimbo un destino di omosessualità. Non è cosi. La preferenza per i giocattoli tipici dell’altro sesso nei bambini piccoli, infatti, non indica necessariamente la presenza di disturbi dell’identità sessuale.

La sindrome delle apnee ostruttive

Cos’è la sindrome delle apnee ostruttive

La sindrome delle apnee ostruttive è un disturbo che si manifesta durante il riposo notturno ed è caratterizzato dal blocco del respiro per un tempo pari a 5-6 secondi. A risultare preoccupante però non è la durata degli episodi, quanto piuttosto la loro frequenza, ovvero la quantità di volte in cui si presentano nella stessa notte. Il disturbo viene definito sindrome perchè vi si accompagnano segni quali russamento, respirazione dalla bocca, sonno non riposante, eccesso di sudorazione notturna, tendenza a tonsilliti, raffreddori e otiti. La sindrome colpisce una percentuale di bambini compresa fra l’1 e il 3% fra i 2 e i 5 anni di età. In questo caso possono manifestarsi anche ritmo di crescita rallentato, disturbi del comportamento quali iperattività e deficit di attenzione, risvegli notturni frequenti.

Golf ball o focus iperecogeno del cuore del feto, cos’è?

Quando si aspetta un bimbo, ogni esame di controllo diventa allo stesso tempo un momento emozionante da vivere ma anche un momento di tensione e ansia rispetto la salute del nascituro. Spesso i medici che eseguono gli esami come la ecografia morfologia oppure la flussimetria non si rendono conto della fragilità emotiva di una donna incinta e spesso non si curano di usare dei linguaggi lontani dal “medichese”. Un esempio tra molti è il caso del Golf Ball o focus iperecogeno, può accadere infatti che durante una morfologica si riscontri una o più golf ball sul cuore del feto, alla vista si presentano come delle macchie bianche (iperecogeno significa che l’area è più densa e dunque si presenta più bianca alle onde ecografiche) e quando vengono diagnosticate ogni mamma entra nello sconforto poiché raramente viene spiegato in modo adeguato cosa siano realmente e quanto la maggior parte delle volte siano innocue.

Giocare con il Didò

Il Didò è la pasta modellante, tipo, plastilina, prodotta dalla Fila. Nato nel 1986, è diventato il materiale da modellare più conosciuto e diffuso. Realizzato con ingredienti naturali (farina, acqua e sale), atossico, morbido e colorato, il Didò è l’ideale per far giocare i bambini dai 3 anni in su. I bambini, si sa, amano molto toccare gli oggetti e manipolarli. Con la manipolazione, i bambini scoprono il mondo che li circonda e lo conoscono. Per questo, modellare diversi tipi di materiali, come il Didò, il DAS o la pasta sale, rientra da sempre nelle esperienze di gioco preferite dai bimbi.

Giocare con il Didò aiuta i bambini a sviluppare le loro capacità manuali e creative, la loro psicomotricità e i loro primi concetti di tridimensionalità.  Pasticciando con il Didò, i bimbi creano, inventano, sperimentano, scoprono somiglianze e differenze, esplorano e stimolano i loro sensi, apprendono, scaricano l’aggressività e, allo stesso tempo, si divertono.  

A che ora mettere il bambino a dormire?

Sull’ora alla quale il bambino deve andare a letto esistono due scuole di pensiero: alcuni mandano il loro pargolo a nanna diciamo così, in prima serata, orientativamente intorno alle 21, altri invece lasciano che i bambini, anche molto piccoli, rimangano svegli finchè il resto della famiglia va a dormire. In genere, i primi fanno questa scelta per poter godere di qualche ora di tranquillità durante le ore serali, magari dopo una lunga giornata trascorsa ad occuparsi delle esigenze dei figli, mentre i secondi preferiscono il contrario magari perchè desiderano stare con i propri cuccioli dopo aver lavorato tutto il giorno fuori casa o semplicemente per darsi la possibilità di dormire qualche minuto in più al mattino.

Gli esperti decisamente propendono per la prima scelta, poichè permette ai bambini di riposare un numero sufficiente di ore (soprattutto se il giorno dopo devono andare a scuola) e a mamma e papà di stare un po’ insieme a guardare un bel film o a fare due chiacchere (o a scambiarsi qualche coccola, perchè no?). Ma quale che sia la vostra posizione ci sono alcune regole che vanno assolutamente rispettate per garantire a vostro figlio, e a voi stessi, un buon sonno ristoratore:

Omogeneizzato alla prugna fatto in casa per combattere la stitichezza

La stitichezza nei bambini durante il periodo dello svezzamento è un disturbo abbastanza comune. Passare da un’alimentazione esclusivamente a base di latte materno o artificiale ad un’alimentazione mista con cibi semiliquidi o solidi, infatti, comporta un adeguamento delle funzioni intestinali del bambino. Per cercare di alleviare questo disturbo, prima di ricorrere a metodi invasivi come termometro o clisterini si può provare con un omogeneizzato alla prugna. La prugna è un frutto che non dovrebbe mancare nella dieta dei più piccoli. Oltre alle sue importanti proprietà lassative, infatti, la prugna ha un’azione antibatterica e antivirale, è ricca di acqua, vitamine, potassiofosforocalciomagnesio. La prugna, inoltre, ha un sapore dolce e gradevole che incontra facilmente i gusti dei bambini.

Oggi, vogliamo proporvi la ricetta per preparare in casa un delizioso omogeneizzato alla prugna ideale per i bambini fin dalle prime fasi dello svezzamento.

La mamma fuma in gravidanza? Si vede dal pannolino

Un gruppo di scienziati della University of North Carolina-Chapel Hill, negli Stati Uniti, ha scoperto che le prime feci del neonato, il cosiddetto meconio, sono in grado di svelare se la futura mamma ha fumato o no durante la gravidanza, piuttosto che se è stata esposta a fumo passivo. Gli studiosi hanno analizzato 337 campioni di meconio prelevati da altrettanti neonati, ed hanno visto come l’esposizione al fumo durante la vita prenatale causi la presenza di metaboliti del tabacco nelle feci del piccolo.

Come ha dichiarato il dottor Joe Braun, coordinatore della ricerca, alla rivista Environmental Health di BioMed Central.

La prenatale esposizione al fumo di tabacco, sia attiva che passiva, è una esposizione prevalente ambientale che è associata ad avversi stati di salute neonatali e nell’infanzia. I biomarcatori di esposizione, come i metaboliti fumo di tabacco del siero e del meconio, sono utili per migliorare la misurazione dell’esposizione al fumo di tabacco, che è spesso sottostimata

Lite in sala parto, è possibile che accadano certe cose?

Ciao mamme dopo una lunga assenza per ferie estive torno a scrivere per voi. Il primo pensiero di oggi va a quello che è successo al Policlinico di Messina, due ginecologi che assistevano al parto una donna hanno discusso fino ad arrivare alle mani trascurando la partoriente e causando gravi danni sia a lei che al nascituro. A raccontare la storia sembra qualcosa di inventato poiché nessuno potrebbe mai aspettarsi che in una sala parto, dove dovrebbe regnare la calma e la serenità, si possa arrivare a lanciare sedie o a tirare pugni.

Allergie alimentari nei bambini, secondo i pediatri sono sovrastimate

Capita piuttosto di frequente che quando il bambino accusa sintomi quali mal di pancia o prurito questi vengano attribuiti ad una presunta intolleranza alimentare. Tuttavia, avvertono gli esperti, questi malesseri non bastano a decretare la presenza di un tale disturbo e, quindi, l’eliminazione di alcuni cibi dalla dieta del piccolo. Ad affermarlo, all’agenzia stampa ASCA, è il dottor Giuseppe Morino, responsabile dell’U.O. di Dietologia Clinica dell’Ospedale Bambino Gesù, che precisa che un’eventuale intolleranza

va verificata con una diagnosi clinica prima di escludere del tutto un alimento dalla dieta

ed aggiunge

oggi si pensa che qualunque sintomo nasconda un’intolleranza e persino sovrappeso e obesità vengono ritenute spie di un problema, ma non c’e’ nessuna conferma scientifica che sia cosi

I bambini a tavola

Vedere il proprio bambino che mangia a tavola seduto e composto è il desiderio di tutte le mamme. Spesso, però, questo desiderio non si realizza facilmente e le mamme si trovano a dover gestire, all’ora dei pasti, delle vere e proprie pesti! I bambini, infatti, si annoiano molto facilmente a tavola e fremono per alzarsi, guardare la televisione o andare a giocare. Per evitare tutto ciò, è importante abituare i bambini fin dalla tenera età a stare intorno al tavolo e cercare di coinvolgerli il più possibile. I bambini hanno bisogno di sentirsi accettati, a loro agio e motivati a restare insieme ai genitori fino a quando non ci si alza da tavola.

Una volta svezzati, è buona norma abituare i bambini a mangiare seduti intorno al tavolo e, quando possibile, far coincidere i loro orari con quelli dei genitori. E’ fondamentale dedicare ai bambini uno spazio fisico intorno alla tavola, in cucina o in sala per farli sentire considerati.

Prodotti per bambini: lo scaldabiberon

Alzarsi in piena notte per preparare il biberon al proprio bambino, accompagnata dal pianto implacabile del piccolo affamato, è una cosa che accomuna tutte le mamme! Il metodo tradizionale per scaldare il biberon è a bagnomaria: si fa bollire un pò di acqua in un pentolino dove si mette a scaldare il biberon. Poi, si versa del latte sul dorso della mano per controllare che la temperatura sia giusta e se il latte è troppo caldo, si passa il biberon sotto l’acqua fredda. Tutte queste operazioni, però, richiedono un bel pò di tempo che fa innervosire ulteriormente il bambino affamato.

Per venire incontro alle esigenze di mamma e bambino è nato lo scaldabiberon. Si tratta di un piccolo elettrodomestico in grado di preparare il latte per i piccoli in pochi minuti e alla giusta temperatura. Basta preparare il biberon in anticipo e conservarlo in frigorifero fino a quando il bambino non lo richiederà.  Al momento opportuno, sarà necessario accendere lo scaldabiberon e attendere pochi istanti che il latte sia pronto.