Genitori, a volte i figli vanno mantenuti anche da sposati

I genitori devono sempre farsi carico di tutto. Quando nasce un bambino sono responsabile della vita del loro piccolo anche una volta diventato adulto, tanto che la Cassazione, in una recente sentenza ha sottolineato che i genitori devono mantenere il figlio anche dopo il matrimonio, se non è autonomo economicamente. È un argomento questo che tocca da molto vicino tutte le famiglie, soprattutto quelle di coppie separate.

La disputa nasce dal ricorso di una mamma separata ferrarese che si è opposta a un giudizio sfavorevole nel quale  i giudici del Tribunale di Ferrara prima e della Corte d’appello di Bologna, successivamente, avevano esonerato l’ex marito dal continuare a mantenere la figlia con 436 euro al mese sulla base del fatto che si era laureata e poi sposata.

Bambini e Internet, un rapporto molto sereno

Internet fa un po’ paura ai genitori che, giustamente, sono preoccupati che i bambini non sappiano usarlo correttamente. Spesso si parla di protezione della privacy dei minori e dei rischi in cui possono incorrere i piccoli di casa. Una nuova ricerca finanziata dall’Unione Europea e condotta da EU Kids Online dimostra però che solo una piccola minoranza di giovanissimi ha problemi su Internet.

Lo studio è stato finanziato nell’ambito del Programma Safer Internet che promuove un uso più sicuro della Rete per bambini e giovani e la lotta contro i contenuti e i comportamenti illegali o nocivi. Per realizzare quest’indagine è stata coinvolta una rete di ricerche, formata da esperti di settore, in 25 nazioni europee e hanno partecipato più di 25 mila utenti tra i 9 e i 16 anni.

Utero in affitto, i primi casi anche in Italia

Avere un figlio a tutti i costi e non riuscire a concepire. Un dramma per tante coppie che in Italia può essere risolto solo con l’adozione. In questi giorni abbiamo tanto sentito parlare di utero in affitto, ovvero quella prassi che permette a una donna di portare in grembo (a pagamento) il bambino di altri. Nicole Kidman diventerà mamma così un’altra volta e anche celebri coppie gay, da Elton John a Ricky Martin, hanno scelto questa opzione, che in Italia non è consentita.

Sono circa 100 le connazionali che si sono rivolte a gestanti a pagamento all’estero perché, malate, altrimenti non avrebbero potuto avere un bambino. Ovviamente sono mamme fuori legge, ma lo hanno fatto solo per il desiderio di stringere tra le loro braccia quel figlio tanto desiderato.

Cellule staminali dal liquido amniotico

Le cellule staminali sono delle cellule non differenziate capaci, cioè, di trasformarsi in cellule specializzate in grado di costituire ad esempio, sangue, ossa e tutti gli organi. Le cellule staminali, inoltre, possono autoriprodursi e possono essere utilizzate per sostituire cellule specializzate perse per varie ragioni. Le cellule staminali sono presenti in quantità elevate nel sangue del cordone ombelicale e in quello placentare.

Recentemente, si è scoperto che anche il liquido amniotico che circonda il feto durante la gravidanza è ricco di cellule staminali. Si tratta di cellule staminali molto simili biologicamente a quelle ricavate dal cordone ombelicale, sono cosiddette multi potenti e sono tra le cellule staminali più giovani e qualitative. Le cellule staminali amniotiche possono essere ricavate dal campione residuo prelevato per l’amniocentesi.

Insegnare ai bambini ad allacciarsi le scarpe

Il vostro bimbo ha l’età giusta per imparare ad allacciarsi le scarpe da solo, ma nonostante i ripetuti tentativi, non è ancora in grado. Bisogna portare pazienza, è uno step normale, dai 4 ai 6 anni, ma non c’è un tempo ben definito. Ricordiamoci che ogni piccolo farebbe di tutto per continuare ad avere le attenzioni della mamma tutte per sé, anche rimandare la sua autonomia. Intanto, continuate con le scarpine con il velcro: facili da indossare e comode per tutta la famiglia.

Daniel Radcliffe, l’attore che dà il volto al maghetto più famoso del mondo, Harry Potter, qualche anno fa in un’intervista ha ammesso di non sapersi allacciare le scarpe perché soffrire di dyspraxia, una patologia che spesso viene confusa goffaggine, ma che invece richiede una diagnosi tempestiva. Si manifesta con difficoltà del movimento e mancanza di coordinazione nei gesti.

Mamme, vietato dire bugie

Non si può essere genitori perfetti, si può essere però brave mamme e bravi papà. Peccato che molte madri nel tentativo di rispecchiare il mito del loro bimbo commettono gravi errori, come quello di dire bugie. Il primo insegnamento che passiamo ai nostri figli è quello di non mentire, di essere onesti e di assumersi le proprie responsabilità, e invece spesso  siamo proprio noi i primi a tradire questa filosofia.

Le bugie più diffuse riguardano il tempo che le mamme riescono a dedicare ai piccoli di casa e la fruizione della televisione. Questi dati emergono da un sondaggio condotto dal famoso sito Netmums su un campione di 5mila genitori.

Neomamme, ci vogliono 18 mesi per tornare in forma dopo il parto

La gravidanza ha lasciato il segno? Non vi sentite ancora in forma e quando vi guardate allo specchio fate fatica a riconoscervi. C’è poco da fare, purtroppo. Avere un bambino è uno stress enorme per il corpo della donna e ci vogliono circa 18 mesi per tornare quelle di prima. A sostenere questa tesi è un sondaggio inglese condotto dal sito A Beautiful Mummy.

Un anno e mezzo per riprendere la linea e per sentirsi di nuovo donna, con la propria femminilità. La vita di una neomamma è complessa: prima si sta a casa e ci si dedica totalmente al piccolo appena arrivato, quando si rientra in ufficio la giornata si trasforma in una corsa continua, tra tiralatte, poppate, impegni di lavoro e gestione della casa. In linea di massima, solo dopo 18 mesi, i gesti della maternità si trasformano in routine diventando più facili e di conseguenza più veloci.

La dieta in gravidanza può compromettere lo sviluppo del feto

La linea conta, soprattutto per noi donne. Durante la gravidanza subentra, in alcune donne, la paura di ingrassare troppo e di conseguenza di non riuscire a ritrovare la forma dopo il parto. Attenzione però a seguire una dieta troppo ferrea durante i nove mesi.  Mangiare poco nel corso della gestazione, soprattutto all’inizio, può compromettere lo sviluppo cerebrale del nascituro.

Questo è quanto hanno scoperto i ricercatori della University of Texas Health Science Center di San Antonio (Texas, Usa), secondo cui il cervello del feto è vulnerabile anche a modeste diminuzioni dell’alimentazione materna. Insomma, un regime alimentare completo è davvero un ottimo modo per tutelare la salute del piccolo.

Gravidanza, ci sono 163 sostanze chimiche nel corpo di ogni mamma

Ci preoccupiamo di essere in salute, di prendere gli integratori giusti, di non stressarci, ma il periodo della gravidanza ha dei nemici invisibili, contro i quali difficilmente possiamo lottare. Secondo i ricercatori dell’Università della California di San Francisco (Usa), ci sono 163 sostanze chimiche nell’organismo delle donne in gravidanze, molte dei quali vietate perché estremamente pericolose.

La domanda sorge spontanea: com’è possibile? Gli esami condotti dagli esperti hanno trovato tracce di bifenili policlorurati, pesticidi organoclorurati (di cui il DDT), composti perfluorinati (PFC) che si trovano nel teflon usato per rivestire le padelle antiaderenti, ftalati che compongono la plastica, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e perclorato.

La sindrome di Potter

Cos’è la sindrome di Potter

Con il termine sindrome di Potter (agenesia renale bilaterale) si indica una rara malformazione neonatale, caratterizzata dalla mancata formazione di entrambi i reni, o da una loro conformazione anomala, nel feto.

Come si manifesta la sindrome di Potter

L’anomalia a carico dei reni comporta la mancata formazione di liquido amniotico (oligoidramnios) da cui derivano le particolari caratteristiche somatiche di questi bambini, cui ci si riferisce con l’espressione fenotipo Potter: occhi distanti, orecchie basse, epicanto (piega cutanea sulla palpebra), ponte nasale ampio, malformazioni a carico degli arti. Questo accade perchè in assenza di liquido amniotico il feto non è protetto dalla pressione delle pareti uterine. La sindrome di Potter implica anche un arresto dello sviluppo polmonare per cui il bambino presenta, una volta venuto al mondo, anche difficoltà respiratorie.

Mamme cinesi: tigri nell’educazione dei figli

L’educazione dei figli, cruccio di ogni genitore, è da sempre al centro di numerosi dibattiti. L’ultimo, in ordine di tempo, riguarda la presunta superiorità della mamme orientali nell’educazione dei bambini. Ad affermarlo è Amy Chua, una professoressa di Legge alla Law School dell’Università di Yale (USA), in un saggio dal titolo Perché le madri cinesi sono superiori, pubblicato la scorsa settimana sul Wall Street Journal. Secondo Amy Chua, i ragazzi cinese devono il loro successo negli studi e nella vita in genere all’educazione impostagli dalle loro madri che, sempre secondo l’autrice del saggio, sarebbero l’opposto delle madri italiane. Mentre queste ultime, infatti, sono delle chiocce, protettive e apprensive, le mamme cinesi sono delle tigri, severe e rigide.

Alla base dell’educazione cinese, spiega la professoressa,  c’è una ferrea disciplina fatta di regole rigide e ben precise.

Acido folico, un aiuto anche per prevenire la sindrome di Down

Che assumere l’acido folico in gravidanza riducesse il rischio di insorgenza di malformazioni al feto, prima fra tutte la temibile spina bifida, lo sapevamo già. Se ne parla da tempo e pare sia accertato scientificamente, al punto che non esiste ginecologo che non prescriva gli integratori a base di acido folico alle sue pazienti in gravidanza. La notizia è che secondo uno studio, uscito a quanto pare già cinque anni fa, questa fondamentale vitamina ha un ruolo anche nella prevenzione della Sindrome di Down.

Lo studio in questione, in particolare, ha messo in evidenza che il rischio di mettere al mondo bambini affetti da spina bifida è superiore in quelle famiglie che presentano anche maggiori rischi di mettere al mondo bambini affetti da Sindrome di Down a causa di difficoltà nel garantire la giusta dose di tale sostanza al feto. Le due patologie sarebbero quindi in qualche modo legate e l’acido folico svolgerebbe un ruolo nella prevenzione di entrambe.

I bambini di Haiti, il colera a un anno dal terremoto

Abbiamo visto tutti in questi giorni le sconcertanti immagini di Haiti. Rimanere indifferenti è impossibile, soprattutto davanti alla constatazione che ad un anno di distanza (l’anniversario cade proprio oggi) dal terremoto che l’ha devastata un milione di persone vivono ancora tra le macerie, nelle strade e nelle piazze trasformate in veri e propri campi profughi. Moltissimi di questi sono bambini a cui manca tutto: cibo, acqua, assistenza sanitaria. Altro che giochi!

E come se non bastasse il terremoto e l’uragano Thomas, adesso sulle loro vite già straziate si è abbattuta l’epidemia di colera che ha già fatto oltre tremila vittime. I corpi lasciati alla pietà di chi si batte con fatica per dare loro una sepoltura dignitosa. Intanto gli aiuti promessi dalla Conferenza dei donatori (dieci miliardi di dollari) sono già stati stanziati ma solo il 15% di questi è stato utilizzato perchè, pare, la situazione politica del paese è ancora troppo instabile per garantire che vengano utilizzati adeguatamente.

Interruzione volontaria di gravidanza, il ministero vuole abbassare il limite

Dopo la bocciatura da parte del TAR delle direttive della Regione Lombardia sull’attuazione della legge 194, che garantisce il diritto di aborto alle donne italiane, si torna a parlare di interruzione volontaria di gravidanza. Stavolta è lo stesso ministero della salute a rilanciare il tema attraverso l’annunciata volontà di abbassare il limite di ventidue settimane per il ricorso all’aborto terapeutico, senza però intaccare l’impianto attuale della legge.

Si tratterebbe in altre parole di far approvare, fermo restando il consenso unanime dei governatori, delle nuove linee guida in conferenza Stato-Regione. Le polemiche si preannunciano, come sempre, roventi ma, come afferma il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, il nuovo limite verrebbe largamente accettato e condiviso dalla comunità scientifica, a prescindere dalle posizioni ideologiche individuali, forte dei progressi della medicina che assicurerebbero ai piccoli maggiori probabilità di sopravvivenza.