Niente film in 3D per le donne incinte

Film in 3D sconsigliati donne incinte

Non so voi ma io non ho mai visto un film in 3D e anche se almeno per una volta mi piacerebbe dopo aver letto questo, credo che continuerò a non farlo; l’azienda Samsung ha pubblicato all’interno del sito web un documento in cui spiega che la televisione in 3D non sarebbe indicata per le donne incinte, per chi si trova in stato di ubriachezza e per chi soffre di insonnia.

Nel documento viene spiegato che

alcuni soggetti possono avere attacchi epilettici o ictus se esposte a immagini intermittenti, e se si sono avute esperienze di questo tipo bisogna consultare un medico prima di usare la funzione 3D

Come esercitare la muscolatura del perineo

esercitare perineo

Dopo la nascita del mio bambino ho cominciato a soffrire di incontinenza urinaria (esperienza che naturalmente avevo fatto anche in gravidanza); come molte delle neo mamme che incorrono in questo spiacevole inconveniente (chiamiamolo così) ho aspettato però che passasse da solo, tanto più che nella maggior parte dei casi è proprio questo che avviene non appena i tessuti riacquistano elasticità.

Tuttavia per me non fu così e il problema si protrasse per quasi un anno dopo il parto. Come potete immaginare, tossire, sternutire a fare qualunque sforzo a vescica piena era ormai per me un incubo e mi sentivo molto scoraggiata e persino un po’ invecchiata. Questo fin quando, dietro consiglio di un’amica che aveva avuto queste preziose informazioni dal suo ginecologo, non cominciai ad esercitare la muscolatura del perineo ottenendo in breve tempo risultati davvero sorprendenti.

Alcune regole per portare i bambini in spiaggia

bambino_spiaggiaOggi a Roma c’è un gran bel sole e la temperatura è decisamente calda, per questo mi sento particolarmente ispirata nel parlarti di quali cautele prendere per portare i bambini al mare. L’estate si avvicina e dobbiamo prepararci per la spiaggia ma come comportarci con i più piccoli?

Dunque quando fa molto caldo è bene che i più piccoli evitino di stare sotto il sole, parliamo delle ore centrali della giornata perciò dalle 12 alle 17, orario in cui sarebbe meglio stare in casa. La cosa migliore sarebbe portare i bambini dalle 9:00 alle 11:30 e dalle 17:00 alle 19:00. Ciò che davvero è fondamentale è acquistare una buona crema solare con un filtro protettivo molto alto, 40 o 50, da applicare solo sul viso se si esce a fare una passeggiata e su tutto il corpo se si va in spiaggia. Visto che quando si scende in spiaggia i piccoli giocano e si insabbiano immediatamente il modo migliore per ovviare questo problema è quello di mettere la crema sin da casa quando il piccolo è pulito e meno irrequieto. Con il passare dei giorni si potrà mettere una protezione più bassa sulle gambe e sulle braccia mentre sul viso, sulle spalle e sul dorso continueremo a mettere la totale. Di creme in commercio ce ne sono un’infinità, mi raccomando di acquistarne una pediatrica, preferibilmente spray che si spalma meglio e non unge. Una crema di buona qualità  costa sui 14-18 euro.

Baby Shower, una tradizione americana per festeggiare la futura nascita

babyshowerCiao mamme , oggi vi voglio parlare di una cosa davvero divertente, il Baby Shower, una tradizione americana che lentamente sta prendendo piedi anche qui da noi. Negli States infatti quando una coppia aspetta un bambino è tradizione che le amiche della “mommy to be” oppure la mamma e le sorelle organizzino una festa in onore del bimbo che sta arrivando a cui partecipano solo ragazze e in cui il divertimento è garantito.

Sicuramente questa tradizione ha trovato qualche resistenza a prendere piede qui da noi perché non siamo abituate a festeggiare i nostri piccoli prima della nascita, anche perché diciamola tutta siamo parecchio scaramantiche e, a parte qualche piccolo acquisto necessario, facciamo sempre tutto dopo il parto.

Cos’è il madrese?

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Se siete già mamme avrete senz’altro notato come sin dai primi giorni di vita del vostro cucciolo sia stato per voi del tutto naturale parlargli con un tono che non avevate mai usato prima e rivolgergli parole o frasi semplici e ripetitive; questo non solo per richiamare la sua attenzione sui momenti della “pappa” o della “ninna” ma anche per o coccolarlo, vederlo sorridere o semplicemente stimolarlo. Avrete anche notato quanto vi sia riuscito spontaneo usare parole infantili come quelle su citate o come “bua”, “fruttina” ( io lo dicevo sempre al posto di frutta) e così via.

Tutte noi mamme durante il cambio del pannolino o il bagnetto siamo portate naturalmente a cantilenare, imitare i versi del piccolo, fargli complimenti e rivolgergli domande, anche se sappiamo molto bene che il bambino non ha ancora gli strumenti per comprendere il contenuto di ciò che noi diciamo, e quando è più cresciuto continuiamo ad usare parole infantili nel tentativo di facilitargli la comprensione e l’utilizzo del linguaggio. Bene, è questo quello che gli esperti chiamano madrese.

L’Italia è il Paese più sicuro in cui partorire

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Secondo una classifica mondiale pubblicata sulla rivista The Lancet negli ultimi trent’anni le morti durante il parto sarebbero scese del 34%, una percentuale importante soprattutto se si considera che, tradotta in cifre si parla di 183.400 casi in meno.

Lo studio, condotto dall’Università di Washington, ha senz’altro reso nota una notizia positiva, alla quale se ne aggiunge un’altra: l’Italia è il posto più sicuro in cui partorire; le cifre parlano chiaro: il Bel Paese, con una media di 3,9 decessi ogni 100 mila nati vivi, è il primo della classifica dei paesi con la minore mortalità. Nella classifica seguono la Svezia, il Lusseburgo e l’Australia, mentre l’Afghanistan è il fanalino di coda.

L’indagine è stata svolta nell’ambito del Millennium Development Goal dall’Institute for Health Metrics and Evaluation diretto dal dottor Christopher Murray su un campione di 181 Paesi, avvalendosi di un data base relativo alla mortalità materna, dei registri anagrafici e dei censimenti popolari.

Chirurgia bariatrica: un aiuto (forse) per prevenire i disturbi ipertensivi

chirurgia bariatrica per prevenire i disturbi ipertensivi in gravidanzaSono molte le donne in gravidanza che soffrono di alcuni disturbi ipertensivi come l’eclampsia, la pre-eclampsia e l’ipertensione gestazionale e secondo i risultati di un nuovo studio condotto dai ricercatori della Scuola di Medicina presso la John Hopkins University di Baltimora, Maryland (Usa) si possono prevenire queste complicanze ricorrendo alla chirurgia bariatrica.

Questo tipo di chirurgia viene chiamata anche chirurgia dell’obesità ed è nata nel 1950 grazie a Kremen e Linner

autori del primo bypass digiuno-ileale eseguito quattro anni dopo

Lo yoga per i bambini

yoga bambini

Si fa un gran parlare di bambini stressati, stanchi e annoiati, sottoposti a ritmi di vita frenetici e pieni di cose da fare; per ritrovare l’equilibrio e la serenità frutto di uno stile di vita poco adatto a un bambino, può essere utile praticare lo yoga.

Non bisogna pensare che lo yoga sia utile solo per gli adulti, basti pensare che nel 2007  il Ministero della Pubblica Istruzione ha firmato insieme alla Confederazione nazionale yoga un protocollo nel quale vengono dichiarati i benefici dello yoga per i bambini e la volontà di inserirlo come insegnamento nelle classi.

Lo yoga per bambini è utile perché aiuta a liberare le energie represse, a sbloccare la timidezza, a superare le paure e a rilassarsi; ovviamente la lezione è pensata per i più piccoli e quindi è sviluppata in un’atmosfera di gioco, dove sono previsti anche momenti di canto, di disegno e di lettura di fiabe.

Stress in gravidanza forse benefico

stress in gravidanza forse beneficoCare mamme preparatevi a stupirvi. Perché? A quanto pare lo stress in gravidanza non sarebbe dannoso per il feto anzi pare abbia pure degli effetti benefici anche sul cervello in via di sviluppo del nascituro! Ovviamente lo stress deve essere moderato. (l’opposto di quanto descritto in questo articolo)

Insomma questo è quanto sostenuto dalla dottoressa Janet Di Pietro dell’Università John Hopkins di Baltimora (Usa) e per sostenere questa tesi ha esaminato 112 donne statunitensi in gravidanza, sane. Le partecipanti sono state controllate durante il terzo trimestre di gravidanza; più in particolare sono stati monitorati i loro livelli di stress ed i movimenti del feto. A 14 giorni dal parto sono stati controllati anche i bambini.

Mamme si nasce o si diventa?

mamme si nasce o si diventa

Secondo voi, mamme si nasce o si diventa? Quante di noi hanno pensato, prima di concepire un figlio o prima che questo venisse al mondo di non essere “portate per la maternità” e quante invece hanno sempre pensato che sarebbero state delle madri perfette? Vi sarà poi capitato senz’altro di sentir dire che alcune donne, al contrario di altre, non sono nate per fare le madri.

Fermo restando che le riflessioni sparse che voglio proporvi oggi fanno riferimento a delle condizioni di assoluta normalità, ossia a donne non affette da alcun tipo di disagio mentale che potrebbe inficiare in qualche modo le loro capacità materne, io non ho mai creduto che madri si nasca. E non condivido il pensiero di chi ritiene che vi siano donne non adeguate, per loro natura, a prendersi cura di un figlio e questo per un motivo molto semplice, ovvero che la donna è stata “programmata” dalla natura per farlo: per portare un bimbo in grembo, partorirlo e allevarlo.

La tiroide materna influisce sullo sviluppo del sistema nervoso del feto

tiroide-gravidanzaSoffrire di tiroide è una patologia molto diffusa, soprattutto tra le donne. Il problema è che dopo la gravidanza una neo mamma su tre sviluppa una infiammazione della tiroide che se non curata può avere delle conseguenze molto serie, basta dire che il 5-10% dei casi di depressione postpartum è dovuta proprio ad un malfunzionamento tiroideo. Oggi ho pensato di parlarvi di questo argomento per due motivi, il primo è che il 17 aprile si svolgerà la Giornata nazionale della tiroide e in molte città italiane per due giorni si effettueranno ecografie gratuite per monitorare lo stato di salute di questa importante ghiandola. Il secondo motivo riguarda una notizia uscita in questi giorni che conferma il fatto che ci sia un passaggio diretto degli ormoni tiroidei tra madre e feto attraverso la placenta, ricerca effettuata da un team di ricercatori italiani guidati dal professor Alfredo Pontecorvi, Ordinario di Endocrinologia all’Università Cattolica di Roma.

In Liguria i pediatri rispondono alle mail dei genitori

associazione pediatri extraospedalieri liguri

Ebbene sì: sembra che anche i medici stiano cominciando a sfruttare le potenzialità che il web può offrire. Nel caso specifico mi riferisco ai pediatri della Liguria che hanno deciso di usare il web per rispondere ai dubbi e alle domande dei genitori dei piccoli pazienti. Queste le parole di questo moderno pediatra di famiglia ligure Giorgio Conforti intervenuto in occasione del III Congresso nazionale su vaccini e vaccinazioni di Napoli Napoli e rilasciate ad Adnkronos

Una delle lezioni che abbiamo imparato dalla pandemia influenzale è che il web ci può davvero aiutare ad approcciarci in modo più utile e completo con le mamme e i papà dei nostri pazienti

Il medico grazie al web può rispondere in maniera rapida ai genitori fornendo spiegazioni molto chiare. Il medico sempre ad Adnkronos parla quindi dell’iniziativa ideata dall’Associazione pediatri extraospedialieri liguri (Apel): medici e genitori possono confrontarsi inviando delle mail al sito web creato ad hoc ma anche leggere schede relative a quesiti sanitari.

L’anemia dopo il parto

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Sapevate che anche le donne che non hanno sofferto di anemia durante la gravidanza potrebbero diventare lievemente anemiche subito dopo il parto? Si tratta di un disturbo definito sideropenia post-partum che in realtà è molto comune fra le neo mamme e fa la propria comparsa nel periodo definito puerperio; a causa del sangue perso durante il parto e con le lochiazioni infatti è possibile che si verifichi una carenza di ferro le cui riserve materne sono già state messe duramente alla prova nei mesi precedenti a causa dell’elevato fabbisogno di questo minerale da parte del feto.

In caso di anemia post parto quindi anche le donne che in precedenza non avevano avuto questo tipo di problema potrebbero accusare i tipici sintomi dell’anemia quali sensazione di debolezza e affaticamento, pallore, capogiri, dolori al petto, irritabilità, accelerazione del battito cardiaco subito dopo uno sforzo anche lieve, mani e piedi freddi ed avere di conseguenza difficoltà nella cura del piccolo e della casa.