Caffè in gravidanza: abusarne può rimpicciolire il feto

Caffè e gravidanza

Il consumo di caffè in gravidanza è da sempre un argomento molto controverso. C’è chi sostiene che bere caffè durante i nove mesi della gestazione sia deleterio per il nascituro e chi, invece, è convinto che assumerne non ha controindicazioni. Ma qual è la verità? Come quasi sempre accade, la verità è nel mezzo. Ricerche scientifiche,  infatti, hanno dimostrato che bere ridotte quantità di caffè in gravidanza non fa male al feto. Ma non bisogna abusarne. Uno studio dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam (Olanda), ha evidenziato, ad esempio, che le madri che assumono grandi quantità di caffè hanno maggiori probabilità di partorire bambini più piccoli della norma.

Gravidanza, i benefici per corpo e mente della danza del ventre

ginnastica-in-gravidanza
Fare attività fisica in gravidanza è molto importante in quanto comporta notevoli benefici sia per la mamma che per il bambino. Accanto alla tradizionale ginnastica pre e post-parto, risulta interessante per le future mamme accostarsi alla danza del ventre. Sono, infatti, numerosi i benefici che le donne in dolce attesa possono trarre dalla danza del ventre, praticata fin dall’antica Mesopotamia per la preparazione al parto. I tipici movimenti rotatori del bacino, simili a quelli insegnati ai corsi pre-parto, rappresentano un ottimo esercizio prenatale in grado di rafforzare i muscoli impiegati durante il parto.

Mutazioni genetiche del sangue, trombofilia e gravidanza

panciaProblemi di coagulazione del sangue e gravidanza possono convivere?

Molte donne che provano ad avere figli si ritrovano a fronteggiare realtà sconfortanti come aborti ricorrenti e apparentemente senza motivo, altre magari hanno il primo figlio senza problemi e poi si ritrovano a combattere anni nel tentativo di portare avanti una seconda gravidanza senza però avere successo. In entrambi casi bisogna essere fortunate ed affidarsi a ginecologi esperti, che siano in grado di porsi le giuste domande e prescrivere le analisi idonee.

Quali possono essere le problematiche di coagulazione del sangue causa di aborti ricorrenti?

Frequentemente la causa di questi aborti ricorrenti può essere ricondotta a problematiche relative alla coagulazione del sangue che aumentano il rischio di trombosi venosa, queste alterazioni sono genetiche e a volte non si manifestano con dei sintomi precisi tanto da stupire quando poi vengono diagnosticate. I più comuni difetti genetici sono le mutazioni del fattore V (fattore V di Leiden) e della protrombina, le carenze di antitrombina III, proteina C e proteina S e l’aumento dell’omocisteina. Alcune di queste mutazioni sono molto diffuse come ad esempio il fattore V di Leiden e la protrombina, se dunque la storia clinica personale e famigliare suggerisce la possibilità dell’esistenza di tali difetti ereditari è bene che si facciano delle ricerche prima di iniziare a tentare una gravidanza.

Parti prematuri: trovata origine genetica

dna

Il parto prematuro, preoccupazione di tutte le donne in dolce attesa, potrebbe avere un’origine genetica. E’ quanto sostengono numerose ricerche effettuate da scienziati di tutto il mondo. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Aberdeen, in Scozia, ad esempio, ha dimostrato che le possibilità di un parto prematuro sono maggiori nelle donne nate a loro volta prima del termine. L’equipe di medici, guidata da Sohinee Bhattacharya, ha esaminato i dati di oltre 20 mila donne scozzesi evidenziando che le probabilità di avere un parto pre-termine sono del 60% più alte nelle donne nate prematuramente, percentuale che scende al 50% di fronte a gravidanze successive alla prima. Un altro studio realizzato da ricercatori dell’US National Institutes of Health ha messo in evidenza come alcune variazioni del DNA influenzino il parto prematuro.

I lavori domestici andrebbero evitati in gravidanza

evitare lavori domestici in gravidanza

Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Erasmus University di Rotterdam in collaborazione con l’Università di Bristol e pubblicato sull’European Journal of Epidemiology, le donne in gravidanza dovrebbero evitare di svolgere le faccende domestiche, in quanto i lavori ripetitivi e noiosi potrebbero causare parti prematuri.

Lo studio è stato condotto su 11.759 donne inglesi incinte, e da esso è emerso che svolgere lavori domestici ripetitivi, come lavare i piatti, stirare o stendere i panni, anche durante il primo trimestre di gravidanza, può essere associato all’aumento del rischio di parti pretermine.

La calcificazioni della placenta

placenta

Come abbiamo già avuto occasione di dirvi, la placenta è un organo che ha la funzione di assicurare lo scambio fra la futura madre e il feto: porta al piccolo ossigeno e nutrimento e alla madre le sostanze che lui scarta. Abbiamo anche visto che ha la forma di un disco che aderisce alle pareti dell’utero e che al suo interno troviamo da un lato i vasi sanguigni della madre dall’altro quelli del bambino i quali, grazie proprio alla placenta, rimangono sempre in contatto pur senza arrivare mai a toccarsi.

Si comprende quindi come il corretto funzionamento della placenta sia fondamentale per il sano sviluppo del feto e come ogni problema che la riguardi vada attenzionato dal medico. Per questo motivo molte mamme ormai vicine al momento del parto si preoccupano moltissimo quando dall’ecografia emerge la presenza di calcificazioni al suo interno e temono il peggio; le calcificazioni della placenta però non sono altro che un segno fisiologico del suo invecchiamento (una volta si parlava infatti di placenta invecchiata, termine ormai caduto in disuso) che è del tutto normale si presenti quando la gravidanza è a termine e che quindi non ha alcun significato medico.

In Gran Bretagna il primo spot pro aborto

Gran Bretagna spot pro aborto

Domani 24 maggio, Channel4, all’interno del programma “The Milion Pound Drop“, presentato da Davina McCall in Gran Bretagna andrà in onda per la prima volta uno spot tv pro aborto. Ed ovviamente le polemiche ancora prima della messa in onda sono particolarmente vivaci soprattutto da parte degli antiabortisti e della Chiesa.

Lo spot andrà poi in onda per tutto il mese di giugno e dopo la prima messa in onda, appunto prevista per le ore 21, le successive non avranno alcuna limitazione di orario anche se ci saranno dei controlli affinché la messa in onda non avvenga in trasmissioni per i minori.

Fitoterapia e integratori in gravidanza

fitoterapia in gravidanza

In gravidanza è sempre opportuno chiedere il parere del medico non solo quando si ha la necessità di assumere farmaci, anche quelli senza obbligo di prescrizione medica, ma anche se si pensa di darsi una mano con integratori alimentari e prodotti fitoterapici. Quanto agli integratori alimentari, alcuni sarà il ginecologo stesso a prescriverli; è il caso dell’acido folico, raccomandato a tutte le future mamme già da prima del concepimento e almeno fino al primo trimestre di gravidanza per la sua azione di prevenzione della malformazioni fetali a carico del tubo neurale, e laddove ritenuto necessario, del ferro.

A volte può rendersi necessaria anche un’integrazione di vitamine e sali minerali, ma quando è la mamma a sentirne il bisogno senza che il medico gliel’abbia prescritta è il caso che lo consulti per richiederne il parere. Le insidie infatti sono in agguato anche quando si usano prodotti che di norma hanno effetti benefici: sapevate, ad esempio che un eccessivo introito di vitamina A può avere effetti tossici sul feto?

Il cloasma gravidico

cloasma gravidico

In gravidanza è piuttosto frequente che il volto della futura mamma si ricopra di un velo brunastro. E’ questo il cloasma gravidico, uno dei tanti segni che l’attesa imprime sul corpo della donna, manifestazione degli cambiamenti che durante questo periodo occorrono nel nostro organismo. Vediamo quindi di capire di cosa si tratta:

Cos’è il cloasma gravidico

Il cloasma gravidico, noto anche come maschera della gravidanza, è un fenomeno cutaneo che può fare la propria comparsa sin dal quarto mese di gestazione. Consiste nella comparsa di macchie brune localizzate sul volto soprattutto su fronte, gote, naso, labbro superiore e zigomi.

Quali sono le cause del cloasma gravidico?

A causare il cloasma gravidico sono i cambiamenti ormonali che avvengono in gravidanza i quali aumentano la produzione di melanociti, ovvero delle cellule che producono la melanina. A determinarne la comparsa è quindi lo stesso fenomeno alla base dell’aumento della pigmentazione di capezzoli e vulva nonchè della comparsa della linea nigra.

I feti femminili resistono maggiormente allo stress materno in gravidanza

feto-stressA volte a noi donne dicono che siamo troppo forti, cocciute e determinate, ma nessuno ci aveva mai detto che questi nostri piccoli difetti nascerebbero direttamente nel pancione e che sono molto importanti per la sopravvivenza dei feti femminili allo stress della madre in gravidanza. Sembra infatti che al contrario i feti maschili siano più soggetti a nascita prematura e blocco della crescita intrauterina nel caso in cui la mamma durante la gravidanza si sia sottoposta a stress psico-fisico, se abbia abusato di alcol, fumo o se abbia contratto infezioni. La differenza principale tra la reazione allo stress del feto di sesso maschile e quello femminile riguarda i tempi in cui essi sono in grado di mostrare una reazione positiva allo stress, il maschio nei primi mesi è più forte ma la sua risposta diventa negativa nel caso in cui la situazione negativa si protragga nel tempo, il feto di sesso femminile riesce a gestire le situazioni di stress anche sul lungo periodo conservando uno sviluppo costante.

Il glucosio nelle urine in gravidanza

glicemia nelle urine gravidanzaCome abbiamo già accennato ieri, l’esame delle urine in gravidanza è fondamentale per individuare tempestivamente alcuni disturbi, o patologie vere e proprie, che possono fare la propria comparsa durante la gestazione. Eventuali infezioni delle vie urinarie ad esempio possono essere individuate dalla presenza di batteri e leucociti in quantità elevate o dai nitriti positivi, mentre un innalzamento notevole della proteinuria potrebbe indicare l’insorgenza di gestosi. Analogamente quantià elevate di glucosio potrebbero richiedere la prescrizione di ulteriori accertamenti utili ad escludere una diagnosi di diabete gestazionale.

Quali sono le cause della presenza di glucosio nelle urine?

Quando la quantità di glucosio presente nel sangue è normale i reni riescono a filtrarlo e a farne passare nelle urine solo quantità minime; se invece la quantità di glucosio nel sangue è troppo alta nelle urine ne sarà rinvenuta, di conseguenza, una quantità maggiore.

Proteine nelle urine, possibile segnale di gestosi

proteine nelle urine in gravidanza

L’esame delle urine viene eseguito con un certa frequenza durante la gravidanza perchè permette di individuare tempestivamente alcune condizioni di patologia che possono insorgere durante l’attesa di un figlio quali gestosi, diabete gestazionale, infezioni delle vie urinarie. In particolare, a dare indicazioni circa l’insorgenza della gestosi è la quantità di proteine presenti nelle urine, ovvero la cosiddetta proteinuria.

Quali sono le cause dell’aumento di proteine nelle urine?

Le proteine ricercate attraverso l’analisi delle urine sono l’albumina e le globuline; esse sono normalmente presenti ma in quantità così modeste da non essere rilevabili anche se durante la gravidanza è piuttosto frequente che lo diventino. Quando i valori delle proteine aumentano considerevolmente questo può indicare un’alterazione del funzionamento dei reni che in condizioni normali non dovrebbero far passare proteine nelle urine, o di una gestosi ma occorre tenere conto che un aumento della proteinuria può essere legato anche a condizioni banali quali stress o malattie febbrili.

Lo spotting in gravidanza

spotting in gravidanza

La gravidanza è un periodo di grande felicità ma, com’è normale che sia, anche di paure e preoccupazioni; una di queste è spesso legata alla presenza di perdite di sangue che di solito vengono interpretate come una minaccia d’aborto.

Per fortuna, nella maggior parte di casi non è così: le perdite sono normali, soprattutto nelle prime settimane di gestazione. Anzi, piccole perdite di sangue sono uno dei sintomi dell’avvenuto concepimento, e, di solito, si manifestano circa due settimane dopo di esso; ciò accade perché, quando l’embrione si impianta nelle pareti dell’utero, esso comincia ad ingrossarsi facendo cambiare la densità della cervice, e ciò può provocare delle piccole perdite di sangue di colore marroncino scuro; queste perdite sono chiamate spotting da impianto.

La varicella in gravidanza

varicella in gravidanza

La varicella interessa di solito i bambini fra i 5 e i 10 anni di età ed è piuttosto infrequente che si verifichi negli adulti; tuttavia può accadere e se a prenderla è una mamma in attesa questo è fonte di grandi preoccupazioni. Vediamo quindi di capire un po’ meglio cos’è la varicella e come possiamo metterci al riparo da eventuali contagi.

Cos’è la varicella?

La varicella è una malattia esantematica infettiva provocata dal virus Varicella zoster che appartiene alla famiglia degli Herpes virus. Si manifesta con una leggera febbre, uno stato di malessere generale e la comparsa di esantemi pruriginosi che appaiono prima di colore rosso, quindi si trasformano in vescicole piene di liquido che una volta seccate cadono da sole.

Come si prende la varicella?

La trasmissione della varicella avviene per via aerea, ovvero attraverso la tosse e gli sternuti delle persone che ne sono affette, oppure attraverso il contatto diretto con le vescicole infette. Naturalmente possono essere contagiate solo le persone che non l’hanno già avuta e che non sono vaccinate.