Le tinture per capelli in gravidanza

tinture per capelli in gravidanzaLa gravidanza è oggi più che mai una delle fasi più delicate nella vita di una donna; a differenza di quanto accadeva un tempo infatti di fronte alla scoperta di attendere un figlio cominciano ad affollarsi nella mente della futura madre, accanto al più che naturale “Sarà sano?”, una serie di interrogativi solo in apparenza superficiali: molti riguardano il divieto o meno di consumare alcuni tipi di alimenti (si vedano i frutti di mare), altri l’opportunità di continuare a ricorrere durante l’attesa alle cure estetiche che “prima” ci eravamo sempre concesse certissime della loro innocuità. Sono tantissime ad esempio le future mamme che chiedono al ginecologo se possono continuare a tingersi i capelli durante la gravidanza o se questo possa nuocere in qualche modo alla salute del nascituro.

In effetti, quando ci si tinge i capelli le sostanze contenute nei coloranti possono penetrare nell’organismo, seppure in minima parte, e raggiungere il feto attraverso la placenta; questa “invasione” potrebbe mettere a repentaglio la salute del piccolo, soprattutto quando le tinte impiegate contengono sostanze quali ammoniaca e resorcina. Si comprende quindi quanto sia sconsigliabile ricorrere alle tinture per capelli in gravidanza, perlomeno nel primo trimestre quando il feto è nella fase di formazione degli organi.

Assumere i probiotici in gravidanza: ecco tutti i benefici

probiotici in gravidanza

Assumere probiotici in gravidanza fa bene sia alla mamma che al bambino; a ribadire questo concetto è stato un recente studio apparso sul Journal of Nutrition. Un problema molto comune nelle donne in gestazione è l’elevata presenza di zuccheri nel sangue, con il rischio di ritrovarsi affette da diabete gestazionale; ma non solo, l’alto contenuto di zuccheri nel sangue della madre può provocare al nascituro problemi futuri come obesità infantile e diabete.

Il Dottor Raakel Luoto dell’Università finlandese di Turku, ha condotto uno studio nel quale ha scoperto come l’uso di probiotici durante la gravidanza possa ridurre il rischio di diabete gestazionale di circa il 20%; pare inoltre, che i benefici dell’uso di probiotici si trasmettano anche al feto, il che si traduce in un peso adeguato per il bambino.

Per le mamme è stressante accompagnare i figli a scuola

bambini in auto e mamme stressateSecondo i risultati di una ricerca commissionata dalla Uniroyal, brand del gruppo Continental Rubber (produttore europeo di pneumatici) il momento di massimo stress per le mamme è quando devono prendere l’auto ed accompagnare i figli a scuola.

Pensate che il 45% delle intervistate stressate aggredisce con urla gli altri guidatori; va detto che questo comportamento influisce in maniera negativa anche sui bambini che in quel momento di trovano in macchina.

Svezzamento: quando introdurre l’uovo nell’alimentazione del bambino

dare uovo al bambino

Spesso l’uovo è accusato di essere un alimento nocivo per la salute: in realtà è nutriente, saziante e anche digeribile, basta saperlo cucinare bene, ed è prezioso anche nell’alimentazione del bambino, perché è ricco di proteine ad alto valore biologico, ovvero come quelle della carne, e contiene tutti gli aminoacidi essenziali.

Il tuorlo è un’ottima fonte di minerali, come ferro, calcio, fosforo e di vitamine del gruppo A, B e D; inoltre l’uovo è ricco di grassi insaturi, ovvero quelli “buoni” ed è, quindi, molto saziante. Attenzione, però alle quantità, in quanto l’uovo contiene anche molto colesterolo, e quindi è consigliabile offrirlo al bambino non più di una volta a settimana.

La sindrome di Edwards

sindrome di edwards

La sindrome di Edwards, nota anche come Trisomia 18, è una malattia genetica molto rara (si stima che ne sia affetto 1/8000 nuovi nati) causata dalla presenza in triplice copia del cromosoma 18 in ciascuna cellula. La sindrome determina un grave ritardo di crescita (anche intrauterina), ritardo mentale e malformazioni multiple a carico di quasi tutti gli organi e degli arti.

Purtroppo, le complicanze associate alla sindrome di Edwards sono tali da determinare nella gran parte dei casi la morte del bambino entro pochi mesi di vita, soprattutto a causa di problemi cardiaci. I bambini che sopravvivono oltre l’anno di vita presentano gravi deficit cognitivi e motori e la loro aspettativa di vita è comunque molto ridotta (un solo bambino su 500.000 sopravvive oltre i dieci anni di età.

Helan e la linea di prodotti naturali per l’igiene dei bambini

Accappatoio Fiocco di Cotone

Voglio parlarvi di Helan, azienda che produce prodotti a partire da materie prime naturali ma seguendo il rigore scientifico dei laboratori di ricerca.  Tra le tante linee che realizzano è presente anche una Linea Bimbi, dedicata appunto ai più piccoli che come sappiamo necessitano di prodotti molto delicati. Come contenuto all’interno del sito, tutti i cosmetici di questa linea sono testati da esami clinico-dermatologici, effettuati senza l’impiego di animali, che ne certificano l’idoneità in campo pediatrico.

Quando i neonati iniziano a sorridere?

sorriso neonato

Il sorriso è un’espressione innata che il neonato fa fin dalla prima settimana di vita; in questa fase iniziale il sorriso non ha una funzione comunicativa, bensì è una mera reazione fisiologica, generalmente associata e prodotta da sensazioni di benessere. Questa specie di sorriso si manifesta con uno stiramento delle labbra e spesso compare dopo la poppata, quando il bimbo si addormenta, oppure in seguito ad uno stimolo esterno, come un massaggio o una coccola particolarmente gradita. Secondo gli studiosi, questo sorriso corrisponderebbe alla volontà del piccolo di attirare l’attenzione della madre.

Dalla quarta o quinta settimana di vita compare il primo vero sorriso, riconoscibile dallo stiramento dei muscoli del viso e dalla luce più intensa degli occhi. Dopo il primo mese di vita il sorriso del bambino è stimolato dai rumori acuti, in quanto riesce a riconoscere suoni simili a quelli sentiti attraverso il pancione della mamma; in questa fase si tratta ancora di un sorriso “generico”, ovvero che il bambino riversa a tutti coloro che interagiscono con lui, in quanto non riesce a distinguere un viso dall’altro.

La sindrome di Turner

sindrome di turner

La sindrome di Turner, conosciuta anche con il nome di disgenesia gonadica, è una patologia causata da un’anomalia genetica a carico del cromosoma X; ad esserne affette sono esclusivamente donne e si stima che abbia un’incidenza di 1 su 2500 nate.

Nella maggior parte dei casi a causare la sindrome è l’assenza di uno dei due cromosomi X in tutte le cellue mentre in alcune forme più rare essa è determinata da un’anomalia cromosomica strutturale in cui cioè entrambi i cromosomi sessuali sono presenti ma uno di essi risulta danneggiato. In altri casi ancora invece solo alcune cellule posseggono il cromosoma X in duplice copia, mentre altre ne presentano solo uno (la cosiddetta forma a mosaico).

Le donne affette da sindrome di Turner presentano tipicamente caratteri sessuali secondari poco sviluppati (a causa di anomalie ovariche che comportano una bassa produzione di estrogeni), amenorrea primaria o menopausa precoce, infertilità. Altre manifestazioni cliniche comprendono bassa statura, torace a scudo (gabbia toracica ampia e piatta), collo corto, gonfiore di piedi e mani, cui possono aggiungersi complicanze cardiache, malformazioni renali, predisposizione allo sviluppo di malattie autoimmuni e all’osteoporosi, miopia o strabismo. Non è invece presente ritardo cognitivo.

Youtube e la funzione Safety Mode

youtube safety mode

Bambini e internet: un connubio che a volte può essere pericoloso soprattutto quando i più piccoli utilizzano il computer senza la presenza di un adulto e quando usano Youtube.

Per far sì che i più piccoli possano quindi navigare in sicurezza Google ha creato “Safety Mode”, una vera e propria opzione di sicurezza. Un filtro che ha di fatto esteso le funzioni Google della sua piattaforma di condivisione video. Jamie Davidson associate product manager di Google in un post del blog aziendale ricorda che nessun filtro è sicuro al 100%, ma questa nuova applicazione potrà dare un maggiore controllo.

Inglesina M’Home quando al bebè piace il design

inglesina-m'homeSei una mamma fissata con le cose belle? Ti piacciono gli oggetti di design? Allora M’Home di Inglesina è la linea di prodotti per la puericoltura che più si addice alla tua personalità. Non è detto che seggioloni, fasciatoi e co. per essere pratici e funzionali debbano essere necessariamente brutti, per questo Inglesina ha creato M’Home, un linea che si addice a convivere con i mobili moderni che hai in casa, che arreda grazie al suo disegno semplice e di gusto. M’Home è una linea di prodotti in grado di coniugare innovazione e gusto estetico. Come leggiamo dalla presentazione di M’Home

I seggioloni Zuma e Club, ad esempio, sono studiati per arredare qualsiasi ambiente, garantendo un’attenzione particolare all’ergonomia e alla facilità d’utilizzo. La sdraietta Loft si caratterizza per il design lineare ed innovativo, mentre il fasciatoio Spa è un prodotto particolarmente utile e funzionale per l’ambiente bagno.

La sindrome di Down

sindrome di down

La sindrome di Down è una condizione patologica causata da un’anomalia a carico del cromosoma 21; più precisamente sono tre le tipologie di anomalie cromosomiche che hanno come esito finale questa sindrome: nel 95% dei casi in ogni cellula dell’organismo sono presenti tre copie (invece che due) del cromosoma 21, in una percentuale piuttosto ridotta di essi invece solo alcune cellule presentano tre copie del cromosoma 21 (è la forma cosiddetta a mosaico), in altri invece, anch’essi piuttosto infrequenti, a causare la sindrome di Down è l’anomalia denominata traslocazione robertsoniana per cui un frammento del cromosoma 21 va a congiungersi con un altro cromosoma, in genere il 14 o il 22.

Le persone affette da questa sindrome presentano tratti somatici caratteristici: viso rotondo, ponte nasale stretto, naso corto, epicanto (una piega cutanea all’angolo interno dell’occhio), occhi di taglio orientale, statura inferiore alla media. La sindrome include anche problemi di natura medica quali cardiopatia, problemi di vista e udito, predisposizione alla leucemia, maggiore suscettibilità alle infezioni, ipotonia muscolare, anomalie della colonna vertebrale. Sono presenti ritardo mentale (di grado lieve, medio o grave) e problemi di linguaggio.

Il Tritest in gravidanza

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Oggi torniamo a parlare di esami che permettono di stimare la possibilità di malattie genetiche nel feto; abbiamo già illustrato l’amniocentesi e la villocentesi, i due test più noti per cercare di individuare le possibilità di partorire un bambino affetto da sindrome di Down, che però, essendo esami invasivi, prevedono un rischio, seppur minimo, di danneggiare il feto e quindi di provocare un aborto; essi, infatti, vengono effettuati prelevando, nel primo caso il liquido del sacco amniotico, e nel secondo i villi coriali, ovvero i frammentini tessutali della placenta.

Nell’attesa dell’adozione ufficiale dello SmarTest, una buona possibilità per appurare la presenza di malattie cromosomiche nel feto senza ricorrere ai test invasivi, è quella di effettuare il Tritest, che consiste in un semplice prelievo del sangue da effettuare tra la quindicesima e la diciassettesima settimana di gravidanza.

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Autismo: bambini prematuri più a rischio

autismo e bambini prematuriTorniamo nuovamente a parlare di autismo e neonati prematuri perché secondo i risultati di una ricerca compiuta da alcuni ricercatori della University college di Londra i rischi di andare incontro e quindi di sviluppare una serie di disturbi dell’ autismo sarebbero più alti proprio nei bambini prematuri.

Problemi che vanno dall’autismo vero e proprio fino alla sindrome di Asperger.

Mettere il bambino nel girello, più contro che pro

girello-bambini-dannosoIl tuo piccolo ormai ha quasi sei mesi e puntualmente qualche amico o parente regala al frugoletto il suo primo girello. E tu da brava mamma ti poni qualche interrogativo, ma sarà sicuro? Gli creerà problemi nello sviluppo motorio? In linea teorica il girello potrebbe sembrare molto utile soprattutto nei momenti in cui non si può prestare troppa attenzione al piccolo, lo si mette dentro, lui gioca e si muove, virtualmente, senza pericoli. Nella realtà oltre ad essere pericoloso, può essere dannoso, rallentando le tappe fondamentali dello svilluppo motorio.

Ma come può il girello influire negativamente sull’abilità nel muoversi? E’ semplice, abituando il bambino a muoversi facilmente e con velocità, lo imprigrisce facendolo desistere dallo sperimentare le tappe che lo porteranno a muovere i primi passi, perciò a rotolare, gattonare, alzarsi in piedi da solo e così via.