Concorso Huggies Be a Baby e vinci Winnie The Pooh

concorso-be-a-baby-huggies-pannoliniSe il tuo bambino è nato tra Febbraio 2008 e il 30 Agosto 2009 non perdere l’opportunità di partecipare ad un divertente concorso organizzato da Huggies per i suoi piccoli e affezionati fan. Il concorso si chiama Be a Baby ed è dedicato alla linea di pannolini Super Dry, quelli decorati con i personaggi Disney per capirci; partecipando il tuo cucciolo avrà la possibilità di vincere un esclusivo libro illustrato Disney dedicato all’intramontabile amico dei più piccoli, il noto personaggio dei cartoni animati Winnie the Pooh, una divertente opportunità per avventurarsi insieme all’orsetto nel Bosco dei Cento Acri alla conoscenza di Pimpi, Ih-oh, Tigro & co.

La gravidanza gemellare

gravidanza gemellare

Oggi parleremo di gravidanza multipla, ovvero di gravidanza gemellare, che, secondo le stime, ha un’incidenza di un caso ogni 90 o 100 gestazioni. In pratica la gravidanza gemellare è un gravidanza normale che però ha bisogno di particolare attenzione perché i feti sono due anziché uno.

In questo tipo di gravidanze, sono molto frequenti i parti pretermine e i bambini con un peso più basso rispetto a quelli che nascono singolarmente, e per questo è importante che durante la gestazione la mamma mantenga uno stile di vitae un’alimentazione il più possibile corrette in modo da garantire la salute di entrambi i piccoli. Ovviamente in questo tipo di gravidanza la gestante acquisterà più peso rispetto a quella che affronta una gravidanza singola, soprattutto nella prima e nell’ultima fase della gestazione.

La gravidanza gemellare può essere monozigote o dizigote; quella monozigote, che è circa il 35% delle gravidanze gemellari avviene perché è stato fecondato un solo ovulo da un solo spermatozoo che forma uno zigote che poi si divide; i gemelli monozigoti sono identici, vale a dire che avranno lo stesso sesso, le stesse caratteristiche fisiche e quindi lo stesso patrimonio genetico.

I passeggini gemellari

passeggino

Navigando nel web ho trovato un sito particolarmente interessante e dedicato ai passeggini per gemelli; onestamente non sapevo ne esistessero di così tanti tipi.
1) Passeggino per gemelli in linea: con questo modello entrambi i bambini possono guardare avanti
2) Passeggino gemellare affiancato opposto: con questo tipo di passeggino gemellare entrambi i bambini di hanno una visuale più ampia ed un proprio spazio indipendente
3) Passeggino per gemelli affiancato lateralmente: con questo passeggino entrambi i bambini possono guardarsi. Rispetto agli altri è ovviamente più ingombrante.
4) Passeggino trigemellare in linea: consente di trasportare fino a 3 bambini contemporaneamente.

La manovra di Kristeller

manovra di kristeller

Di seguito troverete descritta la manovra di Kristeller, una delle tecniche più impiegate per facilitare il parto. Sono ben consapevole del fatto che il testo che segue potrebbe suscitare in voi future mamme qualche perplessità e per questo motivo farò una breve premessa che riguarda la mia esperienza di parto: quando è nato mio figlio, a causa di mie difficoltà nella fase espulsiva, il ginecologo ha ritenuto opportuno ricorrere a tale manovra e ha chiesto al collega che gli dava una mano in sala parto di eseguirla. Tutto è avvenuto molto tranquillamente, il medico in questione è stato bravissimo ed anche grazie al suo intervento il mio bambino è nato pochi minuti dopo ed io, perfettamente serena, ho potuto finalmente stringerlo tra le braccia.

La manovra di Kristeller, è una manovra ostetrica che prende il nome dal ginecologo tedesco Samuel Kristeller (1820–1900) che la descrisse per primo nel 1867. Si tratta di una manovra che può essere eseguita nella fase espulsiva del parto per facilitare la fuoriuscita della testa del piccolo e consiste nell’applicazione di una spinta, da parte del ginecologo, a livello del fondo dell’utero in contemporanea con le contrazioni; in altre parole durante la contrazione il ginecologo preme con la mano o con l’avambraccio la parte superiore dell’addome della partoriente per agevolare la nascita del bambino.

L’epistassi, ovvero la fuoriuscita di sangue dal naso nei bambini

epistassi bambini

La fuoriuscita di sangue dal naso, o epistassi, è un disturbo molto comune nei bambini, che compare soprattutto nei mesi freddi quando è più facile contrarre infezioni alle vie respiratorie, e che colpisce soprattutto nei maschietti, In genere l’epistassi è provocata dalla rottura dei vasi sanguigni presenti nel naso, in quanto sono molto fragili e nei bambini si rompono facilmente, infatti a volte basta che il piccolo si soffi il naso in maniera insistente, si infili le dita o altri corpi estranei nel nasino per danneggiarsi.

Ci sono anche altri fattori che provocano la rottura dei capillari e quindi la fuoriuscita di sangue dal naso, ovvero la secchezza della mucosa nasale o l’esposizione prolungata a fonti di calore che aumentano la vasodilatazione e quindi l’afflusso di sangue.

Se il bambino perde il sangue dal naso bisogna fargli piegare la testa in avanti, fargli soffiare il naso in modo da eliminare eventuali coaguli di sangue, applicare del ghiaccio sulla fronte in modo da far restringere i vasi sanguigni, e non appena il flusso diminuisce, bisogna stringere la parte molle delle narici tra pollice e indice per cinque minti in modo da stimolare la cicatrizzazione dei vasi rotti. Una volta che il flusso di sangue sarà terminato è necessario che il bimbo non si soffi il naso per almeno quattro ore per permettere ai vasi sanguigni di cicatrizzarsi.

L’allattamento al seno non è migliore di quello artificiale

allattamento al senoTorniamo nuovamente a parlare di allattamento al seno perchè secondo i risultati di un nuovo studio il latte materno non sarebbe migliore di quello artificiale; ed ecco quindi che si mette di nuovo in discussione la validità e l’importanza dell’allattamento al seno.
Il dottor Sven Carlsen, della Norwegian University of Science and Technology di Trondheim che ha coordinato lo studio ha dichiarato

il baby formula (ossia, il latte in polvere) è buono come il latte materno. L’unico beneficio derivante dal periodo di allattamento, supportato da elementi di prova, è un piccolo vantaggio per il QI (il quoziente intellettivo) del bambino

Il parto in acqua: come e perché

parto-acquaQuante volte hai riflettuto sul momento del parto e hai pensato: non so cosa darei per affrontare un parto sereno e più naturale possibile. Diciamo che questo è il sogno di ogni mamma in attesa ma c’è da dire che qualora ce ne siano i presupposti il parto in acqua è ciò che più si avvicina ad esaudire questo tuo desiderio. Anche se non ancora molto diffusa in Italia, la pratica del parto in acqua è di riconosciuta validità e viene scelta sempre da un numero maggiore di donne.

Ma in cosa consiste il parto in acqua e quali sono i suoi vantaggi?

Il parto in acqua si svolge in una vasca di vetroresina (materiale altamente igienizzabile) dalle dimensioni standard di 2 x 1,5 metri con una profondità di 80 centimetri. La temperatura dell’acqua è la stessa con la quale si fa il bagnetto ai neonati, 37 gradi, temperatura che viene mantenuta costante durante l’intera fase del travaglio e dell’espulsione. Ovviamente per mantenere pulita l’acqua è necessario che la vasca abbia un meccanismo che le permetta di ricambiare continuamente il liquido per eliminare le sostanze organiche che possono essere perse durante tutti i momenti del parto.

Il parto sotto ipnosi

parto con ipnosiIl parto in ipnosi è una nuova tecnica che permette di imparare a gestire il dolore e a controllare il proprio corpo; secondo gli esperti oltre il 90% delle persone sono ipnotizzabili e la donna incinta è ancora più sensibile. Con l’ipnosi la gestante partecipa in modo attivo alla nascita del bambino, perché questa pratica è in grado di modulare la percezione del dolore.

L’ipnosi si basa sul principio che ogni risposta si trova nel nostro inconscio, e per questo, durante le sedute vengono insegnate delle tecniche di rilassamento e di respirazione, atte a controllare il dolore e a partorire in modo consapevole. Tramite l’ipnosi la donna è in grado di percepire il dolore senza provarne sofferenza, bensì controllandolo; con il procedimento ipnotico, oltre all’effetto analgesico, è possibile ottenere l’annullamento dell’ansia, della preoccupazione e della tensione legata al momento e al procedimento medico. L’obiettivo dell’ipnosi è intervenire in prima persona nel parto, ad esempio imparando ad accelerare a dilatazione dell’utero tramite l’apprendimento del controllo della muscolatura addominale.

La vaginosi batterica in gravidanza

vaginosi in gravidanza

La vaginosi batterica è una delle infezioni vaginali più frequenti e interessa in media il 5-15% di tutte le donne in età fertile, anche durante la  gravidanza. Nella metà dei casi la vaginosi si manifesta con perdite vaginali bianche o grigio pallido, di odore sgradevole, che diventa molto intenso dopo un rapporto sessuale; a volte può anche manifestarsi dolore durante i rapporti sessuali, mentre sono assenti i sintomi tipici dell’infezione, cioè arrossamento, bruciore e prurito. La diagnosi può essere fatta mediante lo Sniff-test, che consiste nell’evidenziare il cattivo odore delle secrezioni  aggiungendo a queste una goccia di idrossido di potassio dopo averle poste su un vetrino, ma anche attraverso l’esame al microscopio e il pap-test.

Quanto alle cause della vaginosi, queste sarebbero da ascrivere ad uno squilibrio della flora vaginale caratterizzato da un’eccessiva proliferazione di germi, quali la Gardnerella vaginalis e il Mycoplasma hominis, e da una contemporanea diminuzione dei lottobacilli; le cause di tale disequilibrio non sono ancora note, ma alcuni esperti ritengono possa essere causato da un uso eccessivo ed improprio delle lavande vaginali.

La vitamina K, fondamentale per il neonato

vitamina-k-neonatiHai appena partorito e stai attendendo la dimissione, prima di andare a casa con il tuo piccolo, avrai un colloquio con il pediatra dell’ospedale che ti dirà come sta il tuo piccolo e ti consegnerà la cartellina con i suoi dati, peso, altezza, gruppo sanguigno, indice Apgar alla nascita, circonferenza cranica. Sulla scheda leggerai anche che i pediatri hanno somministrato a tuo figlio una dose di vitamina K, il Koniakon. E tu subito ti chiederai, ma cos’è? L’avranno data solo a mio figlio? Sarà normale?

Si, la vitamina K viene somministrata a tutti neonati ed è essenziale per la produzione, nel fegato, di fattori importanti coinvolti nei meccanismi della coagulazione. una carenza di questo tipo di vitamina può provocare un aumento del tempo di coagulazione e portare ad emorragia. Questa sostanza si trova in alcuni alimenti come gli spinaci, verze, cavoli, cavolfiori, pomodori, olio di fegato di merluzzo, olio di soia, erba medica, tuorlo d’uovo ed è anche prodotta dalla flora batteria intestinale.

Cosa fare se il bebè non arriva

coppia che desidera un figlio

Sono diverse le coppie che desiderano un figlio ma che nonostante ripetuti tentativi non riescono a coronare questo sogno. Perché?
Anzitutto è bene non farsi prendere dall’ansia e cercare di restare il più tranquilli e calmi (questo vale sia per la donna che per l’uomo). Cercate poi di fare l’amore nel periodo giusto ossia durante l’ovulazione (all’incirca a metà del ciclo); prestate inoltre attenzione all’eventuale uso di alcol, fumo e anche al sovrappeso.

Spesso la difficoltà di concepimento viene associata alla donna; sappiate che non è così. O meglio non solo. Infatti il problema può essere dovuto anche all’uomo o addirittura ad entrambi. Se dopo circa 12 mesi di rapporti non protetti con il vostro partner il bebè tanto atteso non dovesse arrivare allora si può parlare di infertilità.

Il meconio, cos’è

meconio

Con il termine meconio si indica il materiale contenuto nell’intestino del feto; è costituito sia da secrezioni intestinali che da cellule epiteliali e liquido amniotico e viene espulso dal bambino nei primi giorni dopo la nascita presentandosi vischioso e di colore bruno-verdastro.

In genere tutti i bambini eliminano il meconio entro le prime 24-48 ore di vita, se questo non avviene si parla di ileo da meconio, una sindrome occlusiva dell’intestino del neonato che rappresenta il primo segno di fibrosi cistica. Nel 10-15% dei bambini però il meconio può essere espulso prima o durante il parto, soprattutto quando questi nascono oltre il termine della quarantaduesima settimana di gravidanza, ed è segno di sofferenza fetale.

Quando il meconio viene espulso prima del parto e si disperde nel liquido amniotico può essere aspirato dal bambino e accumularsi nei polmoni dando luogo, nei casi più gravi, alla cosiddetta Sindrome da aspirazione da meconio (indicata con l’acronimo SMA); oltre che dal parto oltre termine, questa sindrome può insorgere anche a seguito di un parto difficile e di una condizione di ipossia intrauterina (quando cioè il bambino non ha sufficiente ossigeno) cui seguirebbe un’aumentata peristalsi intestinale.

Le curve di crescita del bambino: l’aumento di peso fino a 2 anni

peso-neonati-crescitaCome capire qual’è il giusto aumento di peso nei bambini in rapporto all’età?

Uno dei più grandi crucci di noi mamme riguarda il peso dei nostri bambini, siamo sempre alla ricerca spasmodica di conferme sul loro benessere e non sappiamo mai se sono troppo magri oppure se la loro costituzione li fa più snelli degli altri. Per questo motivo oggi vorrei parlarti del peso dei bambini in rapporto all’età.

Quanto può crescere di peso un neonato nei primi tre mesi di vita?

Come abbiamo detto diverse volte un neonato alla nascita può pesare dai 2,5 a 4 kilogrammi, un peso inferiore può essere dovuto a caratteristiche ereditarie (tu e tuo marito pesavate poco alla nascita) ad una nascita pre-termine oppure ad un cattivo funzionamento della placenta. Se il bambino pesa più di 4 chilogrammi può essere dovuto sempre ad un fatto ereditario oppure al fatto che la mamma ha sofferto di diabete gestazionale. Subito dopo la nascita i neonati effettuano un calo fisiologico, il loro peso diminuisce nei primi tre giorni di vita a causa della scarsa produzione di latte e dell’emissione del meconio e delle urine per poi aumentare di nuovo a circa una settimana dal giorno del parto.

La pressione bassa in gravidanza

pressione bassa in gravidanza

La pressione bassa è un disturbo che colpisce spesso durante la gravidanza, ma per fortuna non è particolarmente grave, in quanto i sintomi, generalmente, si manifestano con capogiri e senso di stanchezza.

La pressione viene definita bassa, oppure si parla di ipotensione, quando la pressione arteriosa è inferiore ai 110/60 mm Hg; per registrare la pressione si devono sempre misurare due valori: quelli della pressione sistolica, cioè la massima, e quelli della pressione diastolica, ovvero la minima. Soprattutto durante i primi mesi della gravidanza è normale registrare una diminuzione dei valori che oscilla tra i 5 e i 10 punti rispetto a quelli normali.

Per fornire dei numeri di riferimento si può dire che i valori compresi tra 90/140 e 70/120 indicano un perfetto stato di salute della mamma e del feto, mentre possono raggiungere i sintomi dell’ipotensione quando i valori scendono al di sotto di 100/50. I malesseri che compaiono in caso di pressione bassa sono capogiri, perdita del senso dell’orientamento e svenimenti, ma con il progredire della gravidanza andranno attenuandosi, in particolare dalla ventiquattresima settimana in poi, quando i valori della pressione ritorneranno normali.