Svezzamento del bambino: lo yogurt alimento fondamentale

svezzamento-yogurtPerché lo yogurt fa bene ai bambini durante lo svezzamento?

Lo yogurt è, nel periodo dello svezzamento, un alimento completo e ottimo per completare la piramide nutrizionale su cui si distribuiscono in percentuale i principali nutrienti necessari per la buona crescita di tuo figlio. Lo yogurt ha infatti le stesse proprietà nutritive del latte ma è molto più digeribile, persino da quasi tutti i casi di intolleranza al lattosio in cui perciò manca l’enzima della lattasi che permette all’intestino di digerire gli zuccheri del latte, questo perché il processo di fermentazione a cui viene sottoposto lo yogurt per trasformare il lattosio in acido lattico fa si che io pratica gli zuccheri sia come “predigeriti” dai probiotici. Lo yogurt contiene tutta una serie di batteri che svolgono un’azione positiva sull’attività intestinale, questi batteri meglio conosciuti come probiotici (lactobacillus, acidophilus etc) e prebiotici (stimolano la crescita e l’attività dei probiotici) favoriscono l’equilibrio della flora intestinale permettendo all’intestino di regolare naturalmente le proprie funzioni .  Dunque se il tuo piccolo è stitico durante lo svezzamento oppure se alterna stitichezza a diarrea puoi aiutarlo dandogli a merenda uno yogurt. Lo stesso discorso vale se sta facendo una cura antibiotica, lo yogurt lo aiuta a evitare che i medicinali facciano piazza pulita di tutta la flora batterica intestinale. Lo yogurt oltre ai fermenti buoni contiene tanti altri nutrienti fondamentali per la crescita come le proteine, la vitamina A, la vitamina D, la vitamina k e le vitamine del gruppo B, senza considera poi il supplemento di calcio e fosforo che da ai nostri piccoli per irrobustire le ossa e i dentini.

L’allattamento al seno protegge il neonato dal cancro

allattamento al senoBuongiorno mamme da quando Tuttomamma è nato circa sette mesi fa abbiamo raccolto tantissime informazioni sull’allattamento ma soprattutto abbiamo riportato un numero notevole di ricerche che dimostrano quanto nutrire il proprio figlio al seno sia non solo importante ma anche altamente benefico sia per la mamma che per il nascituro. La notizia di oggi viene da uno studio dell’Università di Goteborg in Svezia ed è arrivata a dimostrare che i neonati allattati al seno ricevono oltre a tutti gli anticorpi della mamma, anche una protezione in più, infatti sembra che il latte prodotto dal corpo materno possa garantire al neonato un effetto protettivo rispetto oltre 40 tipi diversi di cancro.

L’igiene del biberon

igiene del biberon

Mantenere il biberon assolutamente pulito e igienizzato è la prima regola da rispettare quando si allatta il piccolo con il latte adattato; se così non fosse infatti, il neonato verrebbe pericolosamente esposto al rischio di contrarre infezioni cui per altro nei primissimi mesi di vita è particolarmente vulnerabile.

Vediamo quindi cosa bisogna fare per garantire ai nostri figli la massima igiene e sicurezza:

Anzitutto dopo ogni pasto biberon, tettarelle e tutto ciò che è stato utilizzato per preparare la poppata va accuratamente lavato sotto l’acqua calda con il detersivo e avvalendosi dell’aiuto di una spazzola (le spazzole apposite si trovano in vendita in qualunque sanitaria e negozio per bambini). I fori delle tettarelle che vi sembrano ostruiti possono essere “liberati” usando con molta cautela una spilla da balia, pulita e sterilizzata anch’essa, s’intende!

Una volta sciacquati abbondantemente sotto l’acqua biberon e tettarella (assicuratevi che ogni traccia di detersivo sia stata lavata via) è possibile procedere alla sterilizzazione che può avvenire sia a caldo che a freddo:

Piccola guida alla cottura dei cibi per i bambini

cottura-cibi-bambiniBuona domenica mamme, oggi ho pensato di parlare con voi dei vari tipi di cottura dei cibi quando prepariamo da mangiare ai nostri bambini. Cercheremo di capire quali sono i tipi migliori, quali vanno evitati e soprattutto se c’è un età particolare in cui iniziare a cuocere le pietanze in determinati modi. La cottura ci serve non solo a rendere più appetibile la pappa ma anche ad eliminare eventuali agenti infettivi presenti nel cibo che si eliminano con le alte temperature. Inoltre a seconda dei tipi di cottura, potremo esaltare le caratteristiche organolettiche (sapore, aroma, consistenza) dei cibi e migliorarne la digeribilità.

All’inizio dello svezzamento, il metodo migliore è sicuramente la cottura a vapore, in questo modo possiamo eliminare i grassi conservando integralmente le proteine, le vitamine e tutto ciò che c’è di positivo nei cibi. La cottira a vapore si può eseguire con una pentola speciale dotata di cestello oppure mettendo il pesce, la carne o leverdure tra due piatti messi sopra ad una pentola con acqua in ebollizione. Se poi volete farlo in modo più semplice potete acquistare il Cuocipappa Sanovapore della Chicco di cui abbiamo già parlato.

Svezzamento: quando introdurre l’uovo nell’alimentazione del bambino

dare uovo al bambino

Spesso l’uovo è accusato di essere un alimento nocivo per la salute: in realtà è nutriente, saziante e anche digeribile, basta saperlo cucinare bene, ed è prezioso anche nell’alimentazione del bambino, perché è ricco di proteine ad alto valore biologico, ovvero come quelle della carne, e contiene tutti gli aminoacidi essenziali.

Il tuorlo è un’ottima fonte di minerali, come ferro, calcio, fosforo e di vitamine del gruppo A, B e D; inoltre l’uovo è ricco di grassi insaturi, ovvero quelli “buoni” ed è, quindi, molto saziante. Attenzione, però alle quantità, in quanto l’uovo contiene anche molto colesterolo, e quindi è consigliabile offrirlo al bambino non più di una volta a settimana.

Il latte in polvere contiene troppe calorie: lo dice una ricerca europea

latte in polvere e obesità

Secondo una ricerca condotta dall’Helmholtz Zentrum München in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione e parte del progetto europeo CASCADE, i cui risultati d sono stati pubblicati sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition, i neonati allattati con latte artificiale potrebbero assumere più calorie di quelle veramente necessarie. L’analisi è stata condotta su 22 formulazioni di latte in polvere di diversi tipi, e il risultato emerso è che ogni giorno il bambino potrebbe assumere il 24% di calorie in più rispetto al fabbisogno quotidiano raccomandato.

La ricerca ha fatto emergere che anche il misurino delle confezioni di latte in polvere non è adatto, in quanto ha una capacità maggiore rispetto a quella dichiarata di ben 0,5 g a misurino: insomma, ogni volta che viene preparato il biberon, il bambino riceve un surplus di prodotto, e quindi di calorie, di circa il 7% rispetto al reale fabbisogno.

 La dottoressa Raffaella Piccinelli, la nutrizionista che ha realizzato il campionamento dei prodotti, suggerisce di verificare, quando viene preparato il biberon, che l’insieme dei misurini usati corrisponda veramente alla formula lattea prescritta dal pediatra; inoltre la dottoressa ha spiegato che, nelle etichette dovrebbe essere indicato che il misurino va riempito “raso” e non compresso di prodotto, come spesso accade con la convinzione di nutrire meglio il neonato.

Come scegliere l’acqua giusta per il neonato

acque per neonati

I neonati hanno bisogno di bere molti liquidi durante la giornata e sebbene essi siano dati soprattutto dal latte, la scelta dell’acqua è fondamentale; ovviamente non tutte le acque sono adatte ai neonati, in quanto ce ne sono alcune più appropriate di altre.

Nei primi mesi di vita il bambino ha bisogno di un’acqua con pochi sali minerali perché nel latte della mamma o in quello artificiale, sono già presenti le giuste dosi di minerali; l’eccessiva introduzione di sali minerali può provocare un sovraccarico di lavoro per i reni che ancora non sono del tutto maturi e quindi potrebbero non riuscire a filtrare i minerali in eccesso. In genere, per il neonato, l’acqua giusta è quella oligominerale naturale con un residuo fisso non superiore ai 140 mg/l, per questo è molto importante leggere l’etichetta sulla bottiglia dell’acqua al momento dell’acquisto. Questo tipo di acqua è indicata anche per la preparazione del latte in polvere.

Due nuove ricette per i piccoli inappetenti

ricette-bambini-inappetentiEccoci di nuovo a parlare di ricette per bambini inappetenti, nell’appuntamento precedente abbiamo spiegato come preparare le Polpette di Braccio di Ferro, invece oggi cucineremo la Pasta al ragù e verdurine oppure in alternativa la Frittatina a sorpresa. Ma passiamo a vedere come preparare i due piatti.

Pasta al ragù di manzo e verdurine

Per preparare questa ricetta abbiamo bisogno dei seguenti ingredienti: carne macinata di manzo, una zucchina, una cipolla, sedano, una carota, olio, acqua, passata di pomodoro e sale. Il primo passo è lavare bene le verdure, farle tutte a dadini molto piccoli, di cipolla mettene quanto basta. Una volta tagliate le verdure mettele a cuocere a fuoco lento con il coperchio in una padella con un filo d’olio e dell’acqua. Quando si saranno appassite aggiungete il macinato facendo attenzione di sgretolarlo bene e che non ci siano pezzi troppo grandi. Una volta cotta la carne aggiungi la passata di pomodoro e un pò di sale e faiu terminare la cottura. Scegli il formato di pasta più adatto all’età del tuo cucciolo, et voilà, il piatto è servito.

vitamine

Le vitamine, fondamentali per i bambini

vitamine-bambiniUno dei  pensieri più grandi di noi mamme sull’alimentazione dei nostri bambini riguarda le vitamine. Ci chiediamo sempre se mangiano verdure e frutta a sufficienza e se l’apporto vitaminico è giusto oppure carente. Ma cosa sono le vitamine e perché sono così fondamentali per l’organismo? Le vitamine sono sostanze indispendabili per la vita in quanto hanno la funzione di bioregolatori di alcuni fondamentali processi dell’organismo che non essendo in grado di crearle autonomamente (eccetto la vitamina D) deve integrarle attraverso l’alimentazione.

Le vitamine si dividono in due gruppi le vitamine liposolubili (A, D, E, K) e le vitamine idrosolubili (gruppo B, acido folico, C, PP, H). Le prime essendo solubili nei grassi possono essere immagazzinate dall’organismo mentre le seconde sciogliendosi in acqua hanno la necessità di essere integrate giornalmente attraverso la dieta.

Le curve di crescita del bambino: l’aumento di peso fino a 2 anni

peso-neonati-crescitaCome capire qual’è il giusto aumento di peso nei bambini in rapporto all’età?

Uno dei più grandi crucci di noi mamme riguarda il peso dei nostri bambini, siamo sempre alla ricerca spasmodica di conferme sul loro benessere e non sappiamo mai se sono troppo magri oppure se la loro costituzione li fa più snelli degli altri. Per questo motivo oggi vorrei parlarti del peso dei bambini in rapporto all’età.

Quanto può crescere di peso un neonato nei primi tre mesi di vita?

Come abbiamo detto diverse volte un neonato alla nascita può pesare dai 2,5 a 4 kilogrammi, un peso inferiore può essere dovuto a caratteristiche ereditarie (tu e tuo marito pesavate poco alla nascita) ad una nascita pre-termine oppure ad un cattivo funzionamento della placenta. Se il bambino pesa più di 4 chilogrammi può essere dovuto sempre ad un fatto ereditario oppure al fatto che la mamma ha sofferto di diabete gestazionale. Subito dopo la nascita i neonati effettuano un calo fisiologico, il loro peso diminuisce nei primi tre giorni di vita a causa della scarsa produzione di latte e dell’emissione del meconio e delle urine per poi aumentare di nuovo a circa una settimana dal giorno del parto.

Da Coop un sito per combattere l’obesità dei bambini

bimbi e alimentazionePurtroppo l’obesità è un problema in costante e preoccupante crescita anche tra i più piccoli: pensate che il entro il 2010 in Europa 1 bambino su 3 sarà sovrappeso e 1 su 4 obeso. Per cercare di arginare questo fenomeno Coop ha creato un sito ad hoc; un portale in cui esperti dispensano consigli sull’alimentazione dei bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni. Possiamo trovare il decalogo (che poi vi riporterò in fondo all’articolo) con i consigli per un bambino in forma, informazioni sul ruolo che la scuola dovrebbe avere per contrastare l’obesità infantile, il bimbometro (uno strumento che permette di stabilire il peso forma di vostro figlio), alcune ricette, una sezione dedicata ai giochi da fare all’aria aperta con i più piccoli (insieme ad una corretta alimentazione è fondamentale che i bambini si muovano il più possibile), le domande e le risposte degli esperti e molto altro. Subito dopo il salto potete leggere il decalogo tratto dal sito.

Quando dare il pesce al bambino

quando dare il pesce al bambino

Secondo consiglio del pediatra, il bambino può cominciare a mangiare il pesce nel periodo dello svezzamento sin dall’età di sette mesi. Il pesce è infatti senza dubbio un alimento di fondamentale importanza perchè ricco di acidi grassi , in particolare omega 3, in grado, fra l’altro, di regolare la pressione arteriosa, favorire lo sviluppo della retina e abbassare il colesterolo, proteggendo così il bambino, una volta divenuto adulto, dal rischio di sviluppare ipertensione e malattie vascolari. Il pesce inoltre è ricco di proteine, vitamine e sali minerali, quali fluoro, ferro, calcio e, soprattutto, iodio, indispensabile per il corretto funzionamento della tiroide e per lo sviluppo del sistema nervoso.

Tuttavia, nonostante gli omega-3 siano contenuti soprattutto nel pesce azzurro (tonno, sgombro, sardine, acciughe) è più opportuno introdurre il pesce nell’alimentazione del bambino cominciando con le qualità più magre e leggere come il merluzzo, la sogliola, il palombo, la platessa. Inoltre, il pesce va offerto al piccolo solo a svezzamento iniziato, dopo i primi pasti a base di carne, e liofilizzato od omogeneizzato; solo in un secondo momento potrà essere offerto sminuzzato e triturato.

Uovo crudo, perchè non si da ai bambini

uova bambini

L’uovo è senza dubbio un alimento sano; pur non contenendo zuccheri, vitamina C e fibre, è infatti in cima alla scala degli alimenti ad alto valore biologico, grazie al suo contenuto di amminoacidi essenziali in forma utilizzabile dall’organismo, ed apporta una giusta quantità di grassi cui si aggiunge una dose adeguata di vitamine e sali minerali.

Tuttavia, viene spesso “accusato” di contenere troppo colesterolo e viene normalmente tenuto ben lontano dalla dieta dei più piccoli perchè ritenuto responsabile di problemi di salute quali allergie, intolleranze e problemi intestinali. In realtà però è solo l’albume che, ricco com’è di proteine nobili, può dare luogo a fenomeni di allergia o di intolleranza se dato al bambino sotto l’anno di vita, mentre il tuorlo in piccole dosi può essere aggiunto all’alimentazione già verso gli otto mesi.

L’allattamento misto, con aggiunta di latte artificiale

allattamento-mistoOggi ho deciso di parlarti del cosiddetto allattamento misto, ciòè l’integrazione di latte artificiale dopo le poppate di latte materno. Questo è un argomento un pò spinoso da trattare, infatti ci sono mamme che non vogliono assolutamente dare la famosa aggiunta al loro piccolo e altre invece che non si creano alcun problema, io sinceramente credo che ci siano casi in cui l’integrazione sia necessaria e possa essere fatta senza provare sensi di colpa per aver privato il piccolo del nostro latte.

Personalmente ho avuto delle esperienze abbastanza catastrofiche con l’allattamento al seno, i mei figli piangevano mentre mangiavano e la quantità di latte non era mai abbastanza, a volte ho tenuto duro, altre volte mi sono detta che non potevo impazzire e che il mio nervosismo avrebbe solo nuociuto ai miei bambini. Ma veniamo al dunque, sulle confezioni di latte artificiale leggiamo questa frase

il latte materno è l’alimento ideale per il lattante. Qualora l’allattamento al seno non sia sufficiente o possibile, dietro parere del pediatra, si può ricorrere ad un latte formulato. L’alimentazione con il solo latte non è sufficiente dopo il 6° mese di vita.