Quella della scelta delle prime scarpine del bebè è una questione che va affrontata dopo i primi mesi dalla nascita. Non tutti i bambini iniziano a stare in piedi o camminare alla stessa età, ma volendo generalizzare si può affermare che inizino a stare quantomeno sorretti intorno agli 8 mesi. A questo punto dunque si rende necessario l’acquisto delle prime scarpette, ma come vanno scelte? Quali sono le caratteristiche da valutare e quelle imprescindibili per un acquisto azzeccato?
Tutte le mamme lo sanno: i bambini, soprattutto nei primi anni di vita, crescono a vista d’occhio ed iniziano a delineare la loro personalità. La conquista dell’indipendenza da parte dei bambini è un percorso molto lungo che inizia già dai primissimi mesi. Due delle prime tappe principali verso l’autonomia e l’indipendenza sono, senza dubbio, lo stare seduto e lo stare in piedi da soli.
Stare seduto da solo
In linea di massima, tra i cinque e gli otto mesi il bambino acquisisce la capacità di stare seduto da solo senza l’aiuto di nessuno. Questo grazie ad un rafforzamento dei muscoli del collo e della schiena che permetterà al bambino di rimanere ben eretto. Anche il cervello e le orecchie, come è ovvio, svolgono in questo caso una funzione importante: il cervello permette al bambino di coordinare al meglio i movimenti e le orecchie lo aiutano a non perdere l’equilibrio.
Ciao amiche mie, ormai i miei cuccioli sono grandi ma ho una nipotina che sta muovendo i suoi primi passi verso il mondo, ma che fatica però! Tra la paura di cadere, i mille pericoli casalinghi e questi pannolini super ingombranti sembra davvero non farcela. E' troppo piccola per indossare un pannolino a mutandina e dunque mi sono messa alla ricerca di un prodotto che facesse al caso suo. Alla fine ci sono riuscita, ho trovato Huggies Natural Fit un pannolino che per le sue caratteristiche è a dir poco rivoluzionario, sgambato al punto giusto, molto sottile e soprattutto attento alla pelle dei nostri piccoli, perché contiene cotone e vitamina A.
Intorno agli otto mesi, quasi tutti i bambini compiono un’importante passo verso l’autonomia: il gattonare. A quell’età, infatti, i bambini iniziano a stare “a quattro zampe” e a spostarsi autonomamente. Non tutti i bambini, però, gattonano allo stesso modo: ognuno ha il proprio stile e i propri tempi. I genitori, quindi, non devono preoccuparsi se il loro bambino gattona in modo “strano”: l’importante è favorire questi suoi esperimenti motori senza rimproverarlo o forzarlo a cambiare posizione. Accanto alla classica posizione “a quattro zampe”, con gomiti e ginocchia a terra, i bambini per gattonare possono usare la posizione:
a trottola: il bambino, imitando il movimento che eseguiva nel ventre materno, si muove in modo circolare, tipo trottola. Nello specifico, appoggia il pancino per terra, dondolando e spostando prima le braccia e poi le gambe. Generalmente, i bambini che iniziano a gattonare con questa tecnica difficilmente procederanno con quella classica a carponi;
seduta: il bambino si mette seduto con una gambina piegata e l’altra stesa e si trascina con il culetto per terra. Questa posizione viene scelta, in linea di massima, dai bambini che partono con quella a trottola. Studi scientifici hanno evidenziato che questo stile di gattonamento è ereditario (il 40% dei bambini ha un genitore che utilizzava la stessa posizione) e che i bambini che lo scelgono iniziano a camminare più tardi, verso i 18 mesi;
Buongiorno mamme, sapete che la mia bambina ha iniziato a camminare alla veneranda età di 18 mesi? Ero davvero preoccupata quando vedevo che non riusciva
Da un po’ di tempo gira sul web un video piuttosto carino che ritrae una deliziosa bimbetta di circa due anni mentre, sollecitata dalla madre, recita a memoria tutte le capitali del mondo. La perizia della bambina è stupefacente tanto quanto la solerzia che la madre deve aver avuto nell’addestrare la piccola e, ferme restando, le indiscutibili capacità linguistiche e mnemoniche di quest’ultima, mi ha portato a condurre una piccola riflessione che vorrei proporvi.
Se da un lato vi sono tante mamme preoccupate, come dicevo qualche giorno fa, che il proprio cucciolo abbia un qualche ritardo nello sviluppo perchè, a differenza di altri bimbi, non consegue abbastanza precocemente alcune conquiste della crescita, come camminare, parlare o stare seduto da solo, dall’altro vi è un numero altrettanto nutrito di esse che spinge a tavoletta sin dai primi mesi di vita perchè il proprio pargolo mostri il prima possibile ad amici e parenti tutte le proprie virtù cognitive esibendosi con gesti, filastrocche, canzoncine ed elenchi di dati personali come nome, cognome, età, data di nascita, codice fiscale e numero di tessera sanitaria propri e di mamma e papà.
Quando il bambino comincia a muovere iprimi passiè del tutto normale che abbia un andatura un po’ buffa e proceda con i piedi a papera o dondolandosi; le sue gambe infatti risentono ancora a distanza di tempo della posizione che erano costrette a mantenere durante la permanenza nel pancione e l’equilibrio ci mette un po’ a stabilizzarsi. In questa fase quindi non è facile capire se le gambe e i piedi del piccolo sono in perfetta forma.
Premesso quindi che alcune stranezze nell’andatura del bambino non sono tali nei primi tre anni di vita e che non bisogna assolutamente far capire al bambino che si sta tenendo d’occhio la sua “camminata”, vediamo quali sono gli atteggiamenti del bambino che bisogna osservare per capire se tutto sta procedendo per il meglio e se i piedini e le gambe sono in perfetta salute:
Il bambino ha le gambe arcuate
Che il bambino presenti un piccolo spazio fra le ginocchia è assolutamente normale nei primi due-tre anni di vita. Solo se questa distanza non tende a correggersi da sola dopo questa età è il caso di parlarne al pediatra.
Il tuo piccolo ormai ha quasi sei mesi e puntualmente qualche amico o parente regala al frugoletto il suo primo girello. E tu da brava mamma ti poni qualche interrogativo, ma sarà sicuro? Gli creerà problemi nello sviluppo motorio? In linea teorica il girello potrebbe sembrare molto utile soprattutto nei momenti in cui non si può prestare troppa attenzione al piccolo, lo si mette dentro, lui gioca e si muove, virtualmente, senza pericoli. Nella realtà oltre ad essere pericoloso, può essere dannoso, rallentando le tappe fondamentali dello svilluppo motorio.
Ma come può il girello influire negativamente sull’abilità nel muoversi? E’ semplice, abituando il bambino a muoversi facilmente e con velocità, lo imprigrisce facendolo desistere dallo sperimentare le tappe che lo porteranno a muovere i primi passi, perciò a rotolare, gattonare, alzarsi in piedi da solo e così via.
L’altro ieri abbiamo parlato dei primi passi dei bambini ed abbiamo accennato al discorso scarpa; oggi voglio quindi parlarvi di come scegliere la scarpa giusta.
Anzitutto è bene ricordare che almeno nei primi mesi di vita il piede non dovrebbe avere alcun tipo di costrizione e quindi potete tranquillamente lasciare vostro figlio scalzo il più a lungo possibile; questo anche per far sì che le ossa crescano nella maniera corretta e il bimbo acquisisca una giusta postura. Questo vale anche nel periodo del gattonamento; se la scarpina dovesse operò essere necessaria dovrete acquistarne una particolarmente morbida. La scarpa dovrà anche consentire al piccolo di muovere i primi passi in equilibrio; per questo la suola dovrà avere dei tasselli antiscivolo. Ricordatevi anche che la tomaia della scarpa dovrà permettere la traspirazione del piede.
Lo abbiamo già detto: i bambini sono tutti diversi e quindi stabilire una data che sia valida per tutti per quanto riguarda i primi passi è difficile. In linea di massima si può comunque dire che i piccoli inizino a camminare tra i 12 ed i 14 mesi sembra (e qui mi farebbe piacere avere un riscontro da voi mamme) che le femminucce siano più precoci dei maschietti.
E’ importante ricordare che il gattonamento sebbene sia una tappa molto importante e che precede quella del camminare in senso vero e proprio non viene seguita da tutti i piccoli; perciò anche se vostro figlio dovesse saltare questa tappa, niente panico … camminerà come tutti gli altri bambini seguendo magari ritmi e tempi diversi.
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