Dormire bene in gravidanza: ecco come fare

dormire bene in gravidanza

Tutte le donne che sono già diventate mamme sanno quanto è difficile dormire bene in gravidanza. I primi mesi, complici i livelli ormonali elevati, è facile riposare, in quanto è normale sentirsi stanche e affaticate; con il passare dei mesi, però, e con l’aumento del pancione riuscire ad addormentarsi sarà più difficile.

La prima cosa da fare per cercare di riposare bene è trovare la posizione adatta. Quella più indicata è sul lato sinistro con le gambe il più possibile distese, in modo da far giungere alla placenta più ossigeno possibile. Un’altra accortezza da adottare è quella di usare un cuscino speciale per gestanti che sostenga il peso del pancione.

Anche l’alimentazione ha la sua importanza nel processo di conciliazione del sonno; prima di andare a letto evitate di mangiare cibi troppo pesanti, basterà uno spuntino leggero e a base di cibi proteici; provate, inoltre, a bere una tazza di latte caldo, in quanto il latte contiene degli aminoacidi che favoriscono il sonno e tiene lontano il bruciore di stomaco; in alternativa, una tazza di camomilla può andare bene lo stesso. Per contrastare la necessità di andare spesso in bagno perché il pancione preme con il suo peso sulla vescica, evitate di bere tè o caffè prima di andare a dormire.

L’alimentazione del bambino

neonato che mangiaPartiamo dal presupposto che ogni bambino ha tempi diversi ed è fondamentale rispettarli. In linea generale l’inizio dello svezzamento può variare dai 4 ai 6 mesi. Ascoltate sempre il parere del pediatra che potrà dirvi dopo avere visitato il bambino qual è il momento migliore per iniziare a somministrare a vostro figlio i primi cibi solidi.

Secondo le direttive del Ministero della Salute:

Lo svezzamento può iniziare dal 6° mese di vita compiuto del bambino, quando è ormai sicuramente pronto da ogni punto di vista: psichico, motorio, digestivo. Potrà allora accettare il cucchiaino e gestire la deglutizione di cibi densi.

Enuresi notturna, cosa fare se il bambino fa la pipì a letto

pipì a letto

L’enuresi notturna, ovvero fare la pipì a letto mentre si è ancora addormentati, può essere considerata normale nei bambini fino a 5-6 anni di età, quando cioè la capacità di controllare gli sfinteri non si è ancora del tutto consolidata. Si stima infatti che circa il 4o% dei bambini sotto i sei anni presenti questo problema. Tralasciando per il momento i casi in cui bagnare il letto può essere espressione di disagio emotivo nel bambino o di un problema organico (eventualità comunque abbastanza rara) ci occuperemo qui dei casi di enuresi notturna dovuti al mancato controllo della minzione nel bambino sotto i sei anni.

Cosa possono fare i genitori per aiutare il piccolo a superare questa fase, comunque delicata, e accompagnarlo verso la totale indipendenza, anche notturna, dal pannolino? Anzitutto, la prima regola da seguire è quella di non punire, rimproverare o, peggio, ridicolizzare il bambino che bagna il letto meno che mai davanti ad estranei. Piuttosto che farlo sentire inadeguato, occore spiegargli cosa gli accade e perchè e attuare una serie di comportamenti utili a fargli superare il problema.

Baby Tv, il canale dai 0 ai 36 mesi

baby-tvBaby tv il canale televisivo per i piccolissimi dai 0 ai 36 mesi. Se sei abbonata a Sky e ti capitare di fare zapping nella sezione dedicata ai bambini troverai questo nuovo canale tematico dedicato ai nostri cuccioli, non ci sono interruzioni pubblicitarie e vengono trasmessi solo cartoni animati adatti alla fascia di età di riferimento.

BabyTV è nata in Israele nel 2003, fondata da Lilian Talit e Ron Isaak. Il 5 febbraio 2007 ha iniziato a trasmettere per la Gran Bretagna sulla piattaforma Sky Digital. L’8 ottobre 2008 è stata acquisita da Fox International Channels Italy e dal 1 agosto 2009 ha iniziato le sue trasmissioni su SKY Italia al canale 620.

Alterazione di gusto e olfatto in gravidanza

alterazione dei sensi in gravidanza

La gravidanza è un evento che interessa e modifica i diversi apparati dell’organismo femminile, compreso quello digerente, e gli effetti che tali cambiamenti comportano possono manifestarsi anche attraverso piccoli malesseri o fastidi che compaiono nel corso dei nove mesi per risolversi quasi sempre in modo spontaneo dopo il parto.

Tra questi rientra sicuramente l’alterazione del gusto e dell’olfatto che, assieme a nausea, vomito, salivazione abbondante, bruciori di stomaco e variazioni dell’appetito, rappresenta uno dei segnali più immediatamente riconoscibili dell’avvenuto concepimento; in particolare, già a cominciare da 10-15 giorni dopo la sospensione delle mestruazioni può capitare di trovare insopportabili odori che fino a poche settimane prima non provocavano alcuna reazione negativa o addirittura risultavano molto graditi; ciò sembra valere specialmente per gli odori del caffè, del tabacco, della carne e del pesce.

Qualcosa di molto simile accade anche al senso del gusto che, divenendo più ricettivo e sensibile, tende spesso ad alterare la sensazione che si era provata fino a quel momento mangiando un alimento che, d’improvviso, può sembrare diverso e magari non piacere più. Infine, a peggiorare la situazione contribuisce la comparsa di un sapore metallico nella bocca della futura mamma, altro fenomeno piuttosto comune nei nove mesi.

L’intimo pre e post parto

intimo in gravidanzaBisogna scegliere con cura l’intimo pre e post parto; in commercio esistono capi specifici creati appositamente per non stringere troppo e per garantire il corretto sostegno.

Slip: meglio quelli fatti con materiale elasticizzato che non comprimono.
Reggiseno. Il seno come è ben noto nei 9 mesi tende ad aumentare; occorrerà quindi prepararsi ad acquistare reggiseni più grandi di quelli che si è soliti comperare. Per quanto riguarda il materiale sono da preferire quelli di tipo naturale. Devono inoltre avere spalline regolabili per far sì che possano adattarsi ai cambiamenti del corpo della donna.
Guaina. Se nel corso della gravidanza doveste avvertire dei dolori alla schiena potete acquistare una guaina oppure una fascia proprio per dare sollievo ai muscoli lombari.

I primi movimenti del neonato

neonato

Il neonato inizia a fare i primi movimenti utili per il percorso di crescita, dai 4 ai 5 mesi, e inizia a esplorare e a muoversi per cercare di conoscere ciò che è intorno a lui. Già a 8 o 9 mesi ha l’istinto di camminare e di sorreggersi da solo. La mamma deve aiutare il neonato nelle varie fasi e stimolarlo all’indipendenza, che verrà in un momento naturale e piano piano. Dai primi movimenti arriveranno i primi passi che farà da solo, così come le prime vere e concrete parole significative.

Da piccoli sono quasi tutti vivaci, attratti dal mondo circostante, voi cercate di far vedere ai loro occhi, diverse visioni e paesaggi. Ricordatevi che è proprio nei primi mesi e anni di vita che il bambino assimila informazioni di base per il loro capire e sapere futuro. I giocattoli li aiuteranno a renderli attivi e creativi, saranno attratti dai colori, dalle forme, dai suoni, ma soprattutto avranno voglia di interagire, stimolando il loro cervello.

Terrori notturni, un disturbo del sonno comune nel bambino

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Nel cuore della notta mamma e papà sentono provenire un urlo dalla cameretta del proprio bambino. Preoccupati accorrono e lo trovano seduto sul letto, gli occhi aperti e l’aria spaventata. Talvolta parla persino. Si avvicinano per consolarlo, ma si accorgono che in realtà dorme ancora, anzi svegliarlo è piuttosto difficile. Dopo qualche momento però il piccolo si adagia nuovamente sul letto e riprende tranquillo il suo riposo come se nulla fosse accaduto.

Sono in molti genitori che possono dire di avere avuto questa brutta esperienza, che non è poi così terrorizzante come appare. Cosa è accaduto? Questo fenomeno si manifesta piuttosto di frequente nei bambini a tre-quattro anni di età e va sotto il nome di terrore notturno (pavor nocturnus). A differenza degli incubi, i terrori notturni si verificano durante la fase di sonno profonda, ovvero la fase di sonno non-REM, nella quale normalmente non si sogna e il bambino non ne serba alcun ricordo il giorno seguente.

Montata lattea: cos’è e quando arriva

montata lattea

Per montata lattea si intende l’avvio della produzione di latte materno da parte della ghiandola mammaria nei primi giorni che seguono il parto. Si tratta di un fenomeno naturale che verifica nella quasi totalità dei casi, e la sua precocità dipende da quando il neonato viene attaccato al seno materno: è infatti proprio la suzione del capezzolo da parte del piccolo a fungere da principale stimolo di questo processo che può manifestarsi dai 2-3 giorni ai 6-7 giorni dopo la nascita.

Di solito, i segnali più evidenti del suo arrivo sono un senso di inturgidimento e pesantezza del seno, che tende ad aumentare di volume, calore ben localizzato, sensazione di tensione della pelle, presenza di un reticolo di vene sulla cute, e un flusso di latte abbondante e scorrevole che tende ad evidenziarsi premendo l’areola mammaria, cioè l’area di pelle scura che circonda il capezzolo.

Questi sintomi si attenuano dopo un periodo la cui durata può variare dalle 10-12 ore ai 2-3 giorni: a questo punto la produzione di latte si stabilizza in base alle esigenze del bambino, il seno si sgonfia e torna ad essere morbido, indurendosi solo quando risulta pieno prima della poppata.

Le regole per fare l’aerosol a tuo figlio

aerosolOgni mamma che si rispetti ha l’incubo di dover fare l’aerosol al proprio bambino. Tu sei una di queste? Se hai risposto sì, qui c’è qualche consiglio utile per farlo nel modo più corretto possibile.

Prima regola: lavati bene le mani prima di maneggiare l’apparecchio, prepara con cura la soluzione da inalare, applica il tubo al compressore e fai aderire bene la mascherina al viso di tuo figlio. Fai attenzione che tutta la soluzione contenuta nell’ampolla sia esaurita prima di spegnere l’apparecchio.

Articoli per bambini: seggiolino auto

seggiolino auto

Così come l’acquisto della culla anche quello relativo al seggiolino auto risulta essere estremamente importante. E’ bene anzitutto ricordare che anche il migliore dei seggiolini auto se montato in modo scorretto o usato nella maniera sbagliata risulta essere estremamente pericoloso per la salute dei bambini.

Qualche mese fa ACI e altri Automobil Club hanno esaminato alcuni dispositivi seggiolini. Ebbene i risultati (che potete vedere andando a questo link) sono a dir poco preoccupanti. Su 50 modelli esaminati solamente 2 sono risultati ottimi mentre ben 7 modelli sono stati ritenuti scarsi. Altri dati emersi dalla ricerca mettono in luce il fatto che il 40% bambini europei viaggia senza seggiolino (certo, sarebbe il caso anzitutto di incentivare anche l’uso delle cinture di sicurezza da parte dei genitori; in questo modo forse qualcosa potrebbe anche cambiare) e oltre la metà in modo non adeguato. Ossia dispositivo di dimensioni non corrette o non omologato. Alcuni genitori lo ritengono addirittura un oggetto superfluo. Come si può pensare che qualcosa creato per la sicurezza sia superfluo?

Musica per neonati, non solo “ninna nanna”

Musica Neonato

Cosa ascolterà vostro figlio da grande? Rap? Musica classica? Rock? Pop? Musica leggera? A questi dubbi vi risponderà lui stesso al momento della sua crescita, ma voi da brave madri, dovrete stimolarlo all’ascolto della musica fin da piccolo. Nella foto sopra vedete un bambino appena nato che ascolta la musica con le cuffie. 

In un ospedale privato della Slovacchia orientale, a Kosice Saka, si è attuato un programma sperimentale di musica sui neonati, avviato circa due anni fa, arrivando alla conclusione che ascoltare la musica aiuta a superare lo stress della nascita e favorisce la capacità di comunicazione e di apprendimento. Attualmente sono trenta i neonati che ogni giorno ascoltano cinque sessioni di musica di 20 minuti ciascuna. I generi musicali variano, dal jazz, bossanova, new wave, ma prevale la classica.

Il bimbo fa i capricci, cosa devo fare?

capricci

Anche i bambini più miti fanno i capricci; questo comportamento diventa infatti caratteristico del bambino a partire dai due anni di età, anche se non mancano i casi in cui il piccolo comincia a darsi da fare già dai 12 mesi di vita. Il bambino capriccioso protesta per ogni cosa, non si mostra collaborativo al momento del bagnetto, della pappa o della nanna e manifesta tutto il proprio “disappunto” urlando e piangendo.

E’ questa una condizione che mette a dura prova la pazienza di qualunque genitore gettandolo talvolta persino nello sconforto, soprattutto quando i capricci sono molto frequenti. La stanchezza, il senso di smarrimento che si prova in quei momenti, la paura che il bambino si arrabbi ancora di più divenendo inconsolabile spingono talvolta mamma e papà ad arrendersi senza condizioni.

Purtroppo però accontentare sempre e comunque un bambino troppo capriccioso, se nel breve tempo concede un attimo di tregua, alla lunga rischia di rivelarsi controproducente: il bambino potrebbe crescere viziato, con tutte le sgradevoli conseguenze che questo potrà avere nell’arco di vita. Un bimbo viziato ha infatti buone probabilità di divenire un adulto viziato ed egocentrico. Cosa fare allora per correre ai ripari e svolgere efficacemente il ruolo di genitore, atto, fra l’altro, all’insegnamento al bambino di buone abitudini e regole sociali adeguate?

Cura la pelle del tuo neonato con la linea Aveeno

neonatopelleLa pelle del tuo neonato è molto delicata e la scelta di prodotti giusti per lui a volte è molto difficile. Nella mia esperienza ne ho provati davvero molti di prodotti prima di trovare quello adatto alle esigenze di un bimbo appena nato.

Tutto è iniziato quando mio figlio si è ricoperto di acne neonatale ed io sono entrata nel panico, e ora cosa faccio? Poi il pediatra mi ha consigliato di fare un bagnetto con una bustina di Baby Colloidal, una polvere da bagno a base di Avena Colloidale prodotta dalla Aveeno. Devo dire che nonostante la strana consistenza della polvere sciolta nell’acqua, i risultati non hanno tardato ad arrivare. Da quel momento ho scoperto tutta la linea di prodotti a base di Avena Colloidale e Olii essenziali.