Ricette di Cotto e Mangiato per bambini, pasta e ceci

Ci sono piatti e prodotti che proprio i bambini non vogliono vedere neanche in fotografia. Le lotte per farli mangiare sono una cosa tipica di tutte le famiglie, ma a volte basta individuare la ricetta giusta. Vi viene incontro Benedetta Parodi, con la sua rubrica di cucina Cotto e Mangiato. Tra i cavalli di battaglia c’è la pasta e ceci, che non è brodosa come la vedete nell’immagine, ma un po’ più simile a una pastasciutta. In un unico primo nutrirete il vostro bambino con alimenti fondamentali, come la verdura, il formaggio e i legumi. Seguite con attenzione i consigli e le dosi.

Pasta e ceci di Cotto e Mangiato

Ingredienti

  • 200 gr Ceci
  • 250 gr Pomodori Pelati
  • 50 gr Pasta Tipo Tagliatelle All’uovo
  • Formaggio Grattugiato
  • 1 Spicchio Aglio
  • 1 Rametto Rosmarino
  • Olio D’oliva
  • Sale
  • Pepe

Preparazione

La prima cosa da fare è lasciare i ceci a bagno in abbondante acqua tiepida per un’intera notte. Ideale quindi è prepararli la sera prima. Una volta pronti, vanno scolati. Metteteli in una pentola con circa due litri d’acqua salata, portate a ebollizione e cuocete coperto, a fuoco basso, per circa 3 ore. È un piatto abbastanza lungo, non pensate quindi mettervi ai fornelli un’ora prima di sedervi a tavola, perché non è sufficiente.

Sant’Anna, protettrice delle partorienti

Non si hanno moltissime notizie in merito a Sant’Anna, vissuta nel I secolo Avanti Cristo, ma per quel poco che si sa è molto venerata perchè madre della Vergine Maria. Per questo è considerata la patrona di molti lavori domestici tipici delle mamme, come lavandaie e ricamatrici, ma soprattutto protettrice delle partorienti. Chi si affida a Sant’Anna supplica fondamentalmente 3 cose: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente in grembo.
Ora, al di là se si è credenti o meno, è interessante notare come le 3 richieste alla Santa sono i fondamenti di vita di una società contadina che, almeno in Italia, 50 anni fa non aveva le prospettive di vita attuali. Bisogna infatti ricordare che nel XIX secolo il tasso di mortalità infantile era elevatissimo (300 su 1000) e quindi si può ben immaginare come l’invocazione a Sant’Anna era legata a una speranza di vita appesa a un filo molto sottile.

Soffocamento, cosa fare

I bambini iniziano a conoscere il mondo che li circonda attraverso le manine e la bocca. Sono molto curiosi e questo li spinge a toccare tutto e a mettersi ogni cosa in bocca, con non pochi pericoli. Il soffocamento è uno degli incidenti più diffusi che hanno come protagonisti i bambini, piccoli o grandi che siano. E la casa è il luogo in cui questi incidenti avvengono più di frequente: ben il 14% dei casi di soffocamento ha, infatti, origine domestica. Per questo è molto importante la prevenzione.

Se in casa avete un bambino piccolo, fate attenzione che in giro non vi siano oggetti troppo piccoli che potrebbero rappresentare un pericolo per il bimbo. Dai 6-7 mesi di vita, il vostro bambino è in grado di afferrare gli oggetti e, quindi, di portarselo alla bocca. Quando il bimbo impara a gattonare e/o a camminare, evitate di lasciare alla sua portata (sui pavimenti, sui mobili bassi, sulle sedie, ecc..) piccoli oggetti.

Uomini italiani sempre meno fertili

Non ci sono più gli uomini di una volta. E’ una battuta che spesso noi donne facciamo tra il serio e il faceto ma in realtà c’è ben poco da ridere, soprattutto quando è riferita ai problemi di infertilità che sempre più spesso riguardano proprio i nostri compagni e impediscono alla coppia di costruirsi una famiglia. Infatti, secondo i dati diffusi al sessantesimo congresso della Società degli Urologi del Nord (SUNI), svoltosi di recente a Bologna, nel 55 per cento delle coppie che non riescono ad avere figli ciò avviene a causa di un problema di infertilità maschile.

Gli esperti hanno fatto riferimento, fra l’altro, a una ricerca svolta circa dieci anni fa secondo la quale, nel periodo compreso fra il 1940 e il 1990, la concentrazione media degli spermatozoi è scesa da 113 a 66 milioni. Inoltre, aggiunge Giuseppe Martorana, presidente del congresso e direttore della Clinica Urologica dell’Università di Bologna, il numero di spermatozoi prodotti si è dimezzato negli ultimi venti anni.

I bambini nati in primavera sono più a rischio anoressia

L’anoressia colpisce tantissime persone, soprattutto le ragazze in fase di adolescenza, ma non risparmia neanche i bambini di 5 o 6 anni. Prima di essere un disturbo di carattere alimentare è sicuramente un problema psicologico, che nasconde malesseri di varia natura e insicurezze. Secondo un recente studio, i bambini nati in primavera sono più a rischio anoressia da adulti.  A sostenerlo sono i ricercatori del Wellcome Trust Centre for Human Genetics (UK).

Gli esperti hanno analizzato circa 1.300 persone affette da anoressia nervosa ed è emerso che questa terribile malattia colpisca soprattutto le nate in primavera: i malati di anoressia nervosa sono in misura maggiore tra coloro che hanno visto la luce in questi mesi, rispetto a quelli nati in altri periodi dell’anno.

Sos Tata: in onda su La7 e Fox Life di Sky

Qualche giorno fa abbiamo parlato di Lucia Rizzi, l’esperta pedagogista autrice di libri dedicati all’educazione e dei figli e alla puericultura e legata a una trasmissione molto seguita su La7 e Fox Life di Sky. Stiamo parlando ovviamente di Sos Tata, il format che ad ogni puntata viene in soccorso ad una famiglia in crisi con l’educazione dei figli e che ritrova la retta via grazie all’intervento di una tata.

Il programma, ormai giunta alle sesta stagione, va in onda sul canale Fox Life di Sky alle 8.20 e alle 17.15 dal lunedì al venerdì (ma il mercoledì c’è una terza puntata in seconda serata) e nel weekend con 3 puntate. Mentre su La7 l’unico appuntamento settimanale è il giovedì alle 21.10.

Annegamento, cosa fare

Tutti i genitori lo sanno: i bambini, soprattutto i più piccoli, sono molto attratti dall’acqua. E questo potrebbe risultare molto pericoloso. Basti pensare, infatti, che un bambino può annegare in soli 5 centimetri di acqua e in pochi secondi (all’incirca 10). Laghi, fiumi, piscine, ma anche la comunissima vasca da bagno o dei banali recipienti possono trasformarsi in pericolosissimi nemici per l’incolumità di vostro figlio.

Quando un bambino si trova in difficoltà e sta rischiando di annegare, non sempre ha la freddezza e la capacità di chiedere aiuto. Per questo la prevenzione rappresenta la migliore arma di difesa in vostro possesso.

Come nasce la festa della mamma

La nostra festa sta per arrivare mamme e non vi nascondo che io sono già commossa. Non solo perchè fremo al pensiero che il mio cucciolo troverà, con l’aiuto delle maestre, un modo delizioso di festeggiarmi ma anche perchè penso alla mia di mamma e a quante occasioni ho mancato per dirle quanto le voglio bene e quanto mi sentirei sola se non ci fosse. Mi rendo conto per la prima volta che la festa della mamma è importante e che noi mamme, che siamo anche figlie, non dovremmo limitarci a liquidarla con un augurio e una piantina, tanto più che questa ricorrenza nasce non solo per celebrare le mamme ed esprimere loro tutto il nostro amore e la nostra gratitudine ma anche per mandare al mondo intero un augurio di pace e un messaggio di speranza.

Pace, speranza e ruolo della mamma nella società si intrecciano quindi in questa giornata che nel nostro paese si festeggia la seconda domenica di maggio (quest’anno cade l’otto), così come negli Stati Uniti, paese che alla festa della mamma ha dato i natali. La prima festa della mamma al mondo si festeggiò infatti negli USA nel 1908 su proposta di Anna M. Jarvis, un’insegnante metodista che volle così celebrare il ricordo della propria madre. Ad ufficializzare la ricorrenza fu, nel 1914, il presidente Woodrow Wilson che scelse come giorno designato per i festeggiamenti la seconda domenica di maggio.

Famiglie con figli sempre più povere secondo l’Ocse

Le famiglie con figli sono sempre più povere. È questa la dura realtà emersa dagli ultimi dati Ocse. Una situazione gravissima che vede l’Italia in gravi difficolta: il tasso di povertà infantile è salito al 12,7% ed equivale a 30 milioni di piccoli in stato di miseria. Il nostro Paese ha un tasso che molto più alto di quello medio, pari al 15% e le famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese sono soprattutto quelle con un genitore solo o quelle in cui lavora un solo adulto.

Questo è uno dei motivi per cui la composizione delle famiglie nei paesi dell’Ocse è cambiata drasticamente: si è passati da 2,2 figli a 1,7 in 30 anni. I nuclei sono di conseguenza sempre più piccoli, sono diminuiti i matrimoni e continuano a salire i divorzi. In tutto questo, il tasso di fecondità si è assestato in Italia a 1,4 figli per donna.

Violenza sui bambini: arriva il kit IO mi proteggo

Come difendere i bambini dagli abusi e dalla violenza? anzi, come imparare ai bambini a difendersi? A quest’ultima domanda hanno cercato di dare una risposta esauriente gli esperti riuniti alla Mediateca di Santa Teresa da Terre des Hommes 1, in occasione della presentazione del suo kit IO mi Proteggo – strumenti a misura di bambino per la prevenzione degli abusi sull’infanzia. Dal congresso è emersa la necessità di coinvolgere direttamente i bambini nella difesa dagli abusi, mettendo a loro disposizione dei mezzi che parlino la loro stessa lingua. Si ma come? lo spiega Federica Giannotta, Responsabile Diritti dei Bambini di Terre des Hommes:

Festa della mamma, filastrocche per bambini

Le festività di Pasqua sono appena trascorse ma i più piccoli sono ancora in fermento per l’arrivo di un’altra importante ricorrenza: la Festa della mamma. Tra poco più di una settimana, precisamente l’8 maggio, ricorre, infatti, questa classica festività.  Il modo più dolce e carino di festeggiare le mamme di tutto il mondo, è, senza dubbio, quello di dedicare loro una poesia o una bella filastrocca. Per questo, care mamme, voglio proporvi, come faccio ormai in occasione di tutte le feste, un paio di filastrocche che potete suggerire ai vostri bambini o ai vostri nipotini.

Mi ha fatto la mia mamma di Rodari e Endrigo

Persone male informate
O più bugiarde del diavolo
Dicono che tu sei nato
Sotto a una foglia di cavolo!

Asma e attività sportiva sono compatibili

Forse non tutti i genitori lo sanno, ma chi è affetto d’asma non deve necessariamente evitare l’attività fisica. Anzi, oggi si pensa che lo sport possa essere in alcuni casi un fattore d’ausilio nei casi di asma nei bambini, a patto che ciò che il bambino andrà a praticare sia conciliabile con le sue condizioni e soprattutto che gli istruttori e gli operatori sportivi siano preparati ad affrontare problemi e complicazioni eventuali.

Per quanto riguarda il primo aspetto, ci sono dei distinguo da fare, perché esistono gli attacchi di asma provocati da una patologia/disturbo cronici e quelli indotti da esercitazione (EIA)

Quest’ultimo tipo di asma si presenta soltanto durante l’attività fisica, attraverso la  restrizione o la presenza di spasmi dei canali polmonari che si infiammano, e può essere provocata da diversi fattori, di cui i più comuni sono l’aria secca e troppo fredda e soprattutto l’inquinamento e la presenza di allergeni.

Bambini più intelligenti se stimolati con le attività giuste

L’intelligenza non è un semplice dono, ma qualcosa che va stimolato. Lo sostengono un gruppo di studiosi statunitensi dell’University of Pennsylvania di Philadelphia che durante uno studio hanno scoperto che avere un quoziente intellettivo (QI) significa anche essere motivati. Ma non è tutto. Ricevere i giusti stimoli aumenta i livelli di motivazione e di conseguenza il QI. Insomma sono tutti fattori collegati ed è per questo che è molto importante che i genitori stiano attenti a incentivare correttamente i loro bambini.

Secondo quindi i ricercatori, un alto QI indica buoni livelli d’intelligenza e motivazione, così come un basso punteggio significa scarsa presenza di entrambi i fattori. In effetti, le capacità cognitive possono essere potenziate con l’allenamento e al tempo stesso non aver voglia o non essere curiosi indica poca vivacità intellettuale.

Giochi per bambini, lupo mangiafrutta

Lupo mangiafrutta è stato uno dei giochi più classici della mia infanzia, quando nei cortili e per le vie si vedevano giocare ancora gruppi di bambini che non conoscevano il significato della parola noia. Oggi ho pensato di riproporvelo non tanto per rispolverare insieme a voi vecchi ricordi d’infanzia ma perchè con l’estate quasi alle porte potrebbe capitarvi l’occasione (fortunata) di insegnarlo ai vostri bambini perchè si divertano un po’ con amici e cuginetti.

Lupomangiafrutta è un gioco piuttosto semplice adatto ai bambini dai quattro ai dieci anni di età; si esegue all’aperto in uno spazio abbastanza ampio in modo che i bambini, in gruppi di cinque-dieci, possano correre liberamente. Uno dei bambini viene scelto con la conta per fare il lupo mangia frutta, mentre tutti gli altri scelgono (a insaputa del lupo) un frutto a cui pensare. A gioco iniziato il lupo comincia a pronunciare il nome dei frutti che gli vengono in mente usando la seguente formula: