I bambini possono mangiare i dolci natalizi?

bambini e dolci natale

Mancano solo quattro giorni a Natale e ormai i preparativi per pranzi e cenoni imperversano, ma non bisogna dimenticare che i piatti elaborati che vengono portati in tavola in questi giorni sono molto pesanti per i bambini, e che per questo bisogna prestare molta attenzione a quello che gli verrà offerto, soprattutto per quanto riguarda i dolci natalizi.

Secondo i pediatri, prima dei 12 mesi è sconsigliato offrire cibi e bevande zuccherate ai bambini, quindi per festeggiare date loro, come dessert, frutta e yogurt al posto di torte e biscottini molto dolci; i genitori possono invogliare il piccolo a mangiare la frutta fresca portando in tavola un cestino colorato con mele, pere e altri prodotti.

Sempre secondo i medici, per proporre le uova, e gli alimenti che le contengono sarebbe opportuno aspettare i 12 mesi; se il bambino ha superato quest’età e vedete che ne è attratto, potrete offrirgli un pezzettino di panettone che è meno elaborato del pandoro, oppure un pasticcino alla frutta molto semplice. Evitate la frutta secca prima dei 18 mesi perché può scatenare allergie nei piccoli più predisposti.

Rifiuta il latte con il biberon, cosa posso preparargli a colazione?

rifiuto-biberonEccoci qui, parlo con te e con tutte le altre mamme che da un giorno all’altro si sono trovate davanti al proprio figlio che rifiutava di bere il latte dal biberon, una mattina come tutte le altre hai preparato tutto, glielo hai proposto e lui, che fino al giorno prima lo terminava fino all’ultima goccia, ti ha guardato e lo ha scansato con la mano. E tu hai pensato e ora cosa mi invento? Beh eccomi qui per cercare di consigliarti qualche alternativa, pensa che i miei figli hanno iniziato da piccolissimi a rifiutare il biberon e il latte e io ho dovuto ingegnarmi per trovare una soluzione diversa ma altrettanto nutriente.

In primis c’è da dire che può essere un rifiuto temporaneo e che dunque potresti provare a sospendere il latte per una settimana sostituendolo con una delle colazioni che ti proporrò e poi provare a reintegrarlo; i bambini a lungo andare si stancano e desiderano provare sapori nuovi. Ma passiamo alle soluzioni alternative. Io le ho provate davvero tutte, se sei una persona molto paziente all’inizio puoi provare a dargli il latte con il cucchiaino, un’impresa degna di Tom Cruise in Mission Impossible, vedrai però che sia te che il tuo piccolo vi stancherete subito.

Con il latte i bambini non ingrassano

bere latte

Il numero delle persone in sovrappeso è in costante e preoccupante crescita; per arginare questo problema sarebbe il caso di controllare l’alimentazione dei figli sin da piccoli. In particolare modo c’è un alimento che non dovrebbe mancare all’interno della dieta dei bambini proprio per aiutarli a non prendere peso: il latte. Questo almeno è quanto sostenuto da alcuni ricercatori della Sahlgrenska Academy dell’Università di Goteborg, in Svezia che hanno esaminato 120 bambini di 8 anni valutandone fra le altre cose l’alimentazione, la composizione corporea e anche il livello di mineralizzazione ossea. Oltre ad alcuni test ai bambini sono stati consegnati dei questionari per capire quali fossero i cibi che consumavano in misura maggiore; il primo risultato evidente è stata la correlazione tra il peso corporeo e il consumo di latte. I bambini che ne facevano un uso quotidiano pesavano 4 kg di meno.

Svezzamento: quando offrire i biscotti al bambino

svezzamento e biscotti

I biscotti per bambini sono un nutrimento sicuro per lo svezzamento dei piccoli perché sono digeribili, leggeri, dolci e non contengono uova. Prima dei 6 mesi devono essere privi di glutine, la proteina contenuta nei cereali che può provocare la celiachia nei bambini predisposti.

I biscotti per bambini contengono diverse sostanze nutritive, come le vitamine, soprattutto quelle del gruppo B che aiutano l’organismo a metabolizzare gli zuccheri, quelle del gruppo C, che rafforzano le  difese dell’organismo e quelle del gruppo PP importantissime per la crescita. Nei biscotti per l’infanzia sono presenti anche i sali minerali, soprattutto il calcio e il fosforo, essenziali per lo sviluppo di ossa e dentini, e le proteine, sia di origine animale che vegetale.

Nei biscotti per bambini non ci sono additivi, se si escludono gli agenti lievitanti della farina che servono a favorire la lievitazione e quindi ad accorciare i tempi di fabbricazione, ma non sono nocivi e comunque sono presenti in dosi molto basse. Molti biscotti, inoltre, sono preparati sono con materie provenienti da coltivazioni biologiche, come, ad esempio, cereali pregiati, e non usano i grassi idrogenati, che sono nocivi per la salute.

Svezzamento: quando introdurre il latte vaccino

latte e svezzamento

“Il latte di mucca non va offerto al bambino prima di un anno”; questo è quanto emerge dall’ultimo congresso nazionale dei pediatri, dove è stato evidenziato come l’introduzione precoce di questo alimento sia dannoso alla crescita dei bambini.

Ma perché il latte vaccino non va offerto ai bambini in fase di svezzamento? Le motivazioni sono di carattere nutritivo: il latte di mucca contiene poche vitamine, poco ferro, molti grassi e proteine e troppo colesterolo per un bambino piccolo. Proprio per la sua ricca composizione, infatti, questo tipo di latte può esporre l’organismo del bimbo ad alcuni rischi che potrebbero compromettere la sua crescita, come aumentare la massa grassa o caricare di lavoro eccessivo i reni non ancora pronti.

Il periodo dello svezzamento, che inizia intorno ai sei mesi, è molto importante, perché garantisce al bambino i nutrienti necessari per la crescita, per lo sviluppo della massa corporea e per le funzioni del’organismo; un’alimentazione sbagliata fin da piccolo potrebbe influire sulla predisposizione allo sviluppo di alcune malattie, come diabete e obesità, in età adulta.

Il passaggio dal seno al biberon

passaggio latte biberon

Anche se vorrebbe allattare al seno per il maggior tempo possibile, può accadere che a un certo punto la mamma si accorga di non produrre latte a sufficienza per soddisfare le esigenze del proprio piccolo; in questo caso le richieste di essere nutrito si fanno più frequenti e la crescita ponderale rallenta. Per ovviare al problema il pediatra consiglia in genere di fare un’aggiunta di latte artificiale integrando il seno con il biberon che viene offerto al termine della poppata al seno (se il bambino è proprio affamato non avrà molte difficoltà ad adattarsi alla nuova situazione) oppure alternando i due tipi di allattamento nel corso della giornata.

Vi sono però dei casi in cui, anche se l’allattamento materno procede senza intoppi, la neomamma è costretta ad interromperlo o a variarne il ritmo perchè, ad esempio, deve tornare a lavoro; in tal caso una soluzione può essere rappresentata dall’uso del tiralatte che permette di raccogliere e mettere da parte il latte materno perchè venga somministrato con il biberon mentre la mamma non c’è.

Alimentazione del bambino: quando offrirgli le verdure

svezzamento e verdure

Le verdure sono molto importanti per la crescita del bambino perché contengono delle sostanze indispensabili per l’organismo; possiedono poche calorie, non appesantiscono l’apparato digerente del piccolo, favoriscono la regolarità dell’intestino, e in più saziano molto, quindi possono essere tranquillamente inserite nelle prime pappe.

Le verdure contengono molte fibre utili per combattere la stitichezza, ma state attente a non esagerare perché al di sotto dei 10 mesi potrebbero irritare l’intestino del bambino causando dolorosi mal di pancia.

Gli ortaggi, oltre alle fibre, contengono anche tante vitamine utili per lo sviluppo del vostro bambino, come la vitamina C che rafforza le difese dell’organismo, e che è contenuta nelle verdure di colore rosso, e le vitamine del gruppo B, che custodiscono i tessuti dell’organismo e disciplinano le attività del sistema nervoso; tra gli ortaggi che le contengono ci sono i broccoli, i finocchi e i cavolfiori. Oltre a fibre e vitamine, le verdure contengono minerali utili per la crescita del bambino, come il magnesio, il ferro e il potassio.

Alimentazione del bambino: quando dargli la prima pastina

prima pastina al bambino

Grazie ai carboidrati che contiene, la pasta deve essere la base della pappa del bambino, perché è  in grado di rappresentare la fonte primaria di energia dell’organismo; essa contiene anche una discreta quantità di proteine che però non possiedono tutti gli aminoacidi di cui il bambino ha bisogno e che quindi devono essere introdotti con altri alimenti, magari abbinando la pasta ai legumi.

All’inizio è opportuno offrire al bambino la pasta per l’infanzia, in quanto è prodotta con farina diastasata, cioè con l’amido scomposto in particelle più semplici per favorire la digestione al piccolo, pur mantenendo intatto il suo valore nutritivo; essa, inoltre, contiene anche sali minerali e vitamine del gruppo B.

Pur consigliandosi con il pediatra, si può iniziare a dare la pasta al bambino già dai 4 mesi, nella versione senza glutine fino ai 6 o 12 mesi. A 4 mesi si può offrire con quella dal formato piccolo, in modo da essere più digeribile, come il tipo “tempestina” o le “perline”, e da cuocere nel brodo vegetale per farla diventare più saporita. Intorno ai 10 mesi , quando saranno già comparsi i primi dentini, si può dare al bambino la pasta di grano tenero nel formato più grande come i semini, le stelline e gli anellini, magari con l’aggiunta di legumi decorticati. Dopo i 12 mesi può essere proposta la pasta di grano duro, come le pennette, tagliandola in piccoli pezzi.

Aptamil Milupa per i bambini allergici al latte vaccino

Aptamil MilupaCi sono bambini che nei primissimi mesi di vita possono sviluppare allergie alle proteine del latte vaccino; si tratta di una delle allergie più diffuse nei bambini. Se questi vengono allattati artificialmente in genere si manifesta a partire dal 2° mese di età: se invece vengono allattati al seno, questa allergia può comparire quando si passa al latte artificiale o nel momento dello svezzamento. Si può manifestare con eczemi, diarrea o vomito.

I bambini allergici al latte vaccino possono sviluppare con maggiori probabilità anche altre allergie come quella alle uova o alla soia.

I prodotti Plasmon

PlasmonCome ben sappiamo ad ogni età dei bambini corrisposnde una pappa (pappa che deve comunque sia apportare i giusti nutrienti) specifica; a questo proposito voglio parlarvi di Plasmon che offre una gamma di prodotti studiata appositamente per rispondere alle diverse esigenze alimentari che i piccoli possono avere. I prodotti Plasmon sono suddivisi in 4 principali categorie che appartengono ad altrettante fasce di età:

– Prodotti che si possono introdurre a partire dal 4° mese di età
– Prodotti che si possono introdurre a partire dal 6° mese di età
– Prodotti che si possono introdurre a partire dal 12° mese di età
Altri prodotti

Il latte artificiale Humana

latte-humanaIl mondo dei latti artificiali è una vera giungla in cui scegliere diventa davvero complesso, polemiche sul costo ce ne sono da anni e molte mamme ormai si sono organizzate per ordinare on line questo prezioso alimento. In ogni caso potrà succedere che tu non riesca ad allattare e allora ti rivolgerai al tuo pediatra che ti indicherà quale marca di latte scegliere per tuo figlio. Oggi ti voglio parlare della linea Humana che produce diversi tipi di latti artificiali ed è il latte con il quale ho nutrito i miei bambini sin da piccolissimi.

Humana è sul mercato da oltre cinquanta anni ed è una delle aziende leader nella produzione di latte artificiale per bambini, frutto di ricerche scientifiche applicate e di nuove idee sviluppate in collaborazione con pediatri, neonatologi e nutrizionisti. Il latte è prodotto in Germania a partire da latte vaccino di altissima qualità ed ha una formula specifica solo per il mercato italiano.

Le posizioni per allattare meglio

posizioni per allattare meglio

Per allattare il proprio bambino si possono scegliere diverse posizioni, per decidere qual è quella più confortevole per voi, c’è un solo modo: provarle tutte! A prescindere da quale sceglierete, ricordatevi che dovrete porgere il seno al bambino sostenendo la mammella con il pollice sopra e le altre dita sotto, in modo da creare una specie di C. Ma vediamo insieme quali sono le posizioni migliori per allattare comodamente, sia per la mamma che per il bambino.

La posizione classica dell’allattamento è con la mamma che sta seduta. In questa postura non c’è bisogno di chinarsi per porgere il seno al bambino, basta avvicinarlo alle mammelle; è importante anche sostenere il neonato con il braccio, in modo che la testina poggi sull’incavo del gomito, la schiena sia sostenuta dall’avambraccio e il sederino sia sorretto da una mano. Affinché la mamma possa stare più comoda in questa posizione, può appoggiare i piedi sopra ad uno sgabello.

Quando iniziare a dare la carne al bambino

quando dare la carne al bambino

Fin dal primo anno di vita il bambino ha bisogno di proteine per crescere bene, e non c’è niente di meglio della carne, sia bianca che rossa, per fare il pieno di queste sostanze indispensabili per l’organismo. Nella carne si trova la carnitina, una proteina che il corpo usa per produrre energia, e la mioglobina, un’altra proteina che trasporta l’ossigeno ai muscoli.

La carne serve al piccolo anche come fonte di ferro, un minerale essenziale per la formazione dei globuli rossi e per il funzionamento del sistema nervoso, e per aiutare l’organismo a prevenire le infezioni. Il ferro è importante anche per la produzione di emoglobina, una sostanza che serve per trattenere l’ossigeno che viene introdotto con l’aria e poi trasportato nei tessuti. Il bambino ha più bisogno di ferro di un adulto perché il suo organismo è in crescita, e il ferro di origine animale è più assimilabile di quello vegetale.

Intorno ai 5 o 6 mesi si possono dare al bambino dei liofilizzati, e poi degli omogeneizzati, a base di tacchino, coniglio, agnello pollo, cambiano ogni due o tre giorni il tipo di carne in modo di farglieli assaggiare tutti nel giro di un mese. A 7 mesi si può aumentare la dose di omogeneizzato, oppure frullare circa 40 grammi di carne fresca nella pappa; dopo l’anno si può tranquillamente offrire la carne come secondo piatto, tritata o frullata, abbinata alle verdure. Vanno bene sia le carni bianche che quelle rosse, perché contengono sostanze nutritive molto simili, ma è opportuno iniziare con quella bianca perché è più magra, più tenera e digeribile.

La frequenza delle poppate

frequenza poppate

La poppata è molto importante per il neonato, perché il bimbo non succhia solo per mangiare: il latte gli serve per bere, calmarsi, assicurarsi il contatto con la madre; seguire i suoi ritmi non significa viziarlo, vuol dire farlo crescere in armonia.

Nelle prime settimane si succedono periodi di frequenza: il neonato torna a succhiare più spesso rispetto al ritmo che sembrava stabilizzato, stimolando così la produzione lattea che sarà sufficiente quando, essendo cresciuto, ne avrà maggior bisogno. In questi periodo è importante non interrompere l’allattamento pensando che la maggior frequenza derivi da un’insufficiente produzione lattea, ed è meglio evitare di aggiungere latte artificiale: attaccare il neonato al seno più spesso stimola la produzione lattea, previene ingorghi lattei e ragadi.