Il pomodoro, come tutte le verdure, è un elemento davvero importante per una corretta alimentazione del bambino, poichè contiene numerose sostanze indispensabili ad un sano sviluppo psico-fisico del bimbo. Il pomodoro, infatti, è ricco di acqua, vitamine, fibre e sali minerali. L’alto contenuto di acqua e i suoi nutrienti rendono il pomodoro un alimento poco calorico, leggero, dissetante e rimineralizzante. Le fibre presenti nel pomodoro, inoltre, regolarizzano la funzionalità intestinale e aiutano a combattere la stitichezza. Il pomodoro è perfetto per la preparazione delle pappe dei bambini poichè si sposa benissimo con alimenti come la pasta, il riso, e le patate di cui facilita la digestione. In linea di massima, il pediatra consiglia l’inserimento del pomodoro nello svezzamento del bambino non prima dei 10-12 mesi di età.
Ovaio micropolicistico e sindrome metabolica
La sindrome dell’ovaio micropolicistico (o sindrome dell’ovaio policistico) è la causa più comune di infertilità anovulatoria, ossia di infertilità dovuta a mancanza di ovulazione. Secondo alcune stime una percentuale compresa fra il 5 e il 10 per cento delle donne fra 18 e 44 anni ne è affetta, tuttavia molte di loro ne sono del tutto inconsapevoli fino a quando non giunge il momento in cui cercano, senza successo, di ottenere una gravidanza. A questa patologia subdola ci si riferisce anche con il termine di policistosi ovarica; essa è caratterizzata dalla formazione di numerose cisti (piccole sacche piene di fluido) in una o entrambe le ovaie formate da follicoli immaturi, ovvero da follicoli che non sono esplosi con l’ovulazione e si sono accumulati sulle ovaie stesse.
Come abbiamo già visto, tra i sintomi dell’ovaio policistico troviamo: infertilità, assenza di ovulazione, irregolarità mestruale, quali amenorrea e oligomenorrea, cicli dolorosi (dismenorrea), elevati livelli di ormoni androgeni non riferibili ad altre condizioni cliniche, irsutismo (peluria in eccesso sul viso e sul corpo), tendenza all’acne, mentre attualmente le cause che ne determinano l’insorgenza non sono note. Tuttavia, il fatto che in molti casi ci sia una familiarità fa pensare che il disturbo possa avere componenti genetiche. La gran parte dei sintomi invece sembra essere correlata all’aumento del livello di androgeni nell’organismo.
Le mamme “perfette” a rischio depressione
La maternità è qualcosa di meraviglioso, emozionante e ineguagliabile. Ci sono alcune mamme però che vivono il loro ruolo genitoriale non come qualcosa di naturale, non come un rapporto da costruire giorno dopo giorno con errori e successi, ma come un ruolo rigido i cui comportamenti sono stabiliti dai dettami sociali e da quello che gli altri si aspettano da loro.
Molte delle mamme “super perfette” in realtà nascondono dietro la facciata di serenità e di controllo un mondo di instabilità e di angoscia che rischia di condurre alla depressione. Questi i risultati di una ricerca canadese che ha coinvolto 100 neo mamme al loro primo figlio, lo studio che prevedeva la compilazione di un test che valutasse la tendenza al “perfezionismo” ha messo in evidenza come il comportarsi secondo le aspettative sociali sia assolutamente dannoso per le neomamme ed ha associato sintomi depressivi a questo tipo di comportamenti.
In vacanza con gli amici
L’estate è arrivata già da un pò e sono molte le famiglie che hanno deciso di fuggire dal caldo torrido delle città per dedicarsi qualche giorno di relax. Accade spesso che coppie di amici decidano di trascorrere del tempo insieme, condividendo le proprie vacanze. Cosa rappresenta questo per i rispettivi bambini? Condividere del tempo libero con altri bambini può essere, ovviamente, molto divertente e rappresenta un’ottima occasione di crescita e confronto. E’ importante, per prima cosa, affinchè la vacanza condivisa riesca bene, scegliere il posto ideale. Per i bambini al di sotto dei due anni di età, sono consigliabili posti tranquilli e sicuri, dove i bimbi possono trovare un luogo in cui giocare e muoversi senza troppe ansie e divieti. Per i bambini di età superiore ai due anni, invece, la scelta del posto è soggetta a minori preclusioni in quanto i bimbi si adattano meglio ai diversi ambienti. La vacanza condivisa comporta numerosi benefici sia per i genitori che per i bambini. I genitori, infatti, appaiono più tranquilli e rilassati poichè i bambini sono impegnati a giocare tra loro e ci sono più persone a vegliare su di loro.
Collaborare con la ricerca: il progetto NINFEA
La gravidanza, si sa, è un periodo molto delicato nella vita di una donna, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Il corpo della futura mamma affronta numerosi cambiamenti per accogliere al meglio la nuova vita che sta crescendo al suo interno. Proprio per la delicatezza e la complessità dell’evento, può accadere che non tutto vada come dovrebbe e che insorgano problemi più o meno gravi che possono turbare la serenità della donna e della sua gravidanza. Per questo la ricerca scientifica assume un ruolo di rilievo nella conoscenza, nella cura e nella prevenzione di tutti quei problemi legati alla gravidanza e alla nascita del bambino. Oggi è possibile, per le donne in dolce attesa, collaborare attivamente con la ricerca attraverso un importante progetto: il progetto NINFEA.
Cosa è il progetto NINFEA?
Il progetto NINFEA (Nascita e INfanzia: gli Effetti dell’Ambiente) è un progetto scientifico rivolto alle future mamme che, dedicando un pò del loro tempo attraverso dei questionari, possono aiutare la ricerca nella conoscenza di tutti quei fattori che incidono sull’insorgere di patologie o complicazioni durante la gravidanza, la nascita, l’infanzia e l’adolescenza dei loro bambini.
Perchè il bambino ha gli occhietti rossi
L’arrossamento degli occhi nel bambino può dipendere da almeno tre cause diverse: il piccolo potrebbe essere vittima di una irritazione dovuta ad allergia ai pollini, di un’infezione batterica oppure avere risentito negativamente dell’esposizione ai raggi solari che avviene molto più massicciamente in estate con la frequentazione di spiagge e spazi aperti. In quest’ultimo caso però l’unico sintomo manifestato dal piccolo sono gli occhi rossi e si parla di “congiuntivite della bella stagione”.
Diverso è invece in caso di congiuntivite allergica e congiuntivite batterica.
La congiuntivite allergica nel bambino
La congiuntivite allergica è normalmente causata dai pollini abbondantemente presenti nell’aria. Oltre agli occhi arrossati il bambino avrà sintomi quali lacrimazione intensa, prurito e raffreddore allergico che si manifesta con un’abbondante produzione di muco liquido e trasparente. Non è però presente secrezione dall’occhio. In caso di congiuntivite allergica il pediatra potrà ritenere opportuno prescrivere colliri antistaminici o farmaci a base di cortisone (nelle forme più gravi); gli occhi dovranno essere protetti dall’esposizione ai raggi solari, anche attraverso l’utilizzo di occhiali da sole, perchè questi possono far aumentare il fastidio e aggravare l’allergia. I bambini affetti da asma e altre allergie sono più predisposti a sviluppare congiuntiviti allergiche.
In vacanza con mio figlio
Finalmente anche per mamma Mildred si avvicinano le tanto sospirate vacanze; infatti, dopo anni, mi concedo insieme al mio cucciolo addirittura quindici giorni di meritato riposo. Per garantire ad entrambi il massimo relax e un po’ di vita all’aria aperta ho affittato una deliziosa casa in collina a pochi minuti di macchina dalla spiaggia così, dopo aver sguazzato felici nell’acqua, passeremo il primo pomeriggio spaparanzati a sentire le cicale accaldate frinire e attenderemo che rinfreschi per correre in bici nelle assolate campagne della mia terra.
Bello no? Certamente. A patto di riuscire a sopravvivere alla preparazione dei bagagli. Infatti, dopo aver preso accordi per l’affitto della casa ed essere corsa in soffitta a riesumare letteralmente il mio impolverato set di valigie, mi sono resa conto che oltre a questo mi servirà anche uno zaino piuttosto capiente, cui andrà ad aggiungersi, s’intende, il mio inseparabile beauty case che da solo non è mai bastato a contenere i miei “effetti personali” quando ero giovane e tonica figuriamoci adesso!
Gravidanza: la vitamina D è fondamentale
La vitamina D è un elemento utilissimo per una gravidanza sana e per il corretto sviluppo del feto. Sono numerosi, infatti, i benefici per mamma e bambino che derivano da un adeguato apporto di vitamina D durante i nove mesi di gestazione.
Quale è la funzione della vitamina D?
La vitamina D (o colecalciferolo) si forma nel nostro organismo in seguito all’assunzione di determinati alimenti e all’azione dei raggi solari e si accumula principalmente nella pelle e nelle ossa ma anche nel cervello e nel fegato. Aiuta il corpo della donna ad assorbire il calcio e il fosforo, elementi indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo e lo sviluppo del feto, e ne facilita la deposizione nelle ossa ed il rilascio.
Con la varicella è giusto dare l’antivirale?
Ciao mamme, visto oggi vi scrivo dalla mia trasferta estiva dove sono sbarcata ieri con valigie e valigiette e con tutte le più buone intenzioni, peccato non aver fatto i conti con la signora Cella Vari, per gli amici Varicella. Ospite inattesa di questo inizio vacanze è arrivata senza annunciarsi a rovinare le ferie. A parte gli scherzi, la varicella in questo 2010 è arrivata in netto ritardo sulla tabella di marcia, a causa del ritardo nell’arrivo del caldo, colpendo i bambini alla fine delle scuole e arrivando poi nelle località di vacanza.
Ipotiroidismo congenito, l’importanza dello screening neonatale
Cos’è l’ipotiroidismo?
L’ipotiroidismo è un disturbo causato da una disfunzione della tiroide che secerne minori quantità di due ormoni: la tiroxina e triiodotironina. Quando è un bambino ad esserne affetto si tratta in genere di un disturbo congenito, che il piccolo, cioè, ha già alla nascita e che può essere permanente o transitorio.
Quali sono le cause dell’ipotiroidismo congenito?
L’ipotiroidismo congenito può essere causato da fattori diversi: assenza completa o parziale della tiroide, sua presenza in sede anomala, incapacità degli ormoni tiroidei stessi di svolgere la propria funzione.
Quali sono i sintomi dell’ipotiroidismo?
Se il problema viene diagnosticato alla nascita naturalmente non si verificherà alcun sintomo, fermo restando il ricorso tempestivo alla terapia, come vedremo in seguito. Se il deficit si manifesta in seguito può dare luogo a sintomi come irrequietezza e irritabilità, respiro affannoso, tachicardia, stipsi.
L’uso delle lenti a contatto in età pediatrica
L’apparato visivo dei bambini non è ancora del tutto sviluppato e presenta, quindi, una sorta di fragilità e di delicatezza. E’ molto importante, per questo, proteggere e curare l’apparato visivo del bimbo da eventuali danni o difetti, soprattutto se si pensa che alcune anomalie a suo carico possono influenzare lo sviluppo psicomotorio del bambino. Generalmente, i difetti della vista più diffusi nei bambini come miopia, ipermetropia e ambliopia, vengono corretti attraverso l’uso degli occhiali. Può succedere, però, che il bambino si rifiuti di indossare gli occhiali, soprattutto in determinate situazioni come il gioco. In questi casi può essere utile il ricorso alle lenti a contatto. In passato si riteneva che le lenti a contatto non fossero idonee per i bambini a causa della loro conformazione e manutenzione. Oggi, però, l’avvento delle lenti morbide e lo sviluppo di nuove geometrie e nuovi materiali rende le lenti a contatto adatte anche ai bambini.
Radiografia dell’utero e delle tube, l’isterosalpingografia
Un importante esame che rientra spesso nell’iter diagnostico dell’infertilità di coppia, soprattutto quando sono stati già esclusi altri fattori come quelli ovulatorio e mascile, è l’isterosalpingografia.
Cosa è l’isterosalpingografia?
L’isterosalpingografia è un’esame radiologico dell’utero e delle tube in grado di valutarne la morfologia e le caratteristiche. Nello specifico, l’isterosalpingografia consente di verificare la pervietà, ossia l’apertura, la percorribilità, delle tube di Falloppio e l’eventuale presenza di anomalie o lesioni patologiche (fibromi, polipi endometriali, miomi) anche nella cavità uterina. Le immagini dell’utero e delle tube, ottenute tramite l’isterosalpingografia, consentono di individuare alcune delle cause di sterilità femminile e di aborti ripetuti. Spesso, infatti, l’infertilità deriva da difetti delle tube.
Il calazio nel bambino
Calatio, cos’è
Il calatio è una cisti (tecnicamente un lipogranuloma) che si forma sulla palpebra a causa dell’infiammazione di una ghiandola (la ghiandola di Meibomio, preposta alla secrezione dello strato oleoso delle lacrime) in seguito all’ostruzione del suo dotto secretore. In altre parole, si tratta di una piccola pallina di grasso, formata da residui di sebo e desquamazioni, attorno alla quale si crea una sorta di callo.
Calatio, le cause
L’ostruzione della ghiandola di Meibomio può essere causata proprio dalla secrezione da essa prodotta ma il calazio può derivare anche dalla cronicizzazione di un orzaiolo.
Come faccio a capire se il bambino ha un calazio?
Premesso che la diagnosi di calazio spetta al medico, il disturbo si manifesta con un rigonfiamento dell’interno o del bordo della palpebra. A differenza dell’orzaiolo però è indolore. A volte può formarsi una crosta sul margine del rigonfiamento che può dare luogo a dei fastidi a causa della tendenza dei bambini a sfregarsi gli occhi.
La stenosi del dotto lacrimale
Capita di sovente di vedere neonati con gli occhi che lacrimano spesso anche in assenza di pianto. Questa lacrimazione eccessiva, detta epifora, che può essere saltuaria o continua ed interessare uno o entrambi gli occhi, può comparire fin dalle prime settimane di vita e durare diversi mesi. La causa di questa iperlacrimazione nei neonati è congenita ed è definita stenosi del dotto lacrimale.
Cosa è la stenosi del dotto lacrimale?
Si tratta dell’ostruzione, parziale o totale, del condotto naso-lacrimale che permette il normale deflusso delle lacrime verso le fosse nasali. L’occhio del bambino è dotato di un piccolo canale che dall’interno del bordo della palpebra inferiore arriva al naso e che è visibile come un forellino nell’angolo interno dell’occhio. Questo condotto ha il compito di far defluire le lacrime e la secrezione oculare. In caso di stenosi, parziale o completa, il canalino è ostruito e le lacrime e la secrezione oculare debordano causando l’iperlacrimazione.